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Le consultazioni per il nuovo governo

Salvini vuole un governo a tempo, ma il M5s rifiuta: Di Maio chiede il ritorno al voto a giugno

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Dopo la chiusura del Pd al M5s e la convocazione di nuove consultazioni per lunedì, Luigi Di Maio chiede a gran voce di tornare al voto il 24 giugno. Matteo Salvini punta invece a un esecutivo a tempo, che duri fino a dicembre, in cui ci siano anche i Cinque Stelle, ma con un presidente del Consiglio che non sia un premier tecnico. L'offerta del leader della Lega viene però respinta dal M5s: "Ha sprecato la sua occasione".

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Salvini attacca Gentiloni sulla questione migranti: "Chiamate un medico

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A due giorni alle consultazioni che dovrebbero dare la svolta decisiva alla crisi della politica italiana sulla formazione del governo, nasce una nuova polemica sull'immigrazione tra il leader leghista Matteo Salvini e il premier Paolo Gentiloni. Polemica nella quale è intervenuto anche il senatore leghista di origine nigeriana Toni Iwobi.

Salvini ha condiviso un articolo del Giornale sui suoi canali social, riportando appunto le dichiarazioni rilasciate dal Presidente del Consiglio durante un intervento a Palazzo Ducale a Genova per il Festival di Limes:

"Abbiamo bisogno di migranti nel Nostro paese, a condizione che il flusso sia sicuro, organizzato e non porti a morti nel Mediterraneo. Penso che l'unica ricetta sensata per un Paese con la nostra geografia, di fronte all'Africa, sia rendere il numero dei flussi governabile, riducendoli in modo drastico e facendo partire in parallelo un meccanismo di migrazioni legali, sicure e se possibile legate al mercato del lavoro nel paese in cui si va a migrare. Noi siamo leader di questa questione e ce lo riconosce tutto il mondo"

Il leader della Lega ha commentato solo scrivendo: "Chiamate un medico!". Altri esponenti del PD, in particolare Ettore Rosato, hanno invece difeso la posizione di Gentiloni invitando Salvini a "chiedere notizie agli imprenditori del Nord Est", che hanno bisogno di lavoratori immigrati.

A difesa di Salvini, invece, è intervenuto il senatore leghista Tony Iwobi, di origine nigeriana, che ha fatto una proposta:

"Negli ultimi 3 o 4 anni quanti sono i rifugiati siriani giunti attraverso il mare? Una minima parte, per l'80 per cento non sono né siriani né libici e non provengono da un Paese in guerra. Se vogliamo agevolare l'immigrazione regolare non facciamoli arrivare attraverso questi tunnel della morte dove negli ultimi 4 anni sono morte 15 mila persone. La maggior parte di quei ragazzi arriva da Nigeria, Costa d'Avorio, Ghana, Senegal, tutti Paesi nei quali ci sono anche ambasciate italiane: ebbene concediamogli i visti, facciamoli arrivare in modo regolare, sano e controllato così sapremo dove vanno e perché arrivano. E questo anche per rispettare la dignità umana"

A cura di Biagio Chiariello
21:12

Martina: “M5s e Lega dicano agli italiani che hanno fallito, hanno una grave responsabilità”

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Il segretario reggente del Partito Democratico, Maurizio Martina, va all’attacco di Lega e MoVimento 5 Stelle, intervistato dal Tg1: “Abbiamo vissuto 60 giorni di scontri, tatticismi, conflitti, soprattutto da parte di chi il 4 marzo ha prevalso alle urne. Devono dire agli italiani che hanno fallito, non hanno garantito una prospettiva al Paese, questa è una responsabilità molto grave”. Martina ribadisce un concetto già espresso nel pomeriggio attraverso un tweet: “A due mesi dal voto il Paese ha bisogno di risposte serie. Chi ha prevalso il 4 marzo ha fallito, ma ancora gioca alla propaganda”.

Martina assicura che il Pd contribuirà allo sforzo di Mattarella: “Noi cercheremo di contribuire allo sforzo che il presidente della Repubblica sta facendo in questa situazione. Lo abbiamo fatto dal primo minuto, immediatamente dopo il 4 marzo, e intendiamo con coerenza sviluppare questo nostro lavoro”. E, infine, un passaggio sulla direzione del Pd che si è tenuta ieri: “Quello della Direzione nazionale è stato un momento molto importante per noi, una discussione utile. Ne usciamo sicuramente più forti, più uniti, più consapevoli del ruolo che possiamo avere soprattutto nei prossimi”.

A cura di Stefano Rizzuti
19:52

M5s rifiuta la proposta di un governo a tempo: "Salvini ha sprecato la sua occasione"

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Il MoVimento 5 Stelle replica alla proposta di Matteo Salvini di formare un governo a tempo (fino a dicembre) per evitare l'immediato ritorno alle urne o la nascita di un esecutivo tecnico. La risposta viene affidata al capogruppo al Senato pentastellato, Danilo Toninelli: "Salvini ha sprecato l'occasione della sua vita. Ha deciso di stare con Silvio Berlusconi che è un pluricondannato. Salvini l'occasione l'ha avuta ma l'ha sprecata, non facciamo governi balneari", afferma declinando così l'offerta del leader della Lega.

"Mi deludono le persone di cui ho stima, non quelle che non conoscono e di cui non ho apprezzato il passato", dice ancora Toninelli a Radio 105. Il capogruppo del M5s al Senato ribadisce quindi la volontà di andare al voto al più presto, anche con questa legge elettorale tanto criticata dai pentastellati. "È seriamente necessario andare a votare, anche con questa legge. Noi – si dice certo – cresceremo ancora: aboliremo i vitalizi, almeno alla Camera, e la gente capirà che dove ci sono questi ragazzi le cose si fanno". Toninelli parla anche del Partito Democratico: "Il Pd si è dimostrato essere ancora in pugno a Renzi, che con tutti i fallimenti politici lo porterà al 5%. La gente non può continuare" a votarli.

A cura di Stefano Rizzuti
19:21

Salvini: "Se M5s non accetta la proposta di un governo a tempo si può solo tornare al voto"

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Dopo l'appello rivolto oggi al MoVimento 5 Stelle per formare insieme un governo che arrivi a dicembre, il leader della Lega Matteo Salvini spiega che in caso di rifiuto della sua offerta da parte dei pentastellati, non rimane altra possibilità se non tornare al voto. Se non c'è un accordo dei Cinque Stelle "allora rimane solo il voto", afferma il segretario della Lega a Cinisello Balsamo, al termine di un comizio. "Di più non posso fare, non posso fare miracoli", afferma ancora. Salvini si augura che tutti possano accettare la sua proposta: "Spero che tutti ci stiano perché piuttosto che avere un governo telecomandato da Bruxelles che per due anni ci massacra, penso che ai 5 Stelle convenga un governo amico degli italiani e non nemico". "Se il centrodestra è compatto – afferma poi Salvini – e se anche i grillini invece che insultare si siedono e hanno voglia di discutere, io penso che faremo un buon lavoro per gli italiani. Poi si torna al voto e chi prende un voto in più governa tranquillo per 5 anni". 

Nel pomeriggio, durante una conferenza stampa a via Bellerio, il leader leghista aveva annunciato la linea in vista delle consultazioni di lunedì al Colle. Salvini dirà a Mattarella che la sua idea è quella di portare avanti un governo a tempo, magari fino a dicembre, con il MoVimento 5 Stelle, per evitare che l'unica soluzione rimasta sia quella di un governo tecnico guidato da personalità esterne: ipotesi che il segretario della Lega vuole evitare a ogni costo. Per il momento dal MoVimento 5 Stelle non è arrivata nessuna risposta alla proposta di Salvini, ma questa mattina Luigi Di Maio ha ribadito di voler tornare al voto a breve, magari già il 24 giugno, spiegando di essere contrario a un qualsiasi accordo di governo istituzionale.

A cura di Stefano Rizzuti
18:41

Gentiloni a Grillo: "L'Italia non può essere fuori o contro Euro ed Europa"

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Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni parla di Unione europea ed Euro da Genova, al festival di Limes, lanciando un messaggio che sembra essere una risposta a Beppe Grillo: il garante del MoVimento 5 Stelle è tornato a proporre un referendum per decidere sull’eventuale uscita dell’Italia dall’Euro. Secondo Gentiloni, “l’Italia non è un paese neutrale che può permettersi di essere fuori o contro l'Euro. E deve fare la sua politica dentro quel quadro di alleanze. È pericoloso dimenticarsi la nostra scelta di campo”.

L’Italia deve fare l'Italia, trovando sempre una combinazione tra i nostri interessi nazionali e le nostre alleanze internazionali – afferma il presidente del Consiglio -. Guai se smettessimo di fare l'Italia: non possiamo permetterci né un Paese che ritenga esaurita la propria politica estera allineandosi alle politiche dell'alleanza atlantica o dell'Unione europea né di uscire da questi binari. Alla mia successora o al mio successore dirò che l'Italia deve fare l'Italia, difendendo i suoi interessi nazionali, ma non dimenticando dove siamo e qual è la nostra scelta di campo. Quello che direi e che dirò è che l'Italia, in una politica estera sempre più importante, deve fare l'Italia: trovare sempre una combinazione tra i nostri interessi nazionali e le nostre alleanze storiche”.

A cura di Stefano Rizzuti
16:50

Salvini: "Governo con M5s fino a dicembre, ma no a un tecnico alla Monti come premier"

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Il leader della Lega Matteo Salvini chiede nuovamente al MoVimento 5 Stelle di sedersi a un tavolo per fare insieme un governo "a tempo". E l'idea è quella di un esecutivo che arrivi fino a dicembre. In conferenza stampa, Salvini spiega: "Se di governo tecnico, di scopo o istituzionale, l'incarico va dato partendo da chi ha vinto le elezioni, escludo qualsiasi tecnico alla Monti. E ribadisco l'invito a M5S come fare insieme un governo a tempo per fare poche cose e bene". Salvini presenterà queste richieste lunedì al presidente della Repubblica Mattarella durante le consultazioni. E il leader della Lega parla di un governo che duri fino a dicembre.

Salvini ribadisce il suo no a un governo tecnico: "Si può chiedere al presidente Mattarella per evitare l'ennesimo governo tecnico irrispettoso per gli italiani, che escludo, un governo che si faccia carico di fare in fretta e bene poche cose: una legge elettorale che mandi al governo chi prende un voto in più, come le regionali, bloccare iva e accise rispettando i parametri europei e senza aumentare le tasse, andare a Bruxelles a dire che prima viene l'interesse nazionale, iniziando a respingere il nuovo bilancio Ue". “Sarei solo contento se ci fosse questo percorso accompagnato coi Cinque Stelle, che porti il paese al voto, senza che ci cada dall’alto l’ennesimo professorone”, afferma ancora Salvini “premettendo che Renzi è lontanissimo da questo discorso”.

Il leader della Lega esclude un governo con il Pd al suo interno: “Dove c’è Renzi non ci sono io. Nel Pd quello che dice Renzi si fa e dove c’è Renzi non c’è Salvini”. Il segretario del Carroccio continua a spiegare la sua posizione: “Mi sentirei pronto a governare il Paese domani mattina, ma se questo fosse un ostacolo sono pronto anche a dieci passi indietro. Ci sono altri che possono farlo anche meglio di me. Il massimo sarebbe un governo politico. Ci mettiamo attorno a un tavolo quasi tutti e ci diamo dei tempi e delle cose da fare, perché mi rifiuto di annoiare gli italiani per tutta l’estate parlando solo di legge elettorale”.

Sulla legge elettorale, Salvini spiega di volere un premio di maggioranza e apre ai Cinque Stelle sulla possibilità che vada alla lista, invece che alla coalizione: “Sono pronto a ragionare sia come premio di coalizione che di lista. Io da due mesi dico che il governo che avrebbe più senso è centrodestra-M5s, ma sono l’unico che la pensa così, non la pensano così Berlusconi e Di Maio”, aggiunge ancora tornando a parlare del governo. Soffermandosi poi su chi dovrebbe essere il presidente del Consiglio, Salvini esclude che a giugno, al Consiglio europeo, ci sia ancora il governo Gentiloni in carica: “Mi rifiuto di mandare Alfano”, dice. Allo stesso tempo Salvini rifiuta anche i nomi di altri papabili: “Sui giornali sto leggendo di nomi di candidati premier a cui io dico di no: non appoggerò mai governi guidati da dame di compagnia della Commissione europea”.

Il presidente del Consiglio, secondo il leader del Carroccio, non deve comunque essere necessariamente un leghista. Infine, Salvini parla dei programmi di centrodestra e Cinque Stelle, compatibili – secondo quanto spiegato in conferenza stampa – anche sui due punti cruciali: flat tax da una parte e reddito di cittadinanza dall’altra. “Si è già trovato” un punto di incontro, risponde ai cronisti.

A cura di Stefano Rizzuti
15:34

Di Maio: "Grillo dice ciò che vuole, la linea M5S su Euro e Ue resta: cambiare tutto"

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"Grillo è uno spirito libero e lo conosciamo tutti, ma la linea sull'Europa e sull'euro resta sempre quella: cambiare tutto. Per cambiare ce lo devono far fare. Escludere M5S dal governo significa escludere i cittadini dalle decisioni e non solo sull'Europa e sull'euro ma su chi deve governare. Insomma, non si deve tradire il voto degli italiani", ha dichiarato Di Maio ai cronisti arrivando a Montecitorio. "Arginare il Movimento 5 Stelle dal governo significherà ancora una volta chiamare in causa i cittadini, noi lo abbiamo fatto chiedendo il voto subito, ma è chiaro che poi il Movimento dovrà farlo anche in altri modi".

A cura di Charlotte Matteini
15:06

Franceschini: "Renzi esulta per il mancato accordo Pd-M5S? Ragionamento superficiale e sbagliato"

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"Penso che la riflessione di Renzi sia superficiale e sbagliata. Proprio il fatto che Grillo e 5 Stelle tornino, fallita una prospettiva di governo e avvicinandosi le elezioni, ai toni populisti e estremisti, dimostra che avremmo dovuto accettare la sfida di un dialogo proprio per portarli a rapportarsi con la realtà di una azione di governo reale che non si affronta con grida e slogan. Come evolve un movimento che raccoglie il consenso di un terzo degli italiani riguarda anche il Pd e tutto il Paese ed è miope pensare sia un vantaggio che regredisca a posizioni populiste", ha dichiarato il ministro Dario Franceschini replicando alle dichiarazioni odierne di Matteo Renzi relative al mancato accordo tra Pd e M5S.

A cura di Charlotte Matteini
12:20

Renzi: "Grillo propone referendum sull'euro? Orgoglioso di aver fatto saltare accordo Pd-M5S"

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"Oggi Grillo torna al referendum sull'euro. Da quando ha capito che non andranno a Palazzo Chigi ha ripreso con insulti e follie. Sono orgoglioso di aver contribuito, con tanti amici, a evitare l'accordo con il Pd e M5S. La coerenza vale più delle poltrone". Così Matteo Renzi replica a Beppe Grillo che parla sulla rivista francese Putsch dell'idea di proporre agli italiani un referendum sull'euro.

In un post su Facebook Mateo Renzi spiega che adesso il Movimento è in difficoltà, e per questo "il PD torna a essere un partito di delinquenti, non più il compagno di strada verso il Governo. Sui social tornano gli insulti, le campagne di odio condotte dai finti profili, il giustizialismo". E spiega che la scelta di dire "no" a Di Maio non è stata una ritorsione: "Rispetto ai dirigenti Cinque Stelle noi abbiamo una diversa concezione dell'Europa, del lavoro, del futuro, dei diritti, della lotta politica contro gli avversari. Massimo rispetto per gli elettori che hanno scelto i Cinque Stelle. Se hanno i numeri per governare, governino. Ma massimo rispetto anche per chi non vuole finire la propria esperienza come partner di minoranza della Casaleggio e Associati srl".

A cura di Annalisa Cangemi
09:41

Di Maio: "Bisogna tornare al voto il 24 giugno, non si può cambiare la legge elettorale"

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"Berlusconi e Renzi sono d'accordo. Ora sarà Salvini a decidere se aiutarli o meno a fare un governo contro di noi. Stanno già cercando il pretesto, le riforme o una nuova legge elettorale. Ma una nuova legge non si può fare, ci infileremmo in un inferno. Bisogna tornare al voto, il 24 giugno". Luigi Di Maio – intervistato dal Fatto Quotidiano – paventa l'ostruzionismo M5S, invoca il voto e individua una data: "Noi diciamo no a un nuovo Nazareno, magari con Giorgetti premier come ho letto sul Corriere della Sera. E sarebbe ancora peggio un governo di scopo, di tregua o con qualsiasi altra formula: se con 120 parlamentari abbiamo fatto perdere la metà dei voti al partito di governo, con 338 eletti non gli faremmo passare neanche un provvedimento".

"Rivendico con orgoglio – dice – il no a Berlusconi. E il mio nome come premier non è mai stato il problema". "La più grande bugia è che" con Salvini "tutto sia saltato perché io volevo fare il premier a tutti i costi". E precisa la sua affermazione al termine delle consultazioni sull'appoggio esterno di Berlusconi e Meloni: "Ho solo detto che avremmo considerato non ostile il sostegno esterno a un governo con i nostri programmi". Quanto alla successiva apertura al Pd spiega: "Pensavo che il senatore semplice Renzi potesse permettere un processo di rinnovamento nel Pd, accettando un'autocritica dopo la batosta elettorale. Poi però è andato in tv e ha rotto tutto, prima della direzione del Pd". E sulla nuova legge elettorale afferma: "Non si può fare, perderemmo anni a discuterne. Già mi immagino Salvini dirmi: ‘Io sono per il premio di lista, ma Berlusconi lo vuole per la coalizione'". Chiede di votare "il 24 giugno con i ballottaggi": le norme sul voto all'estero (convocazione con 60 giorni di preavviso) "sono in un regolamento ministeriale, che non può impedire l'esercizio del diritto al voto, diritto costituzionale". 

È la stessa posizione ribadita dal capogruppo al Senato Danilo Toninelli"Questi governi tecnici, di tregua, di transizione, del presidente sono fatti per tirare a campare, preferisco andare a votare. Se è un governo tanto per fare e tirare a campare con dentro Renzi e Berlusconi non so cosa direbbero i cittadini fuori. Non permetteremo di continuare a distruggere il Paese". No a Mattarella e voto subito? chiede Giorgio Zanchini a "Radio Anch'io": "Esatto", risponde Toninelli.

A cura di Annalisa Cangemi
22:14

Rosato: "Non sosterremo mai governo con Di Maio premier, se rinuncia possiamo discutere con M5S"

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"Per noi un governo con Di Maio premier non si può fare". A dichiararlo è il vicepresidente della Camera Ettore Rosato, ospite a Piazza Pulita. Alla domanda ‘ma quindi senza Di Maio premier, un governo con M5S potrebbe nascere?', Rosato ha risposto che in quel caso il Partito Democratico potrebbe sedersi al tavolo con il Movimento 5 Stelle e discuterne, sempre mantenendo intatte le distanze e parlando chiaramente di punti programmatici.

A cura di Charlotte Matteini
22:09

Salta definitivamente accordo Pd-M5S, Martina chiude. Di Maio: "Vogliono ammucchiata contro di noi"

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Nella convulsa giornata di oggi, la direzione nazionale del Partito Democratico ha definitivamente detto a qualsiasi ipotesi di sostegno a un esecutivo a trazione grillina. Nel corso della riunione, il segretario reggente Maurizio Martina ha spiegato ai vari esponenti del Partito Democratico che il dialogo con il Movimento 5 Stelle non voleva essere il preludio a un sicuro accordo di governo, ma semplicemente un dialogo volto a capire se potevano sussistere le condizioni per trovare un'intesa programmatica.

Martina, nel corso della direzione Pd, ha chiuso a ogni accordo di governo sia con il Movimento 5 Stelle sia con il centrodestra a trazione leghista, dando così seguito alla linea politica impartita dalla maggioranza renziana. La relazione del reggente è stata votata all'unanimità, ma nel corso della discussione alcuni esponenti della minoranza che fa capo al governatore pugliese Emiliano hanno dichiarato il proprio dissenso circa la posizione anti-M5S espressa dal Pd.

A questo punto, le elezioni anticipate sembrano avvicinarsi ma l'ipotesi non piace affatto al presidente Mattarella, che infatti ha convocato per lunedì 7 maggio un nuovo giro di consultazioni per capire se potrebbero sussistere altre maggioranze di governo all'orizzonte. Tolte le urne anticipate, rimarrebbe una sola carta per uscire dallo stallo istituzionale che ormai perdura da due mesi: il governo di "tregua" o del presidente.

A cura di Charlotte Matteini
17:38

Consultazioni, ecco il calendario di lunedì

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Il nuovo giro di consultazioni inizierà lunedì 7 maggio alle 10 con la delegazione del Movimento Cinque stelle. Seguirà quella del centrodestra che si presenterà al Colle in un'unica delegazione. Poi di seguito le delegazioni degli altri partiti. Chiusura in serata con i presidenti di Camera e Senato Roberto Fico ed Elisabetta Casellati. Lo si legge nel calendario delle consultazioni diffuso dal Quirinale.

Alle 12.00 è atteso al Colle il Partito Democratico. Nel pomeriggio riprenderanno gli incontri alle 16.00 Liberi e Uguali. Poi alle 16.20 toccherà al Gruppo Parlamentare per le Autonomie (SVP-PATT,UV) del Senato della Repubblica, al Partito SVP (Südtiroler Volkspartei) e al (UV – Union Valdôtain). Alle 16.40 ci sarà il Gruppo Misto del Senato della Repubblica e alle 17.00 il Gruppo Misto della Camera dei Deputati.

A cura di Annalisa Cangemi
17:17

Di Maio: “Faranno un governo di tutti contro di noi"

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"Noi siamo stati già responsabili, ora tocca agli altri. Se vogliono faranno un governo di tutti contro di noi… non sarà facile fare una ammucchiata contro di noi, abbiamo 338 parlamentari e voglio vederli su ogni provvedimento…", ha dichiarato Di Maio a caldo commentando la relazione della direzione Pd.

A cura di Charlotte Matteini
14:22

L'allarme dell'Ue: "In Italia l'incertezza politica prolungata mette a rischio l'economia"

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Anche l’Unione europea chiede all’Italia una rapida soluzione della crisi istituzionale e di fare in fretta con la formazione del nuovo governo. Lo stallo politico, secondo la Commissione Ue, sta portando a una “incertezza politica più pronunciata”, che se dovesse essere “prolungata potrebbe rendere i mercati più volatiti e incidere sul clima economico”. È questo l’allarme che viene lanciato nei confronti dell’Italia nel documento che accompagna le previsioni economiche di primavera dei paesi Ue.

La Commissione fornisce ulteriori elementi del quadro economico italiano, sostenendo che non c’è stato alcuno sforzo per arrivare alla correzione dello 0,3% del Pil che ha chiesto al governo. E i dati che emergono non sono molto positivi neanche per la crescita italiana, che rimane il fanalino di coda europeo, nonostante le previsioni per il 2018 siano sullo stesso livello dell’anno precedente all’1,5%. In miglioramento, invece, sia il dato sulla disoccupazione che dovrebbe scendere al 10,8%, sia il debito che nel 2019 potrebbe arrivare sotto al 130%.

In generale, nel 2018 nell’Unione europea è stato registrato un leggero calo della crescita, con il +2,3%. Si partiva però da un +2,4% dell’anno precedente, il dato più alto degli ultimi dieci anni. Altra nota positiva per l’Unione riguarda il deficit: nessun paese tra gli stati membri ha un deficit superiore al 3%.

A cura di Stefano Rizzuti
12:12

Mattarella convoca nuove consultazioni per lunedì: si svolgeranno in un'unica giornata

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Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella darà il via a nuove consultazioni per provare a sbloccare le trattative per la formazione del nuovo governo nella prossima settimana, in particolare nella giornata di lunedì. Si tratterà di consultazioni che avverranno in un'unica giornata, secondo quanto comunicato dal Colle. "A distanza di due mesi le posizioni di partenza dei partiti sono rimaste immutate – si rende noto dal Quirinale -. Non è emersa alcuna prospettiva di maggioranza di governo. Nei giorni scorsi è tramontata anche la possibilità di una intesa tra il M5s e il Pd. Il presidente Mattarella svolgerà nuove consultazioni, in un'unica giornata, quella di lunedì, per verificare se i partiti propongano altre prospettive di maggioranza di governo".

Il Colle ha quindi preso atto del momento di stallo da cui sembra difficile uscire e chiede una soluzione ai partiti, sperando che negli incontri di lunedì nello Studio alla Vetrata vengano fuori nuove ipotesi di governo. Mattarella punta ad avere in mano qualche possibilità alternativa per sperare che si possa formare un governo politico e che non debba ricorrere a esecutivi istituzionali, magari con esponenti terzi a guidarli. I due mandati esplorativi affidati alla presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati e al presidente della Camera Roberto Fico hanno dato esito negativo e le due ipotesi che il capo dello Stato ha chiesto di verificare – accordo tra centrodestra e MoVimento 5 Stelle o intesa tra pentastellati e Partito Democratico – sono tramontate. Il centrodestra nelle ultime ore ha chiesto al Colle di valutare l'idea di affidare il preincarico al leader della Lega Matteo Salvini, mentre il MoVimento e il suo capo politico Luigi Di Maio vorrebbero tornare al voto il prima possibile, non riuscendo a trovare un accordo che li possa portare al governo. Il Pd, invece, resta fermo sulla linea dell'opposizione. Al momento non si vedono soluzioni possibili per Mattarella che decide quindi di ricorrere a un nuovo giro di colloqui per provare a sbloccare in qualche modo le trattative.

A cura di Stefano Rizzuti
10:33

La proposta di Rotondi a Fico: "Sospenda le indennità parlamentari finché non si fa il governo"

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Lo stallo prosegue e le due Camere si riuniscono a ritmi sempre più blandi. Pochi i lavori in aula, altrettanto esigui quelli nelle commissioni speciali. E l’ipotesi è che si continui così ancora per un po’, in attesa della formazione del governo. Per questo motivo Gianfranco Rotondi, segretario di Rivoluzione Cristiana e vicepresidente del gruppo di Forza Italia, propone al presidente della Camera Roberto Fico di sospendere le indennità dei parlamentari. “Sono allergico alla demagogia e al populismo, difendo i vitalizi e lo status del parlamentare, ma essere pagati senza lavorare è un'altra storia – afferma in una nota -. Penso che il presidente Fico debba proporre all'ufficio di presidenza una sospensione della indennità parlamentare a fronte di una situazione inedita di un Parlamento che viene retribuito da due mesi senza un'ora di lavoro e senza che alcun parlamentare si indigni per un infame balletto di vanità personali sulle macerie del Paese”.

Rotondi aveva già lanciato questa proposta negli scorsi giorni, attraverso Twitter: “Detesto la demagogia, specie in bocca ai politici e specie sul tema dei nostri stipendi, però dopo due mesi di chiacchiere sterili proporrei di sospendere volontariamente l’erogazione delle indennità parlamentari fino alla soluzione della crisi di governo”, scriveva sul social network. Rispondendo alle domande di alcuni utenti, Rotondi aveva aggiunto: “Devo chiedere alla presidenza della Camera se l’aula può approvare una mozione per sospendere il pagamento dell’indennità parlamentare a causa dell’assenza di lavori parlamentari”.

Oggi Rotondi è tornato sull’argomento attaccando i Cinque Stelle, pur senza citarli direttamente. “Dovevano aprire le Camere come una scatoletta di tonno – scrive ancora su Twitter – hanno prodotto il Parlamento che da due mesi viene retribuito senza un’ora di lavoro”.

A cura di Stefano Rizzuti
10:11

Toninelli (M5S): "Governo di cambiamento non può essere con Cav che tiene al guinzaglio Salvini"

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"Di Maio dice che la fedeltà di Salvini a Berlusconi è solo per questioni finanziarie? È semplicemente riportare alcuni fatti". Danilo Toninelli, capogruppo M5S al Senato, interviene ai microfoni di Radio 1 commentando le dichiarazioni di Luigi Di Maio sui legami tra Berlusconi e Salvini. "Molti giornalisti e molti giornali politici – prosegue Toninelli – hanno riportato fatti storici, neanche molto lontani, in cui si parla di prestiti e fideiussioni che legano a doppio mandato la Lega con Berlusconi. Per me il dato è un altro; Salvini ha tradito non solo i propri elettori ma ha tradito gli italiani. Se fermo per strada 10 persone e dico a queste persone se secondo loro un governo che gli migliori la vita può essere un governo con dentro e al centro Berlusconi che tiene al guinzaglio Salvini che ha preso più voti, tutti mi risponderebbero che è una pura follia, non può essere un governo di cambiamento", conclude.

Toninelli si dice contrario anche a accordo con la coalizione del centrodestra che mantenga Berlusconi come leader di Forza Italia. "È un ossimoro, una contraddizione – spiega -, come dire di fare una gara di 100 metri e vincere le Olimpiadi con le gambe legate, praticamente impossibile". Il capogruppo pentastellato affronta poi la questione del ricorso a nuove urne: "Sono rimasto fino a ieri sera a parlare con tanti nostri senatori e nostri deputati e non ho visto nessun tipo di malumore sulla richiesta di Di Maio di tornare al voto". "Abbiamo cercato di fare una cosa rivoluzionaria – prosegue poi Toninelli – dar vita a un governo che avesse ben indicato cosa dovesse fare. Parlo del contratto di governo, e dall'altra parte abbiamo avuto i soliti vecchi partiti sabotatori del cambiamento che invece hanno ragionato con logiche personali di convenienza e hanno fatto buttare via all'Italia e al Presidente della Repubblica ben 60 giorni. Dopo 60 giorni di tentativi per fare un governo in cui noi c'eravamo come unica forza politica a fare proposte – denuncia – abbiamo trovato la Lega di Salvini che ha mantenuto l'abbraccio a Berlusconi e non ha voluto abbracciare gli italiani e il cambiamento, dall'altra parte un Pd che è ancora rovinato e tenuto in mano da un Renzi che detta la linea andando in Tv. Siamo alla follia più totale". E poi ribadisce il "no" del Movimento a un governo di transizione: "Sedermi a un tavolo per un eventuale governo di transizione chiesto da Mattarella? Per fare cosa?".

Sul vincolo del doppio mandato, che potrebbe brappresentare un problema nel caso in cui si tornasse al voto, Toninelli risponde così: "Abbiamo un garante che è Beppe Grillo, potrà parlare lui. Non mi interessa proprio – ha detto Toninelli – è una regola scritta nel nostro statuto, io sono preoccupato per i problemi degli italiani, non sono preoccupato per me stesso".

A cura di Annalisa Cangemi
20:31

Salvini: "Con Di Maio sono pronto a sedermi al tavolo domani mattina"

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"Di Maio è arrivato secondo, ma nonostante gli insulti anche domattina sono pronto a mettermi al tavolo con lui e parlare di riforme" come quella della legge Fornero. Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini in diretta telefonica con il Tg di La7. "Al tavolo anche con Berlusconi? Ci hanno dato 12 milioni di voti – risponde – Io rimango fedele non a una persona, ma al voto degli italiani. M5S e Pd hanno problemi interni, ma 60 milioni di italiani non possono dipendere da Di Maio e Renzi". 

Poi replica con una battuta agli attacchi che Di Maio ha lanciato durante la registrazione del programma "Porta a Porta": "Ha girato tutti i forni del Paese e li ha trovati chiusi, non so se quello di Renzi è chiuso". Il leader del Carroccio aggiunge: "Queste beghe stufano me, figurarsi chi è a casa. Ho fretta che ci sia un governo che difenda a Bruxelles gli interessi degli italiani".

E se per il leader pentastellato un governo sostenuto da tutti, un governo tecnico o istituzionale, sarebbe solo un modo per "tirare a campare", Salvini afferma: "Sono pronto a metterci la faccia, rischiando. Deciderà Mattarella. La gente mi dice ‘provaci fino all'ultimo'. Avrei da guadagnare dalle elezioni, ma non mi interessa che cresca la Lega, ma l'Italia. Ma se Di Maio, Renzi continuano a litigare, ci presentiamo da Mattarella a dire ci proviamo. Tirare a campare non fa parte del mio temperamento".

Sui presunti finanziamenti alla Lega da parte di Berlusconi, di cui ha parlato questa sera Di Maio, Salvini ha risposto così: "Figurarsi, tutto quello che faccio lo faccio con la mia testa. Senza una lira, abbiamo chiesto prestiti a candidati e sostenitori. Le mie sono scelte politiche dettate unicamente dalla coerenza, dalla lealtà e dal rispetto del voto degli italiani. Chiunque parli di soldi, prestiti, fideiussioni, regali e ricatti inesistenti a me e alla Lega, se finora è stato ignorato, da domani sarà querelato".

A cura di Annalisa Cangemi
18:20

Franceschini: "Pd voti fiducia a Martina, è la premessa per l'unità"

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Il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini chiede unità al Pd in vista della direzione di domani e spiega che per costruirla è necessaria una premessa: un voto di fiducia dell’assemblea al segretario reggente Maurizio Martina. “Ho letto che Renzi spera nell'unità del partito domani in direzione. Anch'io, ovviamente”, afferma interpellato dai cronisti a Montecitorio. “Di certo – continua Franceschini – non ci divideremo sulla prospettiva di un rapporto coi 5 stelle che non è più sul tavolo dalla sua intervista di domenica sera e conseguenti reazioni di Di Maio. Ora il tema è un altro. Si tratta di restituire autorevolezza al partito nel percorso delle consultazioni”.

Secondo Franceschini “l’unità si può costruire facilmente, anche passando dalla chiarezza di un confronto politico, ma partendo da un voto esplicito di fiducia della Direzione al segretario reggente, atto minimo ma indispensabile per dargli la forza di gestire una fase così difficile, sino all'Assemblea o al Congresso, vedremo. E sono certo che Renzi, che ha a cuore come tutti noi l'unità del Pd, sarà il primo a votare la fiducia al suo ex vicesegretario”.

A cura di Stefano Rizzuti
17:46

Renzi: "Non si può pensare ad accordo di governo con M5S, ma punto all'unità del Pd"

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"Non capisco come si possa pensare a un accordo di governo con i Cinque stelle" Lo ha ribadito, a quanto si apprende, l'ex segretario del Pd Matteo Renzi in un colloquio con alcuni senatori Dem al termine della assemblea del gruppo al Senato. Nel corso della conversazione, Renzi si è mostrato sorpreso dalla reazione nel partito all'intervista rilasciata domenica in tv su un eventuale governo con i Cinque stelle. "Non mi sarei aspettato – è il senso del ragionamento – reazioni di questo tipo: è pazzesca la pretesa che non possa più dire la mia. Non possono pensare che, da senatore, io la smetta di dire quello che penso".

In merito all'iniziativa di Lorenzo Guerini, che ha redatto un documento di mediazione, Renzi ha commentato: "Il documento di Guerini in vista della direzione è una iniziativa che mira all'unità del partito: spero non vogliano cogliere pretesti per rompere". Renzi si è comunque augurato, a quanto viene riferito, che domani la direzione si chiuda in maniera unitaria, senza strappi.

A cura di Annalisa Cangemi
15:34

Salvini a Di Maio: "Grillini irresponsabili, se preferiscono litigare faremo governo da soli"

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Dopo le accuse di Luigi Di Maio nei suoi confronti, Matteo Salvini risponde al capo politico del M5s in merito al suo presunto attaccamento alle poltrone. “Non rispondo a insulti e sciocchezze su soldi e poltrone – replica il leader della Lega – per noi lealtà e coerenza valgono più dei ministeri. Voglio dare un governo agli italiani, se i grillini preferiscono litigare lo faremo da soli”.

In mattinata Salvini aveva rivolto un nuovo appello ai Cinque Stelle per provare a sedersi a un tavolo e riaprire il confronto tra le due parti per arrivare alla formazione del nuovo governo. E aveva anche proposto a tutte le forze politiche di far partire da subito le commissioni parlamentari eleggendo presidenti e vicepresidenti. Salvini è tornato sull’argomento dopo gli attacchi di Di Maio: “Bloccare anche la partenza dei lavori delle commissioni parlamentari è da irresponsabili”, afferma ancora il segretario della Lega rivolgendosi al leader pentastellato e al suo partito.

A cura di Stefano Rizzuti
13:43

I renziani non vogliono la conta interna in direzione: "No a M5S, ribadiamo l'opposizione"

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I renziani dicono "no" alla conta interna in direzione nazionale e alla vigilia della riunione, inizialmente convocata per decidere se accettare l'ipotesi di un governo Pd-M5S, presentano un documento per dire no sia all'accordo con i grillini sia alla conta interna nel Partito Democratico. Come riporta la bozza di documento anticipata da Huffington Post, i tre punti firmati da 116 esponenti della corrente renziana, mirano a neutralizzare di fatto la discussione sull'accordo, ormai saltato, con il Movimento 5 Stelle e ribadire la linea dell'opposizione.

1. Crediamo dannoso – si legge nel documento – fare conte interne nella prossima Direzione. È più utile riflettere insieme sulla visione che ci attende per le prossime sfide e sulle idee guida del futuro del centrosinistra in Italia.

2. Crediamo che lo stallo creato dal voto del 4 marzo sia frutto dell'irresponsabilità del Centrodestra e del Movimento Cinque Stelle che con la loro campagna elettorale permanente hanno messo e stanno continuando a mettere in difficoltà il nostro Paese.

3. Crediamo che il PD debba essere pronto a confrontarsi con tutti, ma partendo dal rispetto dell'esito del voto: per questo non voteremo la fiducia a un governo guidato da Salvini o Di Maio. Significherebbe infatti venire meno al mandato degli elettori democratici. È utile invece impegnarci a un lavoro comune, insieme a tutte le altre forze politiche, per riscrivere insieme le regole del nostro sistema politico-istituzionale", conclude il documento.

A cura di Charlotte Matteini
12:37

Di Maio: "Salvini si è piegato per le poltrone, Lega dice no al voto per i guai finanziari"

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Dal capo politico del MoVimento 5 Stelle Luigi Di Maio arriva una nuova chiusura nei confronti di Matteo Salvini e della Lega, nonostante gli appelli del leader del Carroccio, arrivati anche nelle ultime ore, per riaprire il dialogo. “Non è possibile nessun governo del cambiamento con Berlusconi e il centrodestra. Salvini ha cambiato idea e si è piegato a lui solo per le poltrone. Si torni subito al voto!”, scrive il capo politico pentastellato su Twitter.

Di Maio pubblica il suo tweet corredato da uno screenshot nel quale mostra un post di Salvini del 16 luglio 2012, quando il segretario della Lega scriveva: “Nessun leghista è disposto a puntare ancora su un’alleanza con Berlusconi. No a possibili assi tra Carroccio e cavaliere. La nostra gente non ne vuole sapere di un ritorno in campo di Silvio Berlusconi. Basta. Basta per sempre”.

Il capo politico del MoVimento 5 Stelle ha poi ribadito il messaggio attraverso un post pubblicato sul blog delle stelle: "Per il MoVimento 5 Stelle non è possibile nessun governo del cambiamento con Berlusconi e il centrodestra. Salvini che continua a riproporre questa soluzione, sta prendendo in giro gli italiani. Salvini ha avuto l’occasione di mettersi al lavoro per i cittadini e realizzare finalmente delle soluzioni per i problemi che tutti gli italiani attendono da anni, ma ha preferito Silvio Berlusconi al bene del Paese. Ed è incredibile, considerata l'umiliazione che gli ha inflitto al Quirinale quando Salvini ha fatto il microfono per la ‘voce del padrone'. Ha scelto di rimanere con l’alleato che fino a poco tempo fa rinnegava, con quello che definiva un ‘condannato' che stava al governo con il Pd", prosegue allegando il post a cui fa riferimento.

Chiudendo il suo post con duro attacco alla Lega: "Non resta che tornare subito al voto. Noi non abbiamo alcun problema nel farlo perché ci sostengono i cittadini con le piccole donazioni. Altri invece si oppongono perché, tra prestiti e fideiussioni, magari hanno qualche problemino con i soldi. Ma l'Italia non può rimanere bloccata per i guai finanziari di un partito. Al voto!".

A cura di Stefano Rizzuti
12:12

L'appello di Salvini al M5s: "Sediamoci subito a un tavolo per far nascere questo governo"

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Il leader della Lega Matteo Salvini ha le idee chiare e torna a rivolgersi al MoVimento 5 Stelle per provare a formare un nuovo governo. Allo stesso tempo rivolge un appello a tutti i partiti: far partire sin da domani l’attività delle commissioni parlamentari, nominando i presidenti di ogni commissione indipendentemente dalla formazione del governo. “Il governo lo faccio con chi non ha perso le elezioni – afferma in conferenza stampa a Genova – continuo a escludere ogni rapporto di governo con Renzi, Boschi, Gentiloni, le cui riforme vogliamo smontare. Spero che queste settimane abbiano fatto capire ai Cinque Stelle che la coerenza non è merce in distribuzione al discount, sono umilmente a disposizione da oggi pomeriggio dove si vuole, con chi si vuole, in diretta o non in diretta per sederci a un tavolo su pensioni, scuole, punto per punto, temi per temi, senza professoroni universitari”. E per Salvini l’idea è quella di formare un governo politico “tra chi ha vinto” o tornare al voto. Ma quest’ultima “non è la strada per cui lavoriamo, per noi gli interessi degli italiani vengono prima”.

Vediamo di far nascere questo governo che è un parto – afferma ancora il leader del Carroccio -. Faremo tutto il possibile per dare risposte agli italiani e per occuparci della vera emergenza di questo paese che è il lavoro. Sono disponibile a mettere in piedi un governo, non un governo di tutti per fare poco e niente che non mi piacciono. Ma le elezioni spero di vederle tra cinque anni”, aggiunge rispondendo a chi gli chiede se vede un nuovo voto a breve e proseguendo: "Io spero di vederle fra cinque anni, perché è giusto che gli italiani che hanno votato vedano che quello che abbiamo promesso sia realtà. Da soli non ce la facciamo ma mi rifiuto di pensare a un governo che dipenda da 30-40-50 Scilipoti".

Salvini rivolge poi un appello a tutti i gruppi parlamentari: “Per evitare che il Parlamento risulti un soprammobile in questo periodo, propongo a tutte le forze politiche, in attesa che nasca un governo, di metterci a far lavorare le commissioni parlamentari. Da domani si può cominciare a lavorare perché tutte le commissioni eleggano dei presidenti e dei vicepresidenti per lavorare sui troppi dossier fermi. Le commissioni possono iniziare domani mattina a lavorare, lo dico a tutti: Di Maio, Renzi, Grasso. Non è uno scambio di poltrone ma la dimostrazione della volontà della Lega di iniziare a lavorare. Spero che gli altri segretari di partito accettino questa proposta per iniziare a lavorare e produrre. Magari le commissioni troveranno in Parlamento delle alleanze, che magari non saranno quelle di governo, ma che produrranno cose sui singoli temi”.

Infine Salvini si sofferma anche sul tema della legge elettorale, spiegando che l’ipotesi migliore è modificare quella attuale inserendo un premio di maggioranza e sostenendo che ogni altra soluzione richiederebbe troppo tempo: “Serve una legge elettorale per permettere a chi ha un voto in più di governare. Dobbiamo aggiungere il premio di maggioranza a questa legge elettorale, non ci sono due anni di tempo” per modificarla completamente.

A cura di Stefano Rizzuti
10:13

Fedriga (Lega): "Nuove trattative con il MoVimento 5 Stelle o ritorno al voto"

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Dopo il fallimento delle trattative tra Partito Democratico e MoVimento 5 Stelle la posizione della Lega è chiara: nuove trattative con i pentastellati o ritorno al voto. Almeno secondo Massimiliano Fedriga, neoeletto presidente di Regione in Friuli Venezia Giulia. Intervistato da Circo Massimo, su Radio Capital, Fedriga ha escluso accordi con il Pd e ha lanciato un appello ai parlamentari responsabili per sostenere un governo. “Faremo tutti gli sforzi per vedere se i Cinque Stelle cambiano idea per la quarta volta e perché sostengano l’appello alla responsabilità” fatto da Matteo Salvini.

Dal 4 marzo – continua Fedriga – non abbiamo cambiato posizione, questa è la coerenza. Ragioniamo allora su pochi punti fondamentali per il Paese, sugli impegni che abbiamo preso con i cittadini, superiamo la stagione dei veti, del ‘devo fare io il premier' e pensiamo ai problemi del Paese e non a quelli dei partiti o di chi ha ambizioni personali”. E se si dovesse fallire, l’ipotesi migliore sarebbe quella del ritorno al voto, secondo il presidente della regione Friuli Venezia Giulia. “Aspettiamo la decisione del presidente Mattarella, siamo fiduciosi, confidando nella sua saggezza. Poi speriamo si passi al ‘forno delle responsabilità’”, conclude.

A cura di Stefano Rizzuti
09:59

Domani la direzione Pd, ma M5s chiude ad alleanza con i dem. La Lega riapre a Di Maio

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In attesa della direzione del Pd convocata per domani, prosegue lo stallo nelle trattative per formare il governo. Domani i dem decideranno se sedersi a un tavolo con il MoVimento 5 Stelle per far partire le trattative, ma intanto i pentastellati sembrano aver già deciso: dopo le parole di Matteo Renzi l’ipotesi di un esecutivo con il Pd è sfumato. Dall’altra parte c’è invece Matteo Salvini: dopo il trionfo della Lega alle elezioni regionali del Friuli Venezia Giulia, il segretario del Carroccio punta al preincarico o a riprendere il dialogo con il MoVimento 5 Stelle, forte delle affermazioni elettorali del centrodestra alle regionali.

Salvini ha annunciato di essere pronto a “cercare in Parlamento la forza per fare le cose che ci chiedono gli italiani. Ci proverò fino all’ultimo, ma partendo dal centrodestra”. Salvini è quindi disponibile a un preincarico e ribadisce che non tratterà con il Pd ma solo con i Cinque Stelle. Nel MoVimento, invece, è Alfonso Bonafede a spiegare la linea: “Per noi è finito il tempo”. Quindi è inutile aspettare il voto della direzione, secondo la linea del M5s.

Allora, secondo il MoVimento, la soluzione è tornare al voto al più presto. Il capo politico Di Maio ha chiesto un ritorno alle urne a giugno, ipotesi quasi impossibile dal punto di vista delle tempistiche. Molto più probabile che il presidente della Repubblica decida di rinviare quantomeno all’autunno un eventuale voto, ma non senza aver prima tentato tutte le strade percorribili per dare all’Italia un governo.

A cura di Stefano Rizzuti
22:32

Orfini: "Procedere all'assemblea per il nuovo segretario del Pd subito dopo il 3 maggio"

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Anche il presidente del Partito Democratico Matteo Orfini si inserisce nella discussione delle ultime ore sulle parole pronunciate dall'ex segretario dem Matteo Renzi durante una trasmissione tv, con le quali ha chiuso a un dialogo con i Cinque Stelle. Orfini difende Renzi e sostiene che subito dopo la direzione convocata per il 3 maggio si dovrà procedere con l'assemblea per chiudere la fase transitoria e ripartire. "Mi è stato chiesto di rinviare la convocazione dell'assemblea per non scaricare le nostre tensioni sulla delicata fase delle consultazioni – spiega su Facebook -. Così ho fatto. Ma a questo punto credo che appena passata la direzione sarà indispensabile procedere alla convocazione. Per chiudere questa fase transitoria con una scelta chiara che solo quella assemblea può fare. Ma proprio perché siamo in una fase transitoria, se si mette in campo una iniziativa obiettivamente complicata e divisiva come quella dell'accordo col M5s, non ci si può stupire se poi se ne discute. Tra di noi e col paese".

Orfini passa poi alla difesa di Renzi, sostenendo che sia legittimo, per l'ex presidente del Consiglio come per tutti gli altri esponenti del partito, poter affermare le proprie opinioni in tv o sui giornali:

Tanti leader del Pd che in queste settimane hanno legittimamente proposto di costruire una maggioranza insieme al M5s stanno ora spiegando che è una vergogna che un altro leader del Pd abbia detto in una intervista tv di non essere d'accordo con questa ipotesi. Il problema a quanto pare non è il merito, ma il metodo. Non andava detto in tv, ma negli organismi. Tesi che per un nostalgico del centralismo democratico come me ha un suo fascino, ma che stride non poco se a sostenerla sono gli stessi che la linea dell'accordo con Di Maio l'hanno messa in campo con decine di interviste sui giornali e in tv.
L'altra obiezione che viene fatta è che così si delegittima il lavoro del reggente. Tesi piuttosto curiosa. Io con Martina ho condiviso ogni passaggio nella gestione di questa fase. Lui riteneva utile provare a cercare un accordo col M5s. Io no. Lui ha spiegato perché in decine di occasioni in tv e sui giornali. Io ho spiegato il mio punto di vista in una sola trasmissione. Non ho ritenuto illegittimo il suo comportamento e nemmeno il mio. È normale confronto di idee. Al quale hanno partecipato tutti quelli che ora si lamentano. Ricordo che ci chiamiamo Partito Democratico e a nessuno può essere chiesto di non dire ciò che pensa.
Ma così il Pd si disgrega, qualcuno obietta, non si può discutere l'operato del segretario. Ricordo a tutti che siamo in una fase eccezionale: segretario dimissionario, poteri a un reggente (non un segretario con pieni poteri) per un periodo limitato in attesa che l'assemblea elegga un nuovo segretario o convochi un congresso.

A cura di Stefano Rizzuti
20:03

Renzi replica agli attacchi: "Da eletto ho il diritto e il dovere di illustrare le mie scelte"

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L'ex segretario del Pd ed ex presidente del Consiglio Matteo Renzi replica alle polemiche nate nelle ultime ore dopo la sua intervista rilasciata ieri sera alla trasmissione Che tempo che fa. Renzi risponde su Twitter – rilanciando il video dell'intervista – agli attacchi ricevuti oggi da tanti esponenti come Dario Franceschini e Andrea Orlando. "Sono stato eletto in un collegio – scrive -. Ho il dovere, non solo il diritto, di illustrare le mie scelte agli elettori". Renzi conclude: "Rispetto chi nel Pd vuole andare a governare con il M5s, ma credo sarebbe un grave errore".

Renzi ha poi scritto anche su Facebook: "Ieri ho spiegato perché non sono d’accordo a votare un governo Di Maio o un governo Salvini. Tocca a loro governare, se ne sono capaci. L’ho spiegato senza rancore, senza ripicche, senza polemiche. Qualcuno dei miei compagni di partito vorrebbe invece fare un governo con il Movimento Cinque Stelle. Hanno una opinione legittima. Li rispetto. Ma non sono d’accordo con loro. L’ho detto. Era mio dovere farlo anche per rispetto a chi ci ha votato. Chi è stato eletto ha un obbligo di trasparenza verso i propri elettori. Rispetto per tutti, censura per nessuno: davvero tutti possono andare in TV tranne uno? Non scherziamo, amici. Continuerò ad ascoltare tutti e a dire la mia ovunque: in direzione, in assemblea, in Parlamento, sui social, in TV. Ma qui il problema non è metodologico ma di merito. Io penso che votare un governo Di Maio sarebbe tradire il mandato dei nostri elettori. E non mi stancherò mai di dirlo".

A cura di Stefano Rizzuti
19:37

Orlando: "Non si tiene un partito in queste condizioni, non si capisce chi dirige il Pd"

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Il ministro della Giustizia e leader della minoranza Pd, Andrea Orlando, dà ragione al segretario reggente del partito, Maurizio Martina, e si schiera contro Matteo Renzi dopo le sue parole pronunciate ieri sera in diretta tv su RaiUno. “Ha ragione Martina, non si può tenere un partito in queste condizioni se si ha a cuore il suo destino”, scrive Orlando sul suo account Facebook.

Orlando spiega:

Renzi e Martina in ticket hanno vinto il Congresso. Poi, su quella linea, il PD ha perso le elezioni. Renzi si è dimesso. Ci è stato detto che, data la situazione istituzionale, non si poteva fare un Congresso. Abbiamo dato comunque la nostra disponibilità ad accettare la reggenza di Martina, ma dal giorno dopo è stato evidente che le difficoltà maggiori nello svolgimento del suo ruolo sono venute proprio da una parte di coloro che lo avevano indicato. L’Assemblea Nazionale che avrebbe potuto fare chiarezza è stata rinviata per decisione della maggioranza. Conclusione: le urne si avvicinano, non c’è una linea né condivisa né maggioritaria, non si capisce chi dirige il partito. Nessuna discussione è stata fatta sulle cause della sconfitta che, peraltro, viene costantemente evocata. È ragionevole pensare che senza una correzione ci ripresenteremo agli elettori con gli stessi limiti del 4 marzo.

A cura di Stefano Rizzuti
18:57

Zingaretti attacca Renzi: "Grave show in tv prima della direzione, genera caos e confusione"

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Anche il presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti, dopo la sua rielezione il 4 marzo nonostante la sconfitta generale del Pd alle politiche, attacca Matteo Renzi, ex segretario del suo partito. "Se si vuole bene a un partito un leader ha mille occasioni per far valere un'idea o la sua linea. Se si va in tv, a poche ore dalla direzione, a fare uno show si genera solo caos e confusione – dice riferendosi all'intervista rilasciata da Renzi a Che tempo che fa -. Questo dopo una lunga serie di sconfitte è molto grave. Il 10 giugno si voterà in centinaia di Comuni con sistema maggioritario. Ci sono migliaia di candidati che si stanno battendo per vincere e rischiano sempre di più l'isolamento. Una comunità non può consumarsi in questo modo".

A cura di Stefano Rizzuti
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Le consultazioni per il nuovo governo
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