Nella giornata di oggi, venerdì 23 marzo, si insediano le Camere e parte ufficialmente la nuova legislatura. Nel corso della prima seduta, i parlamentari di Palazzo Madama e Montecitorio saranno impegnati nell'elezione dei nuovi presidenti, ma al momento manca ancora l'accordo tra le forze politiche. Ai primi due scrutini della Camera e al primo del Senato tutti i partiti votano scheda bianca. La Lega ha votato Anna Maria Bernini al Senato per provare a uscire dall'impasse e aspettare una reazione di M5s e Fi.
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- Napolitano: "Voto ha premiato le forze di più radicale rottura col passato, respingendo il Pd" 23 Marzo
- Il Pd voterà scheda bianca ai primi due scrutini per le elezioni dei presidenti delle Camere 23 Marzo
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Napolitano: "Voto ha premiato le forze di più radicale rottura col passato, respingendo il Pd"
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La prima seduta del Senato nella diciottesima legislatura viene aperta da Giorgio Napolitano, presidente emerito della Repubblica, e senatore più anziano tra quelli in aula. “Gli elettori – esordisce Napolitano – hanno premiato le forze politiche che hanno espresso la posizione di più radicale contestazione e di rottura rispetto al passato. Il partito che ha guidato tre esecutivi è stato respinto”. "Il voto del 4 marzo – aggiunge – ha rispecchiato un forte mutamento nel rapporto tra gli italiani e la politica quale si era venuta caratterizzando da non pochi anni a questa parte". Le elezioni dimostrano inoltre "quanto poco avesse convinto l'autoesaltazione dei risultati ottenuti negli ultimi anni da governi e partiti di maggioranza".
L’analisi del voto di Napolitano prosegue: “Nessuna delle forze premiate dagli elettori ha conquistato la maggioranza assoluta dei seggi nelle due Camere. Occorre corrispondere alle scelte del corpo elettorale e delineare la strada per il futuro del Paese. Alcuni elementi possono concorrere a chiarire l’orizzonte, facendo leva sull’interesse generale del Paese”.
L’ex presidente della Repubblica parla poi di Europa: “Nulla può più darsi per irreversibile e scontato. Una parte larga degli elettori vede l’Europa come fonte di divisione e incertezza. Ma resta il solo ancoraggio per l’Italia che vuole contare nel mondo globale. Nel quadro di rapporti giuridici e internazionali nessuno può pensare di ripartire da zero. All’integrazione europea si devono conquiste che nel nostro sentimento ci appartengono e che nessuno di noi può lasciare che si dissolvano”.
“Bene comune del paese – aggiunge – deve essere, per chiunque venga chiamato a governare, la non violenza. Non dimentichiamo gli anni ’70, abbiamo appena ricordato la strage di via Fani e il rapimento di Aldo Moro fino alla sua barbara uccisione, ci resta il lascito prezioso della sua riflessione autocritica e la volontà di dialogo”. “È da considerare meritorio – continua – che le forze che possono essere chiamate a governare il Paese si sono dette responsabili”. E ribadisce che è necessario il “rispetto della volontà popolare e delle prerogative del presidente della Repubblica”, ricordando “la nostra stima e fiducia” nei confronti di Mattarella a cui l’Aula ha tributato un lungo applauso. Napolitano ha anche provveduto alla nomina ufficiale di senatrice a vita di Liliana Segre, anche lei applaudita da tutti i rappresentanti presenti a Palazzo Madama.
Forza Italia voterà scheda bianca alle elezioni per le presidenze di Camera e Senato
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Secondo quanto si apprende, anche Forza Italia voterà scheda bianca alle prime votazioni per eleggere i presidenti di Camera e Senato, così come anche il Movimento 5 Stelle, il Pd e Liberi e Uguali. Saltato definitivamente l'accordo per le presidenze di Palazzo Madama e Montecitorio a causa del rifiuto dei pentastellati a sostenere l'elezione di Paolo Romani, il rebus istituzionale appare al momento senza soluzione. Le votazioni andranno dunque probabilmente a protrarsi nel tempo, finché non si troveranno dei nomi capaci di ottenere sostegno trasversale dalla maggioranza delle forze parlamentari in campo.
Liberi e Uguali voterà scheda bianca alle elezioni dei presidenti delle Camere
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Non solo il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle voteranno scheda bianca, anche Liberi e Uguali, la formazione capitanata dall'ex presidente del Senato Pietro Grasso, ha dichiarato che voterà scheda bianca durante i primi due scrutini, sia alla Camera che al Senato.
Il Pd voterà scheda bianca ai primi due scrutini per le elezioni dei presidenti delle Camere
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Per le prime due votazioni per l'elezione dei presidenti di Camera e Senato il Pd voterà scheda bianca. Oggi sia alla Camera che al Senato si dovrebbero svolgere due votazioni: in entrambe il Partito democratico è intenzionato ad annullare il proprio voto in attesa di un accordo tra le parti e che venga espressa qualche figura di garanzia che rassicuri anche i dem. Maurizio Martina, segretario reggente del Pd, attraverso una nota conferma quanto già fatto sapere ieri sera: "Il Pd vuole garantire a Camera e Senato figure di garanzia e di livello. Mi sembra che le altre forze non abbiano colto l'importanza delle scelte che siamo chiamati a fare. Noi voteremo scheda bianca". Altra conferma arriva dal capogruppo uscente del Pd alla Camera, Ettore Rosato: "Il Pd voterà scheda bianca oggi, come già annunciato ieri, nelle prime due votazioni per i presidenti di Camera e Senato".
"La riunione di ieri sera – afferma Martina – ha confermato ciò che avevamo già previsto: ci troviamo in una fase di empasse determinata dal centrodestra e dal M5s. Il metodo di lavoro che hanno condotto fin qui è chiaramente insufficiente vista la delicatezza di questo passaggio. Hanno deciso di giocare diverse parti in commedia. Nessuno di loro si assume una responsabilità piena e invece gioca sui tatticismi. Così il groviglio anziché districarsi si complica. Dobbiamo riconosce che lo stallo dell'iniziativa è conclamato".
Elezioni presidenze delle Camere, il Movimento 5 Stelle voterà scheda bianca
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L'intesa tra centrodestra e Movimento 5 Stelle è definitivamente saltata. I pentastellati hanno ribadito il loro "no" all'elezione del forzista Paolo Romani a presidente del Senato in quanto condannato in via definitiva, e ora è a rischio anche l'elezione dell'ortodosso Roberto Fico a presidente della Camera. I gruppi parlamentari, riunitisi ieri sera a Montecitorio su convocazione del Movimento 5 Stelle, non hanno trovato alcun accordo trasversale. Unica certezza: il Movimento 5 Stelle voterà scheda bianca ai primi due scrutini, mentre il Pd farà lo stesso solo al primo scrutinio. Visti i numeri dei vari gruppi parlamentari sia alla Camera che al Senato, è di fatto pressoché impossibile eleggere i presidenti senza un accordo trasversale "di maggioranza", dunque il voto potrebbe protrarsi oltremodo.
Sfuma l'accordo sui presidenti della Camere: M5S e Pd voteranno scheda bianca
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Parte ufficialmente la XVIII legislatura e nella giornata di oggi, venerdì 23 marzo, si insedieranno le Camere e si procederà con l'elezione dei presidenti di Palazzo Madama e Montecitorio, rispettivamente la seconda e la terza carica dello Stato. Il rebus istituzionale, però, appare di difficile soluzione. Sebbene fino a qualche giorno fa sembrava che fosse stato trovato un accordo tra il centrodestra e il Movimento 5 Stelle – che avrebbero avuto diritto rispettivamente alla presidenza del Senato e a quella della Camera – a un certo punto l'alleanza è saltata. Forza Italia ha proposto il nome di Paolo Romani per la presidenza di Palazzo Madama, un nome che i pentastellati si rifiutano di appoggiare in quanto il senatore ha alle spalle una condanna definitiva per peculato. L'appoggio negato a Romani, però, potrebbe mettere in bilico anche l'elezione del pentastellato Roberto Fico alla presidenza della Camera, perché il centrodestra potrebbe far mancare i voti per ripicca.