Elly Schlein è la nuova segretaria del Partito Democratico dopo la vittoria alle Primarie del Pd, le notizie di oggi in diretta. Ieri il passaggio di consegne tra Enrico Letta e la neo-segretaria in attesa dell'assemblea del partito in programma il 12 marzo, che vedrà l'investitura ufficiale della nuova leader con la nuova squadra del Pd.
"Teniamo unito il partito, apriremo subito a un nuovo tesseramento": queste le parole di Elly Schlein dopo il passaggio di consegne con Enrico Letta. Nel programma della neo-segretaria più asili nido, reddito di cittadinanza da mantenere e migliorare, più tasse su multinazionali, diritto alla casa e pensioni.
La percentuale di preferenze con la quale Elly Schlein ha battuto il candidato Stefano Bonaccini è stata del 53,8 per cento, ribaltando tutti i pronostici. Secondo i dati ufficiali del Partito democratico, Stefano Bonaccini ha vinto in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Molise, Puglia e Sardegna. Tutte le altre Regioni sono andate alla nuova segretaria del Pd, Elly Schlein. La più combattuta è stata l'Abruzzo, con Bonaccini al 50,35% e Schlein al 49,65%. Il maggiore distacco in Valle D'Aosta, dove Schlein al 70,7%.
- Chi è Elly Schlein, la nuova segretaria del PD
- Il programma di Elly Schlein
- I primi sondaggi politici dopo la vittoria di Elly Schlein
- Cosa ha detto Giorgia Meloni alla neo-segretaria Pd
Mattia Santori: "Per un Fioroni che se ne va avremo 100 nuovi iscritti"
"Per un Fioroni che se ne va penso che avremo 100 nuovi entranti" nel Pd. Lo ha detto il delegato del Comune di Bologna al Turismo e Sport, Mattia Santori, tra i fondatori delle Sardine e sostenitore di Elly Schlein alla segreteria del Pd. "La dimensione del fenomeno che abbiamo visto è due volte superiore ai voti che abbiamo raccolto domenica" con le primarie, alle quali hanno partecipato oltre 1,1 milioni di persone, "perché c'è tantissima gente che non è andata a votare perché sicura che non ce l'avremmo fatta e altri che non avevano fiducia". Persone che, assicura Santori margine di una presentazione all'interno di Extrabo a Bologna, "si iscriveranno al Pd e che sono disposte a dialogare con il Partito democratico" dopo la vittoria di Elly Schlein e "in condizioni è che prima non c'erano. È chiaro – conclude – che c'è un'48% che dobbiamo continuare a rappresentare".
Malpezzi: "Schlein sarà la segretaria di tutti, anche di chi non l'ha votata"
"Bisogna rimanere dentro e condivido profondamente le parole di Bonaccini quando ha riconosciuto la sconfitta: noi ci siamo. Lui, per primo ha ribadito che chi esce sbaglia e che bisogna costruire le condizioni per essere il primo partito. In quel noi mi ci ritrovo: ho perso le primarie ma rappresento una parte importante che ha vinto il congresso tra gli iscritti, ha ottenuto poco meno della metà dei voti alle primarie ed è un'area profondamente radicata nei territori. Uscite ora non sono all'ordine del giorno: è importante che il partito resti unito, largo plurale e faremo di tutto perché ciò accada. Il Pd è una grande casa capace di tenere tutti dentro. Nessuno credo vorrà escludere. Elly Schlein ha vinto ed è la segretaria di tutti, anche di chi non l'ha votata". Così Simona Malpezzi, presidente dei senatori del Pd, questa mattina ad Agorà su Rai 3.
Bonaccini dice che chi esce ora dal Pd sbaglia
"Sono convinto che chi esca sbaglia, anzi dobbiamo chiamarne di nuovi. Dobbiamo far si che il Pd si rigeneri, che abbia una nuova classe dirigente e che metta in campo una proposta per costruire il centrosinistra". Sono le parole di Stefano Bonaccini, presidente dell'Emilia-Romagna, pronunciate questa mattina fuori dall'aula dell'assemblea legislativa. Bonaccini ha detto di non aver ancora ricevuto una chiamata da parte di Elly Schlein, eletta neosegretaria del Pd alle primarie di domenica, ma "non ho dubbi che mi chiamerà molto presto". Per quanto riguarda una possibile opposizione interna al partito, il presidente emiliano-romagnolo ha affermato che "la vera rivincita è nei confronti della destra. L'obiettivo – ha proseguito – è di costruire le condizioni per tornare a essere il primo partito alle prossime elezioni europee e vincere nei comuni". Per Bonaccini, infine, è "doveroso dare una mano perché il partito ha sofferto troppo di divisioni e liti dentro la stessa famiglia. Ora tocca a lei tenere insieme il partito, io sono a disposizione non perché devo recitare una parte, ma perché è quello che si aspettano gli iscritti del Pd".
Prodi dice che il Partito Democratico deve fare una coalizione per governare
"Il Pd deve avere l'idea maggioritaria e poi fare la coalizione per la quantità maggioritaria. Con l'idea acquista la leadership, con la coalizione acquista il governo". Lo ha detto Romano Prodi a Forrest su Rai Radio 1.
"Sono entusiasta, lo spazio politico del Pd è con i 5 Stelle": il commento di Matteo Renzi
Per Matteo Renzi l’elezione di Elly Schlein alla segreteria del Pd è l’occasione per completare il percorso cominciato con la scissione del 2019: “Sono entusiasta – scrive nella sua enews – lo spazio politico del nuovo Pd è sulla frontiera dei 5 Stelle, non sulla nostra”.
Cosa dicono i sondaggi politici dopo la vittoria di Elly Schlein alle primarie del Pd
Nei primi sondaggi politici pubblicati dopo le elezioni primarie del Pd vinte da Elly Schlein, curati da Swg per La7, il Pd guadagna oltre mezzo punto nei consensi. Bene anche Verdi e Sinistra, mentre la Lega e Fratelli d’Italia perdono quasi un punto percentuale in due.
Attilio Fontana: "Mi dispiace per Bonaccini, persona di grande valore"
"Mi dispiace perché conosco molto bene il presidente Bonaccini e lo ritengo una persona di grandissimo valore, ma questo non toglie che non abbia ottenuto quel risultato che auspicava". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, a margine di un evento all'ospedale Sacco di Milano, rispondendo a una domanda sulla vittoria di Elly Schlein alle primarie del Pd.
Nardella: "Per il Pd ci sono grandi opportunità con questo governo"
Per il Pd ci sono "grandissime opportunità. Con questo governo, che ha fatto già tanti passi falsi, c'è una prateria e il Pd deve riuscire a conquistare questa prateria. Sono quattro anni in cui finalmente possiamo avere una nostra agenda politica, senza l'ossessione delle alleanze perché per fortuna alle Europee ognuno va col proprio simbolo. Questo nuovo Pd, una volta per tutte, non deve farsi ossessionare dal tema renziano se vuole guardare avanti. Renzi ha fatto scelte diverse e appartiene al passato del Pd". Lo ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella, ospite di Radio Anch'io su Rai Radio 1. "La vera sfida per il Pd – ha aggiunto – è essere credibile, dimostrare davvero di mettere in campo proposte, non essere minoritario ma essere un partito di popolo. Devi vincere se ti fai votare e non con le alleanze e le tattiche parlamentari". Tra i rischi del nuovo corso, dopo la vittoria di Elly Schlein, "c'è quello di non cambiare davvero. Per troppi anni la sinistra ha sempre parlato di lotta alle diseguaglianze e ha governato 12 anni con tante diverse coalizioni ma le diseguaglianze sono aumentate". Secondo Nardella poi "la politica estera, in particolare la questione dell'atlantismo e la guerra in Ucraina, è il terreno più delicato su cui si sono registrate differenze più significative tra le due aree che si sono confrontate al congresso. Anche qui onere o onore della segretaria di indicare una strada che sia inclusiva, non è affatto facile". "Se da un lato stare all'opposizione è più semplice – ha osservato ancora -, dall'altro essere una forza di opposizione che ambisce a essere alternativa significa indicare proposte, non solo critiche all'azione del governo. Ho visto da vicino cosa sta succedendo in Ucraina. Il punto è che non possiamo solo parlare di armi, ma di iniziativa diplomatica vera, qui il Pd deve fare un passo avanti e non stare fermo, incalzare il governo italiano e il continente europeo. Il Pd deve stare attento a queste influenze che vengono da una parte della sinistra italiana di un pacifismo letto con disimpegno".
Rosato (Iv): "Con queste primarie il Partito Democratico non c'è più, è un'altra cosa"
"Quello che osservo è che queste primarie stabiliscono che il Partito democratico non c'è più, cioè il Pd di Veltroni, di Renzi. Non c'è più. C'è un'altra cosa. C'è un partito a trazione sinistra, un partito di sinistra, che serve in questo paese, che non ha nulla di riformista". Lo afferma Ettore Rosato, parlamentare di Azione – Italia Viva, ad Agorà su RaiTre. Ed alla domanda se quindi per le alleanze non guarderà più al Pd, Rosato risponde: "Difficile smentirmi, ma non lo faccio da anni".
Orlando: "Schlein brava a mobilitare, ora fronte largo"
"Non deve fare i complimenti a me ma a Elly Schlein e alla sua capacità di mobilitizzazione e a tutte le militanti e i militanti che l'hanno sostenuta. Dai gazebo è partita una richiesta di forte cambiamento e questo è l'elemento politico di novità che tutti dovremmo cogliere". Così Andrea Romano in un'intervista al Giorno. Per l'ex ministro dem "dobbiamo lavorare per ridurre le distanze con le altre opposizioni perché dall'altra parte nel centrodestra c'è una coalizione che funziona anche nelle diversità". Orlando infine non esclude di cambiare il nome al partito: "Se ne può e se ne deve discutere tanto più in sede costituente", anche se "non c'è alcun mandato in questo senso che esca dal congresso".
Il Partito Democratico di Schlein sarà accogliente, dice Furfaro
"Ho avuto il privilegio di condividere questa comunità con un cattolico come David Sassoli. La sua visione mi ha arricchito più di quanto abbiano fatto politici con biografie simili alla mia. Vogliamo un partito accogliente e curioso, non un recinto identitario. In cui ognuno porti il suo contributo per cambiare il mondo. La nostra comunità ha bisogno di unità e cura. La sfida è grande. C’è bisogno di tutte e tutti". Così Marco Furfaro, portavoce della mozione della neosegretaria del Pd Elly Schlein in un'intervista al Corriere della Sera. "Ho imparato sulla pelle che la sinistra ha senso se governa i processi ed è capace di cambiare il destino delle persone, anzitutto quelle in difficoltà, altrimenti è mera testimonianza" tanto che "La sinistra torna a vincere se unisce ‘il pane e le rose': idealità e buon governo", ha aggiunto. Sulle differenze tra Schlein e Meloni, Furfaro è chiaro: "Ho conosciuto Elly in luoghi dove non andava nessuno. Lavoratori in sciopero, aziende in difficoltà, partite Iva in lotta. Ha praticato prossimità con le persone che avevano bisogno, senza ingannarle mai. Meloni raccoglie voti dicendo di voler difendere gli italiani, poi va al governo ed elimina il fondo affitti, mettendo 630 mila famiglie a rischio sfratto. La differenza è tutta qua".
Casini: "Schlein è la novità, ma centrodestra e Conte avrebbero preferito Bonaccini"
"Schlein è un'incognita, ma ha il pregio della novità, della discontinuità. I suoi rivali, dentro e fuori il Pd, preferivano un leader o un avversario come Bonaccini, perché è l'usato sicuro". Così Pier Ferdinando Casini in un'intervista a La Stampa.
Bindi: "Il Pd è diviso a metà, spero Schlein lo riesca a ricostruire"
"Il fatto è che il partito è diviso a metà, e stare insieme è una cosa buona, ma se si condivide la linea, non se si fa un'unità pasticciata. Chi ha votato Schlein vuole un Pd più caratterizzato a sinistra: il mio auspicio è che lei riesca in questa ricostruzione della sinistra, tenendo però unito il partito". Così l'ex presidente del Pd Rosy Bindi in un'intervista a La Stampa. "Alle ultime elezioni – prosegue Bindi – non ha vinto la destra: ha perso la sinistra. Il Pd deve riuscire a unire l'opposizione su scelte precise. Ma unirle senza la condivisione dei contenuti non avrebbe senso, e con opposizioni così lontane tra loro non sarà un'impresa semplice. A un certo punto bisognerà fare qualche scelta" dice a proposito delle alleanze. "Spero che Schlein non voglia perseguire l'autosufficienza del Pd, ma è importante è che sia il Pd a dettare la linea: mi aspetto che non vada a rimorchio degli altri, e per farlo bisogna avere idee chiare", la sua conclusione.
Provenzano dopo le primarie del Pd: "Ora tutti al lavoro per l'unità"
"Al congresso chi partecipa può vincere o può perdere. Poi il giorno dopo dobbiamo lavorare tutti per l’unità e chi guida ha una responsabilità in più. Dividersi è sempre un errore, di fronte a questa destra estrema sarebbe un crimine. Insomma, l’unità è un valore. Però stavolta non può essere realizzata, come in passato, annacquando il profilo del Pd" anche perché "la vera anomalia è stato lo scollamento dei gruppi dirigenti dalla volontà degli elettori. Dobbiamo lanciare una campagna di adesione". Così Peppe Provenzano, vicesegretario uscente del Pd, in un'intervista a Repubblica commentando la vittoria di Elly Schlein alla segreteria dem. Netta la risposta sul tema delle alleanze: "Basta con l’ossessione delle alleanze. La priorità adesso è il Pd, il suo profilo, essere all’altezza delle aspettative di quel popolo che ieri si è messo in marcia, con tanti giovani e tante donne che hanno fatto la vera differenza. Sulla base della chiarezza sui temi, bisognerà costruire alleanze. Sul salario minimo, ad esempio, si potrebbe fare già domani".
L'analisi del voto delle primarie del Pd: così ha vinto Elly Schlein
Elly Schlein è diventata segretaria del Partito democratico contro tutte le aspettative. Nel voto delle primarie ha aiutato la sua immagine di rottura: ha convinto i giovani e gli abitanti delle grandi città, ma anche l’elettorato storico del Pd. L’analisi del voto di Lorenzo Regiroli, sondaggista di Bidimedia.
Quando Elly Schlein diventerà ufficialmente la segretaria del Pd
Nella prima giornata dopo la vittoria alle primarie del Pd, Elly Schlein ha incontrato Enrico Letta per un passaggio di consegne informale alla guida del partito. Nei prossimi giorni, Schlein dovrà iniziare a pensare anche alla formazione della nuova segreteria del partito. La sua nomina ufficiale arriverà il 12 di marzo, con l'assemblea del Pd che voterà definitivamente la nuova segretaria.
Cosa ha detto Giorgia Meloni a Elly Schlein dopo l'elezione a segretaria del Pd
Giorgia Meloni, in un'intervista a Bruno Vespa, ha detto di aver chiamato personalmente Elly Schlein per congratularsi: "Mi aspetto un'opposizione durissima", ha affermato.
Incontro tra Letta e Della Vedova, ex segretari di partito: "Da oggi ci sentiamo più leggeri"
Enrico Letta, ormai ex segretario del Partito democratico dopo la vittoria di Elly Schlein alle primarie, ha incontrato Benedetto Della Vedova, che ieri è stato sostituito come segretario di +Europa da Riccardo Magi. "Incontro casuale tra due persone che oggi hanno buone ragioni per sentirsi più leggere, ciascuna a modo suo", ha scritto Della Vedova su Twitter.
Meloni risponde a Schlein: "Il Pd sarà un bel problema per il governo? Per noi democrazia non è un problema"
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni detto di aver chiamato la nuova segretaria del Partito democratico: "Ho chiamato Elly Schlein per farle personalmente i miei auguri. Ovviamente mi aspetto un'opposizione durissima. Anch'io in questi anni ho fatto un'opposizione durissima. Il confronto delle idee non mi ha mai spaventato". Meloni ha risposto anche alle parole di Schlein, che ha detto che il Pd sarà "un bel problema" per il governo. "Per noi la democrazia non è mai stata un problema", ha detto Meloni. "Semmai lo è stata per la sinistra. Per noi un confronto fatto sulle idee è semplicemente una buona notizia. Sono pronta al confronto e auguro buon lavoro a Elly Schlein".
Il passaggio di consegne tra Letta e Schlein e il primo discorso nella nuova segretaria
Elly Schlein ha varcato per la prima volta la sede del Partito Democratico, all'indomani delle primarie che l'hanno incoronata nuova segretaria dem. In attesa che l'assemblea nazionale del partito il 12 marzo la proclami ufficialmente, Schlein ha incontrato i dipendenti del Nazareno e il segretario uscente Enrico Letta, che per il passaggio di consegne le ha regalato un melograno "simbolo di salute e prosperità". In una dichiarazione alla stampa, Schlein ha poi parlato di quali saranno i suoi primi passi alla guida dei Democratici.
Calenda dice che il Pd ora ha un'identità lontana dal Terzo polo ma non esclude l'alleanza
"Il Pd com'era stato concepito non c'è più, è un partito dove c'è stata di fatto un'opa di Articolo 1, e dunque c'è uno spazio per quegli elettori che vogliono affrontare le cose in modo pragmatico e non ideologico, che è il tratto che manca all'Italia". Lo ha detto Carlo Calenda, leader del Terzo polo di Azione e Italia viva. Calenda ha fatto i complimenti a Elly Schlein, ma ha sottolineato che con la sua vittoria gli elettori "hanno scelto un'identità precisa che è distante dalla nostra". Questo "non esclude l'alleanza con il Pd. Nella vita non si esclude niente, anche se è chiaro che siamo in posizioni molto diverse". In particolare si può lavorare "su temi specifici, come il salario minimo, la sanità".
Debora Serracchiani dice che è pronta a essere sostituita come capogruppo Pd alla Camera
"Se come gesto di ‘benvenuto' metterei a disposizione il mio mandato? Posso parlare solo per me: è naturale che sia così". Debora Serracchiani, attuale capogruppo del Pd alla Camera che si era schierata con Stefano Bonaccini, ha risposto così all'ipotesi che Elly Schlein la voglia sostituire con una persona più vicina alla sua linea. "Con l'elezione del nuovo segretario troverei normale che venisse rimesso il mandato, lo avrei fatto anche se avesse vinto Bonaccini. Ed è vero che i gruppi parlamentari sono il luogo dove il partito farà l'opposizione più dura e determinata. La Camera è il luogo dove oggi siamo riusciti a farla questa opposizione. Io continuerò a fare la mia parte", ha detto Serracchiani a Telenord.
Arcigay fa i complimenti a Schlein: "Ora il Pd superi le ambiguità sui diritti civili"
"Elly Schlein ha infranto un soffitto di cristallo significativo a sinistra. Lo ha fatto con tenacia e coraggio: le faccio i miei più vivi complimenti e gli auguri di buon lavoro", ha detto Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay. "Schlein ha messo in cima alla lista delle priorità temi come la lotta alle diseguaglianze e il riconoscimento dei diritti civili e sociali. È un'ottima notizia, che ci fa sperare in una nuova stagione del Partito Democratico, che superi i tentennamenti e le ambiguità che spesso hanno pregiudicato battaglie importanti su questi temi".
Primarie Pd in Sardegna, scrutinio rimandato fino a domani per il sospetto di 'inquinamento' del voto
Il comitato che sostiene Giuseppe Meloni, candidato alla segreteria del Pd in Sardegna, ha contestato il nuovo rinvio della commissione regionale per lo spoglio dei due seggi di Quartu S.Elena: lo scrutinio è stato bloccato ieri sera per il sospetto di ‘inquinamento' del voto, a causa della presenza di esponenti del centrodestra fra gli elettori. Solo domani si saprà il nome del nuovo segretario regionale del Pd, nonostante Meloni fosse in vantaggio di circa 3 mila voto sul rivale, Piero Comandini. Secondo il comitato pro-Meloni, la commissione regionale avrebbe dovuto procedere subito allo spoglio, e poi effettuare eventuali verifiche. "Portare via un'urna elettorale dal seggio è giuridicamente, oltre che politicamente, inaccettabile", ha detto il portavoce Alessandro Cossu.
Il ministro Tajani ha telefonato a Elly Schlein per congratularsi
"Ho telefonato a Elly Schlein per congratularmi. Avrà la responsabilità di guidare l'opposizione al governo. I comuni valori democratici dovranno essere alla base di una sano confronto istituzionale. Da parte mia avrà la massima disponibilità al dialogo. Buon lavoro!". Lo ha scritto su Twitter il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.
Schlein ha parlato al telefono con Sergio Mattarella, dialogo "cordiale"
La nuova segretaria del Pd, Elly Schlein, dopo l'incontro con l'ex segretario Enrico Letta ha avuto un colloquio telefonico con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Lo hanno comunicato fonti vicine a Schlein, che ha definito la conversazione "cordiale".
Orlando: "Il voto dei gazebo diverso da quello dei circoli? È sbagliato contrapporli"
"Sta a Schlein ricomporre l'unità del partito il giorno dopo una competizione che ha visto un peso significativo di chi ha perso. Un peso che non può e non deve essere trascurato: è nella funzione istituzionale di chi ha vinto. E non c'è alcuna ragione per pensare che questo non avverrà". Andrea Orlando ha commentato così la vittoria di Elly Schlein alle primarie del Pd. Sul fatto che il voto dei gazebo abbia dato un risultato diverso da quello dei circoli, "va fatto notare che il numero degli iscritti al voto non è mai stato così basso. Non sono galassie diverse e contrapposte. Forzare questa contrapposizione è un errore", per Orlando. Ora la questione è "capire come coniugare l'unità del partito, che è un valore, con la linea netta di Schlein. Lei ha detto che è necessaria una costituente e una costituente è un momento in cui si costruisce una casa insieme. Non a colpi di maggioranza".
Risultati ufficiali delle primarie: Schlein vince 12 Regioni, Bonaccini a 8
Secondo i dati ufficiali del Partito democratico, Stefano Bonaccini ha vinto in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Molise, Puglia e Sardegna. Tutte le altre Regioni sono andate alla nuova segretaria del Pd, Elly Schlein. La più combattuta è stata l'Abruzzo, con Bonaccini al 50,35% e Schlein al 49,65%. Il maggiore distacco in Valle D'Aosta, dove Schlein al 70,7%.
Sono arrivati i dati definitivi sulle primarie del Pd: Schlein ha vinto con il 53,75%
La direzione nazionale del Pd ha diffuso i dati ufficiali sul voto delle primarie: Elly Schlein ha vinto con il 53,75%, pari a 587.010 voti, mentre a Bonaccini è andato il 46,25% (505.032 voti). L'affluenza definitiva, includendo anche il voto online, è di 1.098.623 voti.
Come sarà il programma del nuovo Partito democratico dopo la vittoria di Elly Schlein
La nuova segretaria del Pd non ha ancora avuto modo di presentare un nuovo programma politico elettorale per il suo partito, ma ci sono diverse indicazioni. La mozione presentata da Elly Schlein quando si è candidata alle primarie conteneva molti dei temi che vorrà mettere al centro dell'agenda del suo partito.