Chiusi alle 23 i seggi elettorali per consentire la consultazione sul referendum abrogativo sulla durata delle trivellazioni in mare. Non c'è il quorum, l'affluenza si ferma al 32%.
- La Basilicata è l'unica regione a raggiungere il quorum 18 Aprile
- Beppe Grillo: "Chi ha votato è un eroe della democrazia" 18 Aprile
- Non c'è il quorum, vincono comunque i sì: 86% 17 Aprile
- Renzi: "Non ha vinto il Governo, hanno vinto gli operai e gli addetti" 17 Aprile
- Urne chiuse, il dato finale dell'affluenza in tempo reale: il quorum non c'è 17 Aprile
Beppe Grillo: "Chi ha votato è un eroe della democrazia"
Il messaggio sul referendum di Beppe Grillo è affidato alle pagine del suo blog:
Grazie agli oltre 15 milioni di cittadini che hanno detto SI alla democrazia ed un futuro con mari puliti, energie rinnovabili, efficienza energetica e turismo sostenibile!
Sono tantissimi e hanno combattuto una battaglia da eroi della democrazia.
Hanno combattuto come milioni di semplici Davide del Mondo Pulito contro i Golia delle lobby del petrolio di Trivellopoli e della disinformazione.
Lo hanno fatto affrontando 8 mesi di totale disinformazione su questo referendum, con trasmissioni che dichiaravano che si votava solo in 9 Regioni , alle bufale sui ‘posti di lavoro a rischio’ oppure quella che ‘si sono sprecati 300 milioni di euro', quando è stato il Governo a non volere l’accorpamento con le elezioni amministrative, proprio per evitare di raggiungere il quorum.
Lo hanno fatto affrontando il vergognoso Governo di Trivellopoli ed un vergognoso ex presidente della Repubblica, che violando la Costituzione sulla quale hanno giurato (“articolo 48: Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico”) hanno invitato all’astensione.
Invitavano al ‘non voto’ facendo leva, per il mancato raggiungimento del quorum, su quella parte di cittadini che si astengono in maniera "fisiologica" ( ed in questi tempi toccano il 40% dell’elettorato).
Il Movimento 5 Stelle da sempre si batte per l’abolizione del quorum nei referendum, perché negli strumenti di democrazia diretta solo chi partecipa deve contare e decidere.
Ma chi ama la democrazia, soprattutto diretta e lotta per questa ogni giorno partecipando, informandosi e attivandosi nelle proprie comunità, vince sempre.
Oggi chi ha perso, soprattutto la faccia, sono il Governo del Bomba e l’ex presidente della Repubblica che hanno dimostrato di non amare la democrazia, la partecipazione civica e la Costituzione sulla quale hanno giurato.
Questa sera si riparte verso il futuro. Da oltre 15 milioni di cittadini che vogliono un futuro diverso per portare il Paese verso uno sviluppo energetico differente, che può essere già realtà con le rinnovabili che producono il 40% dell’elettricità. Il M5S ha già un piano energetico nazionale frutto di un anno e mezzo di lavoro con esperti e confronti. Siamo pronti a dimostrare che con le tecnologie oggi disponibili è già possibile cambiare il Paese e liberarlo in pochi anni da carbone e inceneritori ed arrivare al 2050 senza petrolio.
"Non si può battere una persona che non si arrende mai”
Salvini cita Gramsci: "Ringrazio italiani che hanno votato, odio gli indifferenti..."
Non c'è il quorum, vincono comunque i sì: 86%
Primi dati dallo spoglio dei voti per il referendum sulle trivelle: quando hanno completato lo scrutinio circa il 90% delle sezioni, i Sì sono nettamente in testa con quasi l'86% dei voti validi. Ovviamente il risultato non avrà valore, dal momento che il quorum del 50% + 1 dei voti non è stato raggiunto.
Emiliano: "14 milioni di persone al voto, ora governo cambi politica energetica"
Renzi: "Non ha vinto il Governo, hanno vinto gli operai e gli addetti"
Renzi parla da Palazzo Chigi e spiega: "Levo i calici con le 11mila persone che hanno conservato il posto i lavoro, ma gli sconfitti non sono i cittadini che sono andati a votare, perché loro meritano rispetto. Chi è sconfitto è chi ha voluto cavalcare il referendum per fini personali e politici, perché questo referendum è stato voluto non per discutere di energia ma per esigenze di conta interna". Poi aggiunge: "Ho molto sofferto per la scelta di non andare a votare, ma l'astensione è perfettamente legittima sotto il profilo costituzionale e politico". E accusa: "Ho scelto di non votare perché era lo strumento più semplice per salvaguardare i posti di lavoro. Noi siamo leader nelle rinnovabili, sul solare abbiamo autentiche eccellenze e un settore idrico che ci viene invitato da tutto il mondo; ora faremo dell'Italia il Paese più verde d'Europa, ma non dobbiamo sprecare le energie che abbiamo". Poi un appello: "Comunque abbiate votato, io vi lancio un appello: ripartiamo tutti insieme, fino alle politiche rimbocchiamoci le maniche e lavoriamo tutti insieme perché l'Italia torni a fare l'Italia".
Urne chiuse, il dato finale dell'affluenza in tempo reale: il quorum non c'è
Chiusi i seggi in tutta Italia, il ministero dell'Interno ha fornito in tempo reale i dati sull'affluenza.
Ultimato lo scrutinio di 7.966 sezioni su 8000, i dati restituiscono un'affluenza finale del 32,24%. Un dato molto lontano dal 50% + 1 degli aventi diritto necessario per la validità del referendum.
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella vota alle 20:40
A quanto si apprende in questi minuti, il Presidente della Repubblica Mattarella si è recato al proprio seggio alle ore 20:40. Una scelta che ha suscitato non poche polemiche, considerando che quasi per prassi il Capo dello Stato vota di mattina (e i precedenti sono tutti in tal senso).
Renzi: "Rispetto fino all'ultimo il silenzio elettorale, parlerò alle 23"
"A chi chiede come mai non twitto sul #Referendum17aprile: rispetto fino all'ultimo il silenzio elettorale". L'ha twittato il presidente del Consiglio Matteo Renzi, annunciando che parlerà a chiusura delle urne: "Dirò la mia alle 23, da Palazzo Chigi".
Affluenza referendum: alle 19 ha votato il 23,5% degli aventi diritto
Il ministero diffonde i dati sull'affluenza alle urne: alle ore 19, ha votato circa il 23,5% degli aventi diritto. Si tratta di un dato in linea con la proiezione delle 12, ora non resta che attendere quale sarà il flusso ai seggi nelle prossime 4 ore per capire se c'è o meno la possibilità che il quorum sia raggiunto.
Ansia Battiquorum per il comitato No Triv: “Siamo fiduciosi, possiamo farcela”
Denuncia del Comitato No Trivelle: "Non fanno votare i rappresentanti di lista"
Emiliano: "L'invito all'astensione è fallito". Grasso: "Affezionato all'idea di votare"
In attesa di conoscere la prossima rilevazione sull'affluenza alle urne il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha dichiarato che "il risultato è straordinario in termini di affluenza nonostante la giornata bellissima e gli innumerevoli inviti all'astensione", a partire da quello della maggioranza dem e dell'ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. "Sulla base di questi dati" precisa il governatore "possiamo dire che l'invito all'astensione è fallito. Ed è stato scongiurato dalla grande attività dei comitati per i referendum delle regioni". Anche il Presidente del Senato Grasso è andato a votare.
Affluenza referendum: alle 12 ha votato l'8,35%
Il ministero dell’Interno ha fornito il dato dell’affluenza registrata alle ore 12. Al referendum sulle trivelle ha votato dalle 7 alle 12 l’8,35% degli aventi diritto. Il prossimo dato sull’affluenza arriverà alle 19.
Affluenza referendum alle 12: 8% su 6500 comuni
Iniziano ad arrivare i primi dati sull’affluenza al referendum sulle trivelle. Secondo quanto comunicato dal ministero dell'Interno, alle 12 su oltre 6500 comuni ha votato l'8.1 per cento degli aventi diritto.
Cosa succede se vince il “Sì” o se vince il “No” (o non si raggiunge il quorum)
Se vince il “Sì”: le società petrolifere che hanno già concessioni per cercare ed estrarre gas e petrolio in mare entro le 12 miglia marine una volta scaduta la concessione dovranno chiudere la piattaforma e riconsegnare la concessione alla sua scadenza prevista.
Se vince il “No” (o l'astensione): la norma rimarrà in vigore così com’è, con l’attività di estrazione che potrà continuare fino all’esaurimento del giacimento.
La polemica sull’astensione
Il premier Matteo Renzi e la maggioranza dem hanno invitato a non recarsi alle urne scatenando non poche polemiche. Il presidente del Consiglio, in particolare, ha bollato il quesito referendario come “bufala”. Il governo punta dunque al non raggiungimento del quorum. Ha scatenato polemiche anche un’intervista dell’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, secondo il quale astenersi dal voto non è una scelta antidemocratica e anticostituzionale. Secondo i presidenti delle Camere, Boldrini e Grasso, “l’importante è partecipare a quello che è uno strumento di consultazione popolare”. Ha esortato a partecipare al voto anche il presidente della Corte Costituzionale, Paolo Grossi.
Seggi aperti dalle 7 alle 23
Dalle 7 alle 23 di oggi, domenica 17 aprile, i seggi elettorali sono aperti per consentire a chi ne ha diritto di esprimere il proprio voto sul referendum abrogativo sulle trivelle. Possono votare tutti i cittadini italiani che abbiano compiuto la maggiore età. Voluto da nove regioni (Basilicata, Calabria, Campania, Liguria, Marche, Molise, Puglia, Sardegna, Veneto), il quesito chiede di scegliere se abrogare la norma che consente alle società petrolifere di cercare ed estrarre gas e petrolio, entro le 12 miglia marine dalla costa, senza limiti di tempo alla durata delle concessioni, cioè fino all'esaurimento del giacimento.
Il quesito – Questo è il quesito che leggeremo in cabina elettorale: “Volete voi che sia abrogato l’art. 6, comma 17, terzo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, ‘Norme in materia ambientale’, come sostituito dal comma 239 dell’art. 1 della legge 28 dicembre 2015, n. 208 ‘Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2016)’, limitatamente alle seguenti parole: ‘per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale’?”. Per votare, l'elettore deve semplicemente barrare la casella con il Sì o quella con il No.
La battaglia del quorum – Perché il referendum sia valido deve recarsi alle urne il 50 per cento più uno degli elettori e affinché la proposta soggetta a referendum sia approvata – cioè che la norma sia cancellata – occorre che la maggioranza dei votanti si esprima con un “Sì”. Sono 25.393.171 gli elettori che dovranno andare a votare perché il referendum sia valido. Si ricorda che gli elettori, per poter esercitare il diritto di voto, presso l'ufficio elettorale di sezione nelle cui liste risultano iscritti, dovranno esibire, oltre ad un documento di identità, la tessera elettorale personale a carattere permanente. Lo scrutinio dei voti inizia alle 23 di oggi, subito dopo la chiusura delle operazioni di voto.