L'Idf ha annunciato ha annunciato di aver colpito "due siti militari in territorio libanese che contenevano armi di Hezbollah, in violazione dell'accordo di cessate il fuoco". Intanto, il premier israeliano Netanyahu ha ringraziato Trump per la sua "coraggiosa" decisione di imporre sanzioni alla Corte penale internazionale e al suo personale. Previsto per domani il quinto round nell'ambito dell'accordo per la tregua tra Israele e Hamas.
Ira dell'Iran contro gli USA: "Illegali le sanzioni finanziarie contro di noi". Ali Khamenei: "Se Washington viola la sicurezza della nazione iraniana, risponderemo senza esitazione".
Orban dice che l'Ungheria potrebbe lasciare la Corte Penale Internazionale
Il primo ministro ungherese Viktor Orbán, fedele alleato di Trump, afferma che le sanzioni imposte alla corte dal presidente degli Stati Uniti fanno parte del "tornado Trump". "È tempo che l'Ungheria riveda cosa stiamo facendo in un'organizzazione internazionale che è sottoposta a sanzioni statunitensi! Stanno soffiando nuovi venti nella politica internazionale. Lo chiamiamo il Trump-tornado", ha detto su X.
Hrw: "Sanzioni Trump alla Cpi un regalo a chi perpetua atrocità"
"Le sanzioni Usa contro i funzionari della Corte penale internazionale sarebbero un regalo a coloro che in tutto il mondo sono responsabili di atrocità di massa. Le sanzioni sono per i violatori dei diritti umani, non per coloro che lavorano per far sì che i violatori dei diritti siano chiamati a risponderne. L'ordine esecutivo di Trump prende in prestito una pagina del libro dei giochi della Russia, che ha cercato di ostacolare il lavoro della Corte attraverso mandati di arresto contro i suoi giudici e il suo procuratore." Lo sottolinea Liz Evenson, direttrice internazionale per gli affari giuridici di Human Rights Watch. "La Corte penale internazionale sta facendo il lavoro per cui è stata istituita: garantire che nessuno sia al di sopra della legge. Gli Stati Uniti non dovrebbero voltare le spalle alle vittime che guardano alla Cpi come una corte di ultima istanza. Sebbene gli Stati Uniti non siano un membro della Cpi, le sanzioni potrebbero avere un impatto di vasta portata sul lavoro della Cpi, compromettendo ogni situazione che si trova sul suo tavolo. I 125 Paesi membri della Cpi dovrebbero sostenere pubblicamente l'indipendenza della Corte e adottare misure per bloccare l'effetto delle sanzioni", conclude.
Schlein: "Proposta Trump su Gaza insulto, governo prenda distanze"
"Il governo deve respingere con forza quella di Trump, che non è una proposta ma è un insulto al diritto internazionale e alla dignità del popolo palestinese. Bisogna riconoscere pienamente lo Stato di Palestina. Pretendiamo che il governo prenda le distanze dall'elemento che ha messo in campo Trump, un resort per ricchi occidentali dove è stato commesso un massacro". Lo ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, in collegamento con L'aria che tira da Taranto.
L'ex ostaggio israeliano Ofer Calderon lascia l'ospedale
L'ex ostaggio israeliano Ofer Calderon, 54 anni, è stato dimesso dallo Sheba Medical Center di Israele dopo aver completato la sua convalescenza iniziale e aver eseguito i necessari esami medici. Lo scrive il Times of Israel. In una dichiarazione rilasciata dopo la sua dimissione, la famiglia Calderon ha sottolineato che il "viaggio verso la convalescenza di Ofer è ancora lungo e non finirà finché tutti gli ostaggi non saranno tornati a casa". "Ofer promette di unirsi alla lotta per il loro ritorno alla prima opportunità possibile", aggiungono.
Onu: "A Gaza distruzione inimmaginabile"
"Distruzione inimmaginabile a Gaza: case, scuole, ospedali ridotti in macerie. I sopravvissuti mi dicono che dobbiamo essere testimoni. E che dobbiamo fare di più: proteggerli, fornire aiuti salvavita, mantenere il cessate il fuoco, aiutarli a ricostruire", lo scrive su X il capo dell'agenzia di coordinamento degli aiuti umanitari dell'Onu (Ocha), Tom Fletcher.
Von der Leyen: "Cpi deve poter proseguire liberamente il suo lavoro"
"La Cpi garantisce l'accertamento delle responsabilità per i crimini internazionali e dà voce alle vittime in tutto il mondo. Deve poter proseguire liberamente la lotta contro l'impunità globale. L'Europa sarà sempre a favore della giustizia e del rispetto del diritto internazionale". Lo scrive su X la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
Idf: "Colpiti due siti Hezbollah in Libano"
Le forze armate israeliane hanno rivendicato un attacco in Libano contro "due siti militari di Hezbollah che contenevano armi in violazione dell'accordo di cessate il fuoco".
Domani previsto nuovo scambio di ostaggi e detenuti palestinesi
È previsto per domani il quinto round nell'ambito dell'accordo per il cessate il fuoco tra Israele e Hamas, con la prima fase arrivata a metà strada, che prevede lo scambio tra altri ostaggi israeliani e detenuti palestinesi. Si attende che Hamas consegni la lista dei nomi prescelti, tre uomini, al primo ministro del Qatar Mohammed Al Thani che lo passerà al direttore del Mossad, David Barnea. Se finora gli scambi sono avvenuti in mattinata, stavolta c'è il timore che le recenti dichiarazioni del presidente Usa Donald Trump su Gaza e il futuro dei palestinesi da sfollare dalla Striscia possa far deragliare il processo. "Le dichiarazioni di Trump hanno un'influenza sull'attuale cessate il fuoco e sull'accordo sugli ostaggi ma penso che la prima fase assorbirà il ‘rumore'", ha commentato un funzionario al Jerusalem Post.
Usa: "Hezbollah non deve far parte del nuovo governo del Libano"
Hezbollah non deve far parte del nuovo governo libanese: è quanto ha detto poco fa a Beirut Morgan Ortagus, la vice dell'inviato speciale Usa per il Medio Oriente Steve Witkfoff. "Il regno del terrore del Hezbollah in Libano e nel mondo è finito", ha detto Ortagus ricevuta oggi al palazzo presidenziale dal neo eletto presidente libanese Joseph Aoun, considerato vicino agli Stati Uniti. "Israele ha sconfitto il Hezbollah e gliene siamo grati, e insistiamo sul fatto che il Hezbollah non deve in alcun modo partecipare al nuovo governo libanese", ha aggiunto Ortagus in una conferenza stampa trasmessa in diretta tv dai media di Beirut. "L'America – ha detto – è impegnata nella sua partnership con il Libano e ripone grandi speranze nel futuro, grazie all'arrivo al potere di uomini credibili e impegnati, che faranno in modo che la corruzione abbia fine, così come l'influenza del Hezbollah".
Scholz (Germania): "Respingo del tutto i piani di Trump su Gaza"
Il cancelliere tedesco Olaf Schoz "respinge completamente" Il piano che Donald Trump ha lanciato sul futuro di Gaza. "Non possiamo reinsediare i palestinesi in Egitto", ha affermato il cancelliere in una manifestazione elettorale in vista del voto del 23 febbraio in Germania. "Bisogna fare di tutto per evitare una escalation in Medioriente e lavorare alla soluzione a due stati", ha aggiunto, parlando a Ludwigsburg.
Media: "Bombardamenti di Israele nel sud del Libano"
L'aviazione israeliana ha bombardato alcune zone del sud del Libano dopo aver colpito nella notte altre località libanesi nella valle della Bekaa. Lo riferisce l'agenzia governativa libanese Nna, secondo cui i raid aerei nemici hanno preso di mira alcune località a sud di Sidone, a nord del fiume Litani, fuori dunque dalla zona del cessate il fuoco in corso dal 27 novembre scorso. Nella notte raid aerei israeliani avevano preso di mira la zona di Nabatiye, sempre nel sud del Libano, e quella di Baalbeck-Hermel nell'alta valle della Bekaa al confine con la Siria.
L'Iran e i dazi imposti dagli USA: "Se violano nostra sicurezza risponderemo"
L'Iran ha espresso una ferma condanna nei confronti delle nuove sanzioni finanziarie imposte dagli Stati Uniti, definendole "illegali" e "ingiustificate". Le sanzioni riguardano la vendita di petrolio greggio iraniano alla Cina "per finanziare – secondo gli Usa – le attività militari di Teheran".
La Guida suprema dell'Iran, Ali Khamenei, durante il discorso a un gruppo di comandanti dell'Aeronautica e delle forze della Difesa aerea iraniana a Teheran, ha poi ribadito che "se gli USA violano la sicurezza della nazione iraniana, risponderemo senza esitazione. Gli americani siedono, ridisegnando la mappa del mondo ma solo sulla carta, perché non ha alcuna base nella realtà – ha dichiarato ai comandanti dell'esercito -. Fanno dichiarazioni su di noi, esprimono opinioni e lanciano minacce. Se ci minacciano, noi li minacceremo. Se mettono in atto le loro minacce, noi metteremo in atto le nostre. Se attaccano la sicurezza della nostra nazione, attaccheremo la loro sicurezza senza esitazione”.
Sanzioni contro la Cpi, la Corte: “Danno alla nostra indipendenza”
La Corte penale internazionale (CPI) ha condannato la decisione del presidente americano Donald Trump di sanzionare l'istituzione giuridica e si è impegnata a continuare a garantire la giustizia in tutto il mondo. "La CPI condanna la pubblicazione da parte degli Stati Uniti di un ordine esecutivo volto a imporre sanzioni ai suoi funzionari e a minare il suo lavoro indipendente e imparziale", si legge in un comunicato diffuso dalla Corte.
Anche l'Onu ha chiesto agli Stati Uniti di revocare le sanzioni. "Deploriamo profondamente le sanzioni individuali annunciate ieri contro il personale della Corte e chiediamo che questa misura venga revocata", ha dichiarato la portavoce dell'Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani Ravina Shamdasani.
Gaza agli Usa, il piano di Trump: le ultime news
Donald Trump è tornato a parlare oggi del piano, già illustrato nei giorni scorsi, per Gaza nel post-guerra, assumendone il controllo e guidando il processo di ricostruzione. Sul social Truth ha scritto: "La Striscia di Gaza verrebbe consegnata agli Stati Uniti da Israele alla fine dei combattimenti. I palestinesi, persone come Chuck Schumer (il leader dem del Senato, di fede ebraica, ndr), sarebbero reinsediati in comunità molto più sicure e belle, con case nuove e moderne, nella regione. Avrebbero davvero la possibilità di essere felici, sicuri e liberi", ha scritto, ribadendo quindi la prospettiva di trasferire altrove gli abitanti di Gaza".
Intanto, l'idf ha annunciato di aver colpito "due siti militari in territorio libanese che contenevano armi di Hezbollah, in violazione dell'accordo di cessate il fuoco".