Lo studente svizzero morto a Roma: un colpo alla testa oltre alla coltellata
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Jonathan Lucas, il ragazzino svizzero di 16 anni morto per una coltellata, forse autoinferta, a Roma, sarebbe stato colpito anche da una botta alla testa. Secondo quanto scrive il Messaggero, lo ha rivelato l’autopsia fatta al Policlinico Gemelli sul corpo del giovane di Losanna (Svizzera). Quel colpo, scrivono Marco De Risi e Sara Menafra, Jonathan potrebbe averlo ricevuto in vari modi: "nel corso di una colluttazione o di un gioco coi compagni di stanza (lo stesso che potrebbe aver portato, anche per errore, alla coltellata) oppure cadendo inavvertitamente sulla lama del ‘butterfly' che l’ha ucciso sul colpo".
Rimane il mistero sulle motivazioni del gesto: "Maledettamente precisa, profonda e netta fino a tagliare l’aorta e squarciare l’esofago. Gli accertamenti fatti ieri non escludono ancora la teoria della caduta accidentale. Il silenzio dei ragazzi sottoposti ad interrogatorio, però, fa temere ipotesi peggiori. Sulla pagina facebook di Jonathan qualcuno ha scritto un addio che sembra un’accusa: ‘Tu sapevi che quel gioco era pericoloso e allora perché? Perché lo hai fatto? È una lezione che dovrà servire a tutti, non voglio fare la morale come quando eri ancora con noi, non posso' ".
Ora è atteso l’esito dell’esame tossicologico sul corpo del 16 enne. I sette compagni sono stati tutti interrogati dagli investigatori, insieme ad altri cinque giovani. A tutti i venti studenti del College de Elysée di Losanna sono state prese le impronte digitali per compararle con le tracce sui tre coltelli trovati nella stanza di Jonathan, quello che l’ha ucciso e gli altri due. Le armi sarebbero state acquistate durante una visita al centro di Roma. I ragazzi non lasceranno la capitale fino a che non sarà chiaro come è morto Jonathan.