Lo spread torna a salire a 453 punti. In rosso le borse europee
Apertura di settimana abbastanza incerta per le principali borse europee che non riescono a confermare il trend positivo fatto registrare lo scorso fine settimana. E a metà mattinata nelle principali piazze del Vecchio Continente a farla da padrone è il segno "meno": Londra perde lo 0,7%, Parigi l'1,5%, Francoforte arretra di due punti percentuali. Perfettamente allineata Piazza Affari che, la momento, brucia l'1,56%. In forte imbarazzo i titoli bancari e finanziari: Unicredit perde il 3,25%, Intesa San Paolo l'1,96%, Banco popolare il 3,42%, Mps il 5,67%, Ubi il 3,5%, Bpm il 3,06%.
Tensione anche sui nostri titoli di Stato, con lo spread tra Btp e Bund che è tornato a salire: il differenziale di rendimento tra i nostri buoni del tesoro e quelli tedeschi si attesta a 453 punti base. Il tasso d'interesse sui nostri titoli staziona al momento sul 6,5%. Da segnalare, però, il buon andamento dell‘asta di questa mattina, nella quale il Tesoro ha piazzato sette miliardi di bot a un anno a un rendimento del 5,95%, un tasso più basso rispetto al 6,08% del mese scorso. La Banca per i regolamenti internazionali ha poi fatto sapere che, per alcuni anni, l'Italia sarà perfettamente in grado di far fronte al rialzo dei tassi d'interesse sui propri titoli: il suo debito ha infatti una "scadenza di lungo periodo" (7 anni in media rispetto ai 6 della Germania) e ciò le permetterà di attutire meglio il colpo. Per la Bri, qualora i tassi di rendimento tornino ai livelli record del 7,48%, i costi sul debito nel 2012 saranno quantificabili nello 0,95% del prodotto interno lordo.
In ogni caso è chiaro che l'odierna incertezza dei mercati è legata sia ai risultati dell"ultimo vertice europeo, che ha visto la spaccatura tra la Gran Bretagna di Cameron e gli altri 26 Paesi dell'Unione europea, sia all'annuncio di Moody's che ha paventato la possibilità di un (ulteriore) declassamento di molti Paesi dell'Eurozona.