Un forte terremoto si è verificato vicino a Zagabria, in Croazia, oggi alle 12.23 ed è stato avvertito anche in Italia. L'epicentro è stato individuato a 44 chilometri dalla capitale croata, nella città di Petrinja. La magnitudo registrata dall'INGV è di 6.4. Si registrano almeno due morti e danni gravi e centinaia di edifici. Chiusa una centrale nucleare in Slovenia. La scossa è stata avvertita a Trieste, Bologna, Verona e Padova ma anche nelle Marche e in Abruzzo e persino a Milano e Napoli.
- Terremoto Croazia, sei le persone finora estratte vive dalle macerie 29 Dicembre
- Nuova scossa di terremoto in Croazia alle 18.57: magnitudo di 4.0 29 Dicembre
- Sisma Croazia, sale a 7 il numero dei morti 29 Dicembre
- Stampa croata: "Almeno sei i morti del sisma, si cercano i dispersi" 29 Dicembre
- Terremoto Croazia, sale a tre il numero delle vittime: morti padre e figlio sotto le macerie 29 Dicembre
- Sale a due il bilancio delle vittime in Croazia: un altro morto a Majske Poljane 29 Dicembre
- Terremoto di magnitudo 3.4 a Verona 29 Dicembre
- Serie di forti scosse di terremoto in Croazia dopo il sisma di magnitudo 6.4 29 Dicembre
- Chiusa centrale nucleare al confine tra Slovenia e Croazia 29 Dicembre
- Media croati: a Petrinja un ospedale crollato, morto un bambino 29 Dicembre
- Le ultime notizie sul terremoto a Zagabria: almeno un morto, scossa avvertita in tutta Italia 29 Dicembre
Terremoto Croazia, Ingv: area simile e speculare a catena appenninica
Questa mattina un terremoto di magnitudo 6.4 ha colpito alle 12:19 (ora italiana) la Croazia centrale, in prossimità della città di Petrinja, un centro di circa 25.000 abitanti nella storica regione della Banovina. Il centro principale dell'area è Sisak, circa 10 km a NE dell'epicentro, mentre la capitale croata Zagabria si trova 40-50 km a NNW. Il terremoto era stato preceduto ieri da due scosse alle 06:28 e 07:49 (ora italiana), con magnitudo mb rispettivamente pari a 5.2 e 4.8, localizzate entro qualche chilometro dall'epicentro del terremoto odierno, ed è stata seguita da sariate altre scorse, tra le quali una di magnitudo 4.5 alle 13.34 e una di magnitudo 4.0 alle 18.57. L'Ingv informa che il catalogo SHEEC, creato nell'ambito di un progetto finanziato dalla Comunità Europea e denominato "SHARE" mostra che per la zona del terremoto odierno sono noti tre terremoti relativamente forti: quello del 18 dicembre 1861 (magnitudo 5.4), quello dell'11 febbraio 1883 (magnitudo 5.1) e quello dell'8 ottobre 1909 (magnitudo stimata 5.7). I primi due eventi appaiono localizzati 10-15 km a SW dell'epicentro della scossa odierna, anche se va tenuto conto delle possibili incertezze, trattandosi di terremoti di epoca pre-strumentale. L'epicentro del terzo, invece, sembra coincidere con quello della scossa odierna. Questo del 1909 è un terremoto non distruttivo, ma che è passato alla storia per essere stato studiato nientemeno che da Andrija Mohorovicic, il famoso geofisico croato che ha legato il proprio nome alla discontinuità che separa la crosta dal mantello terrestre, oggi chiamata familiarmente "Moho". L'area che è stata teatro dei terremoti di queste ore è una regione decisamente attiva dal punto di vista geodinamico. La catena Dinarica, che è una porzione della più grande catena dei Balcani, è per alcuni versi simile alla catena appenninica, e come quest'ultima è stata costruita durante l'orogenesi alpina, la più recente delle orogenesi che hanno interessato l'area Mediterranea. Ma la catena Dinarica è speculare all'Appennino, ovvero mostra una "vergenza" opposta. Il termine vergenza indica la direzione generale verso cui la catena montuosa si è spostata nel corso della sua evoluzione, formando un arco lungo molte centinaia di chilometri: per l'Appennino questa direzione è in media NE, mentre per la catena Dinarica è SW. Le due catene quindi si fronteggiano sui due lati dell'Adriatico e proseguono sotto l'Adriatico stesso, fino quasi a scontrarsi nel centro del bacino, grossolanamente a metà strada tra Pescara e Spalato. In un futuro geologico lontano le due catene dovrebbero arrivare addirittura a saldarsi, così come stanno già facendo le Alpi e l'Appennino settentrionale al di sotto della Pianura Padana, chiudendo completamente l'Adriatico. Il terremoto di oggi riflette questo meccanismo geodinamico, che i geologi definiscono come "raccorciamento crostale", ovvero come una tendenza delle masse rocciose ad accavallarsi le une sulle altre rispondendo a un sforzo principale prevalentemente orizzontale, orientato circa NE-SW. Sappiamo anche che la scossa odierna, e quasi certamente le due precedenti, sono state generate da una faglia nota come "Petrinja Fault", presente già da diversi anni nel database EDSF, costruito nell'ambito dello stesso progetto "SHARE". La conoscenza delle grandi faglie che possono generare forti terremoti, da un lato, e dei terremoti che queste faglie hanno generato nel corso della storia, dall'altro, sono i due ingredienti fondamentali su cui sono basati i modelli della sismogenesi, che a loro volta fanno da substrato ai modelli di pericolosità sismica, e quindi alle normative sulle costruzioni in zona sismica.
Terremoto Croazia, sei le persone finora estratte vive dalle macerie
Sono sei le persone estratte vive finora dalle macerie del forte terremoto di oggi registrato in Croazia intorno a mezzogiorno, ora italiana. Come riferiscono i media regionali, i salvataggi sono avvenuti a Petrinja e in altri piccoli centri nei dintorni. Le operazioni di soccorso e ricerca di sopravvissuti proseguiranno durante la notte. Il bilancio del violento sisma odierno è di almeno sette morti e decine di feriti, alcuni dei quali in gravi condizioni.
Terremoti Nord Est, riprende circolazione treni su nodo di Verona: ritardi fino a 200 minuti
Sta lentamente riprendendo la circolazione ferroviaria sul ‘nodo' di Verona dopo una scossa di terremoto che nel pomeriggio si è verificata a Bovolone. I treni viaggiano su un unico binario. I ritardi accumulati dai convogli raggiungono anche i 200 minuti.
Nuova scossa di terremoto in Croazia alle 18.57: magnitudo di 4.0
L'Istituto nazionale di Geologia e Vulcanologia (Ingv) ha segnalato una nuova scossa di terremoto in Croazia alle 18.57 di oggi. La magnitudo è di 4.0 mentre l'epicentro è stato registrato ancora una volta tra Glina e Petrinja, quasi completamente distrutte dalla scossa di 6.4 di oggi.
Sisma Croazia, sale a 7 il numero dei morti
È salito a sette il numero delle vittime per il forte terremoto in Croazia. Lo riferiscono i media locali: tra di loro un dodicenne e un ragazzo di 20 anni ritrovato cadavere insieme al padre tra le macerie della loro abitazione. La maggior parte dei decessi si è verificato a Glina.
La vicesindaca di Glina: "Il 90% dei nostri cittadini non dormirà nella propria casa stanotte"
"È una tragedia incredibile. Qui la popolazione è molto povero, il 90% dei nostri concittadini stanotte non potrà tornare a casa. E nei villaggi circostanti le abitazioni sono più o meno inutilizzabili. Una famiglia con tre bambini mi ha detto che avrebbero passato la notte in macchina". Così Branka Bakšić Mitić alla tv N1 la vicensindaca di Glina, tra i centri più colpiti dal terremoto di oggi di Croazia, la quale ha anche sottolineato che "da noi c'è il maggior numero di vittime, tra cui un padre e un figlio trovati morti sotto le macerie, Qualsiasi tipo di aiuto è il benvenuto. Stiamo ancora lavorando per trovare i dispersi".
Conte: "Italia pronta a fornire solidarietà e vicinanza agli amici croati"
"Le mie più sentite condoglianze ad Andrej Plenkovic e al Governo croato per il devastante terremoto che ha colpito la città di Petrinja e tutto il Paese. La nostra solidarietà e vicinanza agli amici croati. L'Italia è pronta a fornirvi tutta l'assistenza e l'aiuto necessario". È quanto ha scritto sul sisma di oggi in un tweet il premier Giuseppe Conte.
Stampa croata: "Almeno sei i morti del sisma, si cercano i dispersi"
Sarebbero almeno 6 le vittime del terremoto verificatosi oggi in Croazia. È quanto riporta la stampa locale, che sottolinea come continuino incessantemente le operazioni di ricerca dei dispersi. Tra i morti, un 12enne e un 20enne che è stato ritrovato senza vita insieme al padre tra le maceria della loro casa a Glina. Proprio qui è stato registrato il maggior numero di decessi: ben quattro, come ha confermato il sindaco, Stjepan Kostanjević. L'ultimo è stato identificato a Majske Poljne.
Terremoto Croazia, sale a tre il numero delle vittime: morti padre e figlio sotto le macerie
Secondo quanto riferisce la stampa locale, è salito ad almeno tre il numero delle vittime accertate del terremoto di oggi in Croazia: il vice sindaco di Glina, Branka Baksic Mitic, ha confermato la morte del padre del ventenne, rimasto ucciso insieme al figlio nel crollo della loro abitazione a Majske Poljana. In casa c'era anche una donna, che è però stata estratta viva dalle macerie.
A Zagabria soccorritori al lavoro: arrivati i letti per ospitare gli sfollati
Milan Bandić, sindaco, ha reso noto che numerose squadre di vigili del fuoco sono al lavoro nella capitale croata nel tentativo di estrarre superstiti dalle macerie. In città sono arrivati degli speciali container con almeno 100 letti per gli sfollati e tendoni per tenere al riparo le persone. L'assistenza è fornita anche da otto squadre di ambulanze di Zagabria e da membri della Croce Rossa, del Soccorso Alpino croato e dall'Associazione dei radioamatori di Zagabria.
Sale a due il bilancio delle vittime in Croazia: un altro morto a Majske Poljane
Sale a due il bilancio ancora provvisorio dei morti causati dal terremoto in Croazia. Dopo il bambino morto a Petrinja un'altra persona ha perso la vita a Majske Poljane; nella stessa località un'intera famiglia è intrappolata tra le macerie di una casa.
Distrutta una chiesa a Sisak: ci sono dispersi
Il terremoto di magnitudo 6.3 che ha colpito la Croazia ha completamente distrutto la chiesa a Zazina, vicino a Sisak, lasciando alcune persone intrappolate all'interno. A dichiararlo Damir Trut, viceministro degli Interni e comandante della Protezione Civile, all'emittente Rtl. Secondo Trut, due persone risultano disperse sotto le macerie e in molti sono rimasti feriti. "La prima cosa da fare è salvare le persone che sono rimaste sotto le macerie, ce ne sono ancora solo alcune a Zazina. Dopodiché, le rovine verranno ripulite", ha detto Trut a Rtl.
Verona, nuova scossa di terremoto. Ingv: "Magnitudo tra 4.3 e 4.8"
Una nuova scossa di terremoto, di magnitudo stimata dall'INGV tra 4.3 e 4.8, è stata distintamente avvertita dalla popolazione alle 15 e 36 con epicentro in provincia di Verona.
Danneggiato anche il parlamento croato a Zagabria
Anche la sede del Parlamento croato, che sorge a Zagabria e che era stata danneggiata dal terremoto dello scorso marzo, ha subito oggi nuovi danni la cui entità sarà tuttavia più chiara nei prossimi giorni.
Verona, lieve scossa di magnitudo 2.8
Una scossa di terremo di magnitudo 2.8 è stata registrata a Salizzole, in provincia di Verona, nello stesso luogo in cui alle 14 e 02 ne è stata registrata una di magnitudo 3.4.
Il presidente croato: "È orribile, ricostruiremo Petrinja"
È "orribile" il fatto che la città di Petrinja sia stata distrutta dal terremoto, ma "sarà ricostruita" nonostante il suo stato attuale sia "spaventoso". Parola del presidente croato Zoran Milanovic, giunto nella città epicentro del sisma, dove "la gente ha paura". "Quello che è accaduto è orribile. È stato un anno orribile, la vita di una bambina è andata perduta", ha detto Milanovic, promettendo che "questa città sarà ricostruita, ma nessuno sarà in grado di compensare i danni emotivi e spirituali subiti".
Terremoto di magnitudo 3.4 a Verona
La terra trema anche in Italia dove una scossa di terremoto di magnitudo 3.4 a Verona è stata registrata nel primissimo pomeriggio di oggi dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. L'evento sismico, che fa seguito al terribile terremoto in Croazia avvertito in tutta Italia, è stato registrato precisamente dai sismografi dell'Ingv alle ore 14:02 con epicentro a circa due chilometri a ovest del centro abitato di Salizzole
Sisma Croazia, Ingv: "Quattro volte più energetico di Amatrice"
Il terremoto in Croazia di magnitudo 6.4, "è stato quattro volte più energetico di Amatrice" lo ha detto a Rainews 24 il presidente dell'Ingv Carlo Doglioni. "C'erano state scosse anche ieri in Croazia quindi presumibilmente molte persone non erano a casa, ma questo tipo di scosse può causare danni ingenti" ha ricordato Doglioni, concludendo: "La struttura che ha generato questo terremoto è indipendente da quelle presenti in Italia, quindi non c'è nessuna correlazione. Ma la scossa è stata chiaramente avvertita in buona parte della Paese, specie nel Nord Est e sulla costa adriatica".
Serie di forti scosse di terremoto in Croazia dopo il sisma di magnitudo 6.4
La terra continua a tremare in Croazia dove una serie di forti scosse di terremoto hanno colpito il Paese dopo il terribile sisma di magnitudo 6.4 che ha devastato la cittadina di Petrinja. Diversi eventi sismici hanno superato la magnitudo 4 di intensità con epicentro nella stessa zona colpita dal sisma più potente. La più forte delle quali è stata alle 13.34 di magnitudo 4.5, con epicentro 14 km da Sisak, cittadina non lontana da Petrinja, la località che ha registrato i danni maggiori per il terremoto odierno. Sono oltre una ventina le scosse di terremoto che hanno colpito la zona nelle ultime 32 ore.
L'INGV: "Scossa devastante avvertita fino a Benevento"
Intervistata da Fanpage.it la sismologa dell'INGV Valeria De Paola ha definito quella in Croazia una scossa di terremoto potenzialmente devastante. "Una forza incredibile se pensiamo che si è sentita in maniera distinta dalla Croazia fino a località come Benevento".
Sismologo: "Terremoto di oggi 30 volte più potente di quello di Zagabria"
Il sisma che si è verificato oggi in Croazia presso la località di Petrinija è di circa 30 volte più potente di quello avvenuto la scorsa primavera a Zagabria. A dirlo il sismologo croato Kresimir Kuk secondo quanto riporta l'emittente "N1". L'epicentro, ha detto Kuk, è situato fra Petrinja e Sisak. "Secondo l'energia liberata, questo terremoto è circa 30 volte più forte di quello di Zagabria", ha precisato Kuk. Proseguono nel frattempo le operazioni di soccorso per estrarre dalle macerie la popolazione di Petrinja dopo la scossa di magnitudo 6,4 che ha colpito l'area attorno alle 12.20.
Chiusa centrale nucleare al confine tra Slovenia e Croazia
La centrale nucleare slovena di Krsk, non lontana dal confine con la Croazia, è stata chiusa in via precauzionale dopo il forte terremoto 6,4 che ha colpito circa un'ora fa l'area di Petrnija, a sud est di Zagabria. Stando a quanto riferito all'agenzia di stampa "Sta" dalla società che gestisce la centrale nucleare di Krsko, la chiusura temporanea è una procedura standard da seguire in caso di forte sisma. Il sindaco della località croata di Petrinja, Darinko Dumbovic, ha intanto dichiarato che metà della cittadina è distrutta dopo le scosse di terremoto che l'hanno colpita.
Media croati: a Petrinja un ospedale crollato, morto un bambino
Stando a quanto riferiscono media locali, a Petrinja tra gli edifici crollati vi sarebbe il locale ospedale, dove sarebbe morto uno dei bambini ospitati. Non si ha notizia per ora di altre eventuali vittime. La popolazione impaurita si è riversata sulle strade e in luoghi all'aperto.
Le ultime notizie sul terremoto a Zagabria: almeno un morto, scossa avvertita in tutta Italia
Una scossa di terremoto, il cui epicentro è stato individuato a 46 chilometri a sudest di Zagabria, in Croazia, è stata distintamente avvertita dalla popolazione anche sulla costa adriatica italiana. La terra ha tremato infatti a Trieste, Bologna, Verona, Milano e Padova, ma la scossa è stata avvertita anche nelle Marche e in Abruzzo. Secondo l'INGV la magnitudo del sisma è di 6.4, molto simile a quella del 30 ottobre del 2016 nel Centro Italia.
Ingenti danni a Zagabria, distrutta Petrinja: almeno un morto
Stando a quanto rivelano i quotidiani croati si sarebbero verificati numerosi crolli a Petrinja, città il cui centro storico – come riferito anche dal sindaco – è stato distrutto e ci sarebbe anche una vittima. Il primo cittadino Darinko Dumbovic ha dichiarato che metà della cittadina croata è distrutta. In una dichiarazione per l'emittente "N1" Dumbovic ha chiesto che vengano inviati con urgenza degli aiuti, in particolare da vigili del fuoco ed esercito. "Stiamo cercando di estrarre le persone bloccate nelle loro auto, non sappiamo ancora se ci sono morti e feriti. Ho sentito che anche l'asilo è crollato ma per fortuna non c'erano bambini dentro", ha detto Dumbovic. Il sindaco ha precisato infine di avere sentito per telefono il premier croato Andrej Plenkovic, il quale ha confermato che sarebbe partito immediatamente per Petrinja.
Anche a Zagabria migliaia di persone si sono riversate in strada e sono state suonate le sirene d'allarme. La polizia ha fatto appello ai cittadini affinché escano dalle loro case e si mettano al sicuro all'aperto, in spazi possibilmente lontani da edifici pericolanti o potenzialmente danneggiati.
Ieri tre forti terremoti in Croazia: magnitudo 5.2, 4.7 e 4.1
Già la scorsa notte in Croazia erano state registrate una serie di scosse sismische di assestamento e di bassa intensità tra Petrinja e Sisak, le due località, a sud di Zagabria colpite ieri mattina da tre forti scosse di magnitudo 5.2, 4.7 e 4.1. Rilevanti i danni materiali, ma per fortuna non ci sono state vittime o feriti. Quelle della notte sono state di magnitudo fra il 3.0 e il 2.5. La popolazione, ancora impaurita per il forte sisma di ieri, non si è tuttavia riversata nelle strade. Sono tra 1.500 e 2 mila, stando ai media regionali, le case e gli edifici pubblici danneggiati in varia misura nella zona interessata dal sisma, dove ieri si sono subito recati il presidente Zoran Milanovic e il premier Andrej Plenkovic, che hanno dato assicurazione su aiuti per il pieno ripristino delle strutture danneggiate.
Scossa avvertita anche in Italia: verifiche sugli edifici in Veneto e Friuli
Il sisma che ha colpito la Croazia, e in particolare l'area di Zagabria, è stata avvertita nettamente in Italia soprattutto lungo la costa adriatica. Sono in corso le verifiche della Protezione civile in particolare nei territori più vicini all'epicentro, Friuli Venezia Giulia e Veneto. Al momento non si registrano criticità né danni. Stando a quanto riferisce la Protezione civile Fvg ai centralini sarebbero arrivate centinaia di telefonate da parte di persone allarmate. La sala operativa della Protezione civile regionale è in contatto con tutti i municipi mentre i quattro Comandi provinciali dei Vigili del fuoco sono in allerta, ma non si registrano al momento chiamate di soccorso. Saranno comunque disposti dei sopralluoghi per la verifica degli edifici più vecchi.