Ultime notizie sui risultati delle elezioni Usa 2020, tra Biden e Trump è sfida all’ultimo voto. Joe Biden sembra essere a un passo dalla Casa Bianca, avvicinandosi alla soglia dei 270 grandi elettori e totalizzando oltre 71 milioni di voti. Per vincere definitivamente ha bisogno di un altro Stato tra Nevada (dove è in vantaggio), Georgia, North Carolina e Pennsylvania, dove i risultati potrebbero tardare a causa dei voti per posta. Si potrebbe andare anche alla prossima settimana. Trump conta, al momento, 213 grandi elettori e lancia accuse su brogli elettorali. Ma già diversi Stati, tra cui il Michigan, le hanno respinte.
- Quali sono gli Stati che devono ancora essere assegnati 05 Novembre
- Come funziona il collegio elettorale che elegge il Presidente 05 Novembre
- Quando arriveranno i risultati definitivi negli Stati chiave 05 Novembre
- Si riduce ancora gap in Georgia, Biden a 18.000 voti da Trump 05 Novembre
- L'Arizona torna in gioco, Trump potrebbe ancora farcela 05 Novembre
- Proteste in Arizona, Trump riduce le distanze 05 Novembre
- Biden rimette in gioco anche la Georgia, riduce gap in Pennsylvania 05 Novembre
- Elezioni Usa, Nevada non teme il ricorso di Trump: "Siamo invulnerabili ad attacchi legali" 05 Novembre
- Presidenziali Usa, dal 2024 Colorado assegnerà grandi elettori a vincitore voto popolare 05 Novembre
- Trump annuncia ricorso in 6 stati: chiede di fermare spoglio e nuovo conteggio schede 05 Novembre
- Elezioni Usa, Trump annuncia ricorso anche in Georgia: nelle prossime ore ulteriori risultati 05 Novembre
- Le proteste dei sostenitori di Trump: seggi accerchiati e manifestazioni in strada 05 Novembre
- Risultati Elezioni Usa: Biden a un passo dalla Casa Bianca, decisivi Nevada, Georgia e Pennsylvania 05 Novembre
Trump attacca ancora: "Fermate la frode!"
"FERMATE LA FRODE!", questo l'ultimo tweet di Donald Trump, presidente uscente e candidato repubblicano alle ultime elezioni statunitense. Trump, che al momento è dato in svantaggio, ha accusato i democratici di "rubare le elezioni" e ha affermato che fosse in corso una frode elettorale. Il social network ha segnalato le dichiarazioni di Trump, sottolineando che potrebbero essere fuorvianti rispetto a quello che è effettivamente il processo di scrutinio dei voti.
Biden: "Ho fatto campagna da democratico, ma governerò da presidente"
"Lasciate che sia chiaro: ho fatto una campagna da orgoglioso democratico, ma governerò da presidente americano". Lo ha scritto Joe Biden su Twitter. Il candidato democratico ed ex vice di Barack Obama, ha poi aggiunto: "Stiamo lottando affinché ogni singolo voto possa essere contato nel Paese", lanciando il link al Biden Fight Fund, il fondo che raccoglie aiuti economici che assicurare che le elezioni si svolgano in modo democratico.
Georgia, proteste pro-Trump dopo che un giudice ha respinto le accuse di frode elettorale
Dei sostenitori di Donald Trump stanno protestando ad Atlanta, fuori dalla State Farm Arena, dove prosegue il conteggio dei voti arrivati per posta. Un giudice dello Stato aveva respinto l'azione legale avviata dalla campagna del presidente uscente che parlava di frode elettorale. Al momento si fa sempre più stretto il margine di vantaggio di Trump in Georgia. Con il 98% di schede scrutinate è al 49,5% contro il 49,2% dello sfidante democratico Joe Biden.
Quando si conoscerà il vincitore delle elezioni USA
Secondo il segretario di Stato dela Pennsylvania si potrebbero conoscere oggi i risultati delle elezioni statunitensi. In Pennsylvania, Stato chiave per l'esito delle presidenziali, al momento Donald Trump è in vantaggio con il 50,2% sul 48,5% di Joe Biden. In Nevada invece, dove il democratico è per ora in testa, le autorità elettorali hanno affermato che prevedono di fornire ulteriori aggiornamenti sull'andamento dei conteggi solamente della giornata di domani. Non solo: hanno anche sottolineato che potrebbero ricevere altre schede la prossima settimana e che queste verranno conteggiate. C'è tempo fino al 12 novembre per inserire nel sistema le schede. Un risultato chiaro però potrebbe comunque già profilarsi nel weekend. "Prevediamo di avere il grosso dei voti postali ricevuti dal sistema entro sabato o domenica", ha detto Joe Gloria, funzionario della contea di Clark.
Una corte statale del Michigan respinge le accuse di Trump di frode elettorale
Anche il Michigan respinge le accuse di frode elettorale di Donald Trump. Un giudice di una corte statale ha infatti respinto il ricorso della campagna del presidente per fermare il conteggio dei voti. Nello Stato, in cui non è ancora certo l'esito del voto, Joe Biden risulta al momento in vantaggio con il 50,6% contro il 47,8% di Trump.
Biden: "Abbiate pazienza, si stanno ancora contando i voti"
"Abbiate pazienza. Si stanno conteggiando i voti e siamo contenti di come siamo messi": così Joe Biden chiede agli elettori di portare ancora pazienza, ma ribadisce anche di essere positivo riguardo all'esito delle elezioni. Per avvere un risultato ci potrebbero ancora volere diverse ore, dal momento che si stanno ancora contando diversi voti arrivati per posta.
Perché potrebbero volerci ancora diverse ore per conoscere il risultato delle elezioni USA
Potrebbero volerci ancora diverse ore per arrivare a scoprire chi sarà il prossimo presidente degli Stati Uniti. Secondo la manager della campagna del democratico Joe Biden lo spoglio continuerà "tutto oggi fino a domani per finalizzare questi ultimi Stati che ci porteranno sopra i 270 voti elettorali". E ha nuovamente chiesto pazienza ai cittadini. Si è inoltre detta ottimista sull'Arizona, in cui il vantaggio di Biden si starebbe restringendo a vantaggio di Donald Trump. "Abbiamo sempre saputo che sarebbe stato un testa a testa e se guardiamo ai voti che devono essere ancora scrutinati vediamo molte contee democratiche", ha concluso, ammettendo allo stesso tempo che però i democratici si aspettando comunque un margine piuttosto stretto.
In Pennsylvania mancano ancora mezzo milione di voti da conteggiare
In Pennsylvania ci sono ancora oltre mezzo milione di voti da conteggiare. Forse anche 700mila. Lo riferisce la campagna di Joe Biden. Al momento, però, nella contea di Allegheny è stato sospeso il conteggio dei voti per posta a causa del contenzioso portato in tribunale dalla campagna di Donald Trump. Dovrebbe riprendere domani: solo nella contea devono ancora essere contati 29mila voti.
Elezioni USA, cosa sta succedendo negli Stati dove il conteggio dei voti non è finito
Ci sono ancora sei Stati chiave che non sono stati chiamati e dove non è ancora chiaro l'esito delle elezioni del 3 novembre. E in cinque di questi il margine tra i due candidati, il presidente uscente Donald Trump e lo sfidante democratico Joe Biden, è decisamente ristretto. Il che significa che nulla è ancora detto su chi sarà il prossimo inquilino della Casa Bianca. Trump è in vantaggio in Georgia, Nord Carolina e Pennsylvania, mentre Biden è in testa in Arizona e Nevada. Ma mancano ancora diversi voti da conteggiare. In Georia, ad esempio, dove Trump è avanti per circa 18mila voti, sono 60mila quelli che devono essere ancora scrutinati.
Nevada, Biden in vantaggio di soli 8mila voti
In Nevada Joe Biden è in vantaggio su Donald Trump per un margine decisamente stretto, per meno di 8mila voti. Con l'86% dei voti scrutinati il democratico è in testa al 49,3% contro il 48,7% del presidente uscente. Si stanno ancora aspettando aggiornamenti dalla contea di Clark, che comprende Las Vegas. Il procuratore generale dello Stato, Aaron Ford, ha comunque fatto sapere che il Nevada si prepara a respingere ogni ricorso legale contro i risultati delle elezioni annunciato dalla campagna Trump, assicurando che questi sono assolutamente affidabili proprio grazie ai dispositivi anti-frode.
Trump: "Ogni voto arrivato dopo Election Day non sarà contato". E Twitter lo segnala
"Ogni voto arrivato dopo l'Election Day non sarà contato", ha scritto Donald Trump su Twitter. Ma lo spoglio dei voti, come sappiamo è ancora in corso visto anche l'alto numero di voti arrivati per posta. Infatti il social network ha subito segnalato il post specificando che il contenuto potrebbe diffondere informazioni fuorvianti rispetto al processo elettorale e mettendo ben in chiaro che diversi voti devono ancora essere conteggiati.
Pennsylvania, Trump: "Grande vittoria legale". Il procuratore: "Contare prima tutti i voti"
Donald Trump parla di una "grande vittoria legale in Pennsylvania". I legali del presidente uscente hanno anche annunciato di aver ottenuto mandato dal tribunale per entrare in un seggio a Filadelfia durante lo spoglio dei voti, ancora in corso. "La campagna elettorale è finita, i voti sono stati espressi ed ora è il momento di contarli e rispettare la volontà degli elettori. Non consentirò a nessuno di fermare il processo di conteggio. Si tratta di voti legali e saranno contati", ha replicato il procuratore generale nello Stato, Josh Shapiro, respingendo l'azione legale della campagna di Trump. Da parte sua la campagna di Biden ha assicurato che "saranno conteggiati tutti i voti", ma che poi il candidato democratico "vincerà le elezioni con ampio margine".
Georgia, Trump in leggero vantaggio. Ma mancano ancora 60mila schede da scrutinare
Al momento in Georgia, uno degli Stati in bilico, Donald Trump risulta in vantaggio su Joe Biden con il 49,6% contro il 49,2% dello sfidante democratico. La partita per l'ex vice di Barack Obama però non è chiusa. Nello Stato, infatti, mancano ancora 60mila schede da scrutinare. E il lieve vantaggio del presidente uscente sarebbe dato da circa 18mila voti. Lo ha confermato il segretario di Stato: "Le operazioni vengono fatte con assoluta accuratezza, che riteniamo più importante della velocità. Ci vorrà altro tempo".
In Nevada (dove Trump è in svantaggio) i Repubblicani chiamano alla frode elettorale
Dalla campagna Trump-Pence arriva la comunicazione di un "annuncio importante" in conferenza stampa a Las Vegas, Nevada, oggi alle 8.30 ora locale. Alla conferenza parteciperà anche il leader del partito repubblicano in Nevada, Michael McDonald. Il quale ha confermato che i Repubblicani stanno programmando una causa per presunta frode ai danni degli elettori, sostenendo che avrebbero partecipato al voto nello Stato circa 10mila persone che non vivono però più in Nevada. Al momento Trump è dietro a Biden per pochi voti nello Stato, precisamente 7.647.
Quali sono gli Stati che devono ancora essere assegnati
Battaglia all'ultimo voto fra i due candidati alla Casa Bianca. Mancano ancora alcuni stati all'appello per chiudere le elezioni presidenziali USA 2020 e sapere chi sarà il prossimo presidente. Ancora non ci sono i risultati definitivi di Nevada, Arizona, North Carolina, Pennsylvania, Georgia e Alaska, dove si sta continuano con lo spoglio delle schede.
Restano da contare circa 140.000 schede nella contea di Philadelphia in Pennsylvania
Ci sono circa 140.000 voti per posta in sospeso nella contea di Philadelphia, in Pennsylvania, secondo quanto riportato dalla CNN. Secondo il sito del Segretario di Stato sono ancora 120.128, ciò suggerisce che il totale dei voti per corrispondenza ricevuti è aumentato, il che non sorprende: nelle conferenze stampa, il commissario di Philadelphia Lisa Deeley ha affermato che stava stimando 350.000 voti totali per corrispondenza, ma quel numero non includeva i voti ricevuti dopo domenica. La legge statale consente che i voti per corrispondenza contrassegnati dal giorno delle elezioni possano essere ricevuti e contati fino a domani.
Biden a un passo dalla vittoria, ma Trump può ancora farcela
Joe Biden è a un passo dalla vittoria delle elezioni ma per Donald Trump non è ancora finita. Se l’attuale inquilino della Casa Bianca mantiene la Pennsylvania, può arrivare a 270 voti con Arizona, Carolina del Nord e Georgia. L'Arizona è la sorpresa delle ultime ore: inizialmente lo Stato era stato assegnato a Biden ma poi Trump ha recuperato molto terreno. L'ultimo aggiornamento dà a Biden il 50,5 percento dei voti contro il 48,1 percento di Trump, un distacco dunque di 68.000 voti circa. Manca ancora il 14 percento delle schede per capire chi la spunterà.
Osce contro Trump: "infondate" le accuse in merito a presunti brogli
Gli osservatori dell'Osce (Organization for Security and Co-operation in Europe) per le elezioni presidenziali negli Stati Uniti hanno accusato il presidente americano Donald Trump di "clamoroso abuso di potere". Per l'organismo internazionale, le accuse del Presidente in merito a presunti brogli durante le operazioni di conteggio dei voti sono "infondate" e hanno "indebolito la fiducia del pubblico nelle istituzioni democratiche". L'Osce ha elogiato gli accordi messi in atto dai funzionari elettorali in tutto il paese che hanno contribuito a una maggiore affluenza alle urne "nonostante le sfide poste dalla pandemia COVID-19", respingendo le critiche del presidente Trump al sistema di voto postale.
Come funziona il collegio elettorale che elegge il Presidente
I numeri del voto sono enormi: 72 milioni di elettori americani, un record storico, hanno votato per Joe Biden, 68 milioni, un numero di tutto rispetto se si tiene contro che il record precedente di Barack Obama era di 69,5 milioni, ha scelto di confermare Donald Trump. Eppure la sfida elettorale non è ancora decisa e si risolverà su poche decine di migliaia di schede che assegneranno i famosi voti del collegio elettorale. Nella più grande democrazia del mondo, infatti, il presidente non viene scelto dal popolo sulla base del numero dei voti che ottiene alle elezioni, ma la sua nomina avviene sulla base di un complesso sistema, il collegio elettorale, che assegna a ciascuno del 50 stati e al District of Columbia, dove ha sede la capitale Washington, un certo numeri di "voti elettorali" sulla base, approssimativamente, della loro popolazione. Vengono assegnati nel complesso 538 voti elettorali, o "grandi elettori": vuol dire che un candidato ha bisogno di 270 voti per vincere. Il sistema è un compromesso elaborato dai fondatori degli Stati Uniti tra chi voleva che fosse il voto popolare a decidere il presidente e chi era invece favorevole a una scelta da parte del Congresso. Ciascuno stato ha tanti voti elettorali quanti sono i senatori e deputati che lo rappresentano nel Congresso. Ogni stato, indipendentemente dalla popolazione, esprime due senatori, mentre ha un numero di deputati che dipende dal numero di abitanti. La California, con quasi 40 milioni di abitanti, ha 55 voti elettorali, il Wyoming, con meno di 580mila, tre. I quattro milioni di persone che vivono nei territori americani, come Porto Rico, non possono votare nelle presidenziali. I partiti scelgono i loro sostenitori per esprimere i voti elettorali di ciascuno stato. I criteri di selezione dei 538 grandi elettori, uno per ciascun voto, variano da stato a stato. Il 3 novembre tecnicamente gli elettori americani non hanno votato per Trump o Biden, ma per un gruppo o "lista" di grandi elettori del loro stato, che poi eleggeranno il presidente. Tutti gli stati tranne due utilizzano un sistema maggioritario secco: il ticket che ottiene la maggioranza dei voti popolari ottiene l'intero pacchetto di voti elettorali dello stato. Questo significa che le campagne elettorali tendono a concentrarsi sugli stati contesi, piuttosto che sulle roccaforti democratiche e repubblicane. Maine e Nebraska usano un sistema più complesso basato sulle circoscrizioni elettorali, che fa sì che i loro voti elettorali, nove in tutto, vengano distribuiti tra i due candidati. Così Biden ha ottenuto un voto elettorale nel repubblicano Nebraska e Trump un voto elettorale nel democratico Maine. I grandi elettori si riuniscono il primo lunedì dopo il secondo mercoledì di dicembre (quest'anno il 14 dicembre) per votare ufficialmente il presidente. In genere il voto dei collegio elettorale è una cerimonia simbolica, nel quale i grandi elettori si limitato a certificare il risultato elettorale dei rispettivi stati. Ma nel 2016 ad esempio sette dei 538 grandi elettori, un numero insolitamente elevato, votarono per il candidato che non aveva ottenuto la maggioranza dei voti popolari del loro stato. Tre dei sette grandi elettori votarono per l'ex segretario di stato Colin Powell, nonostante i loro stati avessero scelto Clinton. Il District of Columbia e 32 stati hanno leggi che impediscono ai loro grandi elettori di tradire la volontà dei cittadini. A luglio la Corte Suprema ha stabilito che gli stati hanno l'autorità di punire i grandi elettori sleali. Il numero totale di voti elettorali è uguale da decenni nonostante le variazioni demografiche, un fatto che ha condotto a grandi disparità nella rappresentatività. Un grande elettore del Wyoming, lo stato meno popoloso, rappresenta 193.000 persone. Un grande elettore del Texas, il più sotto-rappresentato, conta per 763.000. Se i voti elettorali fossero distribuiti in maniera omogenea ciascuno dovrebbe rappresentare 610.000 elettori. Con l'approccio maggioritario secco quindi Trump può tranquillamente perdere il voto popolare e conquistare il collegio elettorale: lo ha già fatto nel 2016. Dal 1876 a oggi è accaduto quattro volte. L'ultima prima di Trump fu nel 2000, quando il repubblicano George W. Bush diventò presidente battendo il democratico Al Gore pur avendo perso il voto popolare. Un problema del collegio elettorale che con l'esito incerto del voto di martedì potrebbe concretizzarsi è il rischio di pareggio, 269 a 269. In questo caso la neoeletta Camera dei rappresentanti deciderebbe il destino della presidenza il 6 gennaio, con un voto nel quale ciascuno stato conta per un voto, come previsto dal 12esimo emendamento della Costituzione Usa. La norma favorirebbe il partito repubblicano di Donald Trump. Ci sono infatti 26 stati nei quali i deputati repubblicani sono un numero superiore rispetto a quelli democratici, anche se la maggioranza dei deputati è in mano al partito democratico.
Quando arriveranno i risultati definitivi negli Stati chiave
È sfida all’ultimo voto negli stati chiave Usa dove ancora si contano i voti e che decideranno la partita tra Trump e Biden. Il candidato democratico vede il traguardo, ma negli ultimi stati rimasti si contano ancora i voti. Il destino delle elezioni presidenziali americane è appeso allo spoglio di Nevada, Georgia, North Carolina e Pennsylvania. Ma quando arriveranno i risultati definitivi in questi Stati? Per alcuni potrebbero volerci ancora giorni.
Si riduce ancora gap in Georgia, Biden a 18.000 voti da Trump
Si riduce ancora lo svantaggio di Joe Biden in Georgia nei confronti di Donald Trump. Il distacco che ieri era di oltre 100mila voti ora è sceso a quota 18.540 quanto sono state conteggiate il 96% delle schede. Lo stato della Georgia è uno degli stati vinti da Trump nel 2016 e porta in dote 16 seggi elettorali.
Proteste dopo il voto: 11 arresti a Portland e 50 a New York
La polizia americana ha annunciato l'arresto di 11 persone a Portland nello stato dell'Oregon e di altre 50 a New York durante le proteste scoppiate dopo il voto per le elezioni presidenziali. Secondo quanto riporta la Reuters, la polizia di Portland ha ha arrestato 11 persone e sequestrato fuochi d'artificio, martelli e un fucile, mentre il governatore dell'Oregon Kate Brown ha attivato la Guardia Nazionale in risposta alle proteste la notte dopo aver votato per le elezioni presidenziali. A New York, la polizia ha detto di aver effettuato circa 50 arresti durante le proteste che si sono diffuse nella città ieri.
L'Arizona torna in gioco, Trump potrebbe ancora farcela
L’Arizona potrebbe essere una delle maggiori sorprese di queste elezioni americane. Biden è ancora in vantaggio, ma lo scrutinio non è ancora finito e l'attuale inquilino della Casa Bianca ha ridotto la distanza grazie agli ultimi voti inviati per corrispondenza. Inizialmente lo stato era stato assegnato a Biden, ma poi Trump ha recuperato molto terreno e potrebbe ancora farcela. L'Arizona vale 11 grandi elettori. Nella notte un gruppo di manifestanti pro Trump si è radunato a Phoenix, fuori dal seggio elettorale mentre gli ultimi voti venivano contati. "We love Trump", lo slogan cantato dai supporter del presidente che si sono dati appuntamento dopo che Trump ha dichiarato più volte che il conteggio dei voti non era lecito e che andava fermato.
Battaglia all'ultimo voto fra i due candidati, Trump annuncia azioni legali
Lo staff della campagna presidenziale di Donald Trump ha annunciato azioni legali in diversi Stati. La campagna elettorale di Trump ha annunciato l'azione legale, chiedendo il riconteggio in Wisconsin, il blocco dello spoglio in Pennsylvania e contestando la gestione elettorale in North Carolina e Georgia. Tutti Stati chiave in cui si trovava in testa al momento dello spoglio del voto postale. Justin Levitt, un esperto di elezioni e professore di diritto, ha definito alcune delle cause, come quella nel Michigan, "ridicole". Secondo le stime della Cnn, in Pennsylvania ci sono 1,1 milioni di voti per posta da scrutinare ancora. Sebbene lo Stato abbia fatto "eccellenti progressi" nel conteggio delle schede, il segretario di Stato, Kathy Boockvar, stima che sarà "questione di giorni prima che venga contata la stragrande maggioranza delle schede". Intanto Il governatore della Pennsylvania, Tom Wolf, ha definito "vergognosa" la causa intentata dal presidente americano contro il suo Stato per fermare il conteggio dei voti. "Combatterò con tutti i mezzi per proteggere il voto di ogni cittadino della Pennsylvania", ha dichiarato Wolf.
Proteste in Arizona, Trump riduce le distanze
Biden è ancora in vantaggio in Arizona ma Trump ha ridotto leggermente la distanza grazie agli ultimi voti inviati per corrispondenza. L'Arizona che i democratici non vincevano dal 1996, è considerata ormai vinta da Biden da tutti i media americani eccezion fatta per Cnn che per il momento non ha fatto proiezioni ufficiali. Il totale dei voti aggiornati rilasciati dalla contea di Maricopa dopo le 2:30 di giovedì mostrano Biden con 912.585 voti e Trump con 838.071. In precedenza la contea riportava 887.457 voti per Biden e 802.160 per Trump. Nella contea tradizionalmente conservatrice i manifestanti si sono radunati davanti all'ufficio elettorale al grido "Contate questi voti!". La conquista dell'Arizona è fondamentale per la conquista dei 270 elettori necessari per vincere la Casa Bianca.
Biden rimette in gioco anche la Georgia, riduce gap in Pennsylvania
Il candidato Joe Biden ha più di un percorso davanti a sé per raggiungere la quota di 270 seggi e guadagnarsi la vittoria. In attesa di conoscere i dati definitivi sui risultati del Nevada (dove è attualmente in vantaggio dello 0,6% e dove una conferma ne decreterebbe la vittoria di queste storiche elezioni) l'ex vicepresidente ha anche rimesso in gioco lo stato della Georgia dove ieri era in ritardo di oltre 100mila voti mentre ora è in "striking distance" a -23.000. Trump in termini percentuali è ora al 49,6% mentre Biden è al 49,2%. Biden ha inoltre ridotto significativamente le distanze in Pennsylvania dove dai primi risultati delle elezioni ieri risultata in ritardo di oltre 10 punti percentuali mentre ora la distanza si è ridotta a 2,6 punti percentuali, che in termini assoluti sono circa 160.000 voti. Secondo quanto indicato dalla commissione elettorale dello Stato, devono ancora essere conteggiati oltre 300.000 voti che sono stati inviati per corrispondenza e sino a qui in tutti gli Stati i voti inviati per corrispondenza sono stati spediti in larga maggioranza da elettori democratici. I risultati definitivi in Pennsylvania potrebbero tuttavia non essere disponibili fino a domani a causa dell'alto numero di voti inviati per corrispondenza. Nell'altro campo elettorale invece le speranze sono puntate sull'Arizona dove Biden è ancora in vantaggio di 2 punti percentuali ma dove Trump ha ridotto leggermente la distanza grazie agli ultimi voti inviati per corrispondenza. L'Arizona è considerata ormai vinta da Biden da tutti i media americani eccezion fatta per Cnn che per il momento non ha fatto proiezioni ufficiali.
Elezioni Usa, Nevada non teme il ricorso di Trump: "Siamo invulnerabili ad attacchi legali"
Il Nevada non teme i ricorsi di Donald Trump e si dice pronto a respingere ogni ricorso legale che verrà presentato dalla campagna del presidente uscente. Trump ha già annunciato ricorso contro i risultati di alcuni stati in bilico. A farlo sapere alla Cnn è il procuratore generale del Nevada, il democratico Aaron Ford. “Ci sentiamo invulnerabili, se si guarda al passato”. Ford ricorda che Trump ha già fatto causa contro lo stato più volte: “Ogni volta il mio ufficio è riuscito a vincere. Abbiamo dispositivi di tutela per evitare frodi, penso che siamo impenetrabili”.
Presidenziali Usa, dal 2024 Colorado assegnerà grandi elettori a vincitore voto popolare
In Colorado gli elettori hanno approvato la ‘Proposition 113’, presentata dal governo a guida dem dello stato: con questa nuova norma in futuro i grandi elettori dello stato verranno assegnati al vincitori del voto popolare a livello nazionale e non al candidato che vince le elezioni nello stesso Colorado. Sono già 15 gli Stati Usa a guida democratica che hanno optato per questo cambiamento del sistema elettorale, dopo la sconfitta di Hillary Clinton nel 2016, quando la candidata dem prese più voti totali del suo sfidante, ma venendo comunque sconfitta da Donald Trump.
Trump annuncia ricorso in 6 stati: chiede di fermare spoglio e nuovo conteggio schede
La campagna del presidente uscente Donald Trump si rivolge alla Corte suprema. In primis per chiedere di intervenire contro la decisione della Corte suprema della Pennsylvania, che consente di conteggiare i voti arrivati per posta anche dopo l’election day. Poi lo staff del candidato repubblicano chiede anche il riconteggio dei voti, così come già fatto in Michigan. Ma l’intervento degli avvocati di Trump è ormai quasi certo anche in North Carolina e Georgia, dove lo stesso Trump è leggermente avanti al momento. Possibili azioni legali anche in Arizona e Nevada, dove è invece in vantaggio il suo sfidante, Joe Biden. Già certi, al momento, i ricorsi in Pennsylvania, Michigan e Georgia per fermare lo spoglio delle schede arrivate nelle ore successive ala chiusura dei seggi.
Elezioni Usa, Trump annuncia ricorso anche in Georgia: nelle prossime ore ulteriori risultati
Dovrebbero arrivare nelle prossime ore ulteriori risultati dello spoglio elettorale in Georgia, dove Donald Trump ha un vantaggio di poco più di 50mila voti su Joe Biden. Anche in Arizona dovrebbero arrivare nuovi risultati nelle prossime ore: qui il vantaggio di Biden è invece leggermente più consistente, ma mancano ancora più di 500mila schede, come riferisce la Cnn. Intanto la campagna del presidente uscente Trump ha presentato ricorso anche in Georgia, dopo quelli in Pennsylvania e Michigan. Viene chiesto un migliore accesso per gli osservatori ai luoghi in cui vengono conteggiate le schede.