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L’oceano di magma su Io, il satellite naturale di Giove

Io è uno dei satelliti di Giove. Sulla sua superficie sono stati trovati tantissimi vulcani che tutti insieme formerebbero un esteso oceano di magma: una scoperta sensazionale che sottolinea le similitudini tra il satellite e la Terra.
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satellite giove

Dopo la notizia della particella di Dio, si torna a parlare di scienza e in particolare delle nuove scoperte che riguardano "Io". Io è uno dei 63 satelliti naturali di Giove: si tratta di una delle appendici storiche del pianeta più grande all'interno del sistema solare, infatti la sua scoperta risale al 1600 ed è da ricondursi alla straordinaria genialità del maestro Galileo Galilei. Sin dalle prime osservazioni Io, il cui nome deriva da una delle diverse amanti di Zeus, colpì gli scienziati per la "rugosità della sua superficie"; nello specifico è risultato sin da subito la presenza di numerosissimi vulcani, che però, contrariamente a quanto accade per quelli terrestri, emettono zolfo e biossido di zolfo.

La scoperta recente, riportata da L'Espresso, è che Io, in prossimità della sua superficie, accoglierebbe una straordinaria quantità di magma fuso e parzialmente fuso: una quantità così enorme che i ricercatori dell'Università della California a Los Angeles, dell'Università della California a Santa Cruz e dell'Università del Michigan ad Ann Arbor, che si occupano di condurre la sonda Galileo sul satellite, l'hanno definito "un oceano di magma". Tale oceano di magma avrebbe uno spessore di circa 50 km, tale da rappresentare almeno il 10% del mantello di Io.

Inoltre, secondo i ricercatori  la quantità di lava prodotta dai vulcani attivi di Io sarebbe cento volte superiore a quella generata sulla Terra. Io, a differenza della Terra, sarebbe interamente cosparso di crateri appartenenti a vulcani attivi mentre sul nostro pianeta, la  gran parte delle eruttazioni è concentrata nella cosiddetto "anello di fuoco" del Pacifico.

volcano io
Le rugosità sulla superficie di Io

La scoperta su Io, secondo gli scienziati, avrebbe dello straordinario, e ciò per una serie  di ragioni ma in primis per quanto emerge dalle dichiarazioni di Torrence Johnson, uno degli studiosi che ha progettato la missione Galileo: "Si ipotizza che anche la Terra e la Luna potessero avere, miliardi di anni fa, oceani di lava analoghi. Il vulcanismo di Io ci mostra come funzionano questi vulcani e apre una finestra nel tempo, che ci mostra che cosa può essere avvenuto sulla Terra e sulla Luna durante le prime fasi della loro storia."

Non tutto il merito va alla sonda, anzi la scoperta è stata confermata soprattutto dai progressi in ambito mineralogico: nello specifico alcune rocce trasporterebbero una mole significativa di corrente elettrica quando diventano fuse. In particolare, sulla Terra tali rocce si sarebbero formate in seguito alla solidificazione del magma proveniente dal mantello; confrontate con il magma di Io si è scoperto che questo avrebbe un'efficienza nella conduzione elettrica un milione di volte maggiore.

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