Nella giornata di oggi, venerdì 23 marzo, si insediano le Camere e parte ufficialmente la nuova legislatura. Nel corso della prima seduta, i parlamentari di Palazzo Madama e Montecitorio saranno impegnati nell'elezione dei nuovi presidenti, ma al momento manca ancora l'accordo tra le forze politiche. Ai primi due scrutini della Camera e al primo del Senato tutti i partiti votano scheda bianca. La Lega ha votato Anna Maria Bernini al Senato per provare a uscire dall'impasse e aspettare una reazione di M5s e Fi.
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Elezioni presidenze delle Camere, il Movimento 5 Stelle voterà scheda bianca
L'intesa tra centrodestra e Movimento 5 Stelle è definitivamente saltata. I pentastellati hanno ribadito il loro "no" all'elezione del forzista Paolo Romani a presidente del Senato in quanto condannato in via definitiva, e ora è a rischio anche l'elezione dell'ortodosso Roberto Fico a presidente della Camera. I gruppi parlamentari, riunitisi ieri sera a Montecitorio su convocazione del Movimento 5 Stelle, non hanno trovato alcun accordo trasversale. Unica certezza: il Movimento 5 Stelle voterà scheda bianca ai primi due scrutini, mentre il Pd farà lo stesso solo al primo scrutinio. Visti i numeri dei vari gruppi parlamentari sia alla Camera che al Senato, è di fatto pressoché impossibile eleggere i presidenti senza un accordo trasversale "di maggioranza", dunque il voto potrebbe protrarsi oltremodo.
Sfuma l'accordo sui presidenti della Camere: M5S e Pd voteranno scheda bianca
Parte ufficialmente la XVIII legislatura e nella giornata di oggi, venerdì 23 marzo, si insedieranno le Camere e si procederà con l'elezione dei presidenti di Palazzo Madama e Montecitorio, rispettivamente la seconda e la terza carica dello Stato. Il rebus istituzionale, però, appare di difficile soluzione. Sebbene fino a qualche giorno fa sembrava che fosse stato trovato un accordo tra il centrodestra e il Movimento 5 Stelle – che avrebbero avuto diritto rispettivamente alla presidenza del Senato e a quella della Camera – a un certo punto l'alleanza è saltata. Forza Italia ha proposto il nome di Paolo Romani per la presidenza di Palazzo Madama, un nome che i pentastellati si rifiutano di appoggiare in quanto il senatore ha alle spalle una condanna definitiva per peculato. L'appoggio negato a Romani, però, potrebbe mettere in bilico anche l'elezione del pentastellato Roberto Fico alla presidenza della Camera, perché il centrodestra potrebbe far mancare i voti per ripicca.