I baby calciatori partiranno una per volta e per ciascuno dei presenti nella cava si immergeranno due sub esperti che li accompagneranno fino all'uscita. Il primo dei dodici ragazzini è già in viaggio ma ci vorranno ore perché possa uscire dalla grotta attraverso un tortuoso percorso che in parte sarà sulla terra ma in parte in acqua torbida.
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II ragazzini usciranno uno alla volta
Dopo giorni di apprensione, speranza e paure, è finalmente partita oggi la delicata operazione di salvataggio dei dodici ragazzini e del loro coach intrappolati in una grotta di Tham Luang, in Thailandia. Dopo averli individuati e cercato per giorni una via di uscita il più possibile sicura, nelle scorse ore infatti i soccorritori hanno dato il via alla procedure di evacuazione della grotta. Come hanno precisato le autorità locali, però, si tratterà di un intervento molto lungo che richiederà dei giorni e non ore. Secondo il piano stilato dagli esperti, infatti, i ragazzini dovranno uscire uno alla volta compiendo il lungo tragitto che li separa dall'estremo accompagnati da almeno due soccorritori esperti e solo quando saranno giunti in un punto considerato sicuro arriverà il via libera per il secondo e così via.
Il recupero dei dodici baby calciatori e dell'allenatore ha avuto inizio alle 10 ora locale, le 5 in Italia, ma, come hanno annunciato i responsabili dei soccorsi, i primi ragazzi recuperati dalla grotta Tham Luang non torneranno in superficie prima delle 21 locali (le 16 in Italia). Il primo a partire è stato un ragazzino di 14 anni che è atteso per il pomeriggio. Secondo il governatore Narongsak Osatanakorn, responsabile delle operazioni, i soccorritori per gironi hanno preparato il tragitto studiandolo nei minimi particolari e disseminandolo di materiale utile in caso di emergenza mentre dall'esterno con le pompe si cercava di tirare fuori quanta più acqua possibile. Al momento infatti "il livello dell'acqua è il più basso degli ultimi giorni" e la maggior parte del tragitto per uscire dalla grotta è "percorribile a piedi", ha spiegato sempre Osatanakorn facendo intuire che in una parte sarà necessario immergersi , il passaggio più temuto dai soccorritori.
Il via alle operazioni è stato deciso perché ormai la situazione nella grotta è al limite con l'ossigeno sceso sotto i livelli di guardia e a causa delle piogge torrenziali che già hanno bloccato i gruppo che ora incombono nuovamente su tutta l'area. Un'eventuale salita del livello d'acqua all'interno della grotta infatti potrebbe complicare ulteriormente e allungare di molto i tempi delle operazioni di recupero. A dimostrazione che la situazione è delicata la decisione di evacuare un'area di due chilometri attorno all'ingresso della grotta dove si stano radunando i mezzi di soccorso. Le autorità politiche però dimostrano ottimismo. "Le 13 persone all'interno sono tutte pronte ad essere estratte", ha detto Osatanakorn, aggiungendo: "Continueranno a partire una per volta. Si immergeranno 2 sub per ciascuno dei presenti nella cava. Il pool dei soccorritori è composto da 13 divers stranieri e 5 thailandesi. Sono considerati il top delle immersioni nel mondo".