Si continua a scavare senza sosta nella zona in cui una slavina ha colpito, distruggendolo, l’hotel Rigopiano di Farindola. Il bilancio provvisorio è ancora drammatico: 5 morti, 23 dispersi, nove persone tratte in salvo. A complicare le cose, in questa quarta mattinata di soccorsi, sono ancora una volta le condizioni meteorologiche: tra Penne e Farindola si è alzata una densa coltre di nebbia e il cielo è nuvoloso. Condizioni che potrebbero rallentare i soccorsi, impedendo agli elicotteri di sorvegliare la zona e diminuendo ulteriormente la visibilità.
“Continuiamo a lavorare con grande determinazione, grande forza, grande professionalità e con ogni mezzo per trovare le persone che sono lì sotto”, ha spiegato il viceministro del’Interno Bubbico, aggiungendo come sia necessario “coltivare la speranza”. Questa mattina, però, non sembrano giungere buone notizie, come ha spiegato un funzionario dei pompieri all’ANSA: “Abbiamo altri segnali da sotto la neve e le macerie e stiamo verificando. Potrebbero essere persone vive ma, anche, le strutture dell'albergo che si muovono sotto il peso della neve”. I soccorritori, invece, non riescono più a sentire quelle voci che nella tarda serata di ieri imploravano “aiuto” e per di più devono muoversi con grande cautela, dal momento che la zona è ancora a rischio slavine: “Il rischio valanghe è salito a 4 su una scala di cinque, ‘rischio forte', e non è affatto escluso che l'intera slavina possa rimettersi in movimento”.
Alle 10 di questa mattina è prevista una conferenza stampa della Protezione Civile, in cui si farà il punto della situazione e si cercherà anche di capire come procedono le operazioni per liberare le strade e raggiungere le zone ancora isolate. Il problema riguarda in modo particolare il versante abruzzese, mentre nelle Marche la situazione sembra migliorata: tutte le frazioni sono state raggiunte, anche se restano ancora diverse migliaia di persone senza elettricità.
- Nebbia e gelo, i soccorritori: "Non sentiamo più voci" 22 Gennaio
- Ritrovato corpo di un uomo senza vita. E' la sesta vittima accertata 22 Gennaio
- La valanga ha investito hotel a una velocità di 100 km/h: "Come 4mila tir a pieno carico" 22 Gennaio
Nebbia e gelo, i soccorritori: "Non sentiamo più voci"
Si continua a scavare senza sosta nella zona in cui una slavina ha colpito, distruggendolo, l’hotel Rigopiano di Farindola. Il bilancio provvisorio è ancora drammatico: 6 morti, 24 dispersi, nove persone tratte in salvo. A complicare le cose, in questa quarta mattinata di soccorsi, sono ancora una volta le condizioni meteorologiche: tra Penne e Farindola si è alzata una densa coltre di nebbia e il cielo è nuvoloso. Condizioni che potrebbero rallentare i soccorsi, impedendo agli elicotteri di sorvegliare la zona e diminuendo ulteriormente la visibilità.
“Continuiamo a lavorare con grande determinazione, grande forza, grande professionalità e con ogni mezzo per trovare le persone che sono lì sotto”, ha spiegato il viceministro del’Interno Bubbico, aggiungendo come sia necessario “coltivare la speranza”. Questa mattina, però, non sembrano giungere buone notizie, come ha spiegato un funzionario dei pompieri all’ANSA: “Abbiamo altri segnali da sotto la neve e le macerie e stiamo verificando. Potrebbero essere persone vive ma, anche, le strutture dell'albergo che si muovono sotto il peso della neve”. I soccorritori, invece, non riescono più a sentire quelle voci che nella tarda serata di ieri imploravano “aiuto” e per di più devono muoversi con grande cautela, dal momento che la zona è ancora a rischio slavine: “Il rischio valanghe è salito a 4 su una scala di cinque, ‘rischio forte', e non è affatto escluso che l'intera slavina possa rimettersi in movimento”.
Alle 10 di questa mattina è prevista una conferenza stampa della Protezione Civile, in cui si farà il punto della situazione e si cercherà anche di capire come procedono le operazioni per liberare le strade e raggiungere le zone ancora isolate. Il problema riguarda in modo particolare il versante abruzzese, mentre nelle Marche la situazione sembra migliorata: tutte le frazioni sono state raggiunte, anche se restano ancora diverse migliaia di persone senza elettricità.
Gentiloni: "Emergenza straordinaria, nessun capro espiatorio"
Quello che è accaduto in Centro Italia è stata una "concatenazione micidiale tra una nevicata che non si vedeva da 45 anni e tre scosse di magnitudo molto alta cui si è aggiunta valanga. Questo livello di emergenza non è normale, è stato straordinario". A ricordarlo è il Premier Paolo Gentiloni negli studi di ‘Che tempo che fa', su Rai 3, commentando quanto avvenuto in Centro Italia e cercando di mettere un freno alle polemiche sui soccorsi. "La magistratura ci dirà se ci sono responsabilità, tuttavia bisogna fare attenzione a scatenare nel Paese una voglia di trovare capri espiatori e giustizieri. Di fronte alle tragedie temo un Paese che cerca il giustiziere e il capro espiatorio. La verità serve a far funzionare le cose meglio, non a cercare vendette" ha ricordato ancora il Presidente del Consiglio, sottolineando: "La nostra Protezione civile è tra le migliori al mondo. La reazione all'emergenza straordinaria è stata straordinaria. Non solo li ringrazio ma li difendo: abbiamo un sistema di protezione civile che dobbiamo tenerci stretto, è tra i migliori al mondo".
Per quanto riguarda la necessità di uscire dallo stato di emergenza e per la ricostruzione, secondo il presidente del Consiglio, "dobbiamo dare poteri straordinari, a chi si occupa di emergenza e ricostruzione, ovvero alla Protezione civile e al commissario per la Ricostruzione". "Nei prossimi 3-4 giorni ci concentriamo, e lo faremo con l'Anac e con il Parlamento, su quali possono essere questi poteri straordinari, non possiamo avere strozzature burocratiche, dobbiamo dare un segnale di accelerazione forte e chiaro ai cittadini, tra i quali si è diffusa la disperazione" ha spiegato il Premier, concludendo: "Abbiamo un doppio nemico, la lentezza e la corruzione. Dobbiamo trovare un sistema per combatterli entrambi efficacemente".
Lunedì mattina i bambini estratti saranno dimessi dallʼospedale
Stanno tutti bene e presto saranno dimessi dall'ospedale i bambini estratti vivi dalle macerie dell'hotel Rigopiano di Farindola distrutto da una frana staccatasi dopo il terremoto che ha colpito il Centro Italia. Dopo averli tenuti in osservazione per accertare ogni assenza di disturbi fisici, i medici infatti hanno annunciato che lunedì mattina dopo le visite di routine i piccoli potranno lasciare l'ospedale civile di Pescara dove erano ricoverati. Lo riferisce l'ultimo bollettino medico diffuso dal nosocomio abruzzese. Anche gli adulti sopravvissuti alla tragedia, tranne uno che è stato operato, dovrebbero seguire lo stesso iter e lasciare in mattinata il nosocomio
Ritrovato corpo di un uomo senza vita. E' la sesta vittima accertata
Un'altra vittima è stata ritrovata all'interno dell'Hotel Rigopiano. I vigili del fuoco hanno rinvenuto il corpo di un uomo senza vita. A comunicarlo è la Prefettura di Pescara. Sale così a sei il numero delle vittime accertate. Ancora venti i dispersi.
Rigopiano, intervento con turbina chiesto già alle 7 del mattino: consegnata in ritardo
Già alle ore 7 del mattino di mercoledì 18 gennaio la Provincia di Pescara era stata informata del fatto che per raggiungere l'hotel Rigopiano era necessaria una turbina. "A Rigopiano non si va", riferì un dirigente nella Sala Operativa sostenendo che senza turbina non sarebbe stato possibile arrivare all'albergo. La ricerca della turbina è quindi iniziata solo quando i soccorritori, arrivati a un bivio poco lontano dall'hotel, hanno confermato l'impossibilità di procedere con i soccorsi in assenza delle strumentazioni adeguate ed è stata effettivamente consegnata con ore di ritardo.
Bollettino Asl Pescara: ricoverati 4 bimbi e 5 adulti superstiti. Stanno bene
L'azienda sanitaria locale di Pescara ha diramato l'ultimo bollettino medico relativo ai feriti tratti in salvo dall'hotel Rigopiano attualmente ricoverati in ospedale. Nell'aggiornamento si legge che nel nosocomio sono presenti 9 persone, 4 bambini e due adulti, in condizioni stazionarie. I bimbi sono stati trasferiti nel reparto di pediatria, mentre quattro adulti a breve verranno trasferiti nel reparto di degenza. Uno dei cinque sopravvissuti, però, è stato operato e al momento non è stata valutata la possibilità di dimissioni nel breve periodo. Le sue condizioni sono stazionarie e il decorso post-operatorio è regolare.
Sale a 24 il numero dei dispersi: si cerca Faye, manutentore del Rigopiano
Sale a 24 il numero dei dispersi della tragedia dell'Hotel Rigopiano. All'interno della struttura c'era infatti anche Faye Dame, 30enne di origine senegalesi in possesso di un permesso di soggiorno e regolarmente assunto al Rigopiano come manutentore. Il ragazzo stando ai racconti di alcuni sopravvissuti sarebbe stato visto all'interno della struttura poco prima della tragedia: la sua presenza é stata poi confermata agli inquirenti anche dal direttore dell'hotel Bruno Di Tommaso.
Vincenzo e Giorgia raccontano: "Ci siamo salvati abbracciandoci e mangiando la neve"
"E' stata una bomba, mi sono ritrovato i pilastri addosso. Ero seduto sul divano e i pilastri sono scivolati in avanti tagliandolo in due. Ci siamo salvati per questo. Io sono rimasto senza scarpe. Indossavo i leggings che mi aveva prestato la mia fidanzata. In un attimo ci siamo ritrovati in tre in un metro quadrato. Ci siamo abbracciati, nutrendoci di neve. Poco distante si sentivano anche le voci di un altro ragazzo e dei bambini, con cui non è stato possibile comunicare. La paura è stata tanta e abbiamo pregato", ha raccontato il sopravvissuto Vincenzo Forti all'amico Luigi Valiante.
Giorgia: "Grazie a tutti, per me oggi è una rinascita"
Con un breve post su Facebook, Giorgia Galassi ha ringraziato tutte le persone che in questi giorni si sono preoccupate per la sua sorte, standole vicino con il pensiero: "Volevo ringraziare tutte le persone che si sono preoccupate per me in questi giorni è che mi sono state vicino con il pensiero .. per me oggi è come una rinascita ! Grazie a tutti!"
La valanga ha investito hotel a una velocità di 100 km/h: "Come 4mila tir a pieno carico"
Una valanga di 120mila tonnellate di peso, che ha investito l’hotel Rigopiano a una velocità di oltre 100 chilometri l’ora. È impressionante la ricostruzione fatta dal servizio Meteomont dei Carabinieri e che peraltro si basa su dati provvisori, che potranno essere ritoccati nelle prossime ore. Spiegano i militari: “Il fronte di distacco della massa nevosa ha una larghezza di 500 metri e una lunghezza di 250 metri, con uno spessore di 2,5 metri. Con una simile altezza, il peso della neve è pari a a 200 chili per metro cubo. E di metri cubi di neve ne sono scesi sull'albero tra 200 e i 300 mila. Una bomba gelata che è scivolata su un pendio con 35 gradi di inclinazione pendio 35 gradi”. Alla partenza la valanga pesava circa 50 tonnellate, ma precipitando ha raggiunto una velocità di 100 chilometri orari, determinando una pressione pari a circa 4mila tir a pieno carico e coprendo un'area di 800 metri per 100 di larghezza con 300.000 metri cubi di neve.
Identificata la quinta vittima, Barbara Nobilio: il marito è ancora disperso
Identificata anche la quinta vittima della tragedia del Rigopiano: si tratta di Barbara Nobilio, 51 anni, di Loreto Aprutino (Pescara). La donna era in vacanza con il marito, che risulta ancora disperso.
Identificata un’altra vittima, è Sebastiano di Carlo, padre del piccolo Edoardo
È stata identificata un’altra vittima, Sebastiano di Carlo, padre del piccolo Edoardo, che è invece stato tratto in salvo dai soccorritori. Si tratta della quarta vittima accertata della slavina che ha colpito l’hotel Ricopiano. Ieri era arrivata anche la notizia della morte della mamma del piccolo Edoardo, Nadia Acconciamessa, confermata dal direttore sanitario dell’ospedale di Pescara.
Rischio valanghe ancora alto
I soccorritori sono al lavoro in condizioni estreme, rese ancora più difficili dal rischio di nuove slavine: "Il rischio valanghe è salito a 4 su una scala di cinque, ‘rischio forte', e non è affatto escluso che l'intera slavina possa rimettersi in movimento".