Le ultime notizie sull'attacco turco in Siria: aumenta la tensione in Medi Oriente mentre continuano i raid turchi in Siria. Nelle zone del conflitto, migliaia di persone sono in fuga. Il ministro degli Esteri Di Maio invita a non accettare i ricatti di Erdogan e ad "agire con una sola voce". E L'Ue valuta eventuali sanzioni.
- Siria, già 60mila sfollati dopo un giorno di guerra con la Turchia 10 Ottobre
- Newsweek: "I turchi bombardano per sbaglio forze speciali Usa" 11 Ottobre
- ONU: "Centomila sfollati dall'inizio dell'invasione nel nord della Siria" 11 Ottobre
- I curdi: "A causa della Turchia fuggiti da una prigione cinque miliziani dell'Isis" 11 Ottobre
- Guerra in Siria, l'ambasciatore turco: "Delusi dall'Italia, stiamo difendendo confine Ue" 11 Ottobre
- Francia: "Sul tavolo Ue sanzioni alla Turchia" 11 Ottobre
- Erdogan: "Uccisi 109 curdi. Se l'UE ci ostacolerà pronti a inviare 3,6 milioni di profughi" 10 Ottobre
- I curdi: "Abbiamo respinto un nuovo attacco di terra turco" 10 Ottobre
Siria, già 60mila sfollati dopo un giorno di guerra con la Turchia
Sono già più di 60mila gli sfollati in Siria in meno di 24 ore, a seguito del lancio dell'offensiva militare della Turchia ieri contro una milizia curda nel nordest della Siria. Lo riferisce l'Osservatorio siriano per i diritti umani. "Da mercoledì oltre 60mila persone sono state costrette a spostarsi, fuggendo dalle zone alla frontiera con la Turchia, in particolare le zone di Ras al-Ain e Derbassiye", ha riferito l'Osservatorio, precisando che gli sfollati si dirigono verso dei territori più a est, verso la città di Hassake.
Newsweek: "I turchi bombardano per sbaglio forze speciali Usa"
Le forze turche impegnate nell'offensiva contro i curdi nel nord della Siria avrebbero bombardato per sbaglio uomini delle forze speciali statunitensi presenti nell'area. Lo riporta Newsweek citando fonti dell'intelligence curdo-irachena e un alto funzionario del Pentagono. Le forze Usa, una compagnia formata da 50 a 100 uomini, stavano operando sulla collina di Mashtenour nella città di Kobane e sarebbero state raggiunte da colpi di artiglieria sparati dalle postazioni turche, nonostante Ankara dovrebbe sapere dove si trovano truppe americane.
ONU: "Centomila sfollati dall'inizio dell'invasione nel nord della Siria"
Sono quasi 100 mila gli sfollati messi in fuga dalle loro case dall'inizio dell'offensiva turca nel nord della Siria. Lo hanno reso noto le Nazioni Unite. Oltre all'esodo dei civili, l'Onu ha avvertito che cominciano a registrarsi conseguenze umanitarie: una stazione di approvvigionamento dell'acqua che rifornisce 400 mila persone nella città di Hasakè ha cessato di funzionare.
I curdi: "A causa della Turchia fuggiti da una prigione cinque miliziani dell'Isis"
Almeno cinque miliziani dell'Isis sono fuggiti a seguito dei raid compiuti nelle scorse ore dall'aviazione turca contro una prigione di jihadisti sorvegliata dai curdi nella zona di Qamishli, nel nord-est della Siria. Lo riferiscono le autorità curde locali.
Di Maio: "Bene che gli USA chiedano alla Turchia di fermare l'attacco"
Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, è nuovamente intervenuto sull'attacco turco in Siria. "Credo che l'azione turca sia inaccettabile perché unilaterale". Il leader del Movimento Cinque Stelle ha poi affermato: "Sono contento che anche gli Usa chiedano alla Turchia di fermarsi, per me l'Europa deve reagire con una sola voce e questa non può prevedere di continuare a elargire ulteriori risorse alla Turchia senza pretendere un comportamento corretto dal punto di vista istituzionale".
Guerra in Siria, la Turchia bacchetta l'Ue: "Non prendiamo lezioni sulla lotta all'Isis"
"Chi evita persino di rimpatriare i suoi cittadini che sono terroristi foreign fighter non ha il diritto di dare lezioni alla Turchia sulla lotta all'Isis": è quanto contenuto nel messaggio inviato a Bruxelles da Ankara attraverso un comunicato del ministero degli Esteri turco. La Turchia respinge così le accuse dei Paesi occidentali, in riferimento in particolare ai jihadisti europei detenuti dai curdi in Siria. Intanto, mentre continuano gli attacchi contro i curdi, è salito a 342 il numero dei "terroristi neutralizzati" (cioè uccisi, feriti o catturati) a 48 ore dall’inizio dell’operazione militare della Turchia nel nord-est della Siria. Lo riferisce la Difesa di Ankara, che indica come "terroristi" i miliziani curdi dell’Ypg/Ypj.
Siria, autobomba nella città curda di Qamishli al confine con la Turchia: "Diverse vittime"
Un'autobomba è esplosa questo pomeriggio davanti ad un ristorante di Qamishli, nella zona sotto il controllo curdo del nord della Siria, a est rispetto all'area in cui la Turchia ha avviato la sua operazione militare, e tra le città più popolose dell'area. Lo riferiscono le autorità locali curde, secondo le quali ci sarebbero "diverse vittime". Un primo bilancio, non confermato ufficialmente, parla di un morto e diversi feriti tra i civili, ma si attendono conferme.
Siria, gli Usa: "La Turchia fermi gli attacchi o ci saranno gravi conseguenze"
Mentre continuano gli attacchi turchi in Siria, gli Usa sono intervenuti affinché Ankara mediti una tregua. "Li incoraggiamo a porre fine alle azioni militari contro i curdi nel nord-est della Siria – ha fatto sapere il Pentagono in una nota – questa incursione rischia di creare gravi conseguenze per la Turchia". Anche il presidente Donald Trump su Twitter aveva ipotizzato una mediazione Usa per un'intesa tra turchi e curdi. "Si sono combattuti l'un l'altro per 200 anni – ha scritto l'inquilino della Casa Bianca – ora abbiamo una di tre scelte: inviare migliaia di soldati e vincere militarmente, colpire la Turchia molto duramente con le sanzioni oppure mediare un accordo tra Turchia e curdi".
Guerra in Siria, l'ambasciatore turco: "Delusi dall'Italia, stiamo difendendo confine Ue"
"Siamo scioccati e delusi dalle dichiarazioni del governo italiano". È la dichiarazione rilasciata dall'ambasciatore turco in Italia, Murat Salim Esenli. Con l'operazione militare nel nord della Siria, "stiamo difendendo le frontiere turche, ma anche quelle della Nato e dell'Ue, e vogliamo ricordare questi aspetti a tutti i nostri alleati", ha sottolineato, rispondendo così a distanza al ministro degli Esteri Luigi Di Maio e al premier Giuseppe Conte che avevano giudicato inaccettabili i ricatti del presidente turco Erdogan di scatenare una invasione di migranti in Europa. Intanto, proprio Bruxelles sarebbe pronta a sanzionare Ankara. Ad annunciare il piano è stata la viceministra per gli Affari europei francese, Amelie de Montchalin, ai microfoni di France Inter, sottolineando che "non si può rimanere impotenti di fronte a una situazione scioccante per i civili, per le forze siriane per 5 anni al fianco della coalizione anti-Isis, ma soprattutto per la stabilità della regione", mentre Tusk ha ribadito che "non accetteremo che i rifugiati siano usati come arma per ricattarci".
Siria, gli sfollati dopo le bombe turche salgono a 64mila: "11 morti, 6 sono minorenni"
La situazione in Siria dopo l'attacco delle forze turche peggiora di minuto in minuto. A confermarlo a Fanpage.it è Cecilia S., 23enne studentessa di medicina all'Università di Firenze, che si fino a ieri si trovava nel Rojava, la Federazione Democratica della Siria del Nord amministrata dai curdi. "Affronto la mia crisi dopo essere uscita dalla Siria. Ieri sera sono arrivata nel Kurdistan iracheno – ha detto -. Alle 10 di ieri sera, secondo l'ultimo rapporto di Heyva Sor a Kurd, organizzazione locale che dal 2012 è impegnata nella ricostruzione del sistema sanitario insieme ai comitati della salute cittadini, i morti sono 11, con 6 vittime sotto i 18 anni e un bambino di 11. Trentasei sono i feriti, di cui 26 in condizioni gravi. L'ospedale di Sere kaniye è fermo, così come quello di Tell Abiad e gli attacchi nella regione hanno portato ad una grave crisi di acqua". Stando ai dati riportati dalla studentessa italiana "si registrano 64mila sfollati, secondo le stime dell'organizzazione Unhcr. Gli sfollati si stanno sfollando verso le regioni di Temir e Azak e alla frontiera chi può va verso il Kurdistan iracheno dove hanno preso alcuni villaggi".
Ministro Amendola: "La Turchia si fermi, basta vittime innocenti in Siria"
Ai microfoni di Fanpage.it il ministro per gli Affari Europei Enzo Amendola parla dell’azione della Turchia in Siria e della posizione del governo italiano: “C’è da anni una vera tragedia in corso, con milioni di profughi e centinaia di migliaia di cittadini vittime di questa guerra civile. La Siria non merita che questo destino continui, l’entrata unilaterale della Turchia non va nel senso della pace, l’unica soluzione è politica, nel marchio delle Nazioni Unite.
Putin: "Rischio di fuga per i miliziani dell'Isis"
In seguito all'operazione militare della Turchia nel nordest della Siria vi è il rischio che i miliziani dell'Isis lì detenuti "possano fuggire". "Non sono sicuro che Ankara possa prendere il controllo della situazione". Lo ha detto Vladimir Putin nel corso del summit dei capi della CSI ad Ashgabat.
Siria, ambasciatore Turchia: "Siamo scioccati e delusi dall'Italia"
"Siamo scioccati e delusi dalle dichiarazioni del governo italiano", perché "non è ciò che ci aspettiamo da un alleato" e "lo siamo egualmente per altri Paesi alleati". Lo ha detto l'ambasciatore di Turchia in Italia, Murat Salim Esenli, in conferenza stampa all'ambasciata a Roma. "L'Italia per noi è un partner strategico e per questo abbiamo aspettative e abbiamo consultazioni politiche regolari, a livello ministeriale e di segretari generali", ha spiegato. "Spero che il governo dell'Italia, ad alti livelli, capisca da dove veniamo" e "perché stiamo facendo quest'operazione"
Francia: "Sul tavolo Ue sanzioni alla Turchia"
"La possibilità di imporre sanzioni alla Turchia è sul tavolo e l'Ue ne discuterà al Consiglio europeo della settimana prossima": lo ha ammesso oggi, ai microfoni di France Inter, la viceministra per gli Affari europei francese, Amelie de Montchalin. La de Montchalin ha aggiunto che "non si può rimanere impotenti di fronte a una situazione scioccante per i civili, per le forze siriane per 5 anni al fianco della coalizione anti-Isis, ma soprattutto per la stabilità della regione".
D'Alema: "Erdogan sta bombardando i nostri valori, e l'occidente sta abbandonando i curdi"
"In Siria è in gioco l'autorevolezza delle grandi democrazie e del mondo occidentale. E purtroppo non si può contare sugli americani, che sono nelle mani di una leadership il cui grado di credibilità ormai è vicino allo zero. Questo accresce la responsabilità degli europei". Lo dice l'ex presidente del Consiglio e ministro degli Esteri, Massimo D'Alema, intervistato da ‘La Stampa'. D'Alema prova "vergogna", perché l'occidente sta abbandonando i curdi. "Sono stati loro in prima linea contro l'Isis, hanno quindi difeso noi, la nostra sicurezza. Ma rappresentano anche un'esperienza singolare di democrazia, di tolleranza, di eguaglianza tra uomini e donne. Quello che Erdogan vuole cancellare è ciò che di più simile ai nostri valori esiste in quella parte del mondo. Erdogan sta bombardando i nostri valori, non solo i curdi". D'Alema è deluso anche dalla Nato: "Conosco Stoltenberg, era il leader laburista norvegese, ma la sua dichiarazione sulla Turchia è imbarazzante. Ho provato un sentimento di vergogna. Ha chiesto una reazione ‘proporzionata', un aggettivo che ha senso se un Paese viene aggredito e gli si chiede di reagire senza esagerare. Ma la Turchia non è stata aggredita da nessuno".
Di Maio: "Condanniamo ogni tipo di intervento militare, il popolo siriano ha sofferto abbastanza"
"Condanniamo con forza ogni tipo di intervento militare perché rischia di pregiudicare gli sforzi della coalizione anti Isis. La soluzione della crisi siriana non può passare attraverso l’uso delle armi, ma attraverso dialogo e diplomazia. Il popolo siriano ha già sofferto abbastanza". Lo ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, in un'intervista a Repubblica. "Sugli accordi presi in passato per il blocco dei flussi dei migranti in Turchia avevamo già sollevato perplessità e non eravamo noi al governo. Lunedì sarò in Lussemburgo e chiederò che l’Europa agisca con una sola voce", ha aggiunto il ministro, sottolineando che "La Ue non può accettare ricatti e spero che nessuno Stato membro si faccia latore di questo ricatto", in riferimento alla minaccia Di Erdogan di invadere l'Europa di profughi in caso la Ue tenti di ostacolarlo.
Siria, ucciso il primo soldato turco
Il ministero della Difesa di Ankara ha annunciato che è stato ucciso il primo soldato turco dall'inizio delle operazioni della Turchia nel nord-est della Siria. Altri tre sono rimasti feriti. Ieri le forze curdo-siriane avevano dichiarato che cinque militari turchi erano stati uccisi nelle ultime ore.
Siria, Conte: "Si rischiano migliaia di foreign fighters. Ma priorità è la popolazione curda"
Il premier Giuseppe Conte è intervenuto ancora sulla guerra in Siria dalla trasmissione Piazza Pulita in onda questa sera su La7. "Migliaia di foreign fighters sotto il controllo dei curdi rischiano di essere liberati. Quindi paradossalmente anziché risolvere la questione dei terroristi la può aggravare ancora di più", ha detto il presidente del Consiglio che ha anche sottolineato che la "priorità al momento è risparmiare sofferenze alla popolazione curda. Bisogna ribadire con forza che l'Unione Europea non può cedere al ricatto di rimanere esposta alla dispersione dell'ingente numero di profughi siriani che sono in Turchia pur di acconsentire a questa iniziativa militare".
Guerra in Siria, l'appello delle organizzazioni umanitarie: "Basta bagni di sangue"
Preoccupazione per la situazione in Siria, dopo i bombardamenti della Turchia, è stata espressa dalle organizzazioni umanitarie: Amnesty international, Save the Children e altre 14 agenzie internazionali hanno fatto sentire la loro voce di fronte ad un altro possibile massacro nel Paese mediorientale, dopo oltre otto anni e mezzo di guerra. "Chiediamo a gran voce a tutte le parti coinvolte di fermare l’escalation delle violenze e di assicurare in ogni modo possibile la protezione e la sicurezza delle migliaia di bambini, e delle loro famiglie, già sfiniti da una guerra che dura ormai da più di otto anni e la cui vita da oggi è ulteriormente a rischio", sono le parole di Filippo Ungaro, portavoce di Save the Children, per il quale in grave pericolo, inoltre, più di 9mila bambini, di oltre 40 nazionalità diverse, che attualmente vivono in condizioni già precarie in tre campi sfollati presenti nell'area e che rischiano di perdere la vita se le operazioni belliche dovessero portare a un'interruzione degli aiuti umanitari.
Siria, il premier Conte: "Inaccettabile il ricatto sui profughi del presidente turco Erdogan"
"L'Ue deve muoversi con una sola voce, non è accettabile questa iniziativa unilaterale, rischia di esser controproducente, di destabilizzare l'intero quadrante già compromesso. Non possiamo accettare che ci possa essere un ricatto tra l'accoglienza fornita dalla Turchia ai rifugiati, meritevole ma con fondi europei, e l'offensiva" in Siria. Lo ha dichiarato il premier Giuseppe Conte in relazione alle frasi pronunciate oggi dal presidente turco Erdogan, che ha minacciato i leader europei: se continueranno a condannare l’incursione dell'esercito di Ankara contro le milizie curde definendola un’occupazione, la Turchia aprirà le porte e lascerà passare milioni di rifugiati.
Siria, Di Maio convoca l'ambasciatore turco: "Offensiva in Siria inaccettabile"
L'Italia interviene sulla questione mediorientale: il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha convocato l'ambasciatore turco nel nostro Paese, disponendone la convocazione alla Farnesina, a seguito delle iniziative militari di Ankara nella Siria nord-orientale. Lo ha reso noto proprio la Farnesina aggiungendo che, nel riaffermare l'importanza della cessazione di ogni azione unilaterale, l'Italia ribadisce che l'unica strada percorribile per una soluzione duratura alla crisi siriana è rappresentata dal processo politico in corso sotto gli auspici delle Nazioni Unite.
La convocazione arriva dopo che, nelle prime ore del pomeriggio di giovedì, Di Maio aveva preannunciato che il prossimo lunedì, al consiglio dei ministri degli Affari esteri europei, l’Italia ha intenzione di chiedere "di agire con una sola voce anche attraverso l’utilizzo di misure nei confronti della Turchia che l’invitino a tornare indietro rispetto all’offensiva che ha deciso di muovere". Il numero uno della Farnesina ha anche aggiunto che "come governo pensiamo che sia inaccettabile, la condanniamo e rischia di compromettere la lotta al terrorismo. Le azioni di forza e le azioni militari nel passato hanno fatto soltanto proliferare il terrorismo".
Siria, Trump: "La Turchia deve bombardare secondo le regole". Macron: "Così si aiuta l'Isis"
"Seguo la situazione da vicino. E se non agirà secondo le regole la Turchia sarà colpita molto duramente finanziariamente e con delle sanzioni". Queste le parole di Donald Trump che è tornato a parlare della crisi mediorientale, lanciando un avvertimento ad Ankara impegnata nell'offensiva contro i curdi nel nord della Siria. All'inquilino della Casa Bianca ha risposto a distanza il presidente francese Emmanuel Macron, secondo il quale "l'offensiva della Turchia nel nord della Siria "rischia di aiutare l'Isis a ricostruire il suo Califfato". Macron, nel corso di una conferenza stampa tenuta a Lione, ha anche condannato "con la più grande fermezza l'offensiva militare unilaterale in Siria", invitando il governo di Ankara a "porvi fine il più rapidamente possibile".
Siria, colpi di mortaio curdi verso la Turchia: tra i morti un bambino di 9 mesi
Almeno due civili, di cui uno è un bimbo rifugiato siriano di 9 mesi, sono rimasti uccisi nelle provincia frontaliera turca di Sanliurfa da razzi e colpi di mortaio sparati dalle zone sotto controllo curdo nel nord della Siria, in risposta all'offensiva militare lanciata ieri da Ankara. Il piccolo è stato identificato come Muhammad Omar, mentre l'altro civile ucciso è Cihan Gunes, funzionario turco dell'ufficio delle imposte di Akcakale, una delle città di frontiera da cui è partita ieri l'offensiva turca. Il totale dei feriti per questi attacchi è così salito ad almeno 46, secondo quanto rende noto la prefettura locale.
La Turchia all'ONU: "Nostra azione proporzionata, misurata e responsabile"
La Turchia, in una lettera inviata al Consiglio di Sicurezza dell'ONU, ha dichiarato che la sua operazione militare nel nord della Siria sarebbe "proporzionata, misurata e responsabile". "L'operazione prenderà di mira solo terroristi e i loro nascondigli, rifugi, armi ed equipaggiamenti", si legge ancora nel documento, di cui l'ANSA ha avuto visione, precisando che vengono "adottate tutte le precauzioni per evitare danni collaterali alla popolazione civile".
Nella missiva inviata da Ankara al Consiglio di Sicurezza Onu, si afferma che "i negoziati con gli Usa su una zona di sicurezza rimangono inconcludenti". Il Consiglio si riunirà oggi a porte chiuse per discutere della situazione in Siria su richiesta dei cinque membri europei (Gran Bretagna, Francia, Germania, Belgio e Polonia).
Colpi di mortaio verso la Turchia, 18 feriti
Numerosi colpi di mortaio sono stati sparati dalle zone sotto controllo curdo in Siria verso le località frontaliere turche di Ceylanpinar e Akcakale, provocando almeno 18 feriti. Si tratta dei primi cittadini turchi rimasti colpiti dall'inizio ieri dell'offensiva di Ankara, partita proprio dalle località prese di mira dai curdi. Lo rendono noto le autorità locali.
Siria, comandante curda: "Turchia attacca Rojava con jihadisti"
"Oggi la Turchia non attacca da sola al confine con il Rojava, ma con i jihadisti, con questi miliziani. Chiediamo come mai un Paese Nato possa attaccare con i jihadisti la coalizione che ha combattuto l'Isis. La Turchia può fare facilmente un genocidio, uccide tutti, bombarda tutti. Lanciamo un appello alla comunità internazionale per fermare gli attacchi e creare una zona cuscinetto in Siria". Lo ha dichiarato Dalbr Jomma Issa, una comandante delle milizie curde YPJ, in conferenza stampa alla Camera. "Purtroppo ieri sono avvenuti questi attacchi, e abbiamo le foto. La Turchia dice che attaccano zone militari, ma qui ci sono foto che mostrano che a loro non importa di civili e militari, uccidono tutti", ha dichiarato, mostrando alcune immagini stampate su un foglio. A margine, la comandante ha riferito che le forze curde hanno avuto notizie questa mattina di "un villaggio bombardato dai turchi e tantissime famiglie sono state uccise".
La comandante ha poi aggiunto: "L'idea di un intervento Onu può sicuramente aiutare. Da sempre abbiamo detto che vogliamo i caschi blu. Se le Nazioni unite riuscissero a mandare una forza tra noi e la Turchia e tra noi e il regime. Due possibilità possono fermare la guerra: o l'Onu realizza una ‘no fly zone' cuscinetto o può portare le forze delle Nazioni Unite. Ci sono tantissime dichiarazioni di diversi Paesi, alcuni hanno preso posizioni positive ma questo non basta a fermare la Turchia, chiediamo ai Paesi di prendere una nuova posizione per fermare la Turchia, non solo per condannare", ha affermato.
Dalbr Jomma Issa ha concluso: "Se qualcuno attacca il nostro Paese dobbiamo difenderci, siamo pronti, le nostre forze sono al confine combattendo, non lasceremo mai che le forze della Turchia superino i confini, ma la Turchia non ha iniziato operazioni a terra. Noi come forza democratica in Siria prima di tutto crediamo nella forza del nostro popolo per liberare quelle zone, ma abbiamo la speranza che la comunità internazionale fermi gli attacchi in Turchia con gli aerei. Il nostro problema è questo, non abbiamo modo di difenderci dagli attacchi aerei", ha spiegato. "L'America ha tante basi militari in Siria, soprattutto sul confine con la Turchia, e queste basi sono ancora lì ma sul confine gli Usa si sono ritirati", ha riferito la comandante. "Noi abbiamo un esercito enorme e tantissime armi, ma sempre sulla terra. Se l'America dovesse fornirci armi antiaeree significherebbe che gli Usa vogliono fermare la guerra, e crediamo che l'America non voglia farlo".
Migliaia di curdi lasciano il nord della Siria dopo l'arrivo dei militari turchi
Genova, imbrattato il portone del consolato turco
Proteste contro l'operazione militare turca contro i curdi in Siria anche a Genova dove un gruppo di manifestanti ha imbrattato con vernice rossa il portone della sede del consolato turco. L'azione è avvenuta durante la notte. Oltre alla vernice per simboleggiare il sangue, sull'asfalto a terra è comparsa la scritta: "Rojava resiste". Ignoti gli autori del gestii, indaga la Digos del capoluogo ligure.
Erdogan: "Il mondo stia sereno, elimineremo l'Isis"
Al mondo intero "voglio dare questa rassicurazione: Daesh (Isis) non sarà presente nella regione" della Siria nordorientale dopo l'operazione militare avviata dalla Turchia. Lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, parlando ai leader provinciali del suo partito Akp. "Oggi ci chiedono cosa ne faremo dei membri di Daesh. Faremo quello che abbiamo fatto con i membri di Daesh già finiti sotto il nostro controllo: li terremo in galera o li manderemo nei Paesi d'origine, se questi li accetteranno", ha aggiunto Erdogan, riferendosi ai timori su possibili fughe di jihadisti detenuti nelle carceri curde a seguito dell'offensiva turca. Le forze democratiche siriane a guida curda hanno accusato l'esercito di Ankara di aver bombardato la scorsa notte una di queste prigioni nell'area di Qamishli.
Dura replica invece alle critiche arrivate da sauditi ed Egitto. "Non possiamo accettare le loro critiche all'operazione. L'Arabia Saudita si guardi allo specchio. Chi ha bombardato finora lo Yemen? Prima rendete conto di questo. E anche tu, Egitto, non puoi parlare. Nel tuo Paese c'è un assassino della democrazia, come il presidente Abdel Fattah al Sisi" ha dichiarat ilo presidente turco Recep Tayyip Erdogan,
Erdogan: "Uccisi 109 curdi. Se l'UE ci ostacolerà pronti a inviare 3,6 milioni di profughi"
A meno di 24 ore dall'inizio dell'operazione militare ‘Fonte di pace' nel nord-est della Siria, "109 terroristi sono stati uccisi" dai raid della Turchia. Lo ha reso noto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, parlando ai leader provinciali del suo patrtito, l'Akp, e spiegando che il bilancio conta anche numerosi feriti, tutti consegnati alle forze armate turche o ai suoi alleati. Tra le vittime secondo la Mezzaluna Rossa ci sono anche 10 civili. I villaggi, occupati dai miliziani locali cooptati da Ankara dell'Esercito siriano libero (Esl), sono quelli di Yabse e Tal Fander, che erano stati oggetto di bombardamenti turchi nelle scorse ore.
Erdogan ha poi aggiunto: "Se l'Ue ci accuserà di occupazione della Siria e ostacolerà la nostra operazione militare, apriremo le porte a 3,6 milioni di rifugiati e li manderemo da voi". Il leader di Ankaraha accusato Bruxelles di non aver rispettato le "promesse", perché' non ha ancora trasferito la seconda tranche di 3 miliardi di euro di aiuti per la gestione dei rifugiati siriani, prevista dagli accordi, rivendicando che la Turchia avrebbe invece speso "40 miliardi di dollari". Erdogan ha anche rinnovato le critiche all'Ue per non aver accettato la Turchia come Paese membro. "Dal '63 fino a ora ci avete tenuti occupati", ha detto il presidente turco, riferendosi all'accordo di associazione che quell'anno ha stabilito le relazioni formali tra Ankara e le istituzioni europee.
Mosca, promuoveremo il dialogo fra Ankara e Damasco
La Russia promuoverà il dialogo "tra Damasco e Ankara" alla luce dell'operazione turca in Siria. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov. "Abbiamo motivi per credere che soddisferà gli interessi di entrambe le parti", ha affermato Lavrov. Allo stesso tempo la Russia "promuoverà i contatti tra Damasco e i gruppi curdi che rinunciano all'estremismo e alle tattiche terroristiche", ha affermato. Lo riporta Interfax.
La Russia desidera che le tensioni nel nord-est della Siria si attenuino il prima possibile sulla base del rispetto per la sovranità e l'integrità territoriale del Paese. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov sottolineando che i militari russi e turchi continuano "a comunicare". "Abbiamo una linea per la de-escalation, un canale di comunicazione regolare: i nostri militari si stanno parlando", ha detto. Lo riporta Interfax.