Il popolo del Partito Democratico è stato chiamato a scegliere il nuovo segretario del Pd tra il dimissionario Matteo Renzi, il ministro della Giustizia Andrea Orlando e il governatore della Regione Puglia Michele Emiliano. Matteo Renzi ha trionfato con oltre il 70% dei consensi.
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- Primarie PD, dati parziali: Renzi 71%, Orlando 21%, Emiliano 8% 01 Maggio
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- Primarie PD, i primi risultati: "Renzi tra il 65 e il 70%" 30 Aprile
Primarie PD, dati parziali: Renzi 71%, Orlando 21%, Emiliano 8%
Stando ai dati che giungono in queste ore, quando lo scrutinio è circa al 30% del totale, Renzi sarebbe in testa con il 71%, seguito da Orlando col 21% e poi da Emiliano con l'8%. Una prima elaborazione è stata fornita da YouTrend:
Ci sono già alcuni dati ufficiali
Orlando ammette la sconfitta: "Vittoria ampia di Renzi, ora si lavori per unire anime del PD"
Il ministro della Giustizia Andrea Orlando parla dal suo comitato, ammettendo la sconfitta e anticipando di aver già chiamato Renzi per complimentarsi: "È una vittoria ampia, io sono soddisfatto di aver portato avanti una battaglia fatta sulle idee e non sulle contrapposizioni. Ora la preoccupazione più grande è riuscire a non disperdere la prospettiva di tenere insieme forze e movimenti di un campo progressista largo che vive fuori da noi. Se il segretario Renzi e, tutte le anime del PD, non lavoreranno unite a questo progetto ci sarebbe la premessa prevedibile di una sconfitta alle prossime elezioni italiane, con il conseguente ridimensionamento europeo dell'Italia"
Renzi di nuovo segretario: "Il nostro popolo è l'alternativa al populismo"
Malgrado i dati non siano ancora ufficiali, Matteo Renzi sta già festeggiando il risultato delle primarie del PD e ha già ricevuto una telefonata di congratulazioni da parte del Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. Su Instagram, Renzi ha già postato il suo primo messaggio da "vincitore" delle primarie:
In seguito, Renzi ha parlato direttamente al Nazareno, ringraziando i militanti e i volontari: "Quando due milioni di persone vanno a votare, discutono delle mozioni e lavorano nei circoli, come si fa a dire che questo è il partito dell'uomo solo? Può essere che io sia un leader forte, ma sicuramente questo è un partito che ha una comunità fortissima, non è un algoritmo, ma è fatto di storie in carne e ossa. È il nostro popolo che segna la diversità del PD rispetto agli altri, ed è il nostro popolo che è l'alternativa al populismo. Oggi ha vinto il PD che non si è vergognato delle cose che abbiamo fatto in questi anni".
Primarie PD, i primi risultati: "Renzi tra il 65 e il 70%"
I primi dati che arrivano dallo spoglio delle primarie per il Partito Democratico testimonierebbero il netto vantaggio di Matteo Renzi nei confronti dei suoi avversari nella corsa alla segreteria. Stando a quanto comunicato dal coordinatore della mozione Renzi, l'ex Presidente del Consiglio otterrebbe "tra il 65% e il 70%", mentre l'affluenza non raggiungerebbe di poco i 2 milioni di votanti.
Per i coordinatori della mozione Orlando è invece necessario "adoperare cautela", mentre l'affluenza non sarebbe eccezionale: "Avremmo perso circa un milione di votanti rispetto alla volta scorsa".
Renzi mostra lo zainetto dedicato ai gufi: "Volevo mollare tutto, ora si riparte"
L'ex Presidente del Consiglio Matteo Renzi, a pochi minuti dalla chiusura dei seggi, sceglie di inviare un lungo messaggio ai suoi elettori e ai militanti del Partito Democratico.
Scrive Renzi: “Ho vissuto cinque mesi non facili dopo la sconfitta referendaria. Rifarei domattina quella battaglia. Una battaglia persa non è una battaglia sbagliata. Sono più convinto oggi di cinque mesi fa che l'Italia avesse bisogno della svolta istituzionale che proponevamo”.
Per poi affermare:
Mi sono dimesso da tutto. In qualche giorno sono uscito da Palazzo Chigi come c'ero entrato: libero. Senza vitalizio, senza immunità, senza indennità. Ma con uno smisurato senso di gratitudine per il mio Paese che mi ha concesso un onore immenso nel servirlo. Sarò un inguaribile romantico ma io mi emoziono a cantare l'Inno di Mameli e provo un brivido davanti alla bandiera simbolo di una comunità.
Quando mi sono dimesso, volevo davvero mollare tutto.
Dopo anni di impegno totalizzante per la cosa pubblica, volevo pensare a me, ai miei, ai fatti miei. Non mi vergogno di dirlo: volevo mettere al centro il mio futuro. […] Sono stato circondato dall'affetto, dalla cura, dall'esigente attesa, anche dalla rabbia di tantissime donne e uomini. La maggioranza di queste persone non le conosco personalmente ma è come se fossimo amici da sempre. Perché siamo simili: simile l'idea del futuro, simili i valori, simile l'attaccamento all'Italia. E in questi anni abbiamo camminato sullo stesso sentiero.
E insieme alle persone che condividono questo sogno splendido di mandare avanti l'Italia, senza lasciarla nelle mani di chi sa solo protestare, contestare, urlare, ci siamo rimessi in gioco. Per andare avanti, insieme
E su Instagram posta una foto del suo zainetto, con "dedica":
Alle 17 poco meno di 1,5 milioni di votanti
Stando a quanto comunicato in questi minuti, sarebbe di circa 1,5 milioni il dato sull'affluenza alle primarie del Partito Democratico alle ore 17. Si tratterebbe di un risultato in linea con il dato delle 12, che collocherebbe intorno ai 2 milioni di voto complessivi il dato finale relativamente al numero dei votanti.
Renzi: "È questa la politica con la P maiuscola"
È entusiasta dei primi dati sull’affluenza l’ex Presidente del Consiglio Matteo Renzi, che usa Facebook per inviare un messaggio a sostenitori, militanti e volontari del Partito Democratico:
Seggio in un pub invece che nel circolo: primarie annullate nel cosentino
Un seggio allestito in un pub, invece che nei locali del centro sociale, come stabilito inizialmente. Accade anche questo alle primarie del Partito Democratico, con il voto del Comune di Cariati, nel cosentino, che è stato annullato su segnalazione dei rappresentanti della mozione Orlando. La comunicazione dell’avvenuto annullamento è stata data dal senatore Del Barba, che ha riferito l’indicazione della commissione nazionale per il Congresso: “Il provvedimento si è reso necessario in quanto il luogo utilizzato per le votazioni risultava non idoneo e differente da quello stabilito con precedente verifica. Il voto di Cariati è di conseguenza annullato e le relative schede non conteggiate”.
Il Sindaco di Bari denuncia pressioni e intimidazioni: "Fuori ai seggi si controllano le ricevute"
“Arrivano segnalazioni della presenza di persone fuori da alcuni seggi che raccolgono le ricevute come prova di avvenuto voto. Questa pratica, che purtroppo era stata già riscontrata durante le primarie per il candidato sindaco del 2014, ci costrinse a sospendere il rilascio delle ricevute per interrompere qualsiasi possibile contaminazione del voto”.
La denuncia arriva da Antonio Decaro, Sindaco di Bari e sostenitore di lungo corso di Matteo Renzi, che in Puglia ha in Michele Emiliano il principale antagonista. Poco dopo, è arrivata anche la conferma “ufficiale” da parte del presidente del più grande seggio di Bari, che ha fatto sapere di aver disposto la sospensione del rilascio delle ricevute: “All'esterno del nostro seggio, il più grande di Bari, si raccoglievano le ricevute per organizzare i rimborsi. Appena l'abbiamo saputo, ne abbiamo sospeso immediatamente il rilascio per evitare il mercimonio di voti”.
Una decisione che ha scontentato i sostenitori di Michele Emiliano, che parlano di “gravissima violazione del regolamento”.
Sempre in Puglia, a Nardò, sono state sospese le operazioni a causa della massiccia presenza di "esponenti della destra" ai seggi.
Affluenza alta alle 12: hanno votato oltre 700mila persone
È molto alta l’affluenza alle urne alle 12, contrariamente a quanto in molti avevano ipotizzato. Stando alla comunicazione della Commissione nazionale per il Congresso Pd, infatti, alle 12 hanno votato 701.373 cittadini. Nella nota diramata, oltre a ringraziare gli 80mila volontari che hanno permesso una simile partecipazione, si sottolinea come si tratti di un “dato straordinario”, destinato a rafforzarsi nelle prossime ore.
Emiliano: "No a mercimonio dei voti. In caso di irregolarità chiamate le forze dell'ordine"
Il governatore della Regione Puglia e candidato alla segreteria del Partito Democratico Michele Emiliano segnala su Facebook alcune irregolarità alla primarie: "Invito tutti i presidenti di seggio e i membri dei seggi elettorali a sorvegliare attentamente per evitare ogni forma di mercimonio intorno alle elezioni primarie. Come sempre succede mi arrivano segnalazioni in tal senso e vi ricordo che potete filmare con il telefonino qualunque scena sospetta sulla quale effettuare nuovi accertamenti. In questi casi potete anche richiedere l'intervento delle forze dell'ordine se ritenete che siano state commesse irregolarità. Tutti i votanti devono pretendere, come da regolamento, il rilascio della ricevuta attestante l'effettuazione del voto e la consegna dei 2 euro al fine di evitare brogli sull'affluenza al voto ed eventuale appropriazione del denaro versato".
Il sindaco Sala non dichiara per chi vota: "Primarie importanti, ma vanno ripensate"
In fila al seggio milanese, il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha votato alle primarie, senza però voler dichiarare il nome prescelto. "Le primarie del Pd sono importanti, altri non ne fanno e la scelta viene dall'alto, ma penso andrebbero ripensate. Spero che oggi vadano in tanti a votare".
Primarie Pd, a Roma rubati due gazebo: "Spariti nella notte"
Nella capitale d'Italia sono stati rubati due gazebo del Partito Democratico, a Piazza Bologna e Termini. A raccontare l'episodio è stato Marco Giordano, attivista del Pd: "Alle 7.30 Il presidente di seggio è arrivato a Piazza Bologna e si è accorto che il gazebo non c'era più. La struttura era stata montata nella notte, per assicurare che alle 8 fosse tutto pronto per aprire le votazioni. Invece stamattina era sparita. Allora, dopo aver avvertito la federazione, ho fatto un giro di telefonate e un compagno che aveva un gazebo a disposizione lo ha portato qui", permettendo dunque agli elettori di votare. Stessa situazione a Piazza dei Cinquecento, nei pressi della stazione ferroviaria di Termini: stamattina il gazebo del Pd non era più presente. "Hanno cominciato a votare appoggiati su una macchina, poi ho portato le bandiere del Pd per far capire dove andare, perché ci arrivavano telefonate di persone che non capivano dove si votasse. Ora non so quale sia la situazione là, ma spero che un gazebo lo abbiano montato".
Comitato Orlando segnala irregolarità in Calabria: forze dell'ordine nei seggi
Il comitato a sostegno della mozione del candidato Andrea Orlando ha segnalato la presenza di numerose irregolarità in Calabria. Le proteste degli attivisti hanno portato all'intervento delle forze dell'ordine in alcuni seggi. Secondo quanto si apprende il maggior numero di segnalazioni riguarda la provincia di Cosenza dove, secondo la mozione Orlando, "l'apertura si è contraddistinta per una serie di irregolarità e illegittimità. A molti scrutatori della mozione Orlando è stato impedito di insediarsi al momento della costituzione del seggio e vidimare le schede come previsto dal regolamento. È quanto successo nei seggi di Mendicino, San Giovanni in Fiore, Santa Sofia d'Epiro, Marano Marchesato, Tortora, Parenti e in tanti altri paesi della provincia di Cosenza".
"Il paradosso si è raggiunto a Cariati dove addirittura non si è ottemperato a quanto deciso dalla commissione nazionale per il congresso del Pd che aveva stabilito l'ubicazione del seggio nei locali del centro sociale. Il seggio, ignorando completamente il deliberato della Commissione nazionale per il congresso del Pd, è stato ubicato arbitrariamente nel pub di un privato che, così, di fatto ha illegittimamente avviato le operazioni di voto che naturalmente saranno considerate nulle". Tra le denunce anche quella di Parenti, sempre nel Cosentino, dove "sono intervenute addirittura le forze dell'ordine. Il seggio è stato chiuso dal presidente che voleva impedire la libera e trasparente partecipazione dei cittadini alle primarie del Pd".
Primarie Pd, oggi si decide chi sarà il nuovo segretario: aleggia lo spettro dell'astensionismo
Dalle 8 alle 20 di domenica 30 aprile attivisti, simpatizzanti e iscritti al Partito Democratico sono chiamati a votare il nuovo segretario del Pd. In campo tre sfidanti: il dimissionario ed ex presidente del Consiglio Matteo Renzi, il ministro della Giustizia Andrea Orlando e il governatore della Regione Puglia Michele Emiliano. Per eleggere il nuovo segretario e il futuro candidato presidente del Consiglio del Pd, gli elettori potranno recarsi in uno degli 8mila gazebo allestiti in tutta Italia, nelle centinaia di gazebo predisposti nelle maggiori città estere oppure online, sempre per i residenti al'estero. Per votare è necessario versare un contributo minimo di due euro, se non in possesso della tessera del Pd, ai gazebo e di 4 euro minimo via PayPal scegliendo la piattaforma online. I risultati della competizione elettorali saranno resi noti presumibilmente entro la fine della giornata. Per quanto riguarda l'affluenza, i maggiori sondaggisti prevedono circa un milione e mezzo di partecipanti, un numero nettamente inferiore alle iniziali aspettative e, soprattutto, decisamente inferiore rispetto alle ultime primarie del Pd, dove si sfondò il tetto dei due milioni di elettori.