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Lotta alla pedofilia, il Senato ratifica la convenzione di Lanzarote

Con voto unanime il Senato ha ratificato dopo sei letture parlamentari la convenzione per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l’abuso sessuale. Introdotti i reati di pedofilia e pedopornografia culturale e di istigazione a pratiche di pedofilia.
A cura di Antonio Palma
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Lotta alla pedofilia, il Senato ratifica la convenzione di Lanzarote

Dopo sei letture in Parlamento, il Senato  ha finalmente ratificato  all'unanimità la Convenzione di Lanzarote per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l'abuso sessuale. La parola pedofilia entra così nel nostro codice penale insieme ad una serie di altri reati a sfondo sessuale contro i minori e al rafforzamento di alcune pene per reati già previsti. La Convenzione di Lanzarote, adottata dal Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa il 12 luglio 2007, prevedeva per i Paesi aderenti un rafforzamento della protezione dei minori contro lo sfruttamento e l'abuso sessuale da raggiungere attraverso un'armonizzare degli ordinamenti giuridici e modificando, se necessario, anche il diritto penale nazionale. Tra le novità più importanti nel nostro codice penale sicuramente ci sono l'introduzione di due nuovi reati: il primo, denominato Pedofilia e pedopornografia culturale, disciplina l'istigazione a pratiche di pedofilia e di pedopornografia, mentre il secondo allarga il reato di adescamento di minori anche a chi utilizza il web o altri  mezzi di comunicazione per attrarre le piccole vittime.

Inasprite le pene per i reati contro i minori – Per quanto riguarda il reato di istigazione si punisce con la reclusione da tre a cinque anni chiunque, con qualsiasi mezzo, istiga a commettere reati di prostituzione minorile, di pornografia minorile e detenzione di materiale pedopornografico, di violenza sessuale nei confronti di bambini e di corruzione di minore, così come chiunque pubblicamente fa apologia di questi delitti.  Per l'adescamento di minori invece viene stabilito che per "adescamento si intende qualsiasi atto volto a carpire la fiducia del minore" anche attraverso il web con il cosiddetto "grooming", e la pena va da uno a tre anni. Previsto inoltre l'inasprimento delle pene per i reati di maltrattamenti a danno di minori e di associazione a delinquere finalizzata alla commissione dei reati a sfondo sessuale a danno di minori. Pene più severe anche per i reati di prostituzione minorile e di pornografia minorile.

Soddisfazione dalle associazioni a tutela dei minori – Soddisfazione è stata espressa da tutte le organizzazioni a tutela dei minori che in questi anni si sono battute per questo risultato. Save the Children Italia ha rimarcato l'importanza di questo passo avanti per il nostro Paese ricordando ad esempio la nuova opportunità per i minori vittime di abusi o sfruttamento di essere assistiti in ogni fase del procedimento giudiziario. Il Presidente di Unicef Italia, Giacomo Guerrera,  ha parlato invece di  "maggiore efficace nell'azione di contrasto a questi gravi reati grazie a mezzi ancora più incisivi". Ha parlato di "passo importante" il Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza, Vincenzo Spadafora, perché "va nella direzione giusta per continuare non solo a salvaguardare i diritti dei più piccoli, ma anche per sensibilizzare l'opinione pubblica riguardo alla pedofilia".

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