Ieri si è svolta la direzione del Pd, che in un primo momento era stata pensata per valutare un eventuale accordo di governo con il M5S, e vagliare l'ipotesi di aprire un tavolo di discussione con Di Maio. Martina ha chiesto che si voti la fiducia fino alla prossima assemblea nazionale, come atto "indispensabile" per ridare autorevolezza al Pd in vista di un terzo giro di consultazioni, richiesto da Mattarella per lunedì.
Bersani: "Nei discorsi di Renzi non c'è mai l'Italia. Preferisce lasciare il paese a M5S-Lega"
"In tutti i discorsi di Renzi non c'è mai l'Italia. Ma si può ragionar così? Dobbiamo augurarci che Salvini e Di Maio facciano un governo insieme? C'è l'Italia di mezzo, almeno devi provarci, non puoi dire no al dialogo. La politica deve anche prendersi delle responsabilità. Cos'avrei fatto io? Sarei andato da Di Maio e gli avrei detto ‘fissiamo 5 punti', discutiamo e dopo di che ti faccio partire ma tengo una posizione revocabile. Non funziona? Ne prendo atto e tolgo l'appoggio. I un proporzionale chi arriva primo non può dire di aver vinto, che cos'ha vinto? Salvini e Di Maio hanno passato due mesi a fare campagna elettorale, con tutti i problemi che abbiamo… la diseguaglianza, la sanità che non sta in piedi, la precarietà. Il governo di tutti? Solo se sei in emergenza. Io credo ancora che possa venir fuori una soluzione, qualcosa che però abbia un minimo di corrispondenza con l'elettorato", ha dichiarato l'ex segretario Pd, Pierluigi Bersani.
Direzione Pd, sì unanime a relazione di Martina: confermata la fiducia al segretario reggente
Alle 20, la direzione nazionale del Partito Democratico ha votato all'unanimità la relazione del segretario reggente Maurizio Martina e confermato la fiducia fino alla prossima Assemblea Pd che andrà ora convocata. In sostanza, il Partito Democratico ha ribadito il proprio netto "no" a qualsiasi ipotesi di dialogo in ottica governativa con il Movimento 5 Stelle e con il centrodestra a trazione leghista.
Emiliano: "Mai con la destra, insisteremo per riaprire confronto con i 5 Stelle"
"Stasera alterniamo momenti in cui sembriamo Willy il coyote che insiste con le sue strategie perdenti a momenti di approfondimento politico che mi rincuorano. Maurizio Martina ha provato ad aprire un confronto con il M5S, ma con l'intervista tv di Renzi diamo l'impressione di non volerci neanche provare, neanche ipotizzare un cambiamento di strategia. Come per l'Ilva o la Tap in Puglia, se ci fossimo seduti una volta in questo partito a parlare di una strategia alternativa, forse non avremmo avuto il 53 per cento del M5S a Taranto. Io per primo avevo proposto degli assessorati a queste persone, per metterli alla prova. Maurizio ci ha riprovato, ma lo hanno fermato. Lo abbiamo fermato noi. Vorrei proporre un premio per Ettore Rosato che ha capito che bisognava tornare al proporzionale per tornare al sistema del dialogo. Poi ,però, coloro che sono arrivati terzi si chiamano all'opposizione di un governo che ancora non esiste. E' una cosa ridicola. Rideremo di noi stessi. Ve lo avevo detto anni fa che il Movimento Cinque Stelle sarebbe diventato il primo partito di questo paese. A Taranto, in migliaia, sono venuti a parlare col presidente pd della regione di questioni sulle quali a volte avevo torto, a volte avevo ragione. Le parole ormai sono inutili. Penso che Martina abbia preso atto del veto di Renzi a proseguire col Movimento 5 Stelle ma io non mi rassegno a non parlare degli argomenti che sarebbero stati oggetto del confronto. Sosterremo martina ma vigileremo perché non si faccia governo con le destre e insisteremo perché col Movimento si riapra discussione nel merito. Con questo sistema elettorale abbiamo obbligo di continuare il confronto", ha dichiarato in direzione nazionale il governatore della Puglia, Michele Emiliano.
Franceschini: "Con M5S c'era solo un dialogo, l'intervista di Renzi l'ha interrotto"
"I vincitori non sono riusciti a fare un governo e si è aperta la seconda fase. Abbiamo immaginato di iniziare a percorrere la strada del confronto con i grillini che non portava automaticamente a un accordo di governo. L'intervista di Matteo Renzi ha interrotto questo percorso per il peso numerico e politico che ha. Tanto che 10 minuti dopo Di Maio ha detto ‘dialogo chiuso'. Ci saremmo dovuti arrivare dopo un confronto. Il tema di un governo o collaborazione con grillini da domenica non c'è più", ha dichiarato il ministro Dario Franceschini intervenendo alla direzione Pd.
Renzi: "M5S dimostri di saper governare, ha promesso cose irrealizzabili"
"Delegittimare Maurizio Martina? Ma perché? Io davvero francamente non capisco tutte queste polemiche. Io faccio un’altra vita rispetto a prima, e mi scappa un pò da ridere e forse anche da restarci male, pensando a tutte le polemiche che ci sono costantemente tutte le volte che apro bocca. Due mesi di silenzio, ho fatto un’intervista e ho detto una cosa che sinceramente mi sembra nemmeno poi così particolarmente interessante”, ha dichiarato Renzi in un'intervista realizzata per Piazza Pulita che andrà in onda questa sera su La7.
“Io trovo abbastanza sorprendente che Di Maio si arrabbi perché non votiamo la fiducia al governo Di Maio. Sapessi quanti si arrabbiano se noi votiamo la fiducia al governo Di Maio. Andiamo sulla sostanza. Il punto è: se sono in grado di governare governino per l’Italia. C’è un sacco di cose da fare. Hanno promesso il reddito di cittadinanza, io non ci credo. Ora tocca a loro darlo il reddito di cittadinanza, in particolar modo al sud. Hanno promesso, quegli altri, la flat tax, una roba che non sta né in cielo né in terra. La facciano”, ha concluso Renzi.
Boccia contro i renziani: "Sbagliato no a M5S, è il primo partito d'Italia"
“La posizione dei renziani sul confronto con M5S porta al voto anticipato e paradossalmente Renzi asseconda la richiesta di Di Maio di voto immediato. Basta dirlo e spero ne siate consapevoli per poi assumervi la responsabilità di quest’altro passaggio sbagliato. E' sbagliato il no a 5Stelle e rivendico la necessità e l’opportunità di un confronto con il primo partito del Paese che ha drenato la maggior parte de consenso proprio al Pd nei quartieri popolari e nelle aree di povertà. Mentre dobbiamo dire un ‘nò ad una alleanza con centrodestra a guida Lega vista la nostra incompatibilità di valori con Salvini”, ha dichiarato il deputato Francesco Boccia della minoranza dem facente capo a Emiliano.
Cuperlo contestato da un elettore: "Vuoi il dialogo con M5S? Te ne devi andare dal Pd"
“Cuperlo a casa! Che cosa ne faccio di questa tessera da quando avete deciso che Di Maio ha chiuso il forno? Per che cosa vi abbiamo votato? Non sai quanto mi sono pentito. Devi rispettare un segretario, te ne devi andare dal Pd", ha urlato un elettore dem a Gianni Cuperlo, sventolando la tessera del Pd. Alle rimostranze, l'ex parlamentare ha risposto: "Sei tu a decidere? Questo è il mio partito. Questo che avete appena visto è il ‘momento' nel Pd. Se arrivando alla direzione trovo un presunto elettore che mi dice che devo andarmene dal mio partito, allora dico che la situazione è seria".
Calenda: "No a governo con M5S, non mi sembrano dei padri costituenti"
“Mi scuso con Martina per aver detto subito ‘se ci alleiamo con M5S strappo la tessera’, ma voglio spiegare il perché: è improponibile sostenere un governo Di Maio perché non sono certo padri costituenti…”, ha detto il ministro Calenda intervenendo alla direzione del Partito Democratico.
Direzione Pd, Martina: "Con M5S capitolo chiuso. Non sosterremo mai un governo a trazione leghista"
"Sappiamo che questa direzione è chiamata a un confronto franco e vero, a due mesi dal voto che ci ha consegnato una delle sconfitte più nette della nostra storia", ha dichiarato il segretario reggente del Pd Maurizio Martina aprendo i lavori in direzione. "La discussione si chiuderà realisticamente con un voto", ha aggiunto il presidente Pd, Matteo Orfini. "Mai al governo con Salvini, Berlusconi e Meloni come soci di riferimento. E non potremo mai nemmeno sostenere un governo a trazione leghista", ha proseguito Martina. "Con M5s è un capitolo chiuso. Parlavamo molto di loro ma il tema vero eravamo noi, il nostro ruolo e la nostra funzione anche quando si è minoranza. Per me era non condannarci all'irrilevanza e accettare una sfida. Era un'ipotesi più rischiosa ma l'ho immaginata per come potevo fino a qui con questa ambizione", prosegue Martina aggiungendo: "Ora il dato di fatto è il rischio di un voto anticipato. Per noi il tema non è mai stato votare Di Maio Premier. Ma una sfida politica e culturale sul cambiamento per fare uscire tutte le loro contraddizioni. Un rilancio non una resa".
"Lunedì si terranno nuove consultazioni e dovremo avere atteggiamento costruttivo verso la presidenza per affrontare questo nodo complesso. Credo che tanto più oggi dobbiamo supportare l'operato di Mattarella a cui vanno anche da qui i nostri sentimenti di stima e fiducia. Anche lunedì da noi ci sarà un atteggiamento costruttivo. Ribadiremo i nostri capisaldi irrinunciabili quali crescita equa contro le diseguaglianze e un rinnovato impegno per la nuova Europa", sottolinea il segretario reggente.
"C'è bisogno di rifondare il Pd con idee e risposte nuove. Serve davvero un nuovo inizio. Non tornare indietro e non andare oltre. Ma riprogettare per ripartire. Serve una direzione salda e univoca per il Partito Democratico. Certamente non solitaria, ma collegiale. Dobbiamo esserne consapevoli verso il Paese e verso la nostra comunità che ci guarda con attenzione e si aspetta chiarezza e unità. Basta con la logica dell'amico-nemico in casa nostra. Possiamo farcela se ricominciamo a lavorare insieme sul senso della prospettiva che vogliamo per il nostro Paese. Su un'idea di futuro per gli italiani, molto prima dei nostri destini. A Roma come nei territori. Non sono gli italiani a non capire, ma noi a non capire loro. Continuiamo le nostre battaglie per l'allargamento del REI contro la povertà, per il salario minimo legale contro il lavoro sottopagato, per la parità salariale di genere, per i diritti dei giovani lavoratori. Possiamo farcela se diamo risposte nuove a questi bisogni”, evidenzia Martina. La relazione del segretario reggente termina chiedendo un voto sul proprio operato, un voto di fiducia che gli permetta di proseguire con il mandato fino al prossimo congresso del PD.
Emiliano: "Governo con Lega non sta né in cielo né in terra. Salviamo l'anima di sinistra del M5S"
"Rispetto alla direzione di oggi non so come andrà a finire, però dico: salviamo l'anima di Sinistra del M5S. Non andiamo sull'Aventino, non c'è il rischio di diventare la sesta stella. Noi abbiamo personalità. Aprire la discussione su punti specifici riporterebbe Renzi al centro della partita politica. Renzi non deve stare fermo un turno. Ognuno di noi deve fare lo sforzo di dare al Pd un futuro e sostenere il M5S in modo critico non pregiudica affatto l'indipendenza del PD". Così Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia ai microfoni di Gerardo Greco a "Gioco a Premier" (Rai Radio1).
"Un dialogo con il M5S – ha proseguito Emiliano – darebbe uno smalto progressista al Pd, per strapparlo dalla morsa delle lobby nelle quale sovente finisce, per dargli un futuro mediante il dialogo con una forza politica che ha intercettato il paese reale. Noi le abbiamo acchiappate tutte le lobby: quando un partito è debole dal punto di vista politico, rischia che il primo che passa… serve un aiutino da una banca? Da un petroliere? Questa roba non funziona. Cercheremo di evitare la conta. Faccio un appello ai Renziani: oggi l'intellettuale collettivo deve prendere il posto dell'ego smisurato di uno solo che purché bravissimo adesso ha mostrato i suoi limiti. E' umano". Rispetto all'ipotesi di un governo con a capo Giorgetti con l'appoggio di Forza Italia e con il sostegno del Pd, Emiliano ha commentato: "Una cosa del genere è una comica, l'alleanza con Lega non sta né in cielo né in terra. L'unica ipotesi è fare un governo con M5S".
Fassino: "Rischio scissione nel Pd? Nessuno vuole una lacerazione"
Il rischio scissione preoccupa Piero Fassino, intervenuto questa mattina ad Agorà su Rai Tre: "Io credo che nessuno lo voglia e stia lavorando per dividerci. Oggi non credo che l'esito della nostra discussione sarà una lacerazione irreversibile, ma credo che sia una discussione chiarificatrice se è possibile traendo un punto di unità, se non è possibile andremo al voto".
E poco dopo spiega di essere stato frainteso: "Non ho affatto dichiarato che ci sia un rischio di scissione. Basta rivedere e ascoltare le parole da me pronunciate ad Agorà per constatare che ho detto che "nessuno nel PD si augura scissioni" e che nessuno ha intenzione di provocarle".
Calenda: "Sbagliata intesa Pd-M5S, Renzi ha ragione. Ci vuole governo istituzionale"
"Proviamo a concentrarci in questa legislatura su un governo istituzionale e un parlamento che chiudano la seconda Repubblica e aprano la terza in modo ordinato con tre punti: legge elettorale a doppio turno, clausola di supremazia e allora sì un po' più di federalismo. Poi si vota". È quanto propone, in un'intervista al Corriere della Sera, Carlo Calenda, secondo il quale è sufficiente "un anno e mezzo. Di Maio e Salvini dovrebbero capire che è anche nel loro interesse un sistema che funziona, perché alla prova del governo si soccombe facilmente se non si hanno strumenti adeguati".
Dunque, a suo avviso, l'intesa del Pd con i soli 5 Stelle "è sbagliata, perché le loro proposte sono fondate su una fuga dalla realtà e dalla responsabilità. Il rischio è di finire come su Ilva dove Emiliano insegue i 5 Stelle per chiuderla senza dare valide alternative e lasciando il conto ai cittadini. Fare la ruota di scorta ad un governo Di Maio mi sembra fuori dalla realtà. Renzi ha avuto ragione". Anche nei modi, con una intervista in tv: "È meglio che Renzi parli direttamente, piuttosto che per interposta persona. Anzi, per il Pd credo proprio ci voglia una segreteria costituente della quale Renzi faccia parte insieme a Paolo Gentiloni, a Enrico Letta e agli altri ex segretari del Pd. Che ci si confronti in una sede ristretta e poi si esca con una posizione unica". Ma non con lui: "Io nel Pd sono appena entrato. Questo non significa che non debba dire la mia".