Gli aggiornamenti in diretta sull'udienza per la richiesta di revisione del processo a carico di Olindo Romano e Rosa Bazzi, condannati per la strage a Erba. Si terrà il prossimo 16 aprile, alle 9, la nuova udienza per discutere l'istanza di revisione del processo: lo ha comunicato il presidente del Collegio della Corte d'Appello di Brescia, Antonio Minervini, dopo la richiesta di rinvio formulata dalla difesa dei coniugi, presenti oggi in aula. Quel giorno dunque ci sarà l'intervento della difesa che spera di riaprire il processo.
Per l'avvocatura dello Stato "la richiesta di revisione è inammissibile". Il procuratore generale: "Impossibile ribaltare le prove". In aula Azouz Marzouk. Il suo legale: "Appoggiamo istanza revisione e chiediamo sia sentito Abdi Kais". Fuori dal Palazzo di Giustizia, i cittadini che hanno fatto richiesta dalle prime ore del mattino si sono messi in fila per poter accedere all'interno.
I due coniugi, nel 2011, sono stati condannati all'ergastolo, in via definitiva, per la morte di quattro persone: Raffaella Castagna, suo figlio Youssef Marzouk di appena due anni, la madre Paola Galli e la vicina di casa Valeria Cherubini. Sono accusati anche del tentato omicidio di Mario Frigerio, marito di Cherubini, e unico sopravvissuto alla mattanza per una malformazione alla carotide.
- La storia della strage di Erba
- I video di Olindo dopo l'arresto nel 2006
- Le nuove prove nel processo di Erba
Rosa Bazzi e Olindo Romano tornano in aula per la stage di erba: il racconto dell'udienza a Brescia
Si è tenuta in Corte d'Appelo a Brescia la prima udienza per valutare la richiesta di revisione del processo a Olindo Romano e Rosa Bazzi, i coniugi condannati all'ergastolo in terzo grado di giudizio per la strage di Erba del dicembre 2006, dove persero la vita quattro persone, tra cui un bimbo di due anni.
In coda dalle 7 fuori dal tribunale per vedere Rosa e Olindo: la testimonianza a Fanpage.it
La testimonianza ai microfoni di Fanpage.it di una dei tantissimi curiosi che stamattina si sono presentati fuori al tribunale di Brescia per provare ad entrare e assistere all’udienza sulla richiesta di revisione della sentenza che ha condannato all’ergastolo Olindo Romano e Rosa Bazzi per la strage di Erba.
Difesa dei coniugi Romano: "Dimostreremo che le prove sono ammissibili"
Per uno dei legali dei coniugi Romano, Fabio Schembri, il pg e l'avvocato dello Stato di Brescia "sono entrati nel merito delle prove" per sostenerne l'inammissibilità nella prima udienza del procedimento per la strage di Erba. "Significa che tanto inammissibili non sono", ha aggiunto e "lo dimostreremo il 16 aprile".
La difesa di Rosa e Olindo in aula il 16 aprile: l'udienza rinviata
Accolta la richiesta della difesa dei due coniugi condannati in via definitiva per la strage di Erba. Il loro intervento non ci sarà oggi, ma il prossimo 16 aprile: l'udienza a Brescia viene quindi rinviata.
Legale Romano-Bazzi chiede una nuova udienza
L'avvocato Nico D'Avola, legale difensore di Olindo Romano e Rosa Bazzi, ha chiesto "più tempo" per leggere le memorie difensive e di "non dover discutere oggi, nel merito dell'istanza". Una richiesta che ha spinto la Corte a sospendere momentaneamente l'udienza per decidere. "Noi – ha affermato D'Avola – non abbiamo il tempo concreto di analizzare e studiare le memorie depositate dalle parti civili, quindi crediamo che sia necessaria una nuova udienza prima di poter discutere".
Azouz Marzouk ai giornalisti: "La casa della strage di Erba non era un luogo di spaccio"
"La casa della strage di Erba non era un luogo di spaccio", ha detto Azouz Marzouk ai giornalisti fuori dal tribunale di Brescia. Ha risposto di essere d'accordo con quanto chiesto in aula dai suoi avvocati e ribadito che la pista della droga non c'entra niente con la strage. "Lo hanno detto tutti, non c'entra niente il mondo dello spaccio", ha detto il marito e padre di due delle vittime. "L'importante è fare chiarezza e avere giustizia".
Avvocato Azouz Marzouk: "Corte chiarisca quello che Cassazione ha definito caso pieno di incognite"
In aula l'avvocato D'Auria, che assiste il marito di Raffaella Castagna e padre del piccolo Youssef, e chiede alla corte di chiarire "quello che la cassazione ha definito un caso pieno di incognite". "Il vero punto determinante oggi è la prova nuova in relazione anche agli elementi della prova del dibattimento". D'Auria e l'avvocato Solange Martignoli chiedono che sia sentito un tunisino amico di Marzouk che ritiene la criminalità organizzata l'humus in cui è maturata la strage di Erba.
L'avvocato di Azouz Marzouk: "Chiede verità dal primo giorno"
"È indiscutibile che in un modo o nell'altro il delitto possa fare riferimento al mondo di Azouz, che è un fatto nuovo", ha spiegato uno dei legali di Azouz Marzouk, Luca D'Auria, in una pausa dell'udienza. "È qui per capire. È qui per capire come vittima, come uno che cerca la verità ed è molto scosso".
L'avvocato dei Castagna: "L’unica ragione per cui viene colpito un bambino è l’odio"
"Olindo e Rosa sono colpevoli, almeno oggi si ponga fine a questa vergogna", così ancora Massimo Campa, legale di Pietro e Beppe Castagna. Il legale ha chiesto che sia dichiarata l'inammissibilità o il rigetto dell'istanza di revisione. "A me è toccato vedere le foto del piccolo Youssef, non solo non può essere stata la criminalità organizzata a ucciderlo ma l'unica ragione per cui è stato colpito era l'odio per il bambino".
"La confessione non è una sola e la loro linea cambia radicalmente con il cambio di difesa"
"La confessione non è una sola e la loro linea cambia radicalmente con il cambio di difesa", ha proseguito l'avvocato Campa in aula. "Olindo si è sempre sottratto dalla ritrattazione perché avrebbe dovuto spiegare troppe cose". Raffaella Castagna è dipinta "come pazza scatenata, che fa feste e tiene la droga nella stessa casa del figlio. Raffaella Castagna io l’ho conosciuta era volontaria all’associazione Melograno e si occupava di ragazzi disabili, oggi sarebbe un esempio. A loro dava fastidio perché andavano a letto alle 21".
L'avvocato della famiglia Castagna: "La verità è che Rosa e Olindo sono colpevoli"
Prende la parola Massimo Campa, avvocato della famiglia Castagna, parte civile. "Noi siamo la famiglia Castagna e siamo qui per onore di verità e dovere di giustizia. La verità Pietro e Beppe Castagna (che nella strage di Erba hanno perso la sorella Raffaella, la mamma Paola Galli e il nipotino, ndr) l’hanno chiara nel cuore ed è la colpevolezza di Rosa e Olindo. Almeno oggi si dica fine a questa vergogna. Il nuovo non esiste, è una commedia dell’arte, drammatica però".
Campa ha sottolineato che "Olindo in uno dei colloqui con il consulente Picozzi diceva che "è stato come ammazzare un coniglio". La confessione non è una sola e la loro linea cambia radicalmente con il cambio di difesa. Di certo non c’è mai stata una ritrattazione da parte loro".
L'avvocato dei Frigerio: "Non c'è stata alcuna amnesia come sostiene la difesa di Rosa e Olindo"
Parla dopo la pausa pranzo in udienza a Brescia l’avvocato della famiglia Frigerio, Adamo De Rinaldis. "La difesa di Romano e Bazzi afferma che gli studi sulla cosiddetta “amnesia anterograda” per sostenere le tesi della presunta falsa memoria che si era creato Frigerio sono “successivi al 2011”. Non è vero. Siamo andati a vedere: sono studi che risalgono agli anni Settanta".
Per Di Rinaldis, per il quale la testimonianza del suo assistito era genuina, "Frigerio non aveva nel sangue carbossiemoglobina, dunque non era rimasto intossicato e non c'è stata amnesia". Conclude così il suo intervento: "I signori Frigerio la verità l’hanno già avuta e hanno solo la speranza che venga messa la parola fine a questo accanimento e che i loro cari possano riposare in pace".
Ripresa a Brescia l'udienza sulla richiesta di revisione del processo per la strage di Erba
È ripresa a Brescia l'udienza sulla richiesta di revisione del processo per la strage di Erba: dopo l'avvocato dello Stato e il procuratore generale, prendono la parola le parti civili e infine le difese di Rosa Bazzi e Olindo Romano.
I legali di Azouz Marzouk: "Vuole sapere se la strage possa essere nata nel suo mondo"
"Non si può sapere come sta andando, abbiamo ascoltato l'avvocatura dello Stato. Adesso toccherà alla difese delle parti civili". Così Luca D’Auria e Solange Marchignoli, difensori di Azouz Marzouk ai giornalisti all'esterno del tribunale di Brescia dove è in corso l'udienza per la richiesta di revisione del processo sulla strage di Erba.
"È stata una requisitoria molto puntuale – ha continuato D’Auria -, il procuratore generale ha parlato dell'ammissibilità delle prove, andando a discutere sul loro possibile valore se ci sarà un continuo del processo. Noi abbiamo rilevato anche dalle parole della Procura generale in linea di massima che la posizione è quella di respingere la richiesta di revisione della difesa dei condannati. Adesso parleremo noi difensori delle parti civili e anche noi diremo la nostra".
DìAuria ha aggiunto che "la parte civile è costituita contro gli imputati. Però verifichiamo. Non dimentichiamoci che tra le prove nuove c'è un testimone che ha parlato ampiamente di attività di spaccio da parte dei familiari e parenti di Azouz. Nel nostro atto questo è un punto determinante. Azouz ha sempre detto che non c'era un giro di spaccio in casa e ha sempre detto al di là dei patteggiamenti che lui personalmente non spacciava. Siamo qui per discutere anche se questa sia una pista alternativa a quella di Rosa e Olindo. Azouz chiede sempre la verità dal primo giorno anche in parte oscillando nelle versioni, il che credo sia anche segno di buona fede. La strage potrebbe essere nata nel suo mondo?".
Udienza su strage Erba sospesa a Brescia per pranzo
Il presidente della Corte Antonio Minervini ha sospeso la seduta per la pausa del pranzo. Le pomeriggio toccherà alle difese delle parti civili e a quelle degli imputati prendere la parola.
Chiaro: "Non vi fate ingannare, è stato un unicum nella storia giudiziaria di questo Paese"
Secondo l'avvocato dello Stato Domenico Chiaro "l’istanza di Cuno Tarfusser è inammissibile perché non era qualificato per presentarla. È stato un unicum nella storia giudiziaria di questo Paese. Non vi fate ingannare se dicono che quella istanza l’ha presentata la procura generale di Milano. La procura di Milano l’ha trasmessa esprimendo parere di inammissibilità. L’unica cosa scontata in questa istanza di revisione sono le sentenze passate in giudicato".
Strage Erba, il procuratore: "Odioso mettere in mezzo famiglia Castagna"
"Trovo odioso provare a mettere di mezzo la famiglia Castagna, sono parti lese di un crimine orrendo". Il pg di Brescia Guido Rispoli dedica un passaggio del suo intervento ai familiari delle vittime della strage di Erba che oggi hanno scelto di non essere presenti in aula. Presenti Olindo e Rosa che hanno chiesto di non essere ripresi dalle telecamere.
Strage Erba, procuratore su Olindo: "È tutt'altro che uno stupido"
"Olindo è tutt'altro che uno stupido, non significa nulla che faccia l'operatore ecologico". Lo dice il pg Guido Rispoli parlando della "capacità" dell'imputato di nascondere le prove del delitto. "Gioco a tennis con un operatore ecologico che ha una formazione bassa ma è molto più intelligente di altri che ce l'hanno. Olindo si vuole far passare come un minus habens ma non lo è affatto", aggiunge.
Rispoli sulle piste alternative: "La logica dove la buttiamo? Una cosa inaudita"
Il procuratore generale Rispoli si è soffermato nel corso del suo intervento poi sulle possibili piste alternative, in particolare della possibilità che assassini sconosciuti siano fuggiti proprio dal terrazzino di casa Castagna. C’è una grossa pianta, sul terrazzino.
Per dimostrare che quella pianta non è stata mai spostata è stata mostrata una fotografia della pianta scattata dai vigili del fuoco quella sera e una seconda scattata il giorno dopo, in cui si capisce che è là ancora dopo la strage perché si vede, in strada, un cameramen che riprende il terrazzino. "La realtà supera la fantasia nelle vicende giudiziarie. Ma vi assicuro che questa pianta non è stata interessata da nessuno spostamento. Non c’è nulla. È una offesa alla logica dire che sono passati dal quel terrazzino attraverso la grondaia. Sulla terrazza non è passato nessuno". Anche sull’ipotesi che gli assassini siano della criminalità organizzata per motivi di spaccio: "Ma la logica dove la buttiamo? Una cosa inaudita".
In aula a Brescia mostrate le foto della casa del massacro a Erba
Nell'aula del tribunale di Brescia, dove è in corso l'udienza del giudizio di revisione sulla strage di Erba, sono state mostrare le foto dell'appartamento di Raffaella Castagna dopo il massacro dell'11 dicembre del 2006. Una scelta che il procuratore generale di Brescia Guido Rispoli ha "giustificato" per spiegare l'illogicità di sostenere certe vie di fuga da parte degli aggressori della strage.
Anche per il Procuratore generale di Brescia "è inammissibile la richiesta di revisione"
Ha preso la parola Guido Rispoli, procuratore generale di Brescia, che ha preso in considerazione tre analisi, per cui la richiesta di revisione del processo non sarebbe ammissibile. Si è focalizzato soprattutto sulla figura di Valeria Cherubini (vicina di casa si Raffaella Castagna e moglie del supertestimone, Mario Frigerio, ndr). Le difese sostengono che lei sia stata uccisa da qualcuno che l’aveva seguita in casa (e che poi sarebbe fuggito dalla finestra o dal balcone), quando sono arrivati i soccorritori allertati dall’incendio di casa Castagna.
"Non c'era nessun aggressore in casa, e Valeria Cherubini in stato di incoscienza per il colpo subito, era salita nella sua casa, la sua tana per rifugiarsi", dove morì, come detto dal consulente in primo grado. Rispoli ha contestato che nelle consulenze scientifiche sulla scena del delitto della difesa della criminologa Roberta Bruzzone siano state usate metodologie che all'epoca dei fatti non esistevano.
"All’arrivo dei primi soccorritori Valeria Cherubini – ha detto Rispoli – era ancora viva e l’hanno finita poi nel suo appartamento. Il dato delle lesioni alla lingua che le avrebbe impedito di gridare aiuto. La protesi dentale è poi stata trovata sul pianerottolo di Castagna quindi la coltellata che gliel’ha portata via non è stata data in casa. La seconda riguarda i muscoli della coscia: procede lentamente e a fatica e ce lo dicono le 13 gocce di sangue ritrovate, quindi non può essere stata inseguita come invece vuole la difesa. Inoltre, da quello che risulta dall’autopsia, non c’è riscontro di una lesione alle terminazioni nervose. Infine, c'è l'analisi sul trauma cranico: lesione celebrale minima, che può aver generato uno svenimento e poi una ripresa. Quindi lei perde la coscienza, intanto loro fuggono, una fuga molto disorganizzata, poi riesce a risvegliarsi e si porta lentamente dentro casa".
L'accusa: "Contro Olindo e Rosa poderoso movente"
Contro Olindo Romano e Rosa Bazzi "c'è un poderoso movente". È uno dei passaggi dell'intervento dell'avvocato generale dello Stato generale Domenico Chiaro che, insieme al procuratore generale di Brescia Guido Rispoli, rappresenta l'accusa nell'udienza di revisione per il massacro dell'11 dicembre del 2006. Per la pubblica accusa le prove portate per chiedere la riapertura del processo "non sono fatti nuovi e questi elementi di prova non hanno capacità demolitoria". Contro l'ex netturbino c'è, ad esempio, "il video in cui parla con Picozzi che la difesa si è tenuta in tasca fino a oggi. C'è la mancanza di pentimento, la soddisfazione per quanto fatto, a Olindo scappa la frase ‘io non ho avuto nessuna sensazione quando li ho uccisi, è stata una cosa normalissima come quando uno ammazza un coniglio‘. Dategli l'Oscar della recitazione", dice ironicamente a sottolineare la veridicità di quanto raccontato dall'imputato. "Mai furono fatte pressioni e bisogna dirlo a gran voce per difendere chi ha lavorato a questo processo, gli interrogatori sono stati registrati dall'inizio alla fine" e "Non si è mai parlato di cella matrimoniale" conclude.
Pm Chiaro: "Processo è circo mediatico, richiesta di revisione è inammissibile"
"Questo processo è circo mediatico, la richiesta di revisione è inammissibile". Così l'avvocato dello Stato Domenico Chiaro nel suo intervento nel corso dell'udienza in corso a Brescia sulla richiesta di revisione del processo sulla strage di Erba. Riguardo alle nuove prove, il pm ha affermato che "elementi già considerati devono essere accertati con nuove tecnologie prima inesistenti o elementi nuovi devono avere una rilevanza obiettiva. Non è vero che la condanna di Rosa Bazzi e Olindo Romano si basa solo su tre prove: plurimi sono gli elementi di prova che gravano sui due. Ci sono il poderoso movente, la manutenzione del contatore, il comportamento anonimo degli imputati, gli esiti parlanti del consulente sulle lesioni delle vittime, la mano sinistra meno forte e quella destra più forte".
E ancora: "Non è vero che la condizione psichiatrica dei due imputati non è mai stata valutata e anche le nuove intercettazioni non aggiungono nulla e sono falsate dal chiaro timore di essere registrati, anche in casa". Infine, ha concluso: "Non ci sono fatti nuovi. Devono esserlo anche dal punto di vista probatorio".
Olindo e Rosa, iniziata l'udienza: "Non vogliono essere ripresi"
È iniziata l’udienza. C’è subito un primo, piccolo colpo di scena: Olindo Romano e Rosa Bazzi, arrivati in aula scortati dagli agenti della polizia penitenziaria, hanno espresso al giudice, tramite i loro avvocati, la richiesta di non essere ripresi dalle telecamere in aula. Il giudice si è riservato, al momento l’autorizzazione quindi non è arrivata e nell’aula assegnata alla stampa non arriva il segnale video.
Le prove e i nuovi elementi sulla Strage di Erba al centro della revisione del processo a Rosa e Olindo
La Corte d’Appello di Brescia ha ammesso il ricorso di Olindo Romano e Rosa Bazzi. I giudici decideranno sull’istanza di revisione della condanna per la strage di Erba.
Le nuove prove che vengono proposte dalle difese verterebbero molto sulle consulenze prodotte, che metterebbero in discussione l’attuale impianto accusatorio, sulla base di nuove valutazioni che fondano su conoscenze scientifiche, tecnologiche e metodologiche sviluppate dopo il 2010 e quindi più aggiornate ed attendibili rispetto a quelle utilizzate in sede di indagine e sulla base dell’introduzione di nuove testimonianze o sull’analisi di elementi già in essere ma non considerati e valutati dalle Corti di merito.
Rosa Bazzi nella prima telefonata alla sua avvocata: "Contenta e speranzosa per la revisione"
Rosa Bazzi si era detta "molto contenta e speranzosa" nel corso del primo colloquio telefonico con la sua legale Luisa Bordeaux dopo l'ok all'istanza di revisione per la condanna all'ergastolo sulla strage di Erba. A Fanpage.it l'avvocata aveva raccontato la prima conversazione telefonica con la donna: "Stiamo preparando la difesa per l'udienza del primo marzo".
Olindo Romano racconta l’arresto: "Se avessi capito li avrei uccisi tutti e 3 in casa"
La strage di Erba raccontata da Olindo Romano nei video realizzati qualche mese dopo gli omicidi e pubblicati da Quarto Grado. L'uomo, condannato insieme alla moglie Rosa Bazzi, ricorda il giorno del fermo da parte dei carabinieri: “Se avessi saputo che mi portavano qui al Bassone li avrei uccisi tutti e tre in casa”.
Pg Tarfusser a Fanpage.it: "Vi spiego perché dubito della colpevolezza di Rosa e Olindo"
In occasione dell'udienza per decidere della richiesta di revisione del processo per la strage di Erba, Olindo Romano e Rosa Bazzi saranno di nuovo insieme in un’aula di tribunale. L’intervista di Fanpage.it al sostituto procuratore generale della Corte d’Appello di Milano Cuno Tarfusser, che ha avviato l’iter per riportare in tribunale i coniugi: "Le loro confessioni non genuine".
Il movente della strage di Erba raccontato da Olindo Romani in un video
Olindo Romano ha raccontato in un video inedito, andato in onda a Quarto Grado venerdì scorso il movente della strage di Erba e che è stato registrato il 24 febbraio 2007, un paio di mesi dopo gli omicidi: “La fine che ha fatto Raffaella Castagna se l’è meritata. A noi ci restava da fare solo due cose: o vendere la casa e andarcene o farla fuori”.
La lettera di Olindo alla vigilia dell'udienza: "Io e Rosa vogliamo stare insieme"
"A me e Rosa in questi anni è mancata la possibilità di stare insieme come facevamo prima, vogliamo solo quello". Lo ha scritto in una lettera Olindo Romano resa nota da Telelombardia alla vigilia dell'udienza per la richiesta di revisione del processo sulla strage di Erba. L'uomo ha commentato anche le recenti dichiarazioni di Giuseppe Castagna, che i quell'occasione ha perso madre, sorella e nipotino. "Penso che i fratelli Castagna – si legge nella missiva – dovrebbero essere interessati a capire come sono andati veramente i fatti e non capisco perché nascondano la testa sotto la sabbia pur di non confrontarsi con gli innumerevoli dubbi che continuano a emergere da questa vicenda. Non so chi sia il colpevole e non posso accusare nessuno senza prove, so io cosa vuol dire e non lo auguro a nessuno".