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Elezioni politiche 2018

Eletti i vicepresidenti della Camera. Di Maio e Salvini si contendono il governo

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In attesa delle consultazioni Matteo Salvini e Luigi Di Maio continuano a cercare una mediazione per formare un nuovo governo ma la trattativa sembra rimanere in una situazione di stallo. Salvini provoca: "Da solo Di Maio dove va… Voglio vederlo trovare 90 voti in giro". Il capo politico del M5s replica: "Salvini vuole fare il governo con Pd e Berlusconi? Auguri!".

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Pd e Forza Italia scelgono i capigruppo: nel pomeriggio le assemblee di tutti i partiti

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Mentre continuano le trattative tra le varie forze politiche, in primis Lega e MoVimento 5 Stelle, per trovare un accordo e formare il nuovo governo, oggi i partiti rappresentati in Parlamento dovranno scegliere i loro capigruppo. Nel pomeriggio si terranno le assemblee dei gruppi di Camera e Senato per arrivare all’indicazione dei nomi. Da una parte c’è chi ha già deciso, come il MoVimento 5 Stelle che ha optato per Danilo Toninelli al Senato e Giulia Grillo alla Camera. Dall’altra c’è chi, come Pd e Forza Italia, dovrebbe ufficializzare i nomi nel pomeriggio.

Il Partito Democratico si riunirà alla Camera alle 15:30 e al Senato alle 17:30. Secondo le voci circolate negli ultimi giorni, in pole position ci sarebbero Lorenzo Guerini per Montecitorio e Andrea Marcucci per Palazzo Madama. I gruppi di Forza Italia si riuniranno invece alle 15:30. Inizialmente Berlusconi aveva detto di voler puntare sulla conferma dei capigruppo della scorsa legislatura: Renato Brunetta e Paolo Romani. Ma nelle ultime ore si è fatta spazio l’ipotesi di una doppia guida al femminile: Maria Stella Gelmini a Montecitorio e Anna Maria Bernini a Palazzo Madama. A decidere i suoi capigruppo ci sarà anche il gruppo Misto. Mentre il M5s si riunirà solamente per formalizzare i nomi alle 15:30.

Intanto il rebus del governo non è ancora stato risolto. Ieri il leader della Lega Matteo Salvini ha dichiarato di essere pronto a diventare presidente del Consiglio ma si è anche detto disposto a fare un passo indietro in caso di necessità. E dopo una mezza apertura al reddito di cittadinanza proposto dal M5s, si è messo in attesa di un riscontro da parte di Luigi Di Maio che alla premiership, almeno per il momento, sembra non voler rinunciare.

A cura di Stefano Rizzuti
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