Chiusi alle 23 i seggi elettorali per consentire la consultazione sul referendum abrogativo sulla durata delle trivellazioni in mare. Non c'è il quorum, l'affluenza si ferma al 32%.
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Emiliano: "L'invito all'astensione è fallito". Grasso: "Affezionato all'idea di votare"
In attesa di conoscere la prossima rilevazione sull'affluenza alle urne il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha dichiarato che "il risultato è straordinario in termini di affluenza nonostante la giornata bellissima e gli innumerevoli inviti all'astensione", a partire da quello della maggioranza dem e dell'ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. "Sulla base di questi dati" precisa il governatore "possiamo dire che l'invito all'astensione è fallito. Ed è stato scongiurato dalla grande attività dei comitati per i referendum delle regioni". Anche il Presidente del Senato Grasso è andato a votare.
Affluenza referendum: alle 12 ha votato l'8,35%
Il ministero dell’Interno ha fornito il dato dell’affluenza registrata alle ore 12. Al referendum sulle trivelle ha votato dalle 7 alle 12 l’8,35% degli aventi diritto. Il prossimo dato sull’affluenza arriverà alle 19.
Affluenza referendum alle 12: 8% su 6500 comuni
Iniziano ad arrivare i primi dati sull’affluenza al referendum sulle trivelle. Secondo quanto comunicato dal ministero dell'Interno, alle 12 su oltre 6500 comuni ha votato l'8.1 per cento degli aventi diritto.
Cosa succede se vince il “Sì” o se vince il “No” (o non si raggiunge il quorum)
Se vince il “Sì”: le società petrolifere che hanno già concessioni per cercare ed estrarre gas e petrolio in mare entro le 12 miglia marine una volta scaduta la concessione dovranno chiudere la piattaforma e riconsegnare la concessione alla sua scadenza prevista.
Se vince il “No” (o l'astensione): la norma rimarrà in vigore così com’è, con l’attività di estrazione che potrà continuare fino all’esaurimento del giacimento.
La polemica sull’astensione
Il premier Matteo Renzi e la maggioranza dem hanno invitato a non recarsi alle urne scatenando non poche polemiche. Il presidente del Consiglio, in particolare, ha bollato il quesito referendario come “bufala”. Il governo punta dunque al non raggiungimento del quorum. Ha scatenato polemiche anche un’intervista dell’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, secondo il quale astenersi dal voto non è una scelta antidemocratica e anticostituzionale. Secondo i presidenti delle Camere, Boldrini e Grasso, “l’importante è partecipare a quello che è uno strumento di consultazione popolare”. Ha esortato a partecipare al voto anche il presidente della Corte Costituzionale, Paolo Grossi.
Seggi aperti dalle 7 alle 23
Dalle 7 alle 23 di oggi, domenica 17 aprile, i seggi elettorali sono aperti per consentire a chi ne ha diritto di esprimere il proprio voto sul referendum abrogativo sulle trivelle. Possono votare tutti i cittadini italiani che abbiano compiuto la maggiore età. Voluto da nove regioni (Basilicata, Calabria, Campania, Liguria, Marche, Molise, Puglia, Sardegna, Veneto), il quesito chiede di scegliere se abrogare la norma che consente alle società petrolifere di cercare ed estrarre gas e petrolio, entro le 12 miglia marine dalla costa, senza limiti di tempo alla durata delle concessioni, cioè fino all'esaurimento del giacimento.
Il quesito – Questo è il quesito che leggeremo in cabina elettorale: “Volete voi che sia abrogato l’art. 6, comma 17, terzo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, ‘Norme in materia ambientale’, come sostituito dal comma 239 dell’art. 1 della legge 28 dicembre 2015, n. 208 ‘Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2016)’, limitatamente alle seguenti parole: ‘per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale’?”. Per votare, l'elettore deve semplicemente barrare la casella con il Sì o quella con il No.
La battaglia del quorum – Perché il referendum sia valido deve recarsi alle urne il 50 per cento più uno degli elettori e affinché la proposta soggetta a referendum sia approvata – cioè che la norma sia cancellata – occorre che la maggioranza dei votanti si esprima con un “Sì”. Sono 25.393.171 gli elettori che dovranno andare a votare perché il referendum sia valido. Si ricorda che gli elettori, per poter esercitare il diritto di voto, presso l'ufficio elettorale di sezione nelle cui liste risultano iscritti, dovranno esibire, oltre ad un documento di identità, la tessera elettorale personale a carattere permanente. Lo scrutinio dei voti inizia alle 23 di oggi, subito dopo la chiusura delle operazioni di voto.