Dopo il nulla di fatto del primo giro di consultazioni, il Pd ribadisce che sarà forza di minoranza parlamentare. I pentastellati ripropongono ai dem e alla Lega un contratto su cui trovare un accordo per governare, tagliando fuori Berlusconi. Oggi a Ivrea la kermesse dei grillini per ricordare Gianroberto Casaleggio. Di Maio si rivolge al Pd: "Sotterriamo ascia di guerra, diamo governo a Paese". Ieri Salvini ha chiesto ai suoi alleati di andare insieme al Colle.
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Grasso (LeU): "Pronti a collaborare con M5S se affronta nostri temi"
"A nome dei deputati e dei senatori di Leu ho espresso la disponibilità, con senso di responsabilità, a aprire un dialogo con forze che in via prioritaria abbiano nei programmi temi per noi essenziali", come un piano di investimenti, i diritti dei lavoratori, il rafforzamento del welfare e del Sistema sanitario nazionale, il diritto allo studio e all'ambiente". Lo ha detto Pietro Grasso al termine delle Consultazioni, escludendo un dialogo con il centrodestra e aprendo al Ms5, a condizione che ci sia un accordo sui temi, che dovranno essere affrontati dal nuovo Governo: "Noi siamo disposti a collaborare indipendentemente dalla partecipazione al governo". ha aggiunto.
Grasso ha poi espresso "l'auspicio che si possa aprire dialogo con tutte le forze riformiste e progressiste". Alla domanda su cosa intenda con le forze riformiste e progressiste, Grasso ha precisato: "Mi pare che avendo escluso un dialogo con con il centrodestra, quelle che rimangono sono quelle progressiste".
L'assemblea nazionale del Pd per eleggere nuovo segretario si terrà il 21 aprile
L'assemblea nazionale del Partito democratico si terrà sabato 21 aprile. E' questa, a quanto si apprende, la decisione che dovrebbe essere ufficializzata con la convocazione dell'assise. L'assemblea dovrà, preso atto delle dimissioni di Matteo Renzi, eleggere un nuovo segretario o convocare il congresso.
"C'è un'ossessione di Luigi Di Maio per Renzi: è strabiliante, non smette mai la campagna elettorale eppure dovrebbe assumersi la responsabilità delle scelte che spettano al suo movimento nelle prossime giornate". Ettore Rosato, vicepresidente della Camera, lo ha detto ai giornalisti alla Camera, commentando l'apertura del M5S al Pd, richiesta valida però a patto che Renzi si metta da parte. "Ha detto bene ieri Martina – afferma il deputato Pd – in politica ci vuole rispetto per gli avversari".
"Di Maio – prosegue Rosato – ha qualche problema con la matematica perché continua a prendersela con la legge elettorale: il suo partito era per proporzionale puro e definiva incostituzionale il premio di maggioranza. Ma ora il M5s ha il 35% dei seggi con il 32% dei voti". "Sono molto stupito della voracità di M5S e centrodestra, sono voraci di poltrone, come dimostra la vicenda della commissione speciale. Fanno un numero crescente di proclami quasi orari, con assoluta assenza di proposte precise". A chi gli domanda se Giorgetti sia il regista del dialogo tra Cinque stelle e Lega, risponde: "Non conosco il regista ma conosco la trama che è quella che stanno disegnando da mesi ed è quella dell'accordo tra Lega e M5S. Credo che alla fine imbarcheranno anche Forza Italia per necessità oggettive che Salvini metterà sul tavolo".
Di Maio: "M5S prima forza politica, a Pd e Lega propongo di scrivere insieme contratto di governo"
In un post pubblicato sul Blog delle Stelle, il capo politico del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, rilancia l'apertura a Pd e Lega: "Il MoVimento 5 Stelle è la prima forza politica del Paese, votata dal 32% degli elettori, pari a 11 milioni di italiani. L’altro vincitore delle elezioni è la Lega, il partito che ha preso più voti all’interno della coalizione di centrodestra. A causa dell’attuale legge elettorale, però, nessuna forza politica ha la maggioranza per poter governare da sola. I numeri per farlo non ci sono ed è chiaro che bisogna trovare una soluzione per uscire dal vicolo cieco in cui ci ha messo questa pessima legge elettorale. Lo dobbiamo fare per il Paese e per i cittadini che attendono da troppo tempo un governo capace di dare risposte ai loro problemi. La soluzione non è fare alleanze, inciuci, accordi tra le forze politiche. Per questo proponiamo un contratto di governo come quello che viene sottoscritto dalle principali forze politiche in Germania dal 1961. È un contratto in cui scriviamo nero su bianco, punto per punto, quello che vogliamo fare, dove si spiega per filo e per segno come si vogliono fare le cose e in quanto tempo. Proponiamo di scrivere insieme questo contratto di governo alla Lega o al Partito Democratico", prosegue Di Maio.
"La Lega, come già detto, è la forza politica che ha preso più voti all’interno di una coalizione di centrodestra che di fatto non esiste, e che alle elezioni si è presentata con tre programmi e tre candidati premier differenti. La Lega deve decidere da che parte stare: se contribuire al cambiamento che il M5S vuole realizzare per il Paese o se invece rimanere ancorata al passato e a Silvio Berlusconi, un uomo che ha già avuto la possibilità di cambiare l’Italia e che non lo ha fatto. Anche il PD è chiamato a scegliere. Scegliere se seguire la linea di Renzi, che per fare un dispetto al MoVimento 5 Stelle vuole lavarsene le mani dei problemi del Paese, o la linea di chi invece vuole contribuire a lavorare per i cittadini. Il Pd ha l’opportunità di non ignorare il messaggio arrivato dagli elettori, che hanno chiaramente bocciato le loro politiche e la legge elettorale che porta la loro firma".
"Speriamo di poter incontrare il prima possibile i due partiti per capire quali siano le loro proposte, e per capire con chi si possa iniziare a scrivere questo contratto. Noi abbiamo avuto un mandato chiaro dagli elettori. Un terzo degli italiani ci ha chiesto di cambiare questo Paese e ha detto basta a forzature e presidenti del consiglio non eletti. Noi siamo prontissimi a rispettare questa volontà popolare, vediamo se anche gli altri saranno pronti a farlo", conclude Di Maio.
Berlusconi: "Nessun dialogo con chi pone veti"
"Il presidente Berlusconi e Forza Italia dopo la vittoria della coalizione del centrodestra alle elezioni politiche ribadiscono con forza l'unità della coalizione e l'indisponibilità a qualunque forma di dialogo o ipotesi di governo con chi pone veti inaccettabili in una democrazia". E' quanto scritto in una nota al termine del vertice di Forza Italia a Palazzo Grazioli.
Il Cavaliere fa sapere poi che la delegazione di Forza Italia al Quirinale sarà guidata da lui e dalle due capogruppo Bernini e Gelmini.
Senato, Vito Crimi (M5s) eletto presidente della commissione speciale che esaminerà il Def
Il senatore del MoVimento 5 Stelle Vito Crimi è stato eletto presidente della commissione speciale del Senato che si è insediata oggi. Tra i compiti di questa commissione c’è quello di esaminare il Def, il documento di economia e finanza, e i provvedimenti rimasti in sospeso con il cambio di legislatura e quindi di Parlamento. Crimi è stato eletto con 19 voti su un totale di 27 componenti della commissione. In commissione sono presenti 9 componenti del M5s, 5 di Forza Italia, 5 della Lega, 4 del Pd, 2 di Fratelli d’Italia, 1 di LeU e 1 delle minoranze linguistiche.
Alla commissione speciale spetterà il compito di esaminare gli atti urgenti presentati dal governo. Vicepresidenti della commissione sono stati eletti Giacomo Caliendo (Fi) e Erica Rivolta (Lega). I segretari sono invece Simona Malpezzi (Pd) e Giovan Battista Fazzolari (Fdi). Il Pd, dopo non aver avuto segretari e questori alla Camera e al Senato, lamenta di essere stato escluso anche in questo caso dai giochi. Andrea Marcucci, capogruppo dem a Palazzo Madama, scrive su Twitter: “M5S e centrodestra si spartiscono incarichi vertice anche per la commissione speciale. Anche in questo caso impediscono al Pd di acquisire vicepresidenza, come è sempre avvenuto in passato. Sta nascendo nuova maggioranza politica con concezione proprietaria delle istituzioni”.
Napolitano chiude la mattinata di consultazioni al Colle: terminato l'incontro con Mattarella
È terminato il giro di consultazioni di questa mattina del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Dopo la presidente del Senato Casellati e quello della Camera Fico, il capo dello Stato ha incontrato Giorgio Napolitano, presidente emerito della Repubblica. L'incontro tra i due è durato poco meno di mezz'ora e al termine anche Napolitano, come chi lo ha preceduto, ha deciso di lasciare il Quirinale senza rilasciare dichiarazioni (ma affermando "non mostrate sorpresa") ai giornalisti presenti davanti allo studio in cui Mattarella ha ricevuto questa mattina le principali cariche istituzionali dello Stato. I colloqui del presidente della Repubblica riprenderanno nel pomeriggio, esattamente alle 16, quando Mattarella incontrerà la delegazione del gruppo per le Autonomie del Senato. Si proseguirà alle 16.45 con il gruppo Misto di Palazzo Madama e alle 17.30 con lo stesso gruppo della Camera dei deputati. La prima giornata di consultazioni si concluderà alle 18.30, quando al Colle salirà la delegazione di Fratelli d'Italia, di cui farà parte anche la sua presidente Giorgia Meloni. Il primo giro di consultazioni entrerà nel vivo domani, quando Mattarella riceverà prima le delegazioni di Pd, Forza Italia e Lega (in mattinata) e poi, nel pomeriggio, quella del MoVimento 5 Stelle: il colloquio con i due capigruppo Danilo Toninelli e Giulia Grillo e con il capo politico Luigi Di Maio è previsto alle 16.30.
Consultazioni, terminato l'incontro tra Mattarella e il presidente della Camera Roberto Fico
Dopo l'apertura delle consultazioni con l'arrivo al Colle della presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, è toccato al presidente della Camera dei deputati, Roberto Fico, incontrare il capo dello Stato Sergio Mattarella. Il colloquio, iniziato intorno alle 11.30, è durato una ventina di minuti: Fico ha lasciato lo studio del presidente della Repubblica intorno alle 11.50, senza rilasciare dichiarazioni. Fico è arrivato al Quirinale a piedi, così come fatto anche nel giorno della sua elezione alla presidenza dell'assemblea di Montecitorio. Dopo il suo breve colloquio, toccherà al presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano andare a incontrare Mattarella.
La presidente del Senato Casellati al Quirinale: terminato l'incontro con Mattarella
Sono ufficialmente iniziate le consultazioni del presidente della Repubblica Sergio Mattarella per tentare di risolvere il rebus del governo e provare a formare una maggioranza dopo il voto del 4 marzo. La prima a salire al Colle è stata la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati. Il colloquio nello studio alla vetrata del Quirinale con il capo dello Stato si è concluso dopo circa 40 minuti. La presidente del Senato, al termine dell'incontro, ha deciso di non rilasciare dichiarazioni ma di lasciare subito il palazzo. Tra pochi minuti è previsto al Quirinale l'arrivo di Roberto Fico, presidente della Camera. Alle 12.30 sarà invece il turno del presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano.
Tajani (Forza Italia): "Di Maio è antidemocratico, fa giochi di palazzo"
Secondo il presidente del Parlamento europeo nonché uno dei principali leader di Forza Italia, Antonio Tajani, il metodo che sta mettendo in campo Luigi Di Maio in vista delle consultazioni è antidemocratico. Tajani, parlando a Radio Anch’io, su Radio 1, definisce i metodi del capo politico del M5s antidemocratici e sostiene che Di Maio “non mostra rispetto per i quasi 5 milioni di cittadini che ci hanno votati”, facendo riferimento alla sua apertura a Lega e Pd e alla sua contemporanea chiusura al partito di Silvio Berlusconi. “Sono parole infantili, puerili, ma ogni volta che hanno attaccato Berlusconi Fi ha aumentato i consensi”, aggiunge ancora Tajani.
Il presidente del Parlamento europeo aggiunge ancora: “La democrazia non si rafforza e non si rafforza il ruolo dei cittadini escludendo gli altri. Gli italiani non accettano le conventio ad excludendum perché sono metodi veramente antidemocratici. Di Maio non vuole parlare con Forza Italia, se chiederà di parlare vorrà dire che ha capito che la democrazia è diversa da quella che intende lui”.
Forza Italia è comunque disposta a dialogare con il M5s, nel caso in cui cadranno i veti finora messi da Di Maio. Però, precisa ancora Tajani, “se i voti di Forza Italia servono solo per eleggere il presidente della Camera non ci stiamo”. “Il M5s – prosegue il presidente dell’Europarlamento – è sempre più di palazzo e sempre meno a contatto con i cittadini. Di Maio fa giochi di palazzo. Dividerci è impossibile, i nostri parlamentari sono stati eletti dalla coalizione, è impossibile separare il centrodestra”.
Tajani comunica che, diversamente da quanto trapelato negli ultimi giorni, non andrà al Quirinale per le consultazioni con Mattarella a nome di Forza Italia. Ad andare al Colle saranno i capigruppo e Silvio Berlusconi. Infine, Tajani pone una condizione al M5s e al Partito Democratico: “Se Di Maio o il Pd vogliono sostenere il centrodestra è un'altra cosa, ma noi partiamo dall'incarico a Salvini”.
Lega: "Dialoghiamo con M5S partendo dal programma del centrodestra. E no veti su Berlusconi"
"Nessuno ha la maggioranza per fare il governo e porre condizioni a destra e a manca è un modo sbagliato di partire, legato alle poltrone. È come se noi ponessimo come pregiudiziale Salvini premier. Prima di mettere veti vorremmo parlare con gli altri e vedere cosa si può fare per questo Paese", ha dichiarato il capogruppo della Lega alla Camera, Giancarlo Giorgetti. Giorgetti, intervistato a Circo Massimo, ha inoltre sostenuto che la Lega è disposta a dialogare con il Movimento 5 Stelle a patto che si parta dal programma del centrodestra e che non ci sia alcuna pregiudiziale nei confronti di Berlusconi. "Noi abbiamo proposto un programma di grande cambiamento che Berlusconi ha sottoscritto. Di Maio ci propone un programma alla tedesca con i tradimenti all'italiana, di noi a Berlusconi e del Pd a Renzi. Non lo si può chiedere. Chi ha votato la coalizione di centrodestra ha votato anche Forza Italia. Siamo disposti a confrontarci con i cinquestelle ma senza pregiudiziali e pregiudizi nei confronti di nessuno, altrimenti non si fanno passi in avanti".
"Al presidente della Repubblica diremo innanzitutto che cosa vogliamo fare per cambiare il Paese. Poi arriveremo al resto. Ribadiremo i capisaldi del programma di centrodestra, sui quali siamo disposti a ragionare con chiunque se c'è compatibilità. La Lega sola con il centrodestra avrebbe fatto flat tax senza reddito di cittadinanza. Il M5s da solo avrebbe fatto reddito di cittadinanza senza flat tax. Ora bisogna trovare una via di mezzo", prosegue Giorgetti. "A meno di miracoli non penso che al primo giro di consultazioni ci sia un incarico. Credo vengano valutate tutte le pregiudiziali che mano a mano spero vengano rimosse", conclude il capogruppo della Lega.
Via alle consultazioni: il calendario degli incontri al Quirinale
Nella giornata di oggi, mercoledì 4 aprile, sono previste le consultazioni al Quirinale. I presidenti di Camera e Senato, insieme alle delegazioni delle forze politiche presenti in parlamento in questa XVIII legislatura, incontreranno il presidente della Repubblica per discutere della formazione del futuro governo. Manca ancora l'accordo tra le parti, M5S ha lanciato "il contratto di governo" e aperto sia al Pd "derenzizzato" sia alla Lega "deberlusconizzata", ma al momento sembra che né il Partito Democratico né Salvini abbiano intenzione di rispondere all'appello di Di Maio. Le consultazioni dureranno in tutto 2 giorni e termineranno domani, giovedì 5 aprile, nel pomeriggio.
Il calendario degli incontri:
Mercoledì 4 aprile
- 10,30 con la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati
- 11.30 con il presidente della Camera, Roberto Fico
- 12.30 con il presidente emerito Giorgio Napolitano
- 16.00 con la delegazione del Gruppo Svp Senato e del Gruppo Misto Senato
- 17.30 con la delegazione del Gruppo Misto Camera
- 18.30 con la delegazione di Fratelli d'Italia
Giovedì 5 aprile
- 10.00 con la delegazione del Partito Democratico
- 11.00 con la delegazione di Forza Italia
- 12.00 con la delegazione della Lega
- 16.30 con la delegazione del Movimento 5 Stelle