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Loris, l’auto della madre a 50 metri dalla strada dove è stato trovato il corpo

L’analisi dei filmati delle videocamere di sorveglianza rivelano che la madre sarebbe passata a 50 metri dalla strada del Mulino Vecchio, la stessa dove nel pomeriggio di sabato scorso sarebbe poi stato rinvenuto il corpo del bambino.
A cura di Antonio Palma
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UPDATE 22.00 – Emergono ancora nuovi dettagli nelle indagini che stanno facendo luce sull'assassinio del piccolo Loris Stival. Secondo gli investigatori il bimbo non arrivò mai a scuola la mattina del 29 novembre ma tornò a casa da solo alle 8.32 subito dopo esserne uscito. Diciassette minuti dopo, alle 8.49, rientra anche la madre, Veronica Stival, che esce nuovamente 36 minuti dopo, alle 9.25 circa. In un rapporto degli investigatori si legge: "Al fine di seguire il percorso dell'autovettura si acquisivano le registrazioni della telecamera della stazione di servizio carburante Erg sita sulla strada comunale 35 che da Santa Croce Camerina conduce a Punta Secca". Dalla analisi di queste immagini si nota transitare alle 9:27:08 "l'autovettura riconducibile alla Volkswagen Polo della Panarello Veronica che, proseguendo per quella strada comunale, a distanza di qualche minuto, arriverà a completare il curvone sulla sinistra, scomparendo dal campo visivo della telecamera". "Va fatto rilevare – annotano polizia e carabinieri – che a circa 50 metri dal termine del sopracitato curvone, vi è l'ingresso della strada poderale che conduce al Mulino Vecchio", il punto dove è stato trovato il corpo di Loris alle 16.50 di quel sabato. Ma non è tutto. Gli investigatori riescono infatti ad acquisire ulteriori immagini da una telecamera posizionata su un'azienda privata all'inizio della strada poderale del Mulino Vecchio. "Anche in tal caso – si legge – con orario di ripresa indicato da tale impianto, comunque disallineato con la realtà, si nota anche se in lontananza a causa della distanza tra il posizionamento della telecamera e la sede stradale poderale, il passaggio alle 09:21:20 del 29 novembre di un'autovettura di colore scuro che, senza minimamente rallentare la marcia, prosegue in direzione della strada che va al Mulino Vecchio, scomparendo in tal senso dalla visione della telecamera".

UPDATE 18.25 – Nuovo sopralluogo di inquirenti e polizia scientifica all'interno del Mulino Vecchio di Santa Croce Camerina, a pochi metri dal luogo del ritrovamento del corpo del piccolo Loris Stival. L'area è stata interamente recintata.

UPDATE 17.05 – Dall’autopsia sarebbero emersi nuovi drammatici dettagli sulla morte di Loris. Secondo i medici legali il bambino sarebbe potuto essere “verosimilmente ancora in vita” quando è stato gettato nel canale in cui è stato poi ritrovato. Secondo quanto scrive il Corriere della Sera, che cita una fonte investigativa qualificata, “gli accertamenti ci suggeriscono che probabilmente non era clinicamente morto anche se comunque sarebbe stato difficile se non impossibile salvarlo”.

UPDATE 16.10 – Ci sarebbe un buco di 15 minuti nel racconto che la madre del piccolo Loris ha fatto agli investigatori su quel che accadde la mattina di sabato scorso. Da quanto si apprende, dai video emergerebbe che la donna è uscita di casa attorno alle 9.15-9.20 per raggiungere il castello di Donnafugata per il corso di cucina. Quando arriva, tra l'altro, avrebbe fornito una giustificazione che inquirenti definiscono “non richiesta”: “Scusate il ritardo – avrebbe detto – ho avuto problemi”.

UPDATE 14.35 – L'auto della madre di Loris mai arrivata davanti alla scuola. La macchina di Veronica Panarello, la mamma di Loris Stival, probabilmente non ha mai raggiunto la scuola frequentata dal piccolo la mattina di sabato 29 novembre, giorno della scomparsa del bambino. Questo è quello che indicano i primi accertamenti sui video girati dalle videocamere di sorveglianza intorno all'istituto scolastico di Santa Croce in Camerina, in provincia di Ragusa. Le telecamere nei pressi della scuola, infatti, non registrano mai un'immagine della vettura nell'orario indicato dalla madre del bambino. Per questo gli inquirenti hanno preferito acquisire il Gps dell'auto della donna per cercare di estrapolare i dati certi sui suoi spostamenti in quella giornata. Intanto parla Orazio Fidone, l'uomo che ha trovato il corpo del piccolo Loris Stival. "L'autopsia e il Dna daranno tantissime risposte" ha spiegato l'uomo che è indagato per sequestro di persona e omicidio come atto dovuto della magistratura per poter indagare a fondo sulla morte del piccolo. "Se tutto questo può servire a raggiungere la verità, accetto serenamente il peso di quello che mi sta accadendo" ha dichiarato l'uomo ai giornalisti in un bar di Santa Croce Camerina, concludendo: "Dobbiamo ricostruire l'immagine di questo paese, abbiamo bisogno di serenità. Ricostruite l'immagine di questo paese, ve ne saremo grati tutti".

UPDATE 13.25 – Sarebbero compatibili con quella utilizzata per strangolare il piccolo Loris le fascette di plastica che la mamma del bambino ha consegnato nel pomeriggio di lunedì scorso, assieme ad altro materiale scolastico che apparteneva al figlio, alle sue maestre. In ogni caso, per avere un riscontro definitivo, occorrerà altro tempo. Quei laccetti di plastica, secondo quanto confermato anche dal dirigente scolastico della Falcone-Borsellino Giovanna Campo, sarebbero stati consegnati alle due mastre di Loris quando queste si sono recate a trovarla a casa di Veronica Panarello per farle le condoglianze. Le insegnanti si sarebbero sorprese perché non avevano richiesto mai l'utilizzo di fascette di plastica per esperimenti scolastici, ritenendole pericolose.

UPDATE – Acquisito anche il Gps dell'auto della madre del piccolo Loris. Nuova mossa degli inquirenti che indagano sul caso della morte del piccolo Loris Stival per accertare gli spostamenti esatti della madre del bambino. Venerdì mattina infatti la polizia ha acquisito anche il gps della macchina di Veronica per avere conferme sul percorso in auto che lei sostiene di aver fatto la mattina di sabato, il giorno in cui è scomparso il bambino. L’avvocato della donna, Francesco Villardita, sostiene che da parte della famiglia c’è la massima collaborazione e che i dati del Gps sono stati consegnati spontaneamente perché Veronica non è indagata. "Aver consegnato il navigatore dimostra che non abbiamo nulla da nascondere" ha sottolineato infatti il legale, spiegando: "La mamma di Loris ha autorizzato volontariamente l’acquisizione del Gps che era stato installato nella sua auto nell’ambito di un contratto stipulato con la compagnia assicurativa. Non è stato sequestrato, così come la Polo che è acquisita agli atti dell’inchiesta perché la mia assistita non è indagata. Ed è estranea ai fatti".

Si è concluso ieri sera il sopralluogo degli inquirenti con la madre del piccolo Loris per stabilire con certezza il percorso che avrebbe seguito sabato, il giorno della scomparsa del bambino. La donna, Veronica Stival, dopo il gli accertamenti del pomeriggio infatti è stata convocata in Questura per preparare e firmare un verbale che ha registrato quanto fatto e dichiarato poche ore prima. Una nuova straziante procedura per la donna che non si è ancora ripresa dal tragico evento, ma che per qui inquirenti è fondamentale per ricostruire i fatti. La madre del piccolo Loris, infatti, pur non essendo indagata come hanno sottolineato i suoi avvocati, rimane il perno dell'inchiesta della Procura perché è stata l'ultima a vedere il piccolo. Questo accanimento degli investigatori sulla mamma di Loris si spiega però anche per alcune incongruenze nel suo racconto, in alcuni casi anche rilevanti.

I dubbi dell'autopsia

Intanto, oltre alle normali indagini, continuano anche gli accertamenti medici sul corpo del piccolo. Dall'esame dei dati dell'autopsia, infatti, è emerso un contrasto di vedute tra i due medici legali incaricati dell'accertamento con una importante modifica dei risultati finali. Se il primo patologo aveva parlato di strangolamento accompagnato (o immediatamente seguito) da un forte trauma cranico, da un'ulteriore esame l'altro medico invece ha stabilito che il bimbo è morto per asfissia perché strangolato con un laccio, forse un cavo elettrico o una fascetta in plastica di quelle che usano gli elettricisti. Dubbi anche su un graffio al collo che per uno dei medici è un’unghiata, mentre per il secondo è un taglio dovuto a una forbice presumibilmente utilizzata per tagliare via il laccio. Anche per questo ora la polizia cerca delle forbici e delle fascette.

Il mistero delle fascette

Secondo quanto racconta il Corriere della Sera, proprio su un mazzo di fascette ci sarebbe un particolare inquietante: alcuni giorni fa la maestra di Loris che era andata a casa Stival per porgere le condoglianze si è ritrovata in mano delle fascette. "Ve le restituisco, sono quelle che servivano per le lezioni di scienze" avrebbe dichiarato Veronica all’insegnante. Il fatto strano è che a scuola i bambini non hanno mai lavorato con quelle strisce di plastica, né per le ricerche in classe né per altri compiti. "Quelle fascette, le insegnanti non le hanno mai richieste. Anche se si fanno esperimenti scienfiici in classe, non si usano mai materiali di questo tipo" ha speigato infatti la preside della scuola. Ovviamente per il momento non è stata accertata nessuna compatibilità tra quelle fascette e quella che si ipotizza possa essere stata usata per uccidere il bambino. Ad ogni modo nei giorni scorsi gli inquirenti hanno sequestrato in casa Stival diverso materiale da ferramenta e un paio di forbici.

Tracce biologiche sotto le unghie

Tornando agli esami medici, gli investigatori hanno chiesto agli esperti anche di analizzare approfonditamente alcune tracce di materiale biologico trovato sotto le unghie della piccola vittima durante l'autopsia. Il bimbo infatti si è difeso disperatamente mentre lo uccidevano e forse ha strappato della pelle al suo assassino. A questo punto tutto sta nelle mani dei laboratori della scientifica riuscire a recuperare del Dna da quella piccola traccia che potrebbe dare la svolta alle indagini.

L'attesa degli esami dei tabulati telefonici

Un altro aiuto importante gli investigatori lo cercano anche nei tabulati telefonici della famiglia di Loris che sono stati già acquisiti, anche perché le telefonate effettuate in quelle ore serviranno a ricostruire gli spostamenti di quella mattina e a chiarire ulteriormente il racconto della madre del bambino. Dopo i video delle telecamere, infatti, le forze dell'ordine stanno setacciando i tabulati telefonici dell’intero gruppo familiare del piccolo così come quelli di amici e conoscenti, compreso il pensionato-cacciatore che ritrovò il corpo del piccolo poco prima delle 17, Orazio Fidone.

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