Dopo una lunga campagna referendaria i cittadini italiani hanno votato No a larga maggioranza. Il premier ha ammesso la sconfitta e annunciato ieri notte la fine della sua esperienza di governo: "Ho perso io, me ne assumo le responsabilità". Questa mattina c'è stato un colloquio informale di un'ora al Quirinale con il Presidente della Repubblica Mattarella.
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Prime proiezioni: No in vantaggio al 59,2%, Sì al 40,8%
Le prime proiezioni diffuse da La7 sui risultati del referendum costituzionale danno il No in vantaggio al 59,2%, e il Sì al 40,8%.
Secondo exit poll: No al 55-59%, il Sì al 41-45%
Il secondo exit poll – a copertura totale – sul referendum costituzionale dà il No al 55-59% e il Sì al 41-45%, sostanzialmente in linea con il primo.
Brunetta: "Evitata la dittatura, per Renzi è game over"
Caustico il commento di Renato Brunetta, capogruppo alla Camera dei deputati di Forza Italia, affidato al suo profilo twitter:
Nella sua lettura, Renzi dovrebbe dimettersi subito e poi il Parlamento potrebbe lavorare a una nuova legge elettorale:
Calderoli: "Renzi dovrebbe dimettersi e subito al voto, con qualsiasi legge elettorale"
La partecipazione al referendum è una vittoria del popolo, ma ancora adesso è meglio mantenere una certa cautela. Renzi dovrebbe prendere atto della sconfitta e dimettersi, così finalmente gli italiani potranno tornare al voto, con qualsiasi legge elettorale. Sono d'accordo con Salvini, anche secondo me questo risultato è una vittoria del popolo sui poteri forti schierati con Renzi.
Guerini: "Martedì valuteremo esito in direzione Pd. Per ora sono solo exit poll"
Gli exit poll "danno alcune indicazioni, attendiamo eventualmente la conferma dei dati che deve ancora gungere. Per adesso commentiamo solo exit poll", ha dichiarato Lorenzo Guerini, vicesegretario nazionale del Pd, commentando i primi exit poll, che ha ricordato che una "valutazione più computa andrà fatta quando ci saranno i dati". Guerini ha confermato che Renzi parlerà in conferenza stampa a mezzanotte. "Noi come Pd – ha proseguito – convocheremo la direzione nazionale del Pd già martedì per valutazione dell'esito e le indicazioni circa le iniziative politiche da assumere. La storia ci ha insegnato che la conferma degli exit poll in termini di dati reali deve essere realizzata".
Salvini commenta il vantaggio del No: "Una vittoria del popolo contro i poteri forti"
Il primo esponente politico del Fronte del No a parlare è il leader del Carroccio Matteo Salvini, dalla sede della Lega di via Bellerio a Milano: "Sfidiamo la scaramanzia, ma questa campagna elettorale ce lo impone. Se il dato del No si confermerà veritiero, sarà una vittoria del popolo contro i poteri forti. Renzi, in un Paese normale, dovrebbe dimettersi nei prossimi minuti e dare agli italiani la possibilità di andare al voto subito. Se i dati dovessero confermarsi nel corso dello spoglio, questa sarebbe non solo una sconfitta per Renzi ma anche per tutti i suoi lacché e servi e sarebbe un segnale inequivocabile contro tutto e contro tutti".
Sondaggi, le intenzioni di voto ai partiti: è testa a testa M5S - Pd
I sondaggi condotti per La7 sulle intenzioni di voto degli italiani mostrano un vantaggio del Partito Democratico, che rimane il primo partito d'Italia con il 30,9% tallonato dal Movimento 5 Stelle che è secondo con un minimo distacco, toccando quota 30%. La Lega Nord risulta essere al 12,4% e Forza Italia recupera rispetto agli scorsi mesi, attestandosi all'11,4%. In totale il centrodestra unito tocca quota 28,9%.
Italiani all'estero: hanno votato 1 milione e 250 mila, il 31,33%
Tra gli italiani residenti all'estero hanno votato per il referendum costituzionale 1 milione e 251 mila 452 persone. A questi vanno aggiunti coloro che non sono nell'anagrafe dei residenti. Si parla di una percentuale di 31,33% di votanti, in linea con le politiche.
Primi exit poll: No in vantaggio al 57%, Sì 43%
I primi exit poll diffusi da La7 sul referendum costituzionale elaborati alla chiusura dei seggi danno il No in vantaggio tra il 55 e il 59% sul Sì con il 41-45%. Si tratta sostanzialmente delle rilevazioni a campione sugli elettori effettuate all’esterno dei seggi.
In base al primo exit poll Tecné per Mediaset sul referendum il Sì è al 41-45%, il No al 55-59%; quello di Ipr Marketing-Istituto Piepoli per la Rai dà il Sì al 42-46% e il No al 54-58%.
Malore poco dopo il voto: 83enne muore al seggio di Marina di Carrara
Un uomo di ottantatré anni è morto subito dopo aver espresso il suo voto in un seggio di Marina di Carrara. È accaduto attorno alle 22. L'uomo, accompagnato dalla moglie, ha votato al seggio allestito nelle scuole medie di via Cavallotti. Una volta uscito dalla cabina elettorale, ha accusato un malore e si è accasciato a terra. Inutili i soccorsi.
Renzi parlerà intorno alle 24 da Palazzo Chigi
Stando a quanto si apprendeda fonti di Palazzo Chigi, il presidente del Consiglio Matteo Renzi parlerà intorno a mezzanotte. L'intervento si svolgerà nella Sala dei Galeoni di Palazzo Chigi.
Affluenza record: alle 19 ha votato il 57,4%
Dati parziali del Viminale: alle 19 ha votato circa il 57,4% degli aventi diritto (la copertura del campione esaminato è del 20% circa). Si tratta di un dato molto alto, soprattutto se comparato con quello dell'affluenza alle ultime consultazioni elettorali. Ricordiamo, per esempio, che all'ultimo referendum sulle trivelle votò complessivamente il 31,8% degli aventi diritto, mentre alle Europee del 2014 si recò a votare il 58,7% degli aventi diritto.
E Grillo "succhia" la matita prima di votare
Singolare la scelta di Beppe Grillo, recatosi poco fa al seggio per esprimere il suo voto. Stando a quanto riportano le agenzie, il capo politico del MoVimento 5 Stelle avrebbe "succhiato la matita" prima di tracciare il segno sulla scheda elettorale, commentando: "I vecchi sanno come fare, noi anziani sappiamo come fare: nell'era digitale, succhiamo un attimo la matita". Il riferimento è alle (infondate) voci secondo cui le matite fornite quest'anno dal Viminale sarebbero "cancellabili", dunque ci sarebbe la possibilità di brogli elettorali.
Il Viminale e il caso della matita che si cancella: "Sono indelebili"
Dopo la denuncia di alcuni cittadini, secondo i quali i segni delle matite usate per votare al referendum costituzionale del 4 dicembre si possono cancellare, è dovuto intervenire il Viminale con una nota, in cui si specifica che "le matite cosiddette copiative sono indelebili e sono destinate esclusivamente al voto sulla scheda elettorale". Addirittura, hanno sottolineato dal Ministero, "le Prefetture possono utilizzare anche le matite che sono rimaste in deposito dagli anni precedenti". Dunque si tratterebbe di un allarme che per il momento non ha molti riscontri. Anche perché, sulla stessa scheda, per via della qualità di carta di cui è composta, tentativi di cancellazione potrebbero provocare buchi, con conseguente rischio di invalidare il voto e di essere denunciati dal presidente di seggio, come hanno spiegato le prefetture Catania e Agrigento, due delle città in cui si è registrato il maggior numero di segnalazioni.
Referendum: come si vota nelle città terremotate
Anche le migliaia di sfollati delle zone colpite dai terremoti del 24 agosto, 26 e 30 ottobre stanno votando in strutture di fortuna messe a disposizione dalla Protezione Civile. A Norcia i quattro seggi sono stati allestiti all'interno di una tensostruttura e serviranno per i 3.784 aventi diritto. A Cascia per gli oltre 2.500 aventi diritto, si potrà votare all'interno dei locali della diocesi di Roccaporena, in cemento armato. Per quanto riguarda il piccolo borgo di Preci è stato allestito un unico seggio in una casetta di legno donata da una onlus. A tutti i terremotati che vivono negli alberghi umbri, la prefettura ha messo a disposizione due possibilità: votare dove attualmente risiedono oppure prendere un autobus che li porta in Valnerina. Nelle città colpite dal sisma votano inoltre tutti gli uomini della Protezione Civile, dell'esercito e dei vigili del fuoco che sono lì per lavoro.
Exit poll e sondaggi elettorali
Come vi abbiamo raccontato, gli exit poll saranno diffusi alla chiusura dei seggi, mentre subito dopo i diversi istituti di rilevazioni rilasceranno le loro proiezioni circa l'esito del voto. La diffusione dei sondaggi elettorali è vietata, è invece possibile prendere parte a un sondaggi preventivi sull'esito del voto, esprimendo qui la propria preferenza (e ricevendo poi dei report aggiornati sul risultato).
Alle 12 affluenza intorno al 20%
Secondo i dati arrivati al Viminale relativi ai 7.998 comuni, l'affluenza alle urne alle ore 12 in Italia per il referendum va attestandosi intorno al 19,6%. Lo si rileva dal sito del ministero dell'Interno. Ricordiamo che – essendo un referendum confermativo – non è richiesto il quorum.
Referendum, alle 12 affluenza intorno al 18% (dato non ufficiale)
Secondo i primi dati arrivati al Ministero degli Interni (relativi al 10% dei comuni, circa 800 su un totale di 7.998) l'affluenza alle urne alle ore 12 in Italia per il referendum va attestandosi intorno al 18%. Lo si rileva dal sito del Viminale.
Renzi, Berlusconi e Raggi hanno votato
Il presidente del Consiglio Matteo Renzi dopo una decina di minuti di fila è entrato nella sezione numero tre e ha votato salutando il presidente e gli scrutatori e i tanti fotografi e giornalisti presenti nella scuola De Amicis di Pontassieve: il premier, accompagnato dalla moglie Agnese, è arrivato al seggio intorno alle 10,30. Giunto il turno di votare, Rnzi si è rivolto al banco degli scrutatori: "Non ho il documento, spero di essere riconosciuto…". Sia lui che la moglie hanno passato pochi secondi in cabina elettorale e poi qualche istante di troppo davanti ai fotografi che immortalavano il momento del voto. A un certo punto, il Presidente scherza: "Dai ragazzi, che sennò quelli che aspettano in fila votano tutti no…".
Hanno espresso il loro voto anche Silvio Berlusconi e Virginia Raggi, entrambi a favore del NO.
Grasso: "Chi vota decide, chi non vota lascia decidere gli altri!"
Dopo aver votato il presidente del Senato Pietro Grasso ha affidato a Twitter un breve commento: "La sovranità appartiene al popolo. Chi vota decide, chi non vota lascia decidere gli altri!".
Referendum: seggi aperti, gli italiani decidono sulla Costituzione. Si vota fino alle 23
Dopo una lunga e sotto molti aspetti durissima campagna referendaria gli italiani sono chiamati a esprimersi sulla riforma della Costituzione: sono 46.714.950 gli elettori che oggi, fino alle 23, avranno diritto di promuovere o bocciare – rispettivamente con un Sì oppure un No – la legge che porta la firma del Presidente del Consiglio Matteo Renzi e del ministro per le Riforme e i Rapporti col Parlamento Maria Elena Boschi e che modifica 47 articoli della "legge delle leggi" su un totale di 139.
Il quesito al quale i cittadini devono rispondere è il seguente ed è stato oggetto nei mesi scorsi di aspre polemiche: "Approvate il testo della legge costituzionale concernente “disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del Cnel e la revisione del Titolo V della parte II della Costituzione”, approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 88 del 15 aprile 2016?”. Trattandosi di referendum confermativo non è previsto alcun quorum, di conseguenza il risultato del voto sarà valido indipendentemente da quante persone andranno alle urne.
Quella vissuta è stata una campagna referendaria tra le più aspre e combattute degli ultimi anni: da una parte i sostenitori del "Sì" guidati dal Partito Democratico, dall'altro il comitato per il No che ha tenuto insieme Movimento 5 Stelle, Lega Nord, Forza Italia e tutta la sinistra italiana. Anche ieri i due fronti non hanno perso occasione per lanciarsi reciproche accuse a proposito della presunta violazione del silenzio elettorale. Oggi, dopo mesi di polemiche che hanno fortemente spaccato il paese, saranno gli elettori ad esprimersi, con un sì oppure un no che – comunque vada – avrà conseguenze politiche importanti per l'Italia.