Dopo il nulla di fatto del primo giro di consultazioni, il Pd ribadisce che sarà forza di minoranza parlamentare. I pentastellati ripropongono ai dem e alla Lega un contratto su cui trovare un accordo per governare, tagliando fuori Berlusconi. Oggi a Ivrea la kermesse dei grillini per ricordare Gianroberto Casaleggio. Di Maio si rivolge al Pd: "Sotterriamo ascia di guerra, diamo governo a Paese". Ieri Salvini ha chiesto ai suoi alleati di andare insieme al Colle.
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Consultazioni, terminato l'incontro tra Mattarella e il presidente della Camera Roberto Fico
Dopo l'apertura delle consultazioni con l'arrivo al Colle della presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, è toccato al presidente della Camera dei deputati, Roberto Fico, incontrare il capo dello Stato Sergio Mattarella. Il colloquio, iniziato intorno alle 11.30, è durato una ventina di minuti: Fico ha lasciato lo studio del presidente della Repubblica intorno alle 11.50, senza rilasciare dichiarazioni. Fico è arrivato al Quirinale a piedi, così come fatto anche nel giorno della sua elezione alla presidenza dell'assemblea di Montecitorio. Dopo il suo breve colloquio, toccherà al presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano andare a incontrare Mattarella.
La presidente del Senato Casellati al Quirinale: terminato l'incontro con Mattarella
Sono ufficialmente iniziate le consultazioni del presidente della Repubblica Sergio Mattarella per tentare di risolvere il rebus del governo e provare a formare una maggioranza dopo il voto del 4 marzo. La prima a salire al Colle è stata la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati. Il colloquio nello studio alla vetrata del Quirinale con il capo dello Stato si è concluso dopo circa 40 minuti. La presidente del Senato, al termine dell'incontro, ha deciso di non rilasciare dichiarazioni ma di lasciare subito il palazzo. Tra pochi minuti è previsto al Quirinale l'arrivo di Roberto Fico, presidente della Camera. Alle 12.30 sarà invece il turno del presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano.
Tajani (Forza Italia): "Di Maio è antidemocratico, fa giochi di palazzo"
Secondo il presidente del Parlamento europeo nonché uno dei principali leader di Forza Italia, Antonio Tajani, il metodo che sta mettendo in campo Luigi Di Maio in vista delle consultazioni è antidemocratico. Tajani, parlando a Radio Anch’io, su Radio 1, definisce i metodi del capo politico del M5s antidemocratici e sostiene che Di Maio “non mostra rispetto per i quasi 5 milioni di cittadini che ci hanno votati”, facendo riferimento alla sua apertura a Lega e Pd e alla sua contemporanea chiusura al partito di Silvio Berlusconi. “Sono parole infantili, puerili, ma ogni volta che hanno attaccato Berlusconi Fi ha aumentato i consensi”, aggiunge ancora Tajani.
Il presidente del Parlamento europeo aggiunge ancora: “La democrazia non si rafforza e non si rafforza il ruolo dei cittadini escludendo gli altri. Gli italiani non accettano le conventio ad excludendum perché sono metodi veramente antidemocratici. Di Maio non vuole parlare con Forza Italia, se chiederà di parlare vorrà dire che ha capito che la democrazia è diversa da quella che intende lui”.
Forza Italia è comunque disposta a dialogare con il M5s, nel caso in cui cadranno i veti finora messi da Di Maio. Però, precisa ancora Tajani, “se i voti di Forza Italia servono solo per eleggere il presidente della Camera non ci stiamo”. “Il M5s – prosegue il presidente dell’Europarlamento – è sempre più di palazzo e sempre meno a contatto con i cittadini. Di Maio fa giochi di palazzo. Dividerci è impossibile, i nostri parlamentari sono stati eletti dalla coalizione, è impossibile separare il centrodestra”.
Tajani comunica che, diversamente da quanto trapelato negli ultimi giorni, non andrà al Quirinale per le consultazioni con Mattarella a nome di Forza Italia. Ad andare al Colle saranno i capigruppo e Silvio Berlusconi. Infine, Tajani pone una condizione al M5s e al Partito Democratico: “Se Di Maio o il Pd vogliono sostenere il centrodestra è un'altra cosa, ma noi partiamo dall'incarico a Salvini”.
Lega: "Dialoghiamo con M5S partendo dal programma del centrodestra. E no veti su Berlusconi"
"Nessuno ha la maggioranza per fare il governo e porre condizioni a destra e a manca è un modo sbagliato di partire, legato alle poltrone. È come se noi ponessimo come pregiudiziale Salvini premier. Prima di mettere veti vorremmo parlare con gli altri e vedere cosa si può fare per questo Paese", ha dichiarato il capogruppo della Lega alla Camera, Giancarlo Giorgetti. Giorgetti, intervistato a Circo Massimo, ha inoltre sostenuto che la Lega è disposta a dialogare con il Movimento 5 Stelle a patto che si parta dal programma del centrodestra e che non ci sia alcuna pregiudiziale nei confronti di Berlusconi. "Noi abbiamo proposto un programma di grande cambiamento che Berlusconi ha sottoscritto. Di Maio ci propone un programma alla tedesca con i tradimenti all'italiana, di noi a Berlusconi e del Pd a Renzi. Non lo si può chiedere. Chi ha votato la coalizione di centrodestra ha votato anche Forza Italia. Siamo disposti a confrontarci con i cinquestelle ma senza pregiudiziali e pregiudizi nei confronti di nessuno, altrimenti non si fanno passi in avanti".
"Al presidente della Repubblica diremo innanzitutto che cosa vogliamo fare per cambiare il Paese. Poi arriveremo al resto. Ribadiremo i capisaldi del programma di centrodestra, sui quali siamo disposti a ragionare con chiunque se c'è compatibilità. La Lega sola con il centrodestra avrebbe fatto flat tax senza reddito di cittadinanza. Il M5s da solo avrebbe fatto reddito di cittadinanza senza flat tax. Ora bisogna trovare una via di mezzo", prosegue Giorgetti. "A meno di miracoli non penso che al primo giro di consultazioni ci sia un incarico. Credo vengano valutate tutte le pregiudiziali che mano a mano spero vengano rimosse", conclude il capogruppo della Lega.
Via alle consultazioni: il calendario degli incontri al Quirinale
Nella giornata di oggi, mercoledì 4 aprile, sono previste le consultazioni al Quirinale. I presidenti di Camera e Senato, insieme alle delegazioni delle forze politiche presenti in parlamento in questa XVIII legislatura, incontreranno il presidente della Repubblica per discutere della formazione del futuro governo. Manca ancora l'accordo tra le parti, M5S ha lanciato "il contratto di governo" e aperto sia al Pd "derenzizzato" sia alla Lega "deberlusconizzata", ma al momento sembra che né il Partito Democratico né Salvini abbiano intenzione di rispondere all'appello di Di Maio. Le consultazioni dureranno in tutto 2 giorni e termineranno domani, giovedì 5 aprile, nel pomeriggio.
Il calendario degli incontri:
Mercoledì 4 aprile
- 10,30 con la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati
- 11.30 con il presidente della Camera, Roberto Fico
- 12.30 con il presidente emerito Giorgio Napolitano
- 16.00 con la delegazione del Gruppo Svp Senato e del Gruppo Misto Senato
- 17.30 con la delegazione del Gruppo Misto Camera
- 18.30 con la delegazione di Fratelli d'Italia
Giovedì 5 aprile
- 10.00 con la delegazione del Partito Democratico
- 11.00 con la delegazione di Forza Italia
- 12.00 con la delegazione della Lega
- 16.30 con la delegazione del Movimento 5 Stelle