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Texas, uomo apre il fuoco in una chiesa e uccide 26 persone: “Aveva litigato con la suocera”

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Morto l'aggressore Devin Kelley, un ex militare 26enne. Molti bambini tra le vittime, la più giovane aveva 18 mesi. Il movente della strage nella chiesa "non è di natura religiosa o razziale" ma sembra dettato da problemi familiari.

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Spari in Texas, il killer aveva litigato con la suocera: 26 morti, la metà bambini

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Sono ventisei le persone rimaste uccise nella sparatoria nella chiesa di una piccola comunità in Texas. Metà delle vittime sono bambini, la più giovane aveva solo 18 mesi e la più anziana 77 anni. Otto delle vittime, inoltre, appartenevano alla stessa famiglia. Il killer, il 26enne Devin Kelley, è stato trovato morto: si sarebbe sparato dopo un inseguimento. Del giovane si sa che era stato cacciato con disonore dalla Air Force, dove aveva servito dal 2010 al 2014. In passato era stato accusato di crudeltà contro animali, in Colorado.

Sulla strage non è stata aperta una inchiesta per terrorismo: il movente, secondo quanto riferito dai responsabili dell’inchiesta, non sarebbe di natura religiosa o razziale ma dettato da problemi familiari. Da quanto emerso, il killer aveva manifestato rabbia nei confronti della suocera e questa aveva ricevuto suoi sms minacciosi. La donna era solita frequentare la chiesa colpita. E al momento della strage si trovava in chiesa la madre della suocera del killer, la 71enne Lula Woicinski White, che è tra le vittime.

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha parlato di un “atto malvagio” commentando la sparatoria nella chiesa in Texas. “Non possiamo tradurre in parole il dolore che proviamo – ha detto Trump -. Meglio, restiamo uniti e attraverso le lacrime, restiamo forti. La sparatoria in Texas è stata compiuta da un individuo che aveva enormi problemi mentali, semplicemente uno squilibrato”. Per Trump, insomma, non si tratta “di una questione di armi”.

A cura di Susanna Picone
18:12

Il killer ferito ha chiamato suo padre dopo la strage

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L'autore della strage in Texas ha chiamato suo padre dopo aver aperto il fuoco sulla congregazione ed essere rimasto a suo volta ferito. Avrebbe detto al padre che non pensava sarebbe sopravvissuto. Intanto, i  responsabili dell'inchiesta sulla strage nella chiesa hanno confermato che esiste un video dall'interno dell'edificio teatro del massacro e che le immagini sono al momento al vaglio degli inquirenti.

A cura di Susanna Picone
17:56

Prima di compiere la strage il killer aveva litigato con la suocera

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Il movente della strage nella chiesa “non è di natura religiosa o razziale”, ma sembra dettato da problemi familiari. Lo riferiscono i responsabili dell'inchiesta in corso, sottolineato che il killer che ha ucciso 26 persone in chiesa aveva manifestato rabbia nei confronti della suocera e che questa aveva ricevuto suoi sms minacciosi.

A cura di Susanna Picone
17:53

La vittima più giovane aveva appena 18 mesi

Secondo quanto reso noto dai responsabili dell'inchiesta, aveva soltanto 18 mesi la vittima più giovane della strage in chiesa. La più anziana, invece, aveva 77 anni. Confermato il bilancio delle vittime: in totale sono state uccise 26 persone.

A cura di Susanna Picone
17:48

Strage Texas: per gli inquirenti non è terrorismo. 10 i feriti in gravi condizioni

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Non è stata aperta una inchiesta per terrorismo per la strage nella chiesa in Texas. Lo hanno confermato le forze dell'ordine sul posto. Secondo quanto riferito dalle autorità locali, intanto, tra i venti feriti nella strage dieci sono in condizioni gravi.

A cura di Susanna Picone
17:28

Il killer fu accusato in passato di crudeltà contro animali

Kelley, l'autore della strage nella chiesa in Texas, era stato in passato accusato in Colorado di crudeltà contro animali. L’episodio emerge da documenti giudiziari. Si fa riferimento all'estate del 2014, all'epoca Kelley viveva in una in una casa mobile a Colorado Springs. Fu sottoposto a sanzione e a pagare danni per 368 dollari.

A cura di Susanna Picone
16:04

Media: “Tra le vittime 12-14 bambini, il killer si è sparato dopo l’inseguimento”

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Fra le 26 vittime della strage del Texas ci sarebbero tra i dodici e i quattordici bambini. A dirlo è Usa Today, che cita fonti della polizia. Secondo quanto riporta la Cbs, inoltre, il killer Devin Kelley si è sparato ed è morto per le ferite da arma da fuoco che si è inflitto. Kelley sarebbe stato inseguito da due uomini dopo essere fuggito dalla chiesa in cui ha compiuto la strage. Lo sceriffo Joe Tackitt ha detto che ci sono stati dei colpi di arma da fuoco sparati fra i due uomini e il killer e in seguito l'auto di Kelley è finita fuori strada. “Al momento riteniamo” che il killer “si sia sparato”.

A cura di Susanna Picone
11:40

L'uomo che ha inseguito il killer subito dopo la sparatoria

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Ha assistito agli spari e, col suo camion, si è messo all'inseguimento del killer che fuggiva in auto. Johnnie Langendorff ha raccontato ai media USA di essersi trovato dalle parti della chiesa battista di Sutherland Springs quando è avvenuta la sparatoria e di aver visto Kelley fuggire. Immediatamente dopo un altro uomo, armato di un fucile Ruger semiautomatico, lo avrebbe avvicinato per chiedergli di "inseguire il killer". Durante l'inseguimento Langendorff ha perso il controllo della sua auto e si è schiantato. L'uomo armato sarebbe quindi sceso dal camion per poi constatare che il killer non si muoveva più. Kelley è stato quindi dichiarato morto poco dopo: sul corpo aveva  segni di ferite da arma da fuoco, non è chiaro se autoinferte con volontà suicida o conseguenza della precedente sparatoria.

A cura di Biagio Chiariello
10:34

Il killer fu congedato dall'esercito USA con disonore

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Una portavoce dell'aeronautica militare statunitense ha confermato l'identità del killer, Devin Patrick Kelley, nell’US Air Force dal 2009 al 1013. Il 26enne aveva prestato servizio dal 2010 presso la base di Holloman, in New Mexico. Poi era stato condannato a un anno di reclusione per una sentenza della corte marziale prima di essere congedato con disonore nel 2014. Successivamente avrebbe tenuto corsi estivi sulla Bibbia nei dintorni di Sutherland. Sulla sua pagina Facebook, ora cancellata, si era ritratto con un fucile semiautomatico in mano.

A cura di Biagio Chiariello
07:22

Texas, spari in chiesa: 26 vittime. Morto il killer: era un giovane ex militare Usa

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26 vittime, tra i 5 e i 72 anni, e 24 feriti: è il bilancio dell'ennesima sparatoria avvenuta all'interno della First Baptist Church di Sutherland Springs, a est di San Antonio, nello Stato USA del Texas. Le autorità locali hanno confermato che l'uomo che ha aperto il fuoco è stato ucciso. Secondo diversi media locali, si tratterebbe di Devin Kelley, un ex militare 26enne.

Tra i 26 morti c'è anche la figlia 14enne del pastore della chiesa. Lo riferisce alla Cnn la madre della giovanissima rimasta uccisa, Sherry Pomeroy, moglie di Frank Pomeroy, confermando che né lei né il marito si trovavano in chiesa durante la messa. Ferito un bimbo di sei anni.

Sono stati i testimoni a raccontare cosa è accaduto ieri pomeriggio in Texas: decine e decine di colpi esplosi con un fucile d'assalto, uno dopo l'altro in un lasso di tempo molto ravvicinato. Devin Kelley avrebbe aperto il fuoco ancor prima di entrare in chiesa, per poi continuare all'interno. Indossava una maschera, un vestito nero, un giubbotto antiproiettile e aveva con sé molte munizioni. Una persona avrebbe inoltre risposto al fuoco. La comunità di è chiaramente sotto choc. "Metà della congregazione è stata uccisa", raccontano alcuni testimoni.

Le autorità starebbero ora visionando un video, circolato su YouTube, nel quale si vedono i momenti subito prima e dopo gli spari durante la messa. Stando ad alcune indicazioni, ma ancora non verificate, lo sparatore avrebbe tentato di fuggire a bordo di un auto dopo aver aperto il fuoco, tentativo però subito fallito. Si fanno avanti ipotesi che si tratti di un residente della zona.

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, è stato subito informato della strage. "Dio sia con la gente di Sutherland Springs, Texas. L'Fbi e le forze di sicurezza sono sul posto. Io monitoro la situazione dal Giappone", ha scritto su twitter reagendo alle notizie. "Si tratta di un atto malvagio", ha aggiunto poi parlando dal Giappone. "Non possiamo tradurre in parole il dolore che proviamo – ha detto Trump -. Meglio, restiamo uniti e attraverso le lacrime, restiamo forti".

A cura di Biagio Chiariello
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