In attesa delle consultazioni Matteo Salvini e Luigi Di Maio continuano a cercare una mediazione per formare un nuovo governo ma la trattativa sembra rimanere in una situazione di stallo. Salvini provoca: "Da solo Di Maio dove va… Voglio vederlo trovare 90 voti in giro". Il capo politico del M5s replica: "Salvini vuole fare il governo con Pd e Berlusconi? Auguri!".
- M5s ci prova: incontro "sui temi" con gli altri capigruppo. Solo il PD rifiuta 29 Marzo
- Fedriga (Lega): "Più facile che si torni alle urne piuttosto che un accordo con M5S" 30 Marzo
- M5s: "Di Maio è il nostro unico candidato premier, non tradiremo la volontà popolare" 30 Marzo
- L'appello di Salvini ai 5 Stelle: “Ragioniamo partendo dal programma del centrodestra" 30 Marzo
- Camera, i vicepresidenti sono Carfagna, Spadoni, Fontana e Rosato 29 Marzo
- Il Senato ha eletto i suoi vicepresidenti: sono Calderoli, La Russa, Taverna e Rossomando 28 Marzo
- Salvini: "O parte subito un governo o si torna al voto, tirare a campare sarebbe devastante" 28 Marzo
- M5s convoca un incontro con tutti i partiti per formare il governo: "Siano responsabili" 28 Marzo
- Salvini: "A Di Maio servono 90 voti, voglio vedere dove li trova" 28 Marzo
- Di Maio: "Salvini vuole fare il governo con Pd e Berlusconi? Auguri" 28 Marzo
- Marcucci (Pd): "Di Maio e Salvini litigano su poltrone. Se M5S ci contatta non ci siamo" 28 Marzo
- Salvini: "Se Di Maio vuole Forza Italia fuori dall'esecutivo non ci sarà governo con M5s" 27 Marzo
- I capigruppo Pd sono Delrio alla Camera e Marcucci al Senato 27 Marzo
- Forza Italia ha scelto le sue capogruppo alla Camera e al Senato 27 Marzo
- M5s nomina ufficialmente i suoi capigruppo: Toninelli al Senato e Giulia Grillo alla Camera 27 Marzo
- M5s: "Di Maio presidente del Consiglio o non ci sarà nessun governo" 27 Marzo
M5s ci prova: incontro "sui temi" con gli altri capigruppo. Solo il PD rifiuta
Come annunciato ieri sul blog delle stelle, oggi è il giorno dell’incontro fra i capigruppo di Camera e Senato promosso dal MoVimento 5 Stelle. L’idea, esplicitata dai capigruppo Grillo e Toninelli, è quella di “porre le basi dell’attività di governo”, ovvero aprire una discussione sui temi e sulle idee su cui far partire la legislatura. Si tratta, come hanno spiegato i Cinque stelle, di “trovare le convergenze con i programmi degli altri e la disponibilità a lavorare insieme sui punti comuni”, cercando di impostare un percorso del lavoro che sarà fatto in sede parlamentare “al di là della composizione del nuovo governo”.
L’intenzione dei grillini era quella di aprire a tutti i gruppi politici, ma c’è da registrare un primo no, quello del Partito Democratico, che ha scelto di non partecipare all’incontro, ribadendo di volersi collocare all’opposizione e di non essere disponibile a trattative di alcun tipo che consentano la nascita di un governo politico.
Meloni: "Elezioni amministrative in estate perché Sinistra perde. Governo arrogante"
"Il governo scaduto di Gentiloni e Minniti dà una nuova prova di arroganza e fissa le elezioni amministrative in date che sembrano fatte apposta per sfavorire la partecipazione. Il primo turno il 10 giugno che vuol dire in quasi tutta Italia il primo weekend dopo la chiusura delle scuole. Il ballottaggio il 24 giugno in pieno clima balneare. La morale è sempre la stessa: se il popolo non vota più per la sinistra meglio fare di tutto per non farlo votare". E' l'attacco della presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, dopo l'annuncio della data delle elezioni amministrative 2018. I cittadini di quasi 800 comuni italiani saranno chiamati a eleggeranno i nuovi sindaci e i nuovi consigli comunali. I ballottaggi sono invece previsti per il 24 giugno.
"Purtroppo per il Pd, però – aggiunge Meloni – questo calcolo cinico ha già fallito nel 2017, quando nel ballottaggio del 25 giugno il centrodestra registrò una sonora vittoria espugnando storiche roccaforti rosse, da Genova a L'Aquila, da Sesto San Giovanni a Pistoia a La Spezia. Chiamiamo fin d'ora i nostri elettori alla mobilitazione perché con il loro voto di giugno scelgano ancora il buongoverno, unica alternativa all'arroganza del Pd e all'inconcludenza grillina"
Fedriga (Lega): "Più facile che si torni alle urne piuttosto che un accordo con M5S"
"Salvini non vuole fare un governo a prescindere, solo per spartirsi le poltrone. O c'è la possibilità di fare qualcosa di serio oppure non ci interessa un Renzi bis". Lo dice il capogruppo della Lega Massimiliano Fedriga a "Un giorno da pecora". E' più facile che si trovi un accordo col M5S per un governo o che si torni alle urne? "Allo stato attuale – risponde – con prese di posizione personalistiche come quella di Di Maio "o io o niente", è più facile che si vada elezioni"
Berlusconi: "Le forze politiche responsabili devono dare risposte concrete ai cittadini "
“Tutte le forze politiche responsabili hanno il dovere di dare ai cittadini risposte concrete ai problemi dei quali si è parlato in campagna elettorale, e che non possono aspettare ancora”. Con queste parole il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi commenta l’elezione di Elisabetta Casellati alla presidenza del Senato e di Mara Carfagna alla vicepresidenza della Camera. Berlusconi si dice “molto soddisfatto delle scelte di Forza Italia per i vertici parlamentari. L'elezione di Elisabetta Casellati alla Presidenza del Senato e di Mara Carfagna alla Vice Presidenza della Camera, in un quadro di larga condivisione, è un buon segnale per l'avvio di una legislatura che si annuncia molto complessa”.
Berlusconi si sofferma soprattutto sulla presidenza del Senato di Elisabetta Casellati: “Ha un grande significato, non soltanto perché è la prima donna a ricoprire questo importante incarico, ma per il suo rigore, la sua seria e profonda formazione giuridica la sua sensibilità e coerenza politica, la sua capacità di mediazione e di equilibrio dimostrata in questi anni al Consiglio Superiore della Magistratura,. Sono sicuro che la Casellati non sarà solo un Presidente autorevole e imparziale, ma anche capace di facilitare il dialogo fra le forze politiche nell'interesse del Paese”. “I miei auguri di buon lavoro anche a Mara Carfagna – continua il leader di Fi – uno dei giovani dirigenti di Forza Italia più seri e preparati, ottimo Ministro nel mio Governo, che unisce sensibilità istituzionale a grande passione politica. Il successo personale di Mara, che è stata la più votata fra i quattro Vice Presidenti, dimostra quanto sia stimata fra i colleghi parlamentari di tutti gli schieramenti”.
Berlusconi scrive ancora:
Voglio anche rivolgere un affettuoso saluto e gli auguri di buon lavoro alle due nuove Presidenti dei Gruppi Parlamentari di Forza Italia, Anna Maria Bernini al Senato e Mariastella Gelmini alla Camera. Sono due esponenti di Forza Italia che hanno in comune, oltre che un'ottima esperienza da Ministro, anche coerenza, impegno, sensibilità politica. A ciò Anna Maria Bernini aggiunge una raffinata cultura giuridica e una grande capacità di relazione, mentre Mariastella Gelmini una straordinaria abilità organizzativa e un impegno tenace e intelligente che ha consentito di ottenere grandi successi nella più importante regione italiana, la Lombardia. È per me motivo di grande soddisfazione il fatto che i più alti vertici parlamentari, per quanto riguarda Forza Italia, siano ricoperti esclusivamente da donne. Nessuna forza politica nella storia italiana ha mai fatto una scelta di questo tipo. È una scelta – voglio sottolinearlo – basata sul merito individuale, da liberali, non un atto di femminismo ideologico: una scelta che premia le capacità, non il genere. Le mie congratulazioni e un augurio di buon lavoro vanno anche agli altri membri di Forza Italia eletti negli uffici di Presidenza. Infine voglio dire grazie, dal profondo del cuore, a chi ha guidato negli ultimi cinque difficili anni i nostri gruppi parlamentari a Palazzo Madama e a Montecitorio, a Paolo Romani e a Renato Brunetta. Il loro lavoro verrà ricordato come esempio di serietà, di autorevolezza, di incisività, di capacità di gestire situazioni politiche molto difficili. Sono certo che anche in questa legislatura sapranno esercitare un ruolo importante per Forza Italia e per l'Italia.
Salvini: "Reddito di cittadinanza? Se ne parla solo se a termine e non aperto tutti"
Dopo aver nuovamente aperto al Movimento 5 Stelle, chiedendo però a Luigi Di Maio di discutere di governo partendo la programma del centrodestra, Matteo Salvini ha parlato anche di reddito di cittadinanza, mostrandosi pronto ad ascoltare la proposta dei pentastellati, ma ponendo condizioni stringenti: "Di reddito di cittadinanza possiamo parlare ma solo se a termine, non aperto a tutti e non illimitato"
M5s: "Di Maio è il nostro unico candidato premier, non tradiremo la volontà popolare"
Luigi Di Maio è l’unico candidato premier del MoVimento 5 Stelle: un messaggio ribadito quest’oggi sul blog delle stelle per smentire alcune voci circolate sui giornali secondo cui il M5s sarebbe pronto a cedere la premiership, magari a un esponente del Pd. “Luigi Di Maio è l’unico candidato premier del MoVimento 5 Stelle con cui intendiamo andare al governo e cambiare il Paese dando finalmente agli italiani le risposte che attendono da trent’anni”, si legge sul blog.
“Le ricostruzioni riportate oggi sul quotidiano La Stampa – c’è scritto nel post a firma MoVimento 5 Stelle – sono prive di fondamento e le dichiarazioni attribuite a Massimo Bugani totalmente inventate, come lui stesso ha chiarito già questa mattina. Aspettiamo che La Stampa si scusi con il MoVimento 5 Stelle e con i cittadini”.
Nel post si parla ancora del metodo che sta ispirando il M5s in questa fase:
Il metodo che contraddistingue il MoVimento è chiaro e trasparente: ciò che promette agli italiani, fa. In campagna elettorale il MoVimento si è presentato con un programma e un candidato premier e quel candidato è stato votato dal 32% degli elettori, 11 milioni di italiani. E questa volontà popolare non siamo disposti a ignorarla, per noi è sacra. Proporre agli italiani un altro candidato premier significherebbe tradire questa volontà. Dopo Letta, Renzi e Gentiloni, i cittadini hanno detto chiaramente che non vogliono più presidenti non eletti o addirittura presidenti che vanno a Palazzo Chigi dopo aver perso le elezioni. Continuiamo a dialogare con tutte le forze politiche, mettendo al centro i temi su cui trovare convergenze nel solo interesse dei cittadini.
L'appello di Salvini ai 5 Stelle: “Ragioniamo partendo dal programma del centrodestra"
Si parte dal programma di centrodestra: il leader della Lega Matteo Salvini mette i primi paletti sulla possibilità di formare un governo insieme ad altre forze politiche, pur ribadendo di non voler fare a tutti i costi il presidente del Consiglio. “Adesso – ragiona Salvini da Ischia, dove si trova per le vacanze di Pasqua – i numeri non ci sono, tra qualche giorno speriamo che ci siano. Intanto i lavori del Parlamento sono iniziati senza settimane di attesa e senza litigi, grazie al ruolo di mediazione svolto dalla Lega. Speriamo di fare lo stesso per il governo”.
“La settimana prossima – sostiene ancora il leader del Carroccio – si comincia a costruire un governo. Sono pronto, la Lega è pronta, il centrodestra che ha vinto le elezioni è pronto. Sono pronto a incontrare tutti a partire dai 5 Stelle. Ovviamente si parte con il programma del centrodestra, e cioè l’abolizione della legge Fornero, abbassare le tasse e il blocco dell’immigrazione. Controllare, bloccare gli sbarchi ed espellere. Sulla base di questo programma sono pronto a ragionare con tutti, a partire dai 5 Stelle”.
Come detto, Salvini si sofferma anche sulla figura del premier, spiegando: “La mia ambizione è rappresentare tutti gli italiani facendo il presidente del Consiglio, ma a me interessa lavorare per l’Italia. Qualcun altro dice ‘o io o il diluvio’, ma io non ho l’arroganza di dire ‘o io o nessuno’. Con i 5 Stelle stiamo ragionando, se poi questo ragionamento andrà lontano o si fermerà non sono in grado di dirlo adesso. L’importante sono le cose da fare”, afferma prima di andare nella zona di Casamicciola, colpita gravemente dal sisma dello scorso 21 agosto.
Orlando: "Doveroso il dialogo con il M5s, ma non si può pensare a un'alleanza di governo"
Il ministro della Giustizia uscente ed esponente della minoranza del Pd Andrea Orlando parla delle trattative da intavolare o meno con il MoVimento 5 Stelle per la formazione di un nuovo governo. Se, da una parte, Orlando si dice contrario alla possibilità di formare un esecutivo con i pentastellati, dall’altra sostiene fermamente che il dialogo con la forza capeggiata da Luigi Di Maio vada aperto. In un’intervista al Corriere della Sera, Orlando spiega: “Per quanto mi riguarda un conto è il dialogo, che è doveroso con una forza che ha raccolto un terzo dei voti, un conto sono le alleanze, che non vedo percorribili”.
Orlando si dice convinto, infatti, che non sia sufficiente dire “tocca a loro” per esprimere una linea politica. “Il quadro emerso dalle urne – spiega – non ci consente di realizzare il nostro progetto da soli o in alleanza. Questo non ci esime dall’indicare le nostre priorità. Proporre un’agenda sociale al Paese, altrimenti la nostra posizione sarà subalterna e chiusa nel palazzo”.
Parlando delle imminenti consultazioni al Quirinale, che avranno inizio la prossima settimana, Orlando dice ancora: “La salita al Colle è la prima occasione nella quale il Pd può parlare agli italiani oltre che al Capo dello Stato e dire che tipo di opposizione vogliamo fare alla eventuale nascita di un governo giallo-verde. Se è ineluttabile, dobbiamo decidere se gli facciamo una opposizione da destra o da sinistra”.
L’esponente della minoranza dem si sofferma anche sulla situazione all’interno del suo partito e a ciò che è avvenuto dopo le dimissioni di Matteo Renzi da segretario e con la reggenza affidata a Maurizio Martina: “La scelta della reggenza è stata fatta dalla maggioranza, a noi è stato chiesto di sostenerla per spirito unitario. Lo stiamo facendo e spero che tutti consentano a Martina di svolgere in modo autonomo il proprio ruolo, rinunciando a un potere di interdizione”.
Delrio: "Non voglio fare il segretario del Pd"
Il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture uscente e attuale capogruppo del Pd alla Camera, Graziano Delrio, non correrà per la segreteria del partito dopo le dimissioni di Matteo Renzi. Delrio ne ha parlato questa mattina, intervistato dal giornale radio Rai: “Si è tenuto un consiglio di famiglia che è d’accordo con me – afferma Delrio -. Non sono la persona giusta e la mia disponibilità non c’è per la segreteria del partito”. Il nome di Delrio era uno di quelli circolati dopo le dimissioni di Renzi per la guida del partito, sia in caso di elezione del nuovo segretario direttamente in assemblea, sia in caso di ricorso alle primarie per scegliere il nuovo leader dem. Delrio ha però scartato entrambe le ipotesi.
Salvini risponde a Di Maio: "Non saremo subalterni a nessuno, io miro al governo"
"Il mio obiettivo è andare al governo, per trasformare in fatti le idee che gli italiani hanno appoggiato e votato, dalla tassa unica al 15% all'abolizione della legge Fornero, dalla legittima difesa all'espulsione dei clandestini. Siamo disposti a dialogare con tutti ma non saremo subalterni a nessuno, visto che il centrodestra è la coalizione più votata dagli italiani", ha dichiarato Matteo Salvini replicando alle ultime affermazioni di Luigi Di Maio.
Di Maio: "Solo il Pd si sta sottraendo al confronto. Io premier, questa è la volontà popolare"
In un video postato su Facebook, Luigi Di Maio torna ad aprire al dialogo sia a destra che a sinistra, tirando però una stoccata al Partito Democratico: "Ci stiamo preparando alle consultazioni con il presidente della Repubblica, che si terranno settimana prossima. Prima di presentarci dal presidente Mattarella, abbiamo invitato i capigruppo delle altre forze politiche per un confronto, per sapere soprattutto se ci siano convergenze sui temi importanti per il Paese e posso dirvi che ci sono, sia a destra che a sinistra. Ce lo aspettavamo, perché le idee che portiamo avanti sono di buon senso".
"L'unico gruppo che finora si è sottratto completamente al confronto su questi temi, è il Pd che sta portando avanti la linea del freno al cambiamento, quello che i cittadini hanno chiesto con il voto del 4 marzo. Noi continueremo sulla linea della maturità e della responsabilità. Non ci interessano le poltrone, ma le soluzioni che possono migliorare la vita degli italiani. Della composizione del governo e della squadra dei ministri si parlerà con Mattarella, com'è giusto che sia. Negli ultimi giorni si è parlato anche di chi vuol fare il premier. La mia posizione è molto semplice: basta premier non votati da nessuno o, ancora peggio, premier che hanno perso. Per il resto parlano i numeri. Tutti i partiti hanno proposto un loro candidato premier, quello del Movimento 5 Stelle è stato votato da 11 milioni di italiani, quasi il doppio del secondo più votato. Per cui il mio obiettivo è garantire che la volontà popolare venga rispettata", ha concluso Di Maio.
Paola Taverna rinuncia allo stipendio da vicepresidente del Senato e all'auto blu
La neo-vicepresidente del Senato Paola Taverna rinuncia ai benefit previsti per la sua carica. Con un post pubblicato su Facebook, l'onorevole pentastellata ha annunciato: "Con il MoVimento 5 Stelle, il Parlamento torna ad essere la casa di tutti i cittadini, quell'istituzione in cui ciascuno può rispecchiarsi. Anche in Senato, grazie a noi, si inizia a dare il buon esempio. In prima persona. In qualità di vicepresidente di Palazzo Madama, ho quindi scelto di rinunciare all'indennità di funzione, pari a 3.112 euro mensili. Stiamo parlando di oltre 37mila euro l'anno, 186mila euro in una legislatura. Rinuncio inoltre a svariati altri benefit del tutto ingiustificati, a partire dalle spese di rappresentanza fino all'auto blu, perché per me già operare in Senato con questo grado di responsabilità è un enorme onore e privilegio. Questi tagli sono naturalmente aggiuntivi rispetto a quelli che riguardano il mio ordinario stipendio da parlamentare. Per merito del MoVimento 5 Stelle, inizia una nuova era. Il Palazzo non sarà più un'astronave lontana dal Paese reale. Grazie a noi, le istituzioni si trasformano nella seconda casa di tutti i cittadini".
M5S apre alla flat tax: "Se la misura è costituzionale, noi non chiudiamo"
"Io sono molto, molto, contento che Matteo Salvini abbia aperto sul reddito di cittadinanza e con lui Giorgetti: allo stesso modo noi potremmo dire loro che se la flat tax è costituzionale e include i poveri noi non chiudiamo mai. Noi non abbiamo visto la proposta sulla flat tax nel dettaglio ma abbiamo detto che vogliamo fare un taglio delle tasse che sia costituzionale e che vogliamo vedere la proposta nel dettaglio. Così come loro ci dicono di spiegargli nel dettaglio il reddito di cittadinanza: questo è un modo serio di fare politica davanti ai cittadini e nel Parlamento della Repubblica italiana", ha dichiarato il capogruppo M5S al Senato, Danilo Toninelli.
Di Maio: "Con Fico e Fraccaro alla Camera per i vitalizi non c'è più scampo"
"Con Fico alla presidenza e Fraccaro questore per i vitalizi non c'è più scampo!", ha dichiarato esultando il leader politico del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, parlando con i cronisti presenti a Montecitorio.
Franceschini: "Pd all'opposizione sì, ma il partito è troppo silente"
Replicando alle dichiarazioni dell'ex segretario PD Matteo Renzi e di molti renziani doc, i ministri Orlando e Franceschini contestano la linea di opposizione assunta dal Partito Democratico: "Il Pd è stato troppo silente, va bene la linea di opposizione ma in questi giorni la situazione è evoluta e per questo bisognerebbe discutere nei gruppi", ha spiegato il ministro del Beni Culturali, una linea di pensiero molto simile a quella del leader della minoranza dem Orlando che, pur ribadendo la scelta dell'opposizione, ha sottolineato il fatto che il Pd dovrebbe definire la sua agenda prima di salire al Colle per le consultazioni.
Camera, i vicepresidenti sono Carfagna, Spadoni, Fontana e Rosato
Mara Carfagna per Forza Italia (259 voti), Maria Edera Spadoni per il Movimento 5 stelle, Lorenzo Fontana per la Lega e Ettore Rosato per il Partito democratico. Sono questi i nomi dei vicepresidenti della Camera. Le votazioni hanno confermato l'elezione dei candidati dei principali partiti. I questori sono Riccardo Fraccaro (M5S), eletto con 269 voti, Gregorio Fontana (Fi) ed Edmondo Cirielli (Fdi). La proclamazione è stata accolta da un applauso dell'Aula.
Sono stati eletti segretari: Francesco Scoma (Fi), Silvana Comaroli (Lega), Marzio Liuni, (Lega), Raffaele Volpi (Lega), Azzurra Cancelleri (M5S), Mirella Liuzzi (M5S), Vincenzo Spadafora (M5S), Carlo Sibilia (M5S). Dal momento che non è stato eletto nessun componente del gruppo Misto, come prescrive il regolamento sarà necessaria una nuova votazione suppletiva per eleggere un deputato segretario, già in calendario per martedì 3 aprile alle 14.
Escluso dalle vicepresidenze quindi il candidato di Fratelli d’Italia. E il capogruppo Fabio Rampelli commenta così: "C'era un'intesa istituzionale per fare in modo che tutte le forze politiche fossero rappresentate ed era stato detto che avremmo avuto una vicepresidenza al Senato e una alla Camera, oltre a un questore".
Renzi: "Ora M5S e Centrodestra fanno accordi, quando eravamo noi al governo li chiamavano inciuci"
"La situazione politica è chiara: il PD starà all'opposizione. E stando all'opposizione potrà dare un aiuto al Paese portando un clima di civiltà e rispetto del Governo che nei nostri confronti purtroppo non c'è stato. L'opposizione si può fare bene, come spiega splendidamente Pierluigi Castagnetti, e può farci bene, molto bene. Chi ha vinto le elezioni si metterà d'accordo, prima o poi: del resto Cinque Stelle e Centrodestra stanno facendo accordi in tutti i passaggi istituzionali. Quando eravamo al Governo noi questa fase delicata della democrazia parlamentare si chiamava ‘accaparramento di poltrone'", scrive Matteo Renzi nella sua tradizionale enews settimanale.
"Ora che c'è un accordo che va da Berlusconi a Di Maio, passando per Salvini, per i centristi, per la Meloni (cinque forze, un nuovo pentapartito) si chiama ‘rappresentanza istituzionale'. Quelli che quando c'eravamo noi gridavano nei talk contro gli inciuci, oggi vanno in TV a spiegare la necessità degli accordi che smentivano con forza prima delle elezioni. Guardiamo il positivo, amici. Il vocabolario della politica migliora: si passa dagli insulti ai toni istituzionali. E nelle aule del Parlamento il clima è molto più tranquillo. Noi abbiamo un'idea del futuro diversa rispetto agli estremisti e ai populisti. Lo abbiamo detto per tutta la campagna elettorale. Noi stiamo con l'Europa, non con Farage o la Le Pen. Noi stiamo con la scienza, non con chi lotta contro i vaccini. Noi siamo per il lavoro, non per l'assistenzialismo del reddito di cittadinanza. Noi siamo per abbassare le tasse a chi ha bisogno, non per la flat tax. Per questo motivo rispettiamo il voto degli elettori. E quando diciamo che rispettiamo il voto degli elettori intendiamo anche i nostri elettori", conclude Matteo Renzi.
Vertice M5s - Fi: "Incontro molto positivo, andiamo avanti"
È terminato da poco il faccia a faccia fra i capigruppo di Forza Italia e del MoVimento 5 Stelle, chiesto da questi ultimi per "valutare possibili convergenze sui temi" e dunque continuare il percorso che potrebbe portare all'avvio della legislatura. È stata Anna Maria Bernini a comunicare brevemente la "buona riuscita" dell'incontro, parlando di un percorso di confronto che potrà proseguire a livello parlamentare anche nei prossimi giorni:
Le consultazioni al Quirinale per la formazione del governo inizieranno mercoledì 4 aprile
Il Quirinale ha reso noto che le consultazioni del presidente della Repubblica Sergio Mattarella avranno inizio mercoledì 4 aprile, tra una settimana. Il capo dello Stato incontrerà i rappresentanti di tutti i partiti e le forze politiche presenti in Parlamento per provare a risolvere il rebus della formazione del governo, considerando che alle ultime elezioni politiche del 4 marzo – esattamente un mese prima dell’inizio delle consultazioni – nessuno è riuscito a ottenere la maggioranza dei seggi. Il calendario degli incontri è ancora in via di definizione ma secondo quanto filtrato finora gli incontri dovrebbero impegnare Mattarella in tutto il resto della settimana, fino a sabato.
Il capo dello Stato incontrerà le altre cariche istituzionali (il presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano, il presidente della Camera Roberto Fico e la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati) e i nuovi gruppi parlamentari: M5s, Lega, Forza Italia, Pd, Fratelli d’Italia e Misto.
Il Senato ha eletto i suoi vicepresidenti: sono Calderoli, La Russa, Taverna e Rossomando
L’aula del Senato ha eletto i suoi vicepresidenti: sono Roberto Calderoli (Lega) con 164 voti, Ignazio La Russa (Fratelli d’Italia) con 119 voti, Paola Taverna (M5s) con 119 voti e Anna Rossomando (Pd) con 63 preferenze. Il Pd, però, ha ottenuto solo una vicepresidenza senza alcun ruolo tra i questori e i segretari, una scelta da parte delle forze con più seggi a Palazzo Madama che ha suscitato polemiche da parte dei dem. Il capogruppo Andrea Marcucci, nella registrazione della puntata di Porta a Porta, afferma: “Che in Senato sia stata negata la possibilità di avere un questore è un fatto gravissimo. Per la prima volta nella storia repubblica l’opposizione parlamentare non avrà accesso al funzionamento della macchina del Senato. Siamo davanti a un fatto senza precedenti. Qual è il concetto di democrazia del M5s e della destra? Facciamo tutto da soli?”.
Per quanto riguarda i questori, l’aula ha scelto: Antonio De Poli di Forza Italia con 165 voti, Paolo Arrigoni della Lega con 130 e Laura Bottici del M5s con 115. Sia De Poli che Bottici sono stati confermati dalla scorsa legislatura. Nessun questore al Pd, scelta che ha scatenato le polemiche dem. Il Senato ha inoltre eletto otto segretari, quattro del centrodestra e quattro del MoVimento 5 Stelle: Paolo Tosato della Lega con 131 voti, Francesco Giro di Forza Italia con 129, Tiziana Nisini della Lega con 122, Vincenzo Carbone di Forza Italia con 119, Gianluca Castaldi e Michela Montevecchi del M5s con 110 voti, Sergio Puglia del M5s con 108 voti e Giuseppe Pisani, sempre del M5s, con 104 voti.
Salvini: "O parte subito un governo o si torna al voto, tirare a campare sarebbe devastante"
“Tirare a campare per un anno discutendo di legge elettorale sarebbe devastante: o parte un governo o si va al voto”. Questa è la posizione del leader della Lega Matteo Salvini, intervistato da Radio 105, che si dice quindi contrario a un eventuale governo di scopo con un ritorno al voto tra un anno. Governo subito o nuove elezioni, quindi, secondo il segretario del Carroccio. Salvini si dice pronto a fare il presidente del Consiglio, ma allo stesso tempo aggiunge di andare in Parlamento “se sono consapevole che una maggioranza la posso trovare, quindi vedrò di parlare con tutti prima, durante e dopo. Non andrò a fare il fenomeno e chiedere i voti in Parlamento al buio”.
Per questo motivo Salvini dice di non voler perdere e far perdere tempo con una metafora pasquale: “Apriamo l’uovo e vediamo se c’è dentro la possibilità di dare una maggioranza di governo agli italiani”. E intanto garantisce che l’unità del centrodestra resiste: “Ogni giorno che passa il centrodestra si fa sempre più granitico, è quasi marmoreo. Abbiamo vinto come squadra”.
Il leader della Lega scherza anche sulle consultazioni e sulla data in cui verrà convocato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. "Martedì e mercoledì saranno due giorni problematici, spero mi chiami giovedì. Ma quando mi chiama vado”, dice Salvini spiegando ironicamente le motivazioni di questa affermazione: “Martedì è il compleanno di mio figlio, poi mercoledì c’è il derby. Se mi chiama mercoledì vado con la radiolina alla Fantozzi”.
Salvini parla anche di ministri. Prima di quelli presentati in campagna elettorale dal MoVimento 5 Stelle: “Sono professionalità che si sono messe a disposizione, se ci fosse un governo ognuno indicherebbe delle persone”. Poi di quelli che per la Lega sono dei ministeri fondamentali per attuare il programma di governo del Carroccio: “Il ministero dell’Interno per garantire sicurezza e gestire l’immigrazione, il ministero del Bilancio perché l’evasione delle tasse è un’emergenza, il ministero di Agricoltura e Pesca, il ministero per la Disabilità che non c’è mai stato e che mi ripropongo di istituire per la prima volta”.
In un'intervista al Tg1 Salvini parla anche di Luigi Di Maio e del confronto-scontro sulla presidenza del Consiglio: "Nessuno scontro – replica il segretario della Lega – non c’è di mezzo una persona. Di Maio sbaglia quando dice o io o nessuno. Mi interessano i programmi, non le persone. Chiunque dica o io non se ne fa niente, sbaglia".
M5s convoca un incontro con tutti i partiti per formare il governo: "Siano responsabili"
Il MoVimento 5 Stelle prende l’iniziativa e invita i capigruppo di tutti i gruppi parlamentari ad un incontro per discutere dei temi da “porre al centro dell’attività parlamentare”. Il punto di partenza è il programma del M5s, sui cercare una convergenza. “Invitiamo – scrivono Giulia Grillo e Danilo Toninelli sul blog delle Stelle – anche chi ha già deciso di autocollocarsi all'opposizione, come freno del cambiamento chiesto dagli italiani. Per ora loro hanno rifiutato il nostro invito anteponendo l'interesse per le poltrone al trovare soluzioni per gli italiani”. L’appuntamento è per domani mattina alle 9.30 per chiedere la disponibilità di ciascun gruppo, auspicando che “dimostrino tutti la massima responsabilità”.
Nel post si legge l’invito agli altri capigruppo:
Noi stiamo portando in Parlamento prima di tutto un metodo, che è quello della massima trasparenza. Lo abbiamo fatto con l'elezione dei presidenti delle Camere e abbiamo intenzione di farlo anche per quanto riguarda la creazione di un governo per questo Paese, un governo che sia di vero cambiamento, come i cittadini hanno preteso con il voto del 4 marzo.
Per noi le basi dell'attività di governo sono i temi, i progetti, le idee per risolvere i problemi degli italiani. Su questo, come Luigi ha ripetuto ogni giorno della campagna elettorale, siamo disposti a confrontarci con tutte le forze politiche. Per fare questo abbiamo invitato i capigruppo di tutti i gruppi parlamentari ad incontrarsi con noi per un confronto sui temi da porre al centro dell'attività parlamentare. Per noi il punto di partenza è il nostro programma e l'obbiettivo è trovare le convergenze con i programmi degli altri e la disponibilità a lavorare insieme sui punti comuni. Non è un esercizio di stile, perché al di là della composizione del governo questi temi saranno comunque portati avanti in sede parlamentare. Invitiamo anche chi ha già deciso di autocollocarsi all'opposizione, come freno del cambiamento chiesto dagli italiani. Per ora loro hanno rifiutato il nostro invito anteponendo l'interesse per le poltrone al trovare soluzioni per gli italiani.
L'appuntamento è per domani alle ore 9.30 alla Camera dei deputati. Chiameremo tutti gli altri capigruppo per conoscere la disponibilità di ciascun gruppo. Auspichiamo che dimostrino tutti la massima responsabilità in questa delicata fase prima delle consultazioni del Presidente della Repubblica. Continueremo a tenervi aggiornati sugli sviluppi. Andiamo al governo per cambiare il Paese!
Martina a M5s: "Il Pd non incontrerà nessuno prima delle consultazioni al Colle"
Il Pd non incontrerà il MoVimento 5 Stelle prime delle consultazioni a cui il presidente della Repubblica Sergio Mattarella darà il via nei prossimi giorni. Il segretario reggente del partito, Maurizio Martina, spiega che il “Partito Democratico di certo non parteciperà a nessun incontro sui programmi con altri in questi giorni. Noi attendiamo con rispetto prima di tutto le consultazioni del presidente della Repubblica”.
Martina parla anche della questione degli uffici di presidenza delle Camere: “La presenza del Pd nelle presidenze di Camera e Senato con funzioni di rappresentanza e controllo è una questione democratica e dovrebbe riguardare tutti. Siamo il secondo partito del Parlamento e rappresentiamo milioni di elettori che non hanno votato destra e Cinque Stelle. La nostra funzione non può essere svilita né la nostra presenza in questi organi fondamentali parlamentari può essere condizionata da contropartite di altri e su altre responsabilità”.
Salvini: "A Di Maio servono 90 voti, voglio vedere dove li trova"
“Ma da solo Di Maio dove va… Voglio vederlo trovare 90 voti in giro, che dalla sera alla mattina si convincono. E poi 50 voti sono molti meno di 90”. Sono queste le parole che il segretario della Lega Matteo Salvini ha rivolto al capo politico del M5s parlando della possibilità che non si trovi un accordo tra i due leader di partito. Parole a cui ha fatto seguito la risposta di Di Maio che chiede se Salvini vuole fare il governo con Berlusconi e il Pd.
Il leader della Lega ha anche fatto sapere che andrà al Quirinale, per le consultazioni del presidente della Repubblica, da solo: “Io al Colle vado da solo. Così ha scelto il centrodestra, per la prima volta va bene così, poi vediamo…”, ha affermato lasciando intendere che potrebbe però esserci un secondo giro di consultazioni a cui il centrodestra potrebbe anche presentarsi unito. Salvini ha anche parlato del Pd e del rischio che i dem rimangano fuori dal consiglio di presidenza del Senato: “Spero di no – ha detto Salvini -. Più disponibili di noi non c’è nessuno. Abbiamo fatto il contrario di quello che hanno fatto cinque anni fa”.
Di Maio: "Salvini vuole fare il governo con Pd e Berlusconi? Auguri"
"Salvini dice che gli bastano 50 voti. Vuole fare il governo con i 50 voti del Pd di Renzi in accordo con Berlusconi? Auguri!". Con queste parole il capo politico del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, ha replicato via Twitter alle dichiarazioni di Matteo Salvini.
A rispondere per primo a Luigi Di Maio è il presidente del Pd, Matteo Orfini, attraverso un post su Twitter. "Ragazzi – replica – scusate se interrompo il vostro affettuoso corteggiamento… ma coi voti del Pd non farete alcun governo perché i nostri parlamentari staranno all'opposizione. Buon proseguimento".
Calderoli, La Russa, Taverna e Rossomando sono i candidati alla vicepresidenza del Senato
Il centrodestra ha scelto i suoi candidati per la vicepresidenza del Senato. La decisione è arrivata dopo una riunione tra i senatori alla quale hanno partecipato anche il leader della Lega Matteo Salvini e le capigruppo di Forza Italia Anna Maria Bernini e Maria Stella Gelmini. Proprio quest’ultima, presidente dei deputati di Fi, ha annunciato che i due nomi che il centrodestra presenterà saranno quelli di Roberto Calderoli (Lega) e Ignazio La Russa (FdI): “Le nostre candidature per le vicepresidenze del Senato sono Roberto Calderoli e Ignazio La Russa. Come questore presentiamo Antonio De Poli”, ha detto Gelmini lasciando l’aula in cui si è tenuto l’incontro.
Il Pd ha invece scelto Anna Rossomando come vicepresidente di Palazzo Madama. Il candidato questore è invece Gianni Pittella. Su questo punto c’è però un disaccordo tra le varie forze politiche con il MoVimento 5 Stelle che non vorrebbe lasciare questo ruolo all’opposizione del Pd, essendo solo il quarto gruppo al Senato. Come segretario d’aula viene invece proposto Salvatore Margiotta.
Il MoVimento 5 Stelle ha scelto di indicare un solo candidato alla vicepresidenza del Senato: Paola Taverna. Laura Bottici viene indicata per la carica di questore, mentre come segretari d’aula il M5s candida Castaldi, Pisani, Puglia e Montevecchi.
Marcucci (Pd): "Di Maio e Salvini litigano su poltrone. Se M5S ci contatta non ci siamo"
"Di Maio e Salvini si stanno scontrando sulle poltrone. Se i 5 stelle si rivolgeranno a noi la risposta è "avete vinto, tocca a voi!". Noi ci confrontiamo con tutti ascoltiamo tutti ma c'è una delibera molto chiara del Partito democratico. E cioè che le forze che hanno vinto si mettano d'accordo. Secondo me alla fine la risolveranno e governeranno. Se Forza Italia sarà parte del governo? È un problemino che forse non avevano previsto, né gli uni né gli altri". Lo ha detto Andrea Marcucci, neocapogruppo Pd al Senato intervenendo a Radio anch'io. "Sia la mia posizione – ha spiegato Marcucci – che quella di Delrio sono molto chiare per la nostra storia politica. Il nostro progetto politico più complesso. Abbiamo fatto un Congresso, con delle tesi politiche, abbiamo eletto degli organismi. Ci rendiamo conto che dopo 5 anni non abbiamo saputo fare una proposta adeguata al paese. Quindi il cambio di rotta intanto è fare una scelta chiara di opposizione. Abbiamo preso atto della sentenza elettorale".
Il capogruppo Pd al Senato analizza i motivi della sconfitta, e parla di un'eccessiva personalizzazione di Matteo Renzi: "Una delle cose che ha stancato i nostri elettori non è la discussione interna, che è un pregio e un vanto che noi abbiamo: è questa esigenza continua di visibilità da parte di tutti dovuto probabilmente a un'eccessiva compressione che c'è stata negli ultimi anni di gestione del Pd. La fortissima personalità di Matteo Renzi, non ce lo neghiamo, ha chiaramente messo in difficoltà, e c'era esigenza di visibilità da parte delle altre componenti".
Monti: "Salvini ha un'intelligenza politica notevole,ha arginato Berlusconi"
L'ex presidente del Consiglio Mario Monti, ospite a Di Martedì su La7, ha commentato le ultime trattative politiche tra Salvini e Di Maio: "Ha dimostrato un'intelligenza politica notevole nelle ultime settimane, è stato uno spettacolo e una rivelazione vederlo arginare Berlusconi", ha dichiarato l'ex premier riferendosi al leader della Lega. "Renzi e Berlusconi hanno sbagliato cercando di imitare populisti doc come Di Maio e Salvini ma sono risultati delle figure sbiadite", ha proseguito Monti. "Gli italiani hanno bocciato i partiti tradizionali, hanno voglia di novità per vedere all'opera chi ha vinto", sostiene l'ex premier, che però boccia le proposte dei due partiti in lizza per il governo: "Ogni idea può essere discussa ma le proposte di Salvini e Di Maio spesso sono incompatibili e realizzarle tutte insieme provocherebbe danni all'Italia", ha spiegato Monti, sottolineando inoltre che per quanto riguarda la riforma Fornero: "Ogni legge con il tempo deve essere migliorata e modificata, ma chiunque sa che l'Italia non si sarebbe salvata da un destino simile alla Grecia senza una riforma del genere".
Di Maio: "Io premier? Ho preso il 32%, è questione di democrazia. Ma parlerò con tutti"
Con un post sul Blog delle Stelle, Luigi Di Maio replica a Matteo Salvini: "Il MoVimento 5 Stelle vuole risolvere i problemi degli italiani, come abbiamo raccontato in campagna elettorale. Per farlo, come ho ripetuto per mesi, siamo disponibili a parlare con tutti dei temi e definire una volta per tutte come realizzare quello che gli italiani hanno chiesto con il voto del 4 marzo. Hanno deciso inequivocabilmente per un governo di cambiamento. Il primo passo verso il cambiamento è stata l'elezione di Roberto Fico a Presidente della Camera con oltre i 2/3 dei voti, pur mancando circa una sessantina di voti di Forza Italia. Roberto appena eletto ha deciso di non cambiare le sue abitudini e di rinunciare all'indennità mensile di oltre 4.000 euro: è stato il primo Presidente della Camera a farlo ed è un grande orgoglio per me e per tutto il gruppo del MoVimento 5 Stelle averlo votato", sottolinea il capo politico del Movimento 5 Stelle.
"Domani e dopodomani si voteranno gli uffici di Presidenza di Senato e Camera e l'obbiettivo principe dei nostri là dentro sarà l'abolizione dei vitalizi.
Poi la settimana prossima inizieranno le consultazioni del Presidente della Repubblica. Prima che inizino le convocazioni dei gruppi, il MoVimento 5 Stelle incontrerà tutte le forze politiche. L'obiettivo degli incontri è vedere chi è interessato a risolvere i problemi degli italiani e chi invece passa il tempo a pensare alle beghe interne dei partiti o delle coalizioni. Mi aspetto responsabilità da parte di tutti. Come abbiamo detto in campagna elettorale è finita l'epoca dei governi non votati da nessuno. Il premier deve essere espressione della volontà popolare. Il 17% degli italiani ha votato Salvini Premier, il 14 Tajani Premier, il 4 Meloni Premier. Oltre il 32% ha votato il MoVimento 5 Stelle e il sottoscritto come Premier. Non mi impunto per una questione personale, è una questione di credibilità della democrazia. E' la volontà popolare quella che conta. Io farò di tutto affinchè venga soddisfatta. Se qualche leader politico ha intenzione di tornare al passato creando governi istituzionali, tecnici, di scopo o peggio ancora dei perdenti, lo dica subito davanti al popolo italiano", conclude Di Maio.
Salvini: "Se Di Maio vuole Forza Italia fuori dall'esecutivo non ci sarà governo con M5s"
Il leader della Lega Matteo Salvini se la prende con Luigi Di Maio e ribadisce l’unità del centrodestra. Durante la registrazione della puntata di Porta a Porta che andrà in onda questa sera, Salvini afferma: “Se Di Maio dice o io premier o niente non è il modo giusto per partire. Se Di Maio dice o io o nessuno sbaglia, perché a oggi è nessuno. Non puoi andare al governo dicendo o io o niente, altrimenti che discussione è?”. Il leader del Carroccio ricorda anche come la Lega “ha già fatto passi indietro per far partire il lavoro delle Camere ma non è che possiamo fare passi indietro su passi indietro”. Salvini spiega comunque di aver trovato “persone ragionevoli, costruttive e propositive”, riferendosi agli esponenti del M5s. “Logico che ci siano schermaglie, ma attorno ad un tavolo è possibile ragionare”, aggiunge. E comunque Salvini sembra essere fiducioso sui tempi per la formazione di un governo: "Siamo a fine marzo, spero che entro un mese qualcuno possa giurare al Quirinale". Inoltre il leader della Lega fa sapere che incontrerà Luigi Di Maio la prossima settimana "in campo neutro": alla Camera o al Senato.
Salvini assicura anche che il centrodestra rimarrà unito: “Tutte le persone che sto incontrando mi dicono ‘adesso passate dalle parole ai fatti’, il mio obiettivo è la cancellazione della Fornero, la riduzione delle tasse, il controllo dei confini, l’espulsione dei clandestini. Da quello riparto, lo proporremo come centrodestra unito, la coalizione che ha vinto è una squadra. Da soli non si va lontano. Io sono pronto, c’è una squadra pronta”. Salvini ribadisce la linea di unità del centrodestra rispondendo anche a una domanda di Bruno Vespa: "Se Di Maio dice fuori Forza Italia è arrivederci?", chiede il conduttore. "È chiaro, assolutamente sì", replica Salvini.
"Io parto dal centrodestra – sottolinea ancora il leader della Lega – abbiamo preso i voti come centrodestra e parto da questa coalizione. Poi si offre questa proposta agli altri. Non è un momento in cui l’Italia o gli italiani si possono permettere delle preclusioni". E nel caso in cui ci siano veti del M5s sugli alleati del Carroccio Salvini si dice "assolutamente" pronto a rompere ogni trattativa. Però, spiega ancora Salvini: "Certo, anche il centrodestra deve dirmi: noi vogliamo andare al governo. Proporremo ai Cinque Stelle un governo con un’idea di Italia, che non duri cinque mesi ma cinque anni".
Salvini apre ai Cinque Stelle sul taglio dei vitalizi: "Se vado verso un sistema pensionistico totalmente contributivo, deve valere anche per la politica e lo faccio anche retroattivamente, non è possibile che ci siano deputati o senatori che lo hanno fatto magari per un anno e che sono in pensione da tempo per 2-3mila euro, è immorale. Non salva i conti del Paese, ma è un segnale. Penso che si possa dare una bella sforbiciata anche alle scorte: ce ne sono quasi 600, in Germania e Gran Bretagna non più di 40”. E sul reddito di cittadinanza il segretario della Lega commenta: "Sono disposto a studiare e capire. Se è un sussidio sine die per chi sta a casa allora no, perché va contro la crescita e il lavoro. Se si tratta di un sussidio in attesa di riavviarsi al lavoro allora parliamone”.
Il gruppo Misto sceglie i suoi capigruppo: Fornaro e De Petris di LeU
Il gruppo Misto della Camera dei deputati ha scelto Federico Fornaro come suo capogruppo. Fornaro è un esponente eletto tra le fila di Liberi e Uguali, il partito che ha portato più deputati all’interno del gruppo Misto (14 su 36 totali) e che proprio per questo motivo presenterà richiesta per formare un gruppo a sé stante. La nomina potrebbe quindi essere rivista nel caso in cui la presidenza di Montecitorio decida di permettere la formazione del gruppo di LeU, ipotesi molto probabile visti i precedenti delle scorse legislature. Per il Senato è stata scelta un'altra esponente di LeU: Loredana De Petris. A Palazzo Madama, però, la nomina dovrebbe essere definitiva in quanto la componente Liberi e Uguali non richiederà di avere un gruppo ma resterà nel Misto.