Dopo una lunga campagna referendaria i cittadini italiani hanno votato No a larga maggioranza. Il premier ha ammesso la sconfitta e annunciato ieri notte la fine della sua esperienza di governo: "Ho perso io, me ne assumo le responsabilità". Questa mattina c'è stato un colloquio informale di un'ora al Quirinale con il Presidente della Repubblica Mattarella.
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Alfano: "Abbiamo giocato una bella partita per l'Italia, e l'abbiamo persa"
"Insieme a milioni di italiani, abbiamo giocato una bella partita e l'abbiamo persa. È stato bello e giusto giorcarla: per l'Italia". Così su twitter il ministro dell'Interno Angelino Alfano ha commentato il risultato del referendum costitizionale, che ha visto una schiacciante vittoria del No.
Di Maio: "Necessario andare al voto il prima possibile, anche con l'Italicum"
Poco prima dell'una, i parlamentari del Movimento 5 Stelle hanno commentato l'esito del voto referendario, che ha visto la netta vittoria del fronte del No al referendum costituzionale su quello del Sì governativo. "Siamo molti felici. E' un momento storico per questo Paese. Abbiamo combattuto questa battaglia con tutte le nostre forze perché credevamo veramente nel valore della nostra Costituzione. Ringraziamo tutti i cittadini italiani che hanno partecipato a questo voto e che hanno sancito, spero per un lungo periodo, la volontà di difendere la Costituzione", ha dichiarato la parlamentare Giulia Grillo.
Anche Vito Crimi è sulla stessa lunghezza d'onda: "Mi unisco ai ringraziamenti e dico che adesso è il momento di fare ciò che andava fatto 3 anni fa: bisogna andare alle elezioni subbito. Nessuno pensi di bivaccare in questo parlamento o di tirare fino ai 4 anni e 6 mesi per incassare il vitalizio. Adesso bisogna dare la parola agli elettori che, come ha dimostrato la votazione di oggi, quando sono chiamati a votare fanno sempre la scelta giusta".
"Una vittoria collettiva contro un sistema di potere. Noi in questi anni abbiamo provato a far approvare leggi buone, ma non è stato possibile perché ci si scontra con il sistema di potere che lo impedisce. Ora è necessario andare alle elezioni immediatamente, con la legge elettorale che abbiamo ora. Non possiamo fare altro che andare al voto subito e, una volta che saremo in maggioranza, cambieremo la legge elettorale approvando la nostra proposta", ha commentato il parlamentare Toninelli.
"Oggi ha perso l'arroganza al potere, quella che pensa che sia populismo parlare di nazionalizzare le banche, di reddito di cittadinanza, di Noi da domani siamo a lavoro per creare il programma del futuro governo del Movimento 5 Stelle e coinvolgeremo le migliori energie di questo Paese, che vorranno partecipare e lavorare per un futuro migliore e per cambiare il Paese, un Paese che rifiuta l'uomo solo al comando. Vogliamo coinvolgere tutti i cittadini, anche quelli che hanno votato Sì a questa riforma costituzionale, ma è necessario un cambiamento e chiediamo di andare al voto il prima possibile. Noi siamo pronti a mettere in pratica ed attuare tutti i passaggi che servono per arrivare a nuove elezioni. Noi arriveremo al governo in un solo modo: con il voto degli italiani", ha concluso il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio.
Grillo: "Ha vinto la democrazia, elezioni politiche subito con l'Italicum"
"Evviva! Ha vinto la democrazia. La risposta degli italiani come affluenza alle urne e come indicazione è stata netta. La propaganda di regime e tutte le sue menzogne sono i primi sconfitti di questo referendum. I tempi sono cambiati. La sovranità appartiene al popolo, da oggi si inizia ad applicare veramente la nostra Costituzione". Così Beppe Grillo, ha commentato la vittoria del No al referendum costituzionale con un post sul suo blog.
"I primi vincitori – si legge nell'articolo – sono i cittadini che hanno alzato la testa e sono andati a votare in massa fregandosene delle TV e dei giornali per bocciare la riforma costituzionale e chi l'ha proposta senza nessun mandato popolare".
Questo voto ha due conseguenze rilevanti.
1) Addio Renzi
2) Gli italiani devono essere chiamati al voto al più presto. La cosa più veloce, realistica e concreta per andare subito al voto è andarci con una legge che c'è già: l’Italicum. Abbiamo sempre criticato questa legge, ma questi partiti farebbero di peggio e ci metterebbero anni legittimando l'insediamento di un governo tecnico alla Monti. Per quanto riguarda il Senato, proponiamo di applicare dei correttivi per la governabilità alla legge che c'è già: il Consultellum. Ci vogliono cinque giornate di lavoro. La nostra proposta a tutti è di iniziare a lavorarci domani e avere la nuova legge elettorale in settimana. Non si può bloccare il Parlamento discutendo una nuova legge elettorale. Si deve votare il prima possibile. I partiti faranno di tutto per tirarla per le lunghe e arrivare a settembre 2017 per prendere la pensione d'oro. Non glielo permetteremo e l'unica soluzione è quella che proponiamo. Chiediamo agli italiani di stare al nostro fianco in questa battaglia.
Il MoVimento 5 Stelle, ha aggiunto Grillo, "ha fatto la sua parte. Siamo andati in tutta Italia a fare informazione per mesi, nessuno di noi si è risparmiato. Ringraziamo tutti i portavoce e tutti gli attivisti che hanno reso possibile il treno tour senza spendere milioni di euro. Grazie a tutte le persone che ci hanno ospitato e che ci hanno rifocillato lungo il percorso. Dalla prossima settimana inizieremo a votare online il programma di governo e in seguito la squadra di governo". Il cofondatore del M5s ha poi augurato "buon lavoro al Presidente Mattarella in questo momento cruciale". "Come prima forza politica del Paese – ha concluso – siamo disponibili a fare tutti i passi necessari per arrivare alle elezioni politiche. Una lezione per tutti: non si può mentire per sempre al popolo senza subire conseguenze".
Salvini: "Renzi si dimette, ma noi siamo una seria alternativa di Governo"
"Andiamo a letto con le sue dichiarazioni e con la sua promessa di dimissioni, sperando che almeno questa regga per più di 4 o 5 ore . Noi siamo pronti e pensiamo di essere un'alternativa seria di governo. Renzi lascia un Paese diviso, l'ultimo Paese in Europa per crescita, con l'11% di disoccupazione, ma noi ci proponiamo per risolvere questi problemi".
Renzi ha telefonato a Mattarella prima dell'annuncio delle dimissioni
Prima della conferenza stampa in cui ha annunciato le sue dimissioni, Matteo Renzi ha telefonato al capo dello Stato, Sergio Mattarella.
Renzi: "La mia esperienza di governo finisce qui. Mi dimetto"
Come annunciato poco prima della chiusura delle urne elettorali alle 23 del 4 dicembre, il presidente del Consiglio ha indetto una conferenza stampa a Palazzo Chigi per mezzanotte per commentare i primi exit poll e le prime proiezioni elettorali. "Il popolo ha parlato in maniera inequivocabile e scelto in maniera netta. E' stata una festa che si è svolta in un contesto segnato sì da qualche polemica, ma che ha permesso a tanti cittadini di scegliere. Sono dunque fiero e orgoglioso dell'opportunità che il Governo e il parlamento hanno dato ai cittadini. Il No ha vinto e il mio augurio di un buon lavoro per il futuro degli italiani. Tocca ora a chi ha vinto avanzare proposte concrete e risolvere i problemi. Al fronte del Sì mando un abbraccio. Ci abbiamo provato, ma non ce l'abbiamo fatta. Abbiamo ottenuto milioni di voti, ma non sono sufficienti. Volevamo vincere, non partecipare e mi assumo tutte le responsabilità della sconfitta, ma chi lotta per un'idea non può perdere. Fare politica andando contro qualcuno è più facile, fare politica per qualcuno è molto più bello. Si può perdere un referendum, ma non si può perdere il buon umore. Nella politica italiana non perde mai nessuno, ma io sono diverso e lo ammetto: ho perso e lo dico chiaramente. Io credo nella democrazia e credo che quando uno perde debba prenderne atto".
"Non siamo stati convincenti, ma abbiamo combattuta una buona battaglia. L'esperienza del governo però finisce qui. Non ce l'ho fatta. Domani andrò dal presidente Mattarella al Quirinale e rassegnerò le mie dimissioni e in futuro auguro che il mio successore possa risolvere i problemi di questo Paese come abbiamo cercato di fare noi in questi mille giorni".
Referendum: il No in vantaggio con oltre il 59%, Sì al 40,5%
Le prime proiezioni sul referendum sulla riforma costituzionale danno il No in netto vantaggio con il 59,5%, contro il 40,5% del Sì. Se questi dati venissero confermati, significherebbe il respingimento della riforma Renzi-Boschi e uno scenario di conseguenze politiche totalmente aperto. Già gli exit poll avevano dato una stima simile, con il No al 55-59% e il Sì al 41-45%. Su questi dati, diversi esponenti dell'opposizione hanno già parlato di vittoria e chiesto le dimissioni del presidente del Consiglio.
Stando ai dati del Ministero dell'Interno, l'affluenza al referendum è stata piuttosto alta, raggiungendo un dato definitivo di oltre il 68% su 46.714.950 aventi diritto. Trattandosi di referendum confermativo non era previsto alcun quorum, di conseguenza il risultato del voto è valido indipendentemente dal numero di persone andate alle urne.
I seggi sono stati aperti da questa mattina alle 7 fino alle 23. I cittadini erano chiamati a promuovere o bocciare con un Sì o un No la legge che porta la firma del Presidente del Consiglio Matteo Renzi e del ministro per le Riforme e i Rapporti col Parlamento Maria Elena Boschi che modifica 47 articoli della Costituzione.
Il quesito, oggetto nei mesi scorsi di aspre polemiche, era il seguente: "Approvate il testo della legge costituzionale concernente ‘disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del Cnel e la revisione del Titolo V della parte II della Costituzione', approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 88 del 15 aprile 2016?".
Renzi: "Grazie a tutti, comunque". Poi scherza: "Arrivo, arrivo"
Il primo commento del Presidente del Consiglio Matteo Renzi arriva tramite il suo profilo Twitter: un piccolo anticipo di quanto dirà fra poco a Palazzo Chigi, dove è in programma una conferenza stampa nella quale analizzerà il voto degli italiani. Secondo voci dell'ultim'ora la sua intenzione sarebbe quella di rassegnare le dimissioni (domani stesso potrebbe recarsi al Quirinale dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella).
È un riferimento a un suo celebre tweet:
Fico: "Felice per la grande partecipazione, l'Italia c'è"
"Felice per la grande partecipazione. L'Italia c'è!", ha twittato l'esponente e membro del direttorio del Movimento 5 Stelle, Roberto Fico. "A tutti gli amici del Movimento 5 Stelle della Campania, siamo ad aspettare i risultati definitivi del referendum a Napoli in via Port'alba 28. Vi aspettiamo tutti qui!", ha aggiunto il deputato su Facebook.
Farage esulta: "Spero gli exit poll siano corretti, questo voto riguarda l'Europa"
Nigel Farage esulta per i risultati dei primi exit poll, che vedono in netto vantaggio il fronte del No su quello del Sì. "Spero che gli exit poll italiani siano giusti. Questo voto a me sembra si riferisca più all'Euro che alla riforma costituzionale", ha twittato Farage.
Prime proiezioni: No in vantaggio al 59,2%, Sì al 40,8%
Le prime proiezioni diffuse da La7 sui risultati del referendum costituzionale danno il No in vantaggio al 59,2%, e il Sì al 40,8%.
Secondo exit poll: No al 55-59%, il Sì al 41-45%
Il secondo exit poll – a copertura totale – sul referendum costituzionale dà il No al 55-59% e il Sì al 41-45%, sostanzialmente in linea con il primo.
Brunetta: "Evitata la dittatura, per Renzi è game over"
Caustico il commento di Renato Brunetta, capogruppo alla Camera dei deputati di Forza Italia, affidato al suo profilo twitter:
Nella sua lettura, Renzi dovrebbe dimettersi subito e poi il Parlamento potrebbe lavorare a una nuova legge elettorale:
Calderoli: "Renzi dovrebbe dimettersi e subito al voto, con qualsiasi legge elettorale"
La partecipazione al referendum è una vittoria del popolo, ma ancora adesso è meglio mantenere una certa cautela. Renzi dovrebbe prendere atto della sconfitta e dimettersi, così finalmente gli italiani potranno tornare al voto, con qualsiasi legge elettorale. Sono d'accordo con Salvini, anche secondo me questo risultato è una vittoria del popolo sui poteri forti schierati con Renzi.
Guerini: "Martedì valuteremo esito in direzione Pd. Per ora sono solo exit poll"
Gli exit poll "danno alcune indicazioni, attendiamo eventualmente la conferma dei dati che deve ancora gungere. Per adesso commentiamo solo exit poll", ha dichiarato Lorenzo Guerini, vicesegretario nazionale del Pd, commentando i primi exit poll, che ha ricordato che una "valutazione più computa andrà fatta quando ci saranno i dati". Guerini ha confermato che Renzi parlerà in conferenza stampa a mezzanotte. "Noi come Pd – ha proseguito – convocheremo la direzione nazionale del Pd già martedì per valutazione dell'esito e le indicazioni circa le iniziative politiche da assumere. La storia ci ha insegnato che la conferma degli exit poll in termini di dati reali deve essere realizzata".
Salvini commenta il vantaggio del No: "Una vittoria del popolo contro i poteri forti"
Il primo esponente politico del Fronte del No a parlare è il leader del Carroccio Matteo Salvini, dalla sede della Lega di via Bellerio a Milano: "Sfidiamo la scaramanzia, ma questa campagna elettorale ce lo impone. Se il dato del No si confermerà veritiero, sarà una vittoria del popolo contro i poteri forti. Renzi, in un Paese normale, dovrebbe dimettersi nei prossimi minuti e dare agli italiani la possibilità di andare al voto subito. Se i dati dovessero confermarsi nel corso dello spoglio, questa sarebbe non solo una sconfitta per Renzi ma anche per tutti i suoi lacché e servi e sarebbe un segnale inequivocabile contro tutto e contro tutti".
Sondaggi, le intenzioni di voto ai partiti: è testa a testa M5S - Pd
I sondaggi condotti per La7 sulle intenzioni di voto degli italiani mostrano un vantaggio del Partito Democratico, che rimane il primo partito d'Italia con il 30,9% tallonato dal Movimento 5 Stelle che è secondo con un minimo distacco, toccando quota 30%. La Lega Nord risulta essere al 12,4% e Forza Italia recupera rispetto agli scorsi mesi, attestandosi all'11,4%. In totale il centrodestra unito tocca quota 28,9%.
Italiani all'estero: hanno votato 1 milione e 250 mila, il 31,33%
Tra gli italiani residenti all'estero hanno votato per il referendum costituzionale 1 milione e 251 mila 452 persone. A questi vanno aggiunti coloro che non sono nell'anagrafe dei residenti. Si parla di una percentuale di 31,33% di votanti, in linea con le politiche.
Primi exit poll: No in vantaggio al 57%, Sì 43%
I primi exit poll diffusi da La7 sul referendum costituzionale elaborati alla chiusura dei seggi danno il No in vantaggio tra il 55 e il 59% sul Sì con il 41-45%. Si tratta sostanzialmente delle rilevazioni a campione sugli elettori effettuate all’esterno dei seggi.
In base al primo exit poll Tecné per Mediaset sul referendum il Sì è al 41-45%, il No al 55-59%; quello di Ipr Marketing-Istituto Piepoli per la Rai dà il Sì al 42-46% e il No al 54-58%.
Malore poco dopo il voto: 83enne muore al seggio di Marina di Carrara
Un uomo di ottantatré anni è morto subito dopo aver espresso il suo voto in un seggio di Marina di Carrara. È accaduto attorno alle 22. L'uomo, accompagnato dalla moglie, ha votato al seggio allestito nelle scuole medie di via Cavallotti. Una volta uscito dalla cabina elettorale, ha accusato un malore e si è accasciato a terra. Inutili i soccorsi.
Renzi parlerà intorno alle 24 da Palazzo Chigi
Stando a quanto si apprendeda fonti di Palazzo Chigi, il presidente del Consiglio Matteo Renzi parlerà intorno a mezzanotte. L'intervento si svolgerà nella Sala dei Galeoni di Palazzo Chigi.
Affluenza record: alle 19 ha votato il 57,4%
Dati parziali del Viminale: alle 19 ha votato circa il 57,4% degli aventi diritto (la copertura del campione esaminato è del 20% circa). Si tratta di un dato molto alto, soprattutto se comparato con quello dell'affluenza alle ultime consultazioni elettorali. Ricordiamo, per esempio, che all'ultimo referendum sulle trivelle votò complessivamente il 31,8% degli aventi diritto, mentre alle Europee del 2014 si recò a votare il 58,7% degli aventi diritto.
E Grillo "succhia" la matita prima di votare
Singolare la scelta di Beppe Grillo, recatosi poco fa al seggio per esprimere il suo voto. Stando a quanto riportano le agenzie, il capo politico del MoVimento 5 Stelle avrebbe "succhiato la matita" prima di tracciare il segno sulla scheda elettorale, commentando: "I vecchi sanno come fare, noi anziani sappiamo come fare: nell'era digitale, succhiamo un attimo la matita". Il riferimento è alle (infondate) voci secondo cui le matite fornite quest'anno dal Viminale sarebbero "cancellabili", dunque ci sarebbe la possibilità di brogli elettorali.
Il Viminale e il caso della matita che si cancella: "Sono indelebili"
Dopo la denuncia di alcuni cittadini, secondo i quali i segni delle matite usate per votare al referendum costituzionale del 4 dicembre si possono cancellare, è dovuto intervenire il Viminale con una nota, in cui si specifica che "le matite cosiddette copiative sono indelebili e sono destinate esclusivamente al voto sulla scheda elettorale". Addirittura, hanno sottolineato dal Ministero, "le Prefetture possono utilizzare anche le matite che sono rimaste in deposito dagli anni precedenti". Dunque si tratterebbe di un allarme che per il momento non ha molti riscontri. Anche perché, sulla stessa scheda, per via della qualità di carta di cui è composta, tentativi di cancellazione potrebbero provocare buchi, con conseguente rischio di invalidare il voto e di essere denunciati dal presidente di seggio, come hanno spiegato le prefetture Catania e Agrigento, due delle città in cui si è registrato il maggior numero di segnalazioni.
Referendum: come si vota nelle città terremotate
Anche le migliaia di sfollati delle zone colpite dai terremoti del 24 agosto, 26 e 30 ottobre stanno votando in strutture di fortuna messe a disposizione dalla Protezione Civile. A Norcia i quattro seggi sono stati allestiti all'interno di una tensostruttura e serviranno per i 3.784 aventi diritto. A Cascia per gli oltre 2.500 aventi diritto, si potrà votare all'interno dei locali della diocesi di Roccaporena, in cemento armato. Per quanto riguarda il piccolo borgo di Preci è stato allestito un unico seggio in una casetta di legno donata da una onlus. A tutti i terremotati che vivono negli alberghi umbri, la prefettura ha messo a disposizione due possibilità: votare dove attualmente risiedono oppure prendere un autobus che li porta in Valnerina. Nelle città colpite dal sisma votano inoltre tutti gli uomini della Protezione Civile, dell'esercito e dei vigili del fuoco che sono lì per lavoro.
Exit poll e sondaggi elettorali
Come vi abbiamo raccontato, gli exit poll saranno diffusi alla chiusura dei seggi, mentre subito dopo i diversi istituti di rilevazioni rilasceranno le loro proiezioni circa l'esito del voto. La diffusione dei sondaggi elettorali è vietata, è invece possibile prendere parte a un sondaggi preventivi sull'esito del voto, esprimendo qui la propria preferenza (e ricevendo poi dei report aggiornati sul risultato).
Alle 12 affluenza intorno al 20%
Secondo i dati arrivati al Viminale relativi ai 7.998 comuni, l'affluenza alle urne alle ore 12 in Italia per il referendum va attestandosi intorno al 19,6%. Lo si rileva dal sito del ministero dell'Interno. Ricordiamo che – essendo un referendum confermativo – non è richiesto il quorum.
Referendum, alle 12 affluenza intorno al 18% (dato non ufficiale)
Secondo i primi dati arrivati al Ministero degli Interni (relativi al 10% dei comuni, circa 800 su un totale di 7.998) l'affluenza alle urne alle ore 12 in Italia per il referendum va attestandosi intorno al 18%. Lo si rileva dal sito del Viminale.
Renzi, Berlusconi e Raggi hanno votato
Il presidente del Consiglio Matteo Renzi dopo una decina di minuti di fila è entrato nella sezione numero tre e ha votato salutando il presidente e gli scrutatori e i tanti fotografi e giornalisti presenti nella scuola De Amicis di Pontassieve: il premier, accompagnato dalla moglie Agnese, è arrivato al seggio intorno alle 10,30. Giunto il turno di votare, Rnzi si è rivolto al banco degli scrutatori: "Non ho il documento, spero di essere riconosciuto…". Sia lui che la moglie hanno passato pochi secondi in cabina elettorale e poi qualche istante di troppo davanti ai fotografi che immortalavano il momento del voto. A un certo punto, il Presidente scherza: "Dai ragazzi, che sennò quelli che aspettano in fila votano tutti no…".
Hanno espresso il loro voto anche Silvio Berlusconi e Virginia Raggi, entrambi a favore del NO.
Grasso: "Chi vota decide, chi non vota lascia decidere gli altri!"
Dopo aver votato il presidente del Senato Pietro Grasso ha affidato a Twitter un breve commento: "La sovranità appartiene al popolo. Chi vota decide, chi non vota lascia decidere gli altri!".