Dopo le consultazioni, il presidente del Consiglio incaricato, Giuseppe Conte, ha incontrato il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, poi Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Sembra comunque slittare il giuramento dei nuovi ministri e il problema sarebbe in particolare il nome di Savona all'economia, indigesto al Colle per le sue posizioni anti-euro.
- Renzi attacca Salvini e Di Maio: "Teatrino ridicolo che costa soldi agli italiani" 26 Maggio
- Alessandro Di Battista: "Se si torna al voto pronto a ricandidarmi" 26 Maggio
- Conte al Quirinale: probabile un colloquio informale con Mattarella 25 Maggio
- La lunga giornata di Conte: prima l'incontro con Visco, poi al lavoro sulla squadra di governo 25 Maggio
- Conte: "Nella squadra di governo ci saranno solo figure politiche" 24 Maggio
- Mattarella: "Inammissibili diktat a premier incaricato e al Capo dello Stato" 24 Maggio
Renzi attacca Salvini e Di Maio: "Teatrino ridicolo che costa soldi agli italiani"
Non ha dubbi l'ex Presidente del Consiglio Matteo Renzi: la colpa dell'aumento dello spread è da attribuire interamente a Salvini e Di Maio. Nella lettura del senatore democratico, infatti, il "teatrino" di questi giorni starebbe costando carissimo alle famiglie e alle imprese, con la confusione nella costruzione del nuovo governo che testimonierebbe l'impreparazione dei due leader politici. Scrive Renzi su Twitter:
Lo #spread non sale perché l'Europa è cattiva, ma perché da 84 giorni c'è un teatrino ridicolo. La coneguenza? Meno mutui alle famiglie, meno credito alle imprese. Di Maio e Salvini: se volete sapere di chi è la colpa, non fate dirette Facebook contro Bruxelles. Fatevi un selfie.
Di Maio: "O si chiude la partita del governo entro 24 ore o non si chiude più"
Anche Luigi Di Maio spinge affinché il patto di governo tra Movimento Cinque Stelle e Lega possa effettivamente diventare "operativo" con la nomina dei ministri proposti da Giuseppe Conte, Presidente del Consiglio incaricato dal Capo dello Stato. Intervenuto in un comizio a Terni il leader del pentastellati ha detto: "O si chiude la partita del governo entro 24 ore o non si chiude più".
Alessandro Di Battista: "Se si torna al voto pronto a ricandidarmi"
Intervistato da Massimo Gramellini nel corso dell'ultima puntata de "Le parole della Settimana" Alessandro Di Battista ha annunciato che se si dovesse tornare a nuove elezioni politiche si ricandiderà. Il pentastellato nei mesi scorsi aveva fatto sapere di volersi prendere una pausa dalla politica per dedicarsi alla famiglia e ai viaggi.
D'Alema a Grasso: "Se torniamo al voto per veto a Savona quelli prendono l'80%"
"Se dovessimo andare a elezioni sul veto a Savona quelli prendono l'80 per cento dei voti". Sono le parole pronunciate da Massimo D'Alema durante una conversazione con Pietro Grasso, e catturate da un fuorionda del Corriere. Parole che si riferiscono – con ogni evidenza – ai presunti ostacoli posti dal Presidente della Repubblica sulla proposta della Lega di assegnare il ministero dell'economia a Paolo Savona. D'Alema, che stava partecipando a un'assemblea di Liberi E Uguali, ha quindi motivato la sua opinione: "L'autonomia, la sovranità del popolo italiano, le ingerenze straniere. Speriamo bene".
Salvini: "Stasera daremo lista dei ministri a Conte. Se salta il governo sarà frattura con gli italiani"
"Nessun passo indietro, stasera daremo la lista dei ministri della Lega a Conte. Se salta il governo ci sarà una frattura con gli italiani. Noi abbiamo fatto tutto il possibile", ha dichiarato Matteo Salvini al termine del vertice in via Bellerio, facendo trasparire l'intenzione di voler andare avanti a tutti i costi a proporre il nome di Savona per il dicastero dell'Economia.
"Già stasera daremo al presidente del Consiglio incaricato i nomi dei ministri della Lega che sono pronti a lavorare per il bene dell'Italia. Non è questione di nomi e cognomi ma di rispetto del voto degli italiani. Passi indietro la Lega ne ha già fatti abbastanza, abbiamo fatto tutto quello che potevamo fare. Un rischio di frattura con il Quirinale? L'unico rischio che vedo è un'ulteriore frattura tra i palazzi del potere e gli italiani. Se qualcuno rallentasse ancora questo processo di cambiamento facendo saltare 15 giorni di lavoro e sacrificio, sarei ancora arrabbiato", ha aggiunto il leader leghista.
"Noi non vediamo l'ora di cominciare a lavorare. Già stasera daremo al presidente del Consiglio incaricato i nomi della Lega delle persone che sono pronte a cominciare a fare i ministri e a lavorare per il bene dell'Italia nelle prossime ore. Non faccio una questione di nomi e cognomi ma ne faccio una questione e di rispetto del voto che gli italiani hanno espresso il 4 marzo. Spero che questa settimana si cominci, tempo da perdere non ne abbiamo".
Pd: "Salvini si vergogni, ha preso il 17% e pensa di essere il padrone del Paese"
"In queste ore assistiamo da parte di Lega, Cinque Stelle e Fratelli d’Italia ad attacchi gravi e sconsiderati verso le prerogative della Presidenza della Repubblica. La pressione senza precedenti che vogliono alimentare è inaccettabile. Salvini si vergogni; continua a giocare la sua propaganda sulla pelle degli italiani. Attacca altri Paesi, ma in realtà sta attaccando la Costituzione su cui vorrebbe giurare tra qualche giorno come ministro. Ha preso il 17% dei voti e crede di essere il padrone del Paese oltre le sue regole democratiche", ha scritto Maurizio Martina, segretario reggente del Partito Democratico, in riferimento allo scontro tra Quirinale e Lega sul nome di Paolo Savona all'Economia.
Forza Italia: "M5S e Lega hanno scritto un programma pessimo e ora stanno bloccando il Paese"
"M5s e Lega, dopo aver detto prima i programmi e poi i nomi, adesso si stanno impantanando sui ministeri chiave. Hanno scritto un contratto per noi pessimo e, dopo aver indicato come premier un tecnico, non riescono a chiudere per far partire un esecutivo degno di questo nome. Il Paese è fermo e siamo molto preoccupati", ha scritto su Facebook Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera. La senatrice Anna Maria Bernini, invece, ha fatto invece appello a "buon senso e responsabilità"
Salvini: "Non sceglierò mai un ministro dell'Economia che vada bene alla Germania"
"Giornali e politici tedeschi insultano: italiani mendicanti, fannulloni, evasori fiscali, scrocconi e ingrati. E noi dovremmo scegliere un ministro dell'Economia che vada bene a loro? No, grazie! #primagliitaliani", ha scritto Matteo Salvini su Twitter, commentando il veto imposto dal presidente della Repubblica sul nome di Savona all'Economia.
Meloni pronta ad aiutare Salvini: "Savona ministro, da Mattarella inaccettabile ingerenza"
Mentre appare sempre più chiaro che l'ostacolo principale alla nascita del nuovo governo è rappresentato dalla figura di Paolo Savona, anche Giorgia Meloni va in soccorso di Matteo Salvini e Luigi Di Maio. La leader di Fratelli d'Italia attacca duramente il Capo dello Stato e aggiunge: "Su Paolo Savona, una nuova inaccettabile ingerenza di Mattarella, dopo l'ostinazione a non conferire l'incarico di governo al centrodestra. Ho comunicato a Salvini che Fratelli d'Italia, pur senza aver cambiato idea sul governo giallo-verde, offre il suo convinto aiuto per rivendicare il diritto di un governo a scegliere un ministro dell'economia non indicato da Bruxelles. L'Italia e' ancora una nazione sovrana, Junker e la Merkel se ne facciano una ragione".
Salvini: "Sono davvero arrabbiato". E Di Maio mette like al post
"Sono davvero arrabbiato". Con queste tre parole, affidate alla propria pagina Facebook, il leader della Lega, Matteo Salvini, ha commentato il protrarsi dello stallo istituzionale e l'allungamento dei tempi per la formazione del governo M5S-Lega. Alla base dello stallo sembra ci sia la nomina di Paolo Savona all'Economia, un nome non gradito al Colle per via della sua vocazione anti-euro. Savona è l'economista proposto proprio dalla Lega per il dicastero di via XX Settembre e Matteo Salvini da giorni tenta di resistere alle pressioni del Colle e sta cercando in ogni maniera di blindare Savona al Tesoro.
Conte al Quirinale non scioglie la riserva: si riaccende lo scontro sul ministro Savona
Secondo quanto si apprende da fonti del Quirinale, l'incontro tra il premier incaricato Conte e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella sarebbe durato circa un'ora. Al termine del colloquio al Colle, Conte ha lasciato il palazzo da un'uscita secondaria e non ha dunque rilasciato dichiarazioni. Il professore non ha sciolto la riserva e non ha portato con sé la lista dei ministri indicati dalla maggioranza M5S-Lega. A quanto pare, sembra che il motivo per cui i tempi si starebbero allungando sarebbe da ascrivere allo scontro sul ministero dell'Economia. L'economista anti-euro Paolo Savona, infatti, non sarebbe gradito al Quirinale ma la Lega non ha intenzione di ritirare il nome e resiste sul punto.
Conte al Quirinale: probabile un colloquio informale con Mattarella
Il presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte è al momento al Quirinale. Secondo quanto si apprende il professore avrebbe lasciato circa un'ora fa Montecitorio in taxi, per raggiungere il Colle. Conte sarebbe al Quirinale per un colloquio informale, non ufficializzato infatti da comunicati della presidenza della Repubblica come normalmente avviene. In giornata, fonti del MoVimento 5 Stelle avevano fatto sapere che difficilmente Conte sarebbe salito al Colle oggi, tanto da far trapelare che la decisione sulla squadra di governo sarebbe stata rimandata, con il giuramento dei ministri che non dovrebbe arrivare prima di domenica. Secondo quanto si apprende, comunque, il presidente del Consiglio incaricato sarebbe a colloquio con Mattarella per riferirgli riguardo agli sviluppi sulle consultazioni, ma non per sciogliere la riserva, per cui sembrano necessarie ulteriori ore.
Savona conferma: "Ci sono veti sul mio incarico al ministero dell'Economia"
L'economista Savona ha confermato i veti su un suo eventuale incarico come titolare dell'Economia, caldeggiato da Di Maio e Salvini: "Sì che lo penso". Lo ha confermato parlando con il giornalista della trasmissione Agorà, parlando delle difficoltà che si frappongono tra lui e il ministero di via XX Settembre. Ma dice di non sapere perché l'Europa sembra essere preoccupata di vederlo al Mef. E intanto Savona incassa l'edorsement della leader di FdI Giorgia Meloni, che ieri dopo le consultazioni alla Camera ha annunciato che il suo partito non voterà la fiducia al nuovo esecutivo: "Considero Savona un ottimo potenziale ministro dell'Economia e mi dispiace questa difficoltà di Mattarella a nominarlo perchè segnalo sommessamente al Colle che noi abbiamo avuto in passato ministri della Repubblica ben meno degni".
Si smarca invece Matteo Salvini, che non si esprime: "Sarà il presidente incaricato a fare le sue valutazioni". Gli fa eco Luigi Di Maio: "Non voglio parlare di nomi. Di questo ne devono parlare il presidente della Repubblica e Conte. Quello che vi posso dire è che c'è molta compattezza (con la Lega ndr) e che ci capiamo al volo".
Concluso il vertice con Salvini e Di Maio, forse Conte al Colle già oggi pomeriggio
Si è concluso pochi minuti fa il vertice fra il Presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte e i leader dei due partiti che sosterranno il suo esecutivo, Matteo Salvini e Luigi Di Maio. A quanto si apprende, il professor Conte già oggi pomeriggio potrebbe salire al Colle per incontrare il Capo dello Stato e aggiornarlo sugli ultimi sviluppi. Il giuramento e dunque lo scioglimento della riserva, a questo punto, potrebbero slittare a domenica o nella mattinata di lunedì.
In un post pubblicato da Conte su Twitter dopo l'incontro, lo stesso presidente del Consiglio incaricato parla di una "mattinata di lavoro molto proficua". "Stiamo lavorando per dare il governo del cambiamento a questo Paese", aggiunge ancora nel suo post Giuseppe Conte, pubblicando anche una foto del tavolo a cui si è seduto per discutere con, di fronte a lui, Salvini e Di Maio.
Di Maio incontra Salvini-Conte: "Va tutto per il meglio, tempi dipendono da Conte e Mattarella"
È ottimista il capo politico del MoVimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, dopo l’incontro con il leader della Lega Matteo Salvini e il presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte. “Procede tutto per il meglio, l’incontro è andato bene”, afferma Di Maio dopo l’incontro avvenuto alla Camera. Sulla squadra di governo, comunque, la parola spetta “al presidente Conte e al presidente della Repubblica”, dichiara ancora il capo politico M5s dopo il confronto. E sui tempi e sulla possibilità di chiudere già oggi in modo che Conte possa andare al Quirinale in giornata, Di Maio risponde: “Dipende da Conte e Mattarella”.
Conte incontra Di Maio e Salvini. Mattarella annulla gli impegni del pomeriggio
Dopo l’incontro con il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, avvenuto nella sede di via nazionale, il presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte è tornato alla Camera, dove è previsto un incontro con Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Forse per definire gli ultimi punti prima di salire al Colle e riferire al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “Vediamo, vediamo”, ha risposto il presidente del Consiglio incaricato ai cronisti che gli chiedevano se oggi pomeriggio sarebbe andato al Quirinale. L’incontro con i due leader di M5s e Lega potrebbe servire a definire i dettagli prima di presentare la squadra di ministri a Mattarella.
Lo stesso capo dello Stato ha annullato la sua presenza a un evento ippico – la Coppa delle nazioni – previsto a Piazza di Siena, dentro Villa Borghese, a Roma. Non c’è ancora conferma sulla possibilità che oggi Mattarella riceva Conte, ma sembra esserci stata una accelerazione sui tempi nelle ultime ore. Intanto Conte ha parlato con i cronisti anche dell’incontro di questa mattina con Visco: “Abbiamo doverosamente parlato dello stato dell’economia italiana, c’è stato un aggiornamento”.
Gentiloni a Palazzo Chigi per i saluti: "Ad andare fuori strada bastano pochi mesi, non 5 anni"
Paolo Gentiloni si prepara a lasciare la poltrona di Palazzo Chigi al suo successore, il nuovo premier dell'esecutivo giallo-verde Giuseppe Conte. E lo fa con un saluto ai suoi collaboratori. Nel suo discorso di commiato c'è spazio per un monito: "Risalire una china per cinque lunghi anni come l'Italia ha fatto non è semplice: purtroppo ad andare fuori strada non servono cinque anni ma pochi mesi, a volte poche settimane" – dice ai suoi dipendenti – "Bisogna curare le ferite ancora aperte ma farlo cercando di andare avanti, mantenere qualità, responsabilità e impegni nell'azione di governo. Credo sia molto importante e sia l'unico messaggio che è giusto mandare al governo che nei prossimi giorni sostituirà quello che io ho presieduto".
Conte incontra le 'vittime delle banche': "Chi ha subito truffe o raggiri sarà risarcito"
Al termine del giro di consultazioni con i gruppi parlamentari, il presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte ieri sera ha incontrato anche una delegazione di risparmiatori che "ha sofferto per i default di alcune banche". Conte parla di queste persone, spiegando che "chiedono giustizia e che il loro risparmio venga tutelato come previsto dalla Costituzione". "Queste persone – aggiunge Conte nel suo post su Facebook – devono essere ascoltate dalle istituzioni. A loro ho detto che la tutela dei loro risparmi, spesso frutto di sacrifici e una vita di lavoro, sarà uno degli impegni principali del governo del cambiamento. Chi ha subito truffe o raggiri sarà risarcito".
La lunga giornata di Conte: prima l'incontro con Visco, poi al lavoro sulla squadra di governo
Concluso il giro di consultazioni con i gruppi parlamentari (e con le associazioni dei risparmiatori ‘vittime delle banche’), oggi il presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte incontrerà in mattinata il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco. Il resto della giornata Conte dovrebbe dedicarla alla composizione del difficile puzzle della squadra di governo. Il primo nodo da sciogliere, prima di presentare la lista dei ministri al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, è quello dell’Economia. Continua lo scontro tra M5s-Lega e il Quirinale sul nome di Paolo Savona: il Colle ha fatto sapere di essere irritato dai diktat di questi giorni e, di conseguenza, dall'insistenza su questo nome. Ora spetta a Conte trovare una soluzione, perché – per dirla con Di Maio – la composizione della squadra di governo è un compito di cui si fanno carico il presidente del Consiglio incaricato e il capo dello Stato.
Conte dovrà risolvere anche altre questioni: altre partite delicate sono quelle del ministero degli Esteri e della Difesa, oltre al punto nevralgico delle Infrastrutture, che la Lega vorrebbe per garantire che si continui con le grandi opere in Italia. “Dedicherò l’intera giornata ad elaborare una proposta da presentare al presidente della Repubblica – ha assicurato ieri sera il presidente del Consiglio incaricato -. Saranno ministri politici, persone che condividono obiettivi e programma del governo del cambiamento”. E considerando che i pezzi da incastrare nel puzzle non sono pochissimi, inizia a farsi largo l’ipotesi che il giuramento al Quirinale slitti e si arrivi a domenica per il ritorno di Conte al Colle.
Toti (Fi): "Conte è una figura fragile, sarà ostaggio di Lega e M5S"
"Il professor Conte non ha una personalità tale da riequilibrare il peso dei due leader che hanno fatto campagna elettorale prendendo uno il 33%, uno il 17%, è di tutta evidenza che sarà politicamente un ostaggio dei due partiti". E' la previsione del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti (Forza Italia) intervenuto a Stasera Italia su Rete 4 sul presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte. "Stiamo discutendo se ha frequentato due ore di lezione a Cambridge, a Stanford o alla New York University, se c'è passato davanti o se è entrato per andare alla toilette. Questo dovrebbe essere un premier forte? – commenta Toti – E' evidente che i M5S e Lega vogliono un premier fragile, magari bravo e preciso, ma che non sarà l'elemento di propulsione del Governo, perché lo saranno i segretari politici dei partiti".
Toti è poi intervenuto sulla possibilità che a Paolo Savona venga affidato al ministero dell'Economia, e sul fatto che Salvini e Di Maio lo hanno blindato: "Più che del nome di Savona al Mef mi preoccuperei del fatto che lo spread sale a 195, il costo del petrolio sale, lo stock di debito pubblico italiano da 2.400 miliardi probabilmente costerà di più e il programma economico del Governo mi sembra una lista della spesa piuttosto cara. Mi sembra un po' come guardare il dito o la luna. – commenta Toti – Non credo che il nome di Savona sia il vero problema, ha un curriculum legittimo per fare il ministro, lo è stato con Ciampi che dell'euro è stato il padre".
Conte: "Nella squadra di governo ci saranno solo figure politiche"
"Ho avviato e concluso le consultazioni con tutti i rappresentanti dei partiti in Parlamento. Desidero ringraziarli tutti vivamente per la franca e cortese interlocuzione che ho avuto con tutti loro, è stata una giornata proficua da tutti i punti di vista. Concluderò questa giornata incontrando una delegazione di risparmiatori che hanno sofferto per il default di alcune banche: queste persone hanno il diritto di essere ascoltate dalle Istituzioni, chiedono il rispetto dei loro diritti e che il loro risparmio venga tutelato, essendo frutto spesso di sacrifici. Questa tutela sarà uno di principali impegni di questo governo. Questo sarà il governo del cambiamento. Chi ha subito truffe o raggiri verrà risarcito. Domani incontrerò invece il governatore di Banca d'Italia Ignazio Visco. Per la lista dei ministri, a cui dedicherò tutta la giornata di domani, indicherò tutte figure "politiche", come il sottoscritto, per poi sottoporla a Mattarella".
Di Maio: "Della squadra dei ministri si occuperanno Conte e Mattarella"
La delegazione del M5S ha incontrato Giuseppe Conte. E' stato l'ultimo partito ad essere ricevuto: "Siamo felici, ci sono ancora alcune questioni da affrontare. I nomi dei ministri li sceglieranno il premier Giuseppe Conte e il presidente della Repubblica. Vogliamo coinvolgere nel governo le migliori energie di questo Paese ma non parlo solo dei ministeri, parlo dei cittadini in genere. Penso all'imprenditore Bramini a cui è stata pignorata la casa da poco pur se la colpa non era sua. Noi siamo una delle due forze politiche che fanno parte di questa maggioranza, e vogliamo rimanere per cinque anni. Vogliamo fare poche leggi e fatte bene. Spero che il Parlamento non continui a sfornare leggi in modo bulimico, ci sono tante legge da eliminare come il redditometro, lo spesometro, gli studi di settore. Non da sostituire con altra burocrazia, ma da eliminarle. Il contratto di governo è la strada maestra. Conte è la persona giusta per le sfide che ci aspettano". ha detto Di Maio parlando con i giornalisti.
Salvini: "Ottimo confronto con Conte, ma i nomi li indicherà lui"
"Ottimo confronto con Conte, di idee, proposte, un mondo diverso rispetto a quello che leggiamo su qualche giornale. Abbiamo parlato di tasse, pensioni, giovani, infrastrutture. Lasciamo al professor Conte l'onere di proporre i nomi e i ruoli di chi si farà carico di realizzare quello che gli italiani aspettano. Noi ci limitiamo a offrire consigli e suggerimenti. Con il massimo rispetto per tutto e tutti non vediamo l'ora di metterci al lavoro per realizzare punto su spunto quanto abbiamo indicato nel contratto", lo ha detto Salvini al termine dell'incontro con il premier incaricato Giuseppe Conte.
E rivolgendosi agli alleati di centrodestra ha detto: "Siamo convinti che nelle prossime ore si possa partire con la soddisfazione di tutti, anche di coloro che non voteranno la fiducia. Sapremo convincere gli amici del centrodestra non con i posti, perché sarebbe irrispettoso per noi e per loro, ma con i progetti".
Conte incontrerà in serata le "vittime delle banche" alla Camera
Il presidente del Consiglio incaricato, Giuseppe Conte, vedrà questa sera al termine delle consultazioni anche le delegazioni di alcuni rappresentanti delle vittime delle banche. A quanto si apprende l'incontro con i delegati dei risparmiatori delle banche venete e di Etruria, dovrebbe avvenire alla Camera.
Salvini: "Su Savona nessun diktat, rappresenta volontà degli italiani sull'Europa"
"Ma quale diktat? Piuttosto idee, proposte e suggerimenti". Lo afferma Matteo Salvini prima di rientrare a Montecitorio interpellato sul nome di Paolo Savona all'Economia e sulla dichiarazione del Quirinale contro i "diktat". "C'è un economista che rappresenta la volontà degli italiani di contare di più in Europa", spiega Salvini che su un piano B sottolinea: "Abbiamo già il migliore a disposizione, Savona è la garanzia che l'Italia può sedersi ai tavoli da protagonista. Mi sfugge il perché si dovrebbe dire "no" a Savona".
"Senza di lui salta il governo?", gli chiedono. "Non capisco il senso del discorso se chiedete alla gente se vuole un uomo capace di ridiscutere i parametri europei rimanendo all'interno dell'Ue e a vantaggio dell'Italia. Credo che diranno di sì".
Berlusconi dopo l'incontro con Conte non rilascia alcuna dichiarazione
La delegazione di Forza Italia con Silvio Berlusconi ha incontrato il premier incaricato Giuseppe Conte. Dopo il colloquio Berlusconi non ha rilasciato alcuna dichiarazione. Il leader di Forza Italia aveva già anticipato oggi la sua posizione: "Tale governo non potrà vedere il sostegno di Forza Italia, sia per la partecipazione di una forza politica con noi del tutto incompatibile come il Movimento Cinque Stelle, sia per i programmi già annunciati, gravemente insufficienti a dare una risposta ai bisogni degli italiani".
Il Cavaliere ha avuto poi un breve colloquio con Matteo Salvini che stava per entrare con la delegazione della Lega da Conte. Insieme a Salvini c'erano Giancarlo Giorgetti e Gian Marco Centinaio. Berlusconi ha lasciato la Camera senza fare dichiarazioni alla stampa. Silvio Berlusconi si è poi recato in auto a Palazzo Grazioli, sua residenza romana.
Martina (Pd): "Eserciteremo fino in fondo un'opposizione di merito sul contratto Lega-M5S"
La delegazione del Pd, guidata da Maurizio Martina, è stata ricevuta dal premier incaricato Giuseppe Conte: "Al presidente Conte abbiamo confermato le nostre valutazioni politiche, il nostro giudizio sul contratto Lega-M5S è critico. Se si parte da quelle scelte non si può che trovare il Pd su un fronte alternativo, proprio per le forzature di quel documento, a partire dai contenuti di carattere economico. Non c'è alcun cambiamento utile. Riaffermiamo l'incoerenza dei due leader, non ci convince la superficialità delle dichiarazioni di Matteo Salvini e Luigi Di Maio di queste ore, come quelle sulla collocazione dell'Italia in Europa. Chi fa propaganda su questi temi non fa il bene degli italiani. Non si scherza con i sacrifici dei cittadini, non si governa questo Paese con le dirette Facebook, nella complessità del passaggio che l'Italia sta vivendo. Siamo pronti a lavorare in Parlamento da domani per creare un'alternativa a questo governo".
Meloni: "Fdi voterà sì solo per la Flat tax e alcuni temi, ma Cdx sarà subalterno"
La delegazione di FdI ha incontrato Giuseppe Conte a Montecitorio. Alla fine del colloquio, durato un'ora, Giorgia Meloni ha detto: "E'stato un colloquio cortese. Questo governo nasce con una fortissima impronta del M5S, nonostante le elezioni del 4 marzo sono state vinte dal centrodestra. Conte ci ha confermato il nostro timore, perché ci ha detto di essere stato scelto appunto dal M5S. Del contratto di governo ci sono molte cose che non condividiamo, come il reddito di cittadinanza. Fratelli d'Italia non è d'accordo con questa misura, che costa 17 miliardi. Questi soldi, lo abbiamo detto, potrebbero essere impiegati per le imprese, per facilitare le assunzioni dei giovani. Abbiamo cercato di capire se la posizione di Conte sulla Tav fosse più vicina a quella di Di Maio o a quella di Salvini, e ci è sembrato di capire che la sua posizione fosse più vicina a quella del M5S. Dopo il confronto con Conte non è molto chiaro quale sia la posizione di questo governo sulla sovranità, anche rispetto all'Ue. Non esiste in questo contratto di governo una politica industriale. Purtroppo non mi sento molto ottimista sul fatto che nel programma del professor Conte ci saranno le nostre istanze. Mi spiace che il centrodestra rischi di diventare subalterno rispetto a chi era arrivato secondo alle elezioni. Speriamo che il governo faccia bene nonostante noi non ci saremo. Ciò non toglie che Fdi, da partito di patrioti, guarderà ai provvedimenti man mano che arriveranno in Aula. Ci saremo sulla Flat tax, per abbassare le tasse alle imprese, sul controllo dell'immigrazione, l'aiuto per la natalità, il sostegno alle forze dell'ordine. Su tutte queste cose siamo con la maggioranza. Non ci saremo quando arriveranno provvedimenti che non condividiamo. Saremo sentinelle per i mondi che hanno sostenuto le nostre posizioni".
Grasso: "Leu farà opposizione ferma e attenta al nascente governo"
"Abbiamo espresso a Conte le ragioni che ci portano a essere convintamente all'opposizione ferma e attenta del nascente governo". Lo ha detto Pietro Grasso di Leu al termine dell'incontro a Montecitorio con il premier incaricato. "Nell'accordo di programma ci preoccupa come sono stati trattati temi delicati come le discriminazioni, i diritti civili, la sicurezza, la progressività fiscale, la idea di democrazia e il vincolo di mandato".
"Ribadendo al presidente Conte la nostra opposizione ferma e attenta abbiamo voluto sottolineare che sfideremo in Parlamento sui temi che toccano la vita quotidiana dei cittadini, il diritto al lavoro, la povertà, le diseguaglianze, la sanità pubblica, il superamento della Fornero, l'ambiente, la sicurezza, la giustizia, i diritti di cittadinanza e le politiche sull'immigrazione. La nostra sarà un'opposizione nel merito, in Parlamento e nel Paese, quotidiana e su ogni provvedimento", ha concluso.
Poi, parlando con i giornalisti, ha detto: "Non conoscevo Conte e ho trovato in lui un modo di trattare i temi in sintonia con il mio, da giurista. Il modo di trattare i temi è di vederli sempre in un alveo costituzionale, tenendo conto dei trattati internazionali e del sistema legislativo attuale" – ha spiegato – "Si possono fare dei cambiamenti, ma in modo ‘soft', seguendo i percorsi istituzionali". E Conte, secondo il leader di LeU, si è mostrato in linea con questi principi.
Mattarella: "Inammissibili diktat a premier incaricato e al Capo dello Stato"
Mattarella ha espresso irritazione sui "diktat" arrivati nei confronti del premier incaricato Giuseppe Conte e nei confronti del Capo dello Stato, a proposito della scelta dei ministri. Lo riferiscono fonti del Quirinale. Uno dei nodi è proprio quello della squadra di governo, e in particolare le tensioni si sono manifestate a proposito del dicastero dell'Economia, dove Salvini vorrebbe l'economista Paolo Savona. Ma il Quirinale fa sapere che il tema all'ordine del giorno non è quello di presunti veti ma, al contrario, quello dell'inammissibilità di diktat nei confronti del presidente del Consiglio e del presidente della Repubblica nell'esercizio delle funzioni che la Costituzione attribuisce a tutti due.
Mentre si attende l'esito delle consultazioni di Giuseppe Conte, il Colle ritiene inaccettabili eventuali pressioni. La Costituzione prevede infatti scelte condivise tra presidente del Consiglio e presidente della Repubblica sulla scelta dei ministri. L'articolo 92 della Costituzione, tra le altre cose, recita: "il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei ministri e, su proposta di questo, i ministri".
Nel frattempo Sergio Mattarella è intervenuto al 55° anniversario dell'Unione Africana, inviando indirettamente un messaggio al nuovo governo giallo-verde e in particolare al probabile ministro degli Interni Matteo Salvini: "L'Italia crede alla collaborazione con l'Africa e lo dimostra l'impegno dell'Italia sul fronte delle migrazioni, un fenomeno di portata storica che va governato da Africa ed Europa insieme, con lungimiranza e spirito di responsabilità e ci ha visto finora in prima linea a sostegno di un approccio volto a sconfiggere le cause profonde di questa tragedia e a tutela della vita e della dignità dei migranti".
E poi aggiunge che tra le sfide che Africa e Italia condividono c'è "l'impegno per lo sviluppo sostenibile, la necessità di investimenti produttivi, la lotta all'estremismo e alla criminalità organizzata e al traffico di essere umani".
Arrivano i primi 'sì' al governo Conte: lo sosterranno gli espulsi dal M5s e il Maie
Dopo una serie di no arrivano anche i primi sì al governo M5s-Lega guidato da Giuseppe Conte. Il presidente del Consiglio incaricato ha ricevuto questa mattina le componenti del gruppo Misto di Camera e Senato. I primi a dare il loro sostegno a Conte sono stati l’ex Cinque Stelle (poi espulso in campagna elettorale) Salvatore Caiata e Ricardo Antonio Merlo, del Maie. “Abbiamo espresso piena soddisfazione nel trovarci di fronte ad un governo formato dalle forze politiche che hanno vinto le elezioni – afferma Caiata -. Del gruppo fanno parte anche gli eletti M5s che non si sono potuti iscrivere al gruppo, ma come abbiamo detto non è il banco in cui uno si siede che determina le decisioni. Tenendo fede alla fiducia che ci hanno dato i cittadini voteremo la fiducia al governo”. Il Maie ha fatto sapere che darà la fiducia in quanto “è la prima volta che un programma di governo parla degli italiani all’estero”.
Maurizio Buccarella, senatore ex M5s – anche lui espulso e ora nel Misto – ha fatto sapere che anche lui e Carlo Martelli (stesso discorso di Buccarella) sosteranno “le scelte del governo nel corso della legislatura”. “L'incontro con il presidente incaricato è stato molto breve, il tempo sufficiente per presentargli l'intenzione di sostenerlo. Ho voluto anche rappresentargli la solidarietà e vicinanza per quello che ha dovuto vivere per gli attacchi ingenerosi di questi giorni”.