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Catalogna, seggi chiusi. Rajoy “Non c’è stato nessun referendum”

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Migliaia di persone si sono messe in coda fuori dai seggi per poter votare sull’indipendenza catalana. La Guardia Civil è intervenuta in diversi seggi per impedire il voto.

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La polizia nazionale interviene con la forza

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Dopo giorni di tensioni, proteste di piazza, arresti eclatanti da parte delle autorità spagnole, sequestri di schede e contromisure, migliaia di persone fin dalle prime ore del mattino si sono messe in coda fuori dai seggi in Catalogna per poter esprimere la propria adesione ai sentimenti indipendentisti, sfidando così le minacce di provvedimenti da parte del governo centrale. "Si potrà votare in ogni seggio, anche con le schede stampate da casa" hanno annunciato dal governo catalano sfidando nuovamente la polizia nazionale spagnola che nei giorni scorsi è stata inviata ad affiancare i Mossos d'Esquadra ritenuti vicini al governo locale.

Il portavoce del governo catalano, Jordi Turull, ha annunciato anche un cambio delle regole all'ultimo minuto: per permettere di votare anche a chi troverà il proprio seggio chiuso dalla polizia, è stato stabilito che si potrà votare in qualunque seggio della propria zona, non solo in quello di riferimento. "Per la prima volta nella storia mondiale delle elezioni si cambiano le regole del gioco 45 minuti prima che si aprano le urne, con l'unico obiettivo di forzare il risultato delle elezioni, si voterà senza alcun censimento, con schede portate da casa, senza timbri. È una vergogna elettorale" fanno sapere fonti del governo di Madrid.

Nonostante i sequestri dei giorni scorsi, in alcuni seggi le schede sono comunque arrivate questa mattina tra gli applausi dei catalani presenti . Secondo  i media locali, i Mossos d'Esquadra, la polizia catalana, sono scesi in strada ma si sarebbero limitati a monitorare la situazione, mentre dove è intervenuta la polizia e la guardia civil ci sono stati anche degli scontri. In particolare agenti della Guardia Civil spagnola in tenuta anti-sommossa sono intervenuti nel seggio di Sant Julia de Rumis a Girona dove alle 9.15 era previsto dovesse votare il presidente catalano Carles Puigdemont. Agenti sono intervenuti con la forza per bloccare il voto per l'indipendenza in particolar modo a Barcellona dove  si registrano anche diversi contusi.

A cura di Antonio Palma
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