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Lo show di Minzolini al Tg1: la difesa del premier a colpi di editoriali

Il direttore del Tg1 Augusto Minzolini continua a scatenare polemiche in Rai a colpi di editoriali. C’è chi lo appoggia e chi lo critica. La denuncia del direttore è sempre la stessa: l’uso strumentalizzato dei media contro Silvio Berlusconi.
A cura di Susanna Picone
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Il direttore del TG1

C’era una volta la Tv di Stato e c’era una volta il suo telegiornale più autorevole. Quello della prima rete, quello nato insieme alla stessa televisione, quello che prima ha trasformato, proprio perché “tele”, il nostro modo di informarci. Fare il giornalista era quasi una “vocazione”. Poi qualcosa è cambiato. È cambiato il modo di dare le informazioni, sono cambiate le modalità di diffusione delle stesse, sono cambiati i mezzi di comunicazione. Solo alcune etichette non sono cambiate. La Rai si chiama sempre Rai e il suo telegiornale della prima rete, quello più autorevole, si chiama ancora Tg1. Questo Tg1, oggi, ha un direttore, Augusto Minzolini, famoso dalla metà degli anni ’90 per il “minzolinismo” e famoso oggi per i suoi frequenti editoriali durante il Tg più seguito, quello delle 20. L’ultimo è quello di ieri sera preceduto da un altro, estremamente illuminante sotto alcuni punti, di qualche giorno fa. Ai suoi editoriali ci tocca aggiungere infatti solo un dato: Augusto Minzolini ricopre la carica di direttore del Tg1 dal 2009 e il TG1 ha perso 9 punti di share dal 2008 in poi.

Il direttore è intervenuto la settimana scorsa per “consigliare” e sollevare l’opinione pubblica intorno ad alcune questioni. Il focus del suo discorso erano le intercettazioni sul caso Lavitola – Tarantini di cui tanto si parla in questi giorni e la necessità di fare una legge che impedisca l’uso abnorme e deviato delle stesse. Per parlarne ha utilizzato tante parole estremamente succulenti ed efficaci. Sicuramente un editoriale accattivante dal punto di vista della comunicazione. Poi, nell’ultimissimo, il telespettatore si è trovato di fronte a qualcosa di molto simile ad un’arringa difensiva (che ha avuto un continuo una manciata di minuti dopo con Giuliano Ferrara) avente sempre come oggetto il Presidente del Consiglio.

Minzolini infatti difende il Cavaliere dalle sempre più frequenti richieste di dimissioni sollevate a gran voce dall’opposizione in seguito ai vari scandali che lo toccano da vicino. A tal proposito il direttore cita, in apertura, un altro editoriale, quello del Corriere della Sera in cui si chiede al centro-destra, per come si sono messe le cose, intercettazioni e quant’altro, “un altro Governo e un altro premier per non essere costretto a farlo sotto il diktat della magistratura”. Una tesi legittima ma che non lo convince. Sono tre anni, continua Minzolini, che la grande stampa chiede a Berlusconi di farsi da parte indipendentemente da tutto. Un “indipendentemente da tutto” che deve far pensare il telespettatore: ogni anno, con qualsiasi ragione, si trova il modo per andare contro quel Governo rappresentato dal suo primo esponente. Silvio Berlusconi deve cadere, questo l’obiettivo dei media secondo il direttore. Alla stampa il Presidente non è mai piaciuto.

“ Con la direzione di Minzolini il Tg1 è diventato la dependance dell’ufficio legale del premier. ”
IdV

“Eppure il Governo non cadde”, bensì resta perché continua ad avere i numeri in Parlamento anche se, per colpa dei media che odiano il premier, si logora l’immagine del Paese. Immagine che spesso coincide, stando a sentire Minzolini, con quella del suo Presidente. Intanto adesso vogliono farlo cadere utilizzando delle intercettazioni che ledono pesantemente la privacy di Berlusconi. Perché il premier dovrebbe farsi da parte ora che non vi è stata alcuna scissione nella sua maggioranza? (quella stessa maggioranza, è bene ripeterlo, che ha saputo varare una manovra di dimensioni gigantesche per salvare il Paese come dice Battista e “giustamente” non dimentica di sottolinearlo Minzolini). L’unica ragione per disfarsi di questo Governo è proprio il diktat della magistratura (termine, diktat, che inevitabilmente riporta alla mente di molte persone un altro episodio “televisivo” con protagonista di nuovo Berlusconi ma quella volta il danno non fu arrecato proprio a lui). Silvio Berlusconi è un perseguitato della giustizia e forse per colpa di questa, prima o poi, cadrà.

Ecco, secondo il direttore tutto questo però ha poco a che fare con le regole della democrazia e collima con i guai dell’opposizione: un sempreverde quando si tratta di distogliere l’attenzione del telespettatore da qualche problema. “E questa è una considerazione di non poco conto”.

“ L’opinione espressa dal direttore del Tg1 Augusto Minzolini è strettamente personale e non impegna in alcun modo la Rai. ”
Paolo Garimberti

Unendo idealmente quest’ultimo editoriale con il precedente le considerazioni del “telespettatore attento” sono univoche: il premier è il solito perseguitato dai media e ciò che si cerca di fare con tutte queste intercettazioni è danneggiare la sua immagine. Qualcuno sicuramente darà ragione al “direttorissimo”, altri, a quanto sembra tanti, useranno sempre più il potente mezzo del telecomando per cambiare canale, arrendendosi al fatto che, forse, questo della prima rete non è poi più il Tg più autorevole.

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