Mentre si cercano ancora i dispersi nella strage di Nizza, la polizia francese continua le indagini attorno all'autore dell'attentato. Dopo aver arrestato la moglie, oggi gli inquirenti hanno posto in stato di fermo altre tre persone ritenute vicine a Mohamed Lahouaiej-Bouhlel. L'Isis avrebbe rivendicato l'atto.
- Ritrovata all'ospedale Pasteur Marinella Ravotti, la donna cuneese dispersa 16 Luglio
- Attentato di Nizza, l'Isis rivendica: "È un nostro uomo" 16 Luglio
- Farnesina: 31 italiani ancora da rintracciare 16 Luglio
- Le indagini sull'autore dell'attentato 16 Luglio
Ministero della Salute: "Oltre 120 feriti ancora ricoverati in ospedale, 30 sono bambini"
Ancora 121 persone, di cui 26 in condizioni serie, sono ricoverate in ospedale secondo l'ultimo bilancio diffuso dal ministero della Salute francese. Tra questi 121 ricoveri, 30 riguardano i bambini assistiti dall'ospedale di Lenval. Cinque di loro sono ancora in terapia intensiva. Dal momento dell'attacco, le istituzioni sanitarie della provincia hanno assistito 303 vittime della strage del 14 luglio.
Ritrovata all'ospedale Pasteur Marinella Ravotti, la donna cuneese dispersa
Marinella Ravotti, la donna cuneese dispersa dalla sera dell'attentato di Nizza, è stata ritrovata all'ospedale Pasteur, lo stesso nosocomio dove è tutt'ora ricoverato in prognosi riservatab il marito Andrea Avagnina. A renderlo noto il fidanzato della figlia, Marcello De Giorgi: "Finalmente abbiamo ritrovato Andrea e Marina. Grazie a tutti per l'aiuto", ha scritto De Giorgi su Twitter
Lo psichiatra dell'attentatore: "Soffriva di alterazione della realtà"
Il trentunenne Mohamed Lahouiaej Bouhlel, l'attentatore che il 14 luglio a Nizza ha ucciso 84 persone durante i festeggiamenti per l'anniversario della Presa della Bastiglia, soffriva di "alterazione della percezione della realtà, quindi di un principio di psicosi". A dichiararlo al quotidiano L'Express è stato il dottor Chemceddine Hamouda, che aveva incontrato Mohamed Lahouiaej Bouhlel nell'agosto del 2004, quando aveva solo 19 anni. Secondo lo psichiatra l'attentatore aveva forti disturbi mentali, però non così gravi da far sospettare che potesse progettare una strage del genere, che sarebbe invece frutto di "un processo di radicalizzazione parallela".
Non sarebbe quindi stata la sua psicosi a provocare l'attentato ma "un indottrinamento, un delirio di radicalizzazione" che ha trovato terreno fertile proprio perché il 31enne era affetto da personalità disturbata. Al loro primo incontro, Bouhlel era stato accompagnato dal padre dopo che aveva avuto problemi a scuola e in famiglia. Il padre, ha dichiarato il medico, "non capiva per quale motivo il figlio, fino a quel giorno un ragazzo brillante, fosse divenuto all'improvviso violento nei suoi confronti e svogliato a scuola". Il dottore precisa comunque che da quel giorno non ha più rivisto quello che poi si è trasformato nell'attentato di Nizza.
Alya, la bimba sopravvissuta alla strage è ancora sotto choc
La piccola Alya è inconsolabile, continua a piangere e si mette le mani sopra le orecchie come a proteggersi dalle urla disumane che ha dovuto ascoltare la notte della strage a Nizza, il 14 luglio scorso. Suo nonno è ferito gravemente, ma non è in pericolo di vita. Gaetano Moscato, 71 anni, con il suo corpo ha protetto la nipotina dall'impatto con il camion guidato dall'attentatore, il 31enne tunisino Mohamad Bouhel. All'hopital Pasteur gli hanno dovuto amputare una gamba "che ora sta bene e ci dà tanta forza", ha dichiarato la figlia Silvia. Alya però è rimasta scioccata, non vuole sentire. Quando sente parole che rimandano la sua mente a quello che è successo la sera del 14 luglio piange e si dimena, coprendosi le orecchie come per non sentire.
"L'attentatore di Nizza l'estate scorsa in Italia"
L'attentatore di Nizza, il 31enne Mohamed Lahouaiej Bouhle, l'estate scorsa sarebbe stato anche in Italia. E' quanto sarebbe emerso nelle ultime ore dalle indagini sul passato dell'uomo svolte dalle autorità francesi. Secondo quanto rivela il Corriere della Sera, la polizia francese avrebbe registrato il suo passaggio a Ventimiglia e ora ha segnalato la circostanza all'Italia che sta facendo verifiche. In particolare ora si cerca di capire se abbia avuto dei contatti nel nostro Paese e se questi siano ancora attivi.
Padre del killer: "Aveva gravi problemi mentali"
Mohamed Lahouaiej Bouhle, il killer dietro la strage di Nizza, aveva gravi problemi psichici e si era rivolto anche a specialisti. Lo ribadisce il padre, Mohamed Mondher Lahouaiej-Bouhlel, descrivendo il figlio come"depresso e collerico" e mostrando anche alcune prescrizioni di farmaci che sarebbero state date al figlio per tenerlo calmo. "Ha passato dei periodi difficili, l'ho portato da uno psichiatra. Ha fatto dei trattamenti e il medico ci disse che era affetto da una malattia grave", ha raccontato l'uomo, concludendo: "L'ultima volta che l'ho sentito è stato è la scorsa settimana, ha salutato tutti. Non abbiamo notato nulla di strano, sembrava normale". "Non aveva mai manifestato segnali di radicalizzazione ed era del tutto ignoto ai servizi segreti francesi" avevano invece sostenuto le autorità di polizia. Alla luce della rivendicazione dell'Isis ora si ipotizza che i jihadisti abbiano facilmente influito sulla mente debole e confusa del tunisino spingendolo a compire il drammatico gesto.
Nizza, fonti mediche: "Ancora 16 corpi da identificare"
Sono ancora 16 le persone rimaste vittime dell'attentato sul lungomare di Nizza e non ancora identificate. Lo ha reso noto il portavoce di un ospedale locale dove le salme son state portate dai soccorritori dopo la strage. Sono ancora cinque i bambini ricoverati che versano in gravi condizioni. A riferirlo è la portavoce dell'ospedale pediatrico Fondation Lenval, Stéphanie Simpson. "Le condizioni di un altro bambino sono ormai stabili e altri tre sono sottoposti a respirazione artificiale"
Attentato di Nizza, l'Isis rivendica: "È un nostro uomo"
Attentato di Nizza, arriva la rivendicazione. "L'autore dell'operazione di Nizza in Francia è uno dei soldati dello Stato islamico. Ha condotto questa operazione in risposta agli appelli a colpire la popolazione degli Stati della coalizione che combatte lo Stato islamico". La rivendicazione dell'attentato a Nizza è giunta attraverso Amaq, l'agenzia di stampa del Califfato. Nella rivendicazione della responsabilità per l'attentato di Nizza – riferisce il sito web di monitoraggio dell'attività islamica Site – lo Stato islamico precisa che l'azione è stata condotta in risposta ai suoi appelli a colpire cittadini di Paesi coinvolti nella coalizione anti-Isis. Mohamed Lahouaiej-Bouhlel – si legge – "è uno dei soldati dello Stato islamico, e ha risposto agli appelli che incitavano a colpire i cittadini dei paesi della Coalizione". Il messaggio è stato diffuso sui social network dall'agenzia di stampa "Amaq", che fa capo alla formazione jihadista, ed è stato ripreso da diversi media arabi tra cui Sky Arabia.
Farnesina: 31 italiani ancora da rintracciare
Sono ancora 31 gli italiani ancora non rintracciati dopo l'attentato terroristico di Nizza. Lo rende noto l'Unità di crisi della Farnesina che da giovedì è al lavoro per incrociare i nomi delle varie liste di nostri connazionali presenti nell'area. Sul posto sono presenti da ieri tre funzionari del Ministero degli esteri giunti dall'Italia appositamente per coordinare l'assistenza agli italiani vittime dell'attacco e ai loro familiari. Giunto a Nizza anche l'ambasciatore italiano in Francia, Giandomenico Magliano. Al momento le autorità italiane confermano solo che sono tre i nostri connazionali feriti. Il più grave è Andrea Avagnina di Mondovì (Cuneo), in rianimazione per traumi e lesioni interne. Gaetano Moscato, di Chiaverano (Torino), invece ha subito l'amputazione di una gamba ma non è in pericolo di vita. Ricoverata infine anche una quattordicenne, cui non è stata resa nota l'identità e le cui conduzioni non destano preoccupazione. Di sicuro fra i dispersi risultano invece Angelo D’Agostino e Gianna Muset, la coppia di pensionati di Voghera di 71 e 68 anni, Marinella Ravotti, moglie di Andrea Avagnina, e Carla Gaveglio, 48enne cuneese
Le indagini sull'autore dell'attentato
Dopo la paura, il dolore, la rabbia e lo sconforto per quanto avvenuto giovedì sera a Nizza, cominciano oggi in tutta la Francia tre giorni di lutto nazionale in memoria delle vittime del terribile attacco compiuto da un 31enne franco-tunisino che la sera del 14 luglio al volante di un camion si è lanciato sulla folla a passeggio sul lungomare della città facendo una strage. I morti accertati sono 84 ma tantissimi sono i feriti ricoverati in gravi condizioni e il bilancio potrebbe aggravarsi.
Intanto proseguono le indagini intorno all'autore della strage, il tunisino Mohamed Lahouaiej-Bouhlel, che si era stabilito in Francia dal 2001 dopo il matrimonio con una franco-tunisina. Anche se le autorità nazionali hanno parlato di attacco terroristico ancora non è certo se la strage sia di matrice islamica. Conoscenti e familiari dell'uomo infatti hanno rivelato che soffriva di disturbi psicologici.
La polizia intanto ha fermato e messo in detenzione provvisoria altre tre persone vicine all'uomo dopo aver già fermato la moglie venerdì, che è ancora agli arresti. Lo riferiscono fonti vicine alle indagini. Per fare il punto sulla situazione della sicurezza e sulle indagini, a Parigi è iniziato alle 9 un consiglio ristretto per la sicurezza e la difesa presieduto dal Presidente François Hollande.