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È morto David Bowie: da 18 mesi lottava contro un tumore

Il Duca Bianco, leggenda del rock mondiale è morto circondata dai suoi familiari. Da mesi lottava contro un cancro. Qualche giorno fa aveva pubblicato l’ultimo album della sua lunghissima carriera artistica: Blackstar.
A cura di Davide Falcioni
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Dopo una lunga battaglia contro un tumore è morto questa mattina David Bowie. A renderlo noto è stato un post pubblicato sulla pagina Facebook dell'artista nelle prime ore di oggi, 11 gennaio 2016: "10 gennaio 2016 – David Bowie è morto in pace circondato dalla sua famiglia dopo una coraggiosa battaglia di 18 mesi contro il cancro. Chiediamo di rispettare la privacy dei suoi cari in questo momento di dolore". Proprio pochi giorni fa era uscito l'ultimo album dell'artista londinese, intitolato Blackstar.

Blackstar, l'ultimo album di David Bowie

Solo tre giorni fa, in occasione del 69esimo compleanno della star del rock, era uscito il suo 28esimo album di inediti, intitolato Blackstar: il lavoro, contenente sete brani, arriva a tre anni di distanza dall'ultimo disco dell'artista, ‘The Next Day’, uscito dopo 10 anni di silenzio a marzo 2013. Secondo molti esperti Blackstar è già uno dei dischi più importanti del 2016. Lo stesso produttore, Tony Visconti, ha dichiarato alla prestigiosa rivista musicale inglese Mojo, come Bowie – per questo suo nuovo lavoro – abbia scelto di esplorare nuovi territori musicali e sperimentare, come da par suo: "Bowie ha voluto musicisti jazz per suonare il rock. Avere ragazzi jazz che suonano rock vuol dire capovolgere tutto. In questi disco abbiamo messo qualsiasi cosa, volevamo qualcosa di fresco con l’obiettivo di evitare il puro rock’n’roll’".

La morte di David Bowie: le reazioni degli artisti

Anche i Rolling Stones hanno commentato la pubblicazione dell'ultimo album del Duca Bianco: "Il più grande capolavoro anti-pop di Bowie dagli anni ‘70… La sua più appagante deviazione dal fascino pop della leggenda del glam dopo Low del 1977. Blackstar molto strano e molto bello".  Il regista Johan Renck, direttore del cortometraggio di 10 minuti che accompagna la title track, ha commentato l'interpretazione visiva dei due singoli di Bowie: "Si può solo sognare di collaborare con una mente come la sua. Figuriamoci lavorarci per ben due volte. Intuitivo, giocoso, misterioso e profondo… Non desidero fare altri video, sapendo che il processo non sarà mai formidabile e soddisfacente come lo è stato in queste occasioni. Per me è stato come toccare il sole".

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