Dopo una lunga campagna referendaria i cittadini italiani hanno votato No a larga maggioranza. Il premier ha ammesso la sconfitta e annunciato ieri notte la fine della sua esperienza di governo: "Ho perso io, me ne assumo le responsabilità". Questa mattina c'è stato un colloquio informale di un'ora al Quirinale con il Presidente della Repubblica Mattarella.
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- Berlusconi: "Io sono stato decisivo, ho spostato almeno il 5% dei voti" 05 Dicembre
- Vittoria schiacciante dei No e affluenza record, Renzi si dimette 05 Dicembre
- Risultati definitivi: il No al 59,9%, il Sì al 40,1% 05 Dicembre
- Nel voto estero trionfa il Sì: 65% a 35% 05 Dicembre
Maria Elena Boschi: “Avevamo immaginato un altro risveglio”
"Peccato. Avevamo immaginato un altro risveglio: istituzioni più semplici in Italia, paese più forte in Europa. Non è andata cosi. Ha vinto il no, punto. Adesso al lavoro per servire le Istituzioni. Mettiamo al sicuro questa legge di bilancio. Poi pubblicheremo il rendiconto delle tante cose fatte da questo Governo. A tutti i comitati, a tutti gli amici e le amiche che ci hanno dato una mano, grazie. Decideremo insieme come ripartire, smaltita la delusione. Un abbraccio”. Così il ministro Maria Elena Boschi su facebook.
Berlusconi: "Io sono stato decisivo, ho spostato almeno il 5% dei voti"
Non usa giri di parole l'ex Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi per commentare i risultati del referendum sulla riforma della Costituzione: "Sono stato decisivo, solo io ho spostato almeno il 5% dei voti, forse anche di più". Poi, al Corsera, ha aggiunto: "Senza di me non si va da nessuna parte, ma per quanto riguarda il Governo tocca al Pd, una maggioranza raccogliticcia ce l'hanno, per noi possono pure arrivare a fine legislatura".
Lo spread sale a quota 178 punti (+16)
Non sono positive le prime notizie che arrivano dai mercati dopo il No alla riforma della Costituzione e le conseguenti dimissioni del Presidente del Consiglio Matteo Renzi. Lo spread Bund – Btp tocca quota 178 punti, in crescita di 16 punti rispetto alla chiusura di venerdì pomeriggio. Il rendimento dei titoli decennali è invece ancora intorno al 2%.
Vittoria schiacciante dei No e affluenza record, Renzi si dimette
Secondo i risultati sul referendum costituzionale la vittoria del No è stata schiacciante. I dati del Viminale dicono che il 59,68% ha votato per il No, contro il 40,32% dei Sì. Alle urne sono andati 31.997.916 elettori pari al 68,48% degli aventi diritto. Anche gli italiani all'estero hanno risposto presente: la Farnesina ha reso noto che alla consultazione referendaria hanno preso parte 1.251.728 elettori dei 4.052.341 nostri connazionali aventi diritto al voto, per un'affluenza pari al 30,89%.Una partecipazione sicuramente molto alta, che va al di là delle più rosee previsioni.
Matteo Renzi, visti i risultati del referendum costituzionale, ha parlato agli italiani in tv e, quando era da poco passata la mezzanotte, ha annunciato che lascerà l'incarico di premier: “Io ho perso, lo ammetto. L’esperienza politica del mio Governo finisce qui”. Il presidente del Consiglio già oggi pomeriggio si recherà al Quirinale per rassegnare le dimissioni. Sergio Mattarella, informa l’agenzia Ansa, era sta avvisato telefonicamente dell’intenzione di annunciare le dimissioni già nella tarda serata di ieri.“Mi assumo tutte le responsabilità della sconfitta – ha detto Renzi – Io ho perso, nella politica italiana non perde mai nessuno, io invece ho perso”. E con la voce rotta dall'amarezza e dalla delusione, si è complimentato col fronte del No: "Ora consegno ai leader del fronte del no onori e oneri, ora dovranno fare una legge elettorale”. E ancora: "Volevo tagliare le poltrone della politica e alla fine è saltata la mia”.
I leader dell'opposizione, uniti dal comune intento di dire ‘No' alla riforma costituzionale, hanno esultato. Il primo a parlare è stato Matteo Salvini dopo neanche una decina di minuti dall'uscita dei primi exit polls che davano la vittoria dei No: "Grazie agli italiani che hanno votato per la democrazia, abbiamo sconfitto i gufi. Niente governicchi", è stato il monito del segretario della Lega Nord. Salvini ha parlato di una sconfitta "non solo di Renzi ma di tutti i suoi lacchè". "Siamo pronti – ha detto – da subito a dare un'alternativa, perché l'opzione Renzi gli italiani l'hanno rottamata". Beppe Grillo è intervenuto sul suo blog: "Addio Renzi" ora, "gli italiani devono essere chiamati al voto al più presto. La cosa più veloce, realistica e concreta per andare subito al voto è andarci con una legge che c'è già: l'Italicum", ha scritto il leader M5S. Silvio Berlusconi ha scelto un gioco di parole per un primo breve commento alla vittoria del No: "Sì! Ha vinto il No. Gli italiani riscattano la democrazia".
Risultati definitivi: il No al 59,9%, il Sì al 40,1%
A spoglio praticamente concluso, il risultato appare chiarissimo: gli italiani hanno bocciato la riforma della Costituzione che portava la firma del Presidente del Consiglio e del ministro per le Riforme Maria Elena Boschi. Il No ha ottenuto il 59,9% dei voti, al Sì solo il 40,1%. Un risultato piuttosto omogeneo in tutte le Regioni, eccezion fatta per la Toscana e l'Emilia Romagna, dove il Sì ha ottenuto poco più del 50%. Destano particolare impressione i voti del Mezzogiorno, con i picchi della Sicilia (No al 71%), della Calabria (No al 66%), della Campania (No al 68,5%) e della Puglia (No al 67%).
Nel voto estero trionfa il Sì: 65% a 35%
Come previsto, il voto degli italiani all'estero premia il Sì: quando è stato scrutinato oltre un terzo dei voti, i residenti all'estero sono favorevoli alla riforma per il 65%, mentre i contrari sono il 35%. Un dato interessante che però non sposterà gli equilibri complessivi della consultazione, che ha visto il fronte del No trionfare con circa 20 punti di distanza.
Affluenza definitiva al referendum: ha votato il 68,44%
Stando ai dati diffusi dal ministero dell'Interno, l'affluenza al referendum costituzionale alle 23 in Italia ha superato il 68%. Il dato definitivo è che ha votato il 68,44% degli aventi diritto.
D'Alema: "Non è responsabile andare a elezioni in questa situazione caotica"
"Dalle parole di Renzi si evincono dimissioni del governo, non ha parlato dell'ipotesi di dimettersi da segretario del Pd. Mi sembra che il problema fondamentale sia quello del paese". Così Massimo D'Alema ha commentato il discorso di Renzi, subito dopo il risultato del referendum. Il governo, ha aggiunto, si dimetterà, "il presidente della Repubblica epubblica debba dare incarico per la formazione di un nuovo governo. I parlamentari Pd che hanno votato No hanno garantito sostegno alla maggioranza parlamentare, penso che non sia responsabile l'idea di andare ad elezioni in questa situazione caotica".
Di chi è questa vittoria? "Se non ci fosse stata una parte significativa del centrosinistra per il No avremmo lasciato questo risultato nelle mani di destra e M5s. Quindi questo risultato appartiene a tutti gli italiani", ha aggiunto. "Sono interessato al futuro del Pd", ha proseguito D'Alema, specificando che non competerà per nessun incarico, "lo farà una generazione nuova". "Bisogna lavorare per ricostruire l'unità del Pd su basi nuove", ha concluso D'Alema, sostenendo che è stato "battuto il Partito della nazione" e che Renzi "dovrà riaprire un confronto vero sul futuro del centrosinistra italiano, cosa che fino a oggi non ha voluto fare": "Il Pd deve tornare a essere il Pd, essendo chiaro che non è il partito di Renzi".
L'euro in calo dell'1,2% al cambio con lo yen dopo il risultato del referendum
Subito dopo il risultato del referendum stituzionale in Italia, l'euro si deprezza di oltre l'1,2% al cambio con lo yen, in apertura di contrattazioni a Tokyo. La valuta nipponica, considerata un bene rifugio nelle fasi congiunturali di instabilità finanziaria, avanza fino a quota 119,50 nei confronti della moneta unica, da valori di 120,20 di venerdì scorso, per poi stabilizzarsi intorno a quota 120.
Le Pen: "Gli italiani hanno ripudiato l'Ue e Renzi"
"Gli italiani hanno ripudiato l'Ue e Renzi", ha scritto su Twitter Marine Le Pen, a capo del Front National, commentando il risultato del referendum costituzionale che ha visto una schiacciante vittoria del No. La leader dell'estrema destra francese ha parlato di "sete di libertà" delle nazioni.
Alfano: "Abbiamo giocato una bella partita per l'Italia, e l'abbiamo persa"
"Insieme a milioni di italiani, abbiamo giocato una bella partita e l'abbiamo persa. È stato bello e giusto giorcarla: per l'Italia". Così su twitter il ministro dell'Interno Angelino Alfano ha commentato il risultato del referendum costitizionale, che ha visto una schiacciante vittoria del No.
Di Maio: "Necessario andare al voto il prima possibile, anche con l'Italicum"
Poco prima dell'una, i parlamentari del Movimento 5 Stelle hanno commentato l'esito del voto referendario, che ha visto la netta vittoria del fronte del No al referendum costituzionale su quello del Sì governativo. "Siamo molti felici. E' un momento storico per questo Paese. Abbiamo combattuto questa battaglia con tutte le nostre forze perché credevamo veramente nel valore della nostra Costituzione. Ringraziamo tutti i cittadini italiani che hanno partecipato a questo voto e che hanno sancito, spero per un lungo periodo, la volontà di difendere la Costituzione", ha dichiarato la parlamentare Giulia Grillo.
Anche Vito Crimi è sulla stessa lunghezza d'onda: "Mi unisco ai ringraziamenti e dico che adesso è il momento di fare ciò che andava fatto 3 anni fa: bisogna andare alle elezioni subbito. Nessuno pensi di bivaccare in questo parlamento o di tirare fino ai 4 anni e 6 mesi per incassare il vitalizio. Adesso bisogna dare la parola agli elettori che, come ha dimostrato la votazione di oggi, quando sono chiamati a votare fanno sempre la scelta giusta".
"Una vittoria collettiva contro un sistema di potere. Noi in questi anni abbiamo provato a far approvare leggi buone, ma non è stato possibile perché ci si scontra con il sistema di potere che lo impedisce. Ora è necessario andare alle elezioni immediatamente, con la legge elettorale che abbiamo ora. Non possiamo fare altro che andare al voto subito e, una volta che saremo in maggioranza, cambieremo la legge elettorale approvando la nostra proposta", ha commentato il parlamentare Toninelli.
"Oggi ha perso l'arroganza al potere, quella che pensa che sia populismo parlare di nazionalizzare le banche, di reddito di cittadinanza, di Noi da domani siamo a lavoro per creare il programma del futuro governo del Movimento 5 Stelle e coinvolgeremo le migliori energie di questo Paese, che vorranno partecipare e lavorare per un futuro migliore e per cambiare il Paese, un Paese che rifiuta l'uomo solo al comando. Vogliamo coinvolgere tutti i cittadini, anche quelli che hanno votato Sì a questa riforma costituzionale, ma è necessario un cambiamento e chiediamo di andare al voto il prima possibile. Noi siamo pronti a mettere in pratica ed attuare tutti i passaggi che servono per arrivare a nuove elezioni. Noi arriveremo al governo in un solo modo: con il voto degli italiani", ha concluso il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio.
Grillo: "Ha vinto la democrazia, elezioni politiche subito con l'Italicum"
"Evviva! Ha vinto la democrazia. La risposta degli italiani come affluenza alle urne e come indicazione è stata netta. La propaganda di regime e tutte le sue menzogne sono i primi sconfitti di questo referendum. I tempi sono cambiati. La sovranità appartiene al popolo, da oggi si inizia ad applicare veramente la nostra Costituzione". Così Beppe Grillo, ha commentato la vittoria del No al referendum costituzionale con un post sul suo blog.
"I primi vincitori – si legge nell'articolo – sono i cittadini che hanno alzato la testa e sono andati a votare in massa fregandosene delle TV e dei giornali per bocciare la riforma costituzionale e chi l'ha proposta senza nessun mandato popolare".
Questo voto ha due conseguenze rilevanti.
1) Addio Renzi
2) Gli italiani devono essere chiamati al voto al più presto. La cosa più veloce, realistica e concreta per andare subito al voto è andarci con una legge che c'è già: l’Italicum. Abbiamo sempre criticato questa legge, ma questi partiti farebbero di peggio e ci metterebbero anni legittimando l'insediamento di un governo tecnico alla Monti. Per quanto riguarda il Senato, proponiamo di applicare dei correttivi per la governabilità alla legge che c'è già: il Consultellum. Ci vogliono cinque giornate di lavoro. La nostra proposta a tutti è di iniziare a lavorarci domani e avere la nuova legge elettorale in settimana. Non si può bloccare il Parlamento discutendo una nuova legge elettorale. Si deve votare il prima possibile. I partiti faranno di tutto per tirarla per le lunghe e arrivare a settembre 2017 per prendere la pensione d'oro. Non glielo permetteremo e l'unica soluzione è quella che proponiamo. Chiediamo agli italiani di stare al nostro fianco in questa battaglia.
Il MoVimento 5 Stelle, ha aggiunto Grillo, "ha fatto la sua parte. Siamo andati in tutta Italia a fare informazione per mesi, nessuno di noi si è risparmiato. Ringraziamo tutti i portavoce e tutti gli attivisti che hanno reso possibile il treno tour senza spendere milioni di euro. Grazie a tutte le persone che ci hanno ospitato e che ci hanno rifocillato lungo il percorso. Dalla prossima settimana inizieremo a votare online il programma di governo e in seguito la squadra di governo". Il cofondatore del M5s ha poi augurato "buon lavoro al Presidente Mattarella in questo momento cruciale". "Come prima forza politica del Paese – ha concluso – siamo disponibili a fare tutti i passi necessari per arrivare alle elezioni politiche. Una lezione per tutti: non si può mentire per sempre al popolo senza subire conseguenze".
Salvini: "Renzi si dimette, ma noi siamo una seria alternativa di Governo"
"Andiamo a letto con le sue dichiarazioni e con la sua promessa di dimissioni, sperando che almeno questa regga per più di 4 o 5 ore . Noi siamo pronti e pensiamo di essere un'alternativa seria di governo. Renzi lascia un Paese diviso, l'ultimo Paese in Europa per crescita, con l'11% di disoccupazione, ma noi ci proponiamo per risolvere questi problemi".
Renzi ha telefonato a Mattarella prima dell'annuncio delle dimissioni
Prima della conferenza stampa in cui ha annunciato le sue dimissioni, Matteo Renzi ha telefonato al capo dello Stato, Sergio Mattarella.
Renzi: "La mia esperienza di governo finisce qui. Mi dimetto"
Come annunciato poco prima della chiusura delle urne elettorali alle 23 del 4 dicembre, il presidente del Consiglio ha indetto una conferenza stampa a Palazzo Chigi per mezzanotte per commentare i primi exit poll e le prime proiezioni elettorali. "Il popolo ha parlato in maniera inequivocabile e scelto in maniera netta. E' stata una festa che si è svolta in un contesto segnato sì da qualche polemica, ma che ha permesso a tanti cittadini di scegliere. Sono dunque fiero e orgoglioso dell'opportunità che il Governo e il parlamento hanno dato ai cittadini. Il No ha vinto e il mio augurio di un buon lavoro per il futuro degli italiani. Tocca ora a chi ha vinto avanzare proposte concrete e risolvere i problemi. Al fronte del Sì mando un abbraccio. Ci abbiamo provato, ma non ce l'abbiamo fatta. Abbiamo ottenuto milioni di voti, ma non sono sufficienti. Volevamo vincere, non partecipare e mi assumo tutte le responsabilità della sconfitta, ma chi lotta per un'idea non può perdere. Fare politica andando contro qualcuno è più facile, fare politica per qualcuno è molto più bello. Si può perdere un referendum, ma non si può perdere il buon umore. Nella politica italiana non perde mai nessuno, ma io sono diverso e lo ammetto: ho perso e lo dico chiaramente. Io credo nella democrazia e credo che quando uno perde debba prenderne atto".
"Non siamo stati convincenti, ma abbiamo combattuta una buona battaglia. L'esperienza del governo però finisce qui. Non ce l'ho fatta. Domani andrò dal presidente Mattarella al Quirinale e rassegnerò le mie dimissioni e in futuro auguro che il mio successore possa risolvere i problemi di questo Paese come abbiamo cercato di fare noi in questi mille giorni".
Referendum: il No in vantaggio con oltre il 59%, Sì al 40,5%
Le prime proiezioni sul referendum sulla riforma costituzionale danno il No in netto vantaggio con il 59,5%, contro il 40,5% del Sì. Se questi dati venissero confermati, significherebbe il respingimento della riforma Renzi-Boschi e uno scenario di conseguenze politiche totalmente aperto. Già gli exit poll avevano dato una stima simile, con il No al 55-59% e il Sì al 41-45%. Su questi dati, diversi esponenti dell'opposizione hanno già parlato di vittoria e chiesto le dimissioni del presidente del Consiglio.
Stando ai dati del Ministero dell'Interno, l'affluenza al referendum è stata piuttosto alta, raggiungendo un dato definitivo di oltre il 68% su 46.714.950 aventi diritto. Trattandosi di referendum confermativo non era previsto alcun quorum, di conseguenza il risultato del voto è valido indipendentemente dal numero di persone andate alle urne.
I seggi sono stati aperti da questa mattina alle 7 fino alle 23. I cittadini erano chiamati a promuovere o bocciare con un Sì o un No la legge che porta la firma del Presidente del Consiglio Matteo Renzi e del ministro per le Riforme e i Rapporti col Parlamento Maria Elena Boschi che modifica 47 articoli della Costituzione.
Il quesito, oggetto nei mesi scorsi di aspre polemiche, era il seguente: "Approvate il testo della legge costituzionale concernente ‘disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del Cnel e la revisione del Titolo V della parte II della Costituzione', approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 88 del 15 aprile 2016?".
Renzi: "Grazie a tutti, comunque". Poi scherza: "Arrivo, arrivo"
Il primo commento del Presidente del Consiglio Matteo Renzi arriva tramite il suo profilo Twitter: un piccolo anticipo di quanto dirà fra poco a Palazzo Chigi, dove è in programma una conferenza stampa nella quale analizzerà il voto degli italiani. Secondo voci dell'ultim'ora la sua intenzione sarebbe quella di rassegnare le dimissioni (domani stesso potrebbe recarsi al Quirinale dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella).
È un riferimento a un suo celebre tweet:
Fico: "Felice per la grande partecipazione, l'Italia c'è"
"Felice per la grande partecipazione. L'Italia c'è!", ha twittato l'esponente e membro del direttorio del Movimento 5 Stelle, Roberto Fico. "A tutti gli amici del Movimento 5 Stelle della Campania, siamo ad aspettare i risultati definitivi del referendum a Napoli in via Port'alba 28. Vi aspettiamo tutti qui!", ha aggiunto il deputato su Facebook.
Farage esulta: "Spero gli exit poll siano corretti, questo voto riguarda l'Europa"
Nigel Farage esulta per i risultati dei primi exit poll, che vedono in netto vantaggio il fronte del No su quello del Sì. "Spero che gli exit poll italiani siano giusti. Questo voto a me sembra si riferisca più all'Euro che alla riforma costituzionale", ha twittato Farage.
Prime proiezioni: No in vantaggio al 59,2%, Sì al 40,8%
Le prime proiezioni diffuse da La7 sui risultati del referendum costituzionale danno il No in vantaggio al 59,2%, e il Sì al 40,8%.
Secondo exit poll: No al 55-59%, il Sì al 41-45%
Il secondo exit poll – a copertura totale – sul referendum costituzionale dà il No al 55-59% e il Sì al 41-45%, sostanzialmente in linea con il primo.
Brunetta: "Evitata la dittatura, per Renzi è game over"
Caustico il commento di Renato Brunetta, capogruppo alla Camera dei deputati di Forza Italia, affidato al suo profilo twitter:
Nella sua lettura, Renzi dovrebbe dimettersi subito e poi il Parlamento potrebbe lavorare a una nuova legge elettorale:
Calderoli: "Renzi dovrebbe dimettersi e subito al voto, con qualsiasi legge elettorale"
La partecipazione al referendum è una vittoria del popolo, ma ancora adesso è meglio mantenere una certa cautela. Renzi dovrebbe prendere atto della sconfitta e dimettersi, così finalmente gli italiani potranno tornare al voto, con qualsiasi legge elettorale. Sono d'accordo con Salvini, anche secondo me questo risultato è una vittoria del popolo sui poteri forti schierati con Renzi.
Guerini: "Martedì valuteremo esito in direzione Pd. Per ora sono solo exit poll"
Gli exit poll "danno alcune indicazioni, attendiamo eventualmente la conferma dei dati che deve ancora gungere. Per adesso commentiamo solo exit poll", ha dichiarato Lorenzo Guerini, vicesegretario nazionale del Pd, commentando i primi exit poll, che ha ricordato che una "valutazione più computa andrà fatta quando ci saranno i dati". Guerini ha confermato che Renzi parlerà in conferenza stampa a mezzanotte. "Noi come Pd – ha proseguito – convocheremo la direzione nazionale del Pd già martedì per valutazione dell'esito e le indicazioni circa le iniziative politiche da assumere. La storia ci ha insegnato che la conferma degli exit poll in termini di dati reali deve essere realizzata".
Salvini commenta il vantaggio del No: "Una vittoria del popolo contro i poteri forti"
Il primo esponente politico del Fronte del No a parlare è il leader del Carroccio Matteo Salvini, dalla sede della Lega di via Bellerio a Milano: "Sfidiamo la scaramanzia, ma questa campagna elettorale ce lo impone. Se il dato del No si confermerà veritiero, sarà una vittoria del popolo contro i poteri forti. Renzi, in un Paese normale, dovrebbe dimettersi nei prossimi minuti e dare agli italiani la possibilità di andare al voto subito. Se i dati dovessero confermarsi nel corso dello spoglio, questa sarebbe non solo una sconfitta per Renzi ma anche per tutti i suoi lacché e servi e sarebbe un segnale inequivocabile contro tutto e contro tutti".
Sondaggi, le intenzioni di voto ai partiti: è testa a testa M5S - Pd
I sondaggi condotti per La7 sulle intenzioni di voto degli italiani mostrano un vantaggio del Partito Democratico, che rimane il primo partito d'Italia con il 30,9% tallonato dal Movimento 5 Stelle che è secondo con un minimo distacco, toccando quota 30%. La Lega Nord risulta essere al 12,4% e Forza Italia recupera rispetto agli scorsi mesi, attestandosi all'11,4%. In totale il centrodestra unito tocca quota 28,9%.
Italiani all'estero: hanno votato 1 milione e 250 mila, il 31,33%
Tra gli italiani residenti all'estero hanno votato per il referendum costituzionale 1 milione e 251 mila 452 persone. A questi vanno aggiunti coloro che non sono nell'anagrafe dei residenti. Si parla di una percentuale di 31,33% di votanti, in linea con le politiche.
Primi exit poll: No in vantaggio al 57%, Sì 43%
I primi exit poll diffusi da La7 sul referendum costituzionale elaborati alla chiusura dei seggi danno il No in vantaggio tra il 55 e il 59% sul Sì con il 41-45%. Si tratta sostanzialmente delle rilevazioni a campione sugli elettori effettuate all’esterno dei seggi.
In base al primo exit poll Tecné per Mediaset sul referendum il Sì è al 41-45%, il No al 55-59%; quello di Ipr Marketing-Istituto Piepoli per la Rai dà il Sì al 42-46% e il No al 54-58%.