Terminato il terzo giro di consultazioni al Quirinale. Di Maio e Salvini hanno proposto l'8 luglio come data per un ritorno al voto. Ma il presidente Mattarella ha suggerito un'altra soluzione: vista l'assenza di un accordo politico tra le parti, andrà creato un governo di garanzia, ma nella pienezza dei poteri, che traghetti il Paese fino a dicembre. Il Capo dello Stato ha messo in evidenza i rischi di un ritorno alle urne in "estate piena" o in autunno, con la legge di Bilancio da approvare, l'aumento dell'Iva da disinnescare e i mercati finanziari che incalzano. Il Pd fa sapere che il sostegno al Colle è pieno, mentre Lega e M5S non sono disponibili a offrire i propri voti a un esecutivo di tregua. Calendario alla mano la data più probabile, secondo fonti parlamentari, sarebbe quella del 22 luglio.
- Mattarella ha deciso: “Governo neutrale e di garanzia fino a dicembre, poi il voto" 07 Maggio
- Salvini incontra Di Maio: "La data migliore per tornare al voto è l'8 luglio" 07 Maggio
- Pd: "Basta con questo gioco dell'oca, bisogna dare un governo al Paese" 07 Maggio
- Salvini: "Disponibile a guidare governo di centrodestra e cercare voti in Aula" 07 Maggio
- Di Maio: "No a governo tecnico, disponibile a scegliere premier terzo insieme a Salvini" 07 Maggio
Mattarella ha deciso: “Governo neutrale e di garanzia fino a dicembre, poi il voto"
Al termine della delicata giornata di consultazioni al Quirinale, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha valutato le posizioni espresse dai leader delle varie forze politiche in questi due lunghi mesi di stallo. Il Movimento 5 Stelle, che in un primo momento sembrava aver riaperto a un'ipotesi di governo con la Lega di Matteo Salvini, nel pomeriggio ha dichiarato di propendere per un ritorno immediato alle urne dopo che il leader della Lega ha per l'ennesima volta dichiarato che non lascerà l'alleato Silvio Berlusconi. Favorevole al voto anticipato è anche Matteo Salvini, che però ha chiesto al Capo dello Stato l'incarico di governo per provare a cercare una maggioranza in Aula a nome del centrodestra unito, una sorta di governo di minoranza con poche probabilità di riuscita.
Il Partito Democratico ha chiesto ai contendenti di rinunciare alle logiche delle parti e di porre fino "al gioco dell'oca" che sta tenendo in ostaggio le istituzioni da ormai più di 60 giorni. L'ipotesi di un ritorno al voto già il prossimo 8 luglio sembra quella preferita sia dalla Lega di Salvini che dal Movimento 5 Stelle di Di Maio e la formazione di un governo politico sembra ormai di difficile realizzazione, visti i rapporti ormai deteriorati. Posizioni inconciliabili, quelle degli attori in campo, talmente inconciliabili che al termine dell'ennesimo giro di consultazioni e mandati esplorativi hanno costretto il presidente della Repubblica a formare un governo tecnico. "Ho svolto una verifica attenta di tutte le possibili soluzioni, ma le forze politiche non hanno trovato alcuna intesa ed è stata sempre affermata tra le parti l'indisponibilità di formare un governo tra Pd e centrodestra, centrodestra e M5S, M5S e Pd. Com'è evidente non c'è alcuna possibilità di formare un governo nato da una maggioranza di tipo politico e sin dall'inizio ho escluso la possibilità di dar vita a un governo di minoranza perché condurrebbe alle elezioni e dunque ritengo che sia più rispettoso formare un nuovo governo, non potendo prorogare il governo Gentiloni che ha esaurito le sue funzioni e non avrebbe alcuna maggioranza in parlamento. Nel frattempo, in mancanza di accordi, le forze politiche parlamentari dovranno acconsentire alla nascita di un governo neutrale che si dimetterebbe immediatamente qualora i partiti dovessero raggiungere un accordo politico. Il governo non durerà oltre dicembre e dunque dopo la manovra finanziaria si andrà subito al voto. L'altra ipotesi sono le elezioni al più presto in autunno, ma probabilmente non vi sarebbe tempo per approvare la manovra finanziaria e il bilancio dello Stato con effetti nefasti per l'economia".
Di Maio: "Dialogo con Salvini? Lascio il cellulare acceso questa notte"
"L'assemblea ha votato sul ritorno alle elezioni ed è stata compatta, oltre 330 parlamentari". Lo ha detto il leader del M5S Luigi Di Maio al termine della riunione dei gruppi parlamentari. "L'atteggiamento degli elettori cambierà", gli altri partiti "hanno dimostrato di pensare solo ai proprio interessi, sono stati cinici e irresponsabili", ha aggiunto. E sull'ipotesi di un accordo con Salvini Di Maio lascia aperto uno spiraglio: "Io questa notte ho il cellulare acceso".
E intanto il Movimento sta studiando con il suo staff legislativo se è percorribile la strada di anticipare il voto a fine giugno con una richiesta di un decreto ad hoc da inoltrare al nuovo esecutivo. Se Mattarella ritiene impraticabile, a norme vigenti, il voto a giugno allora si chieda al governo "neutrale" l'emanazione di un decreto che consenta di anticipare la data e consentire al Paese di esprimersi al più presto, è il ragionamento che si fa nel Movimento. Dove si fa notare come un simile provvedimento sarebbe convertito prontamente in legge in Parlamento, vista la maggioranza formata da Cinque Stelle e Lega.
Addio al vincolo del doppio mandato, pronto il via libera di Beppe Grillo
Il via libera alla deroga al secondo mandato sarebbe stato già sostanzialmente approvato dal garante del M5s Beppe Grillo. È quanto emerge a margine della riunione congiunta M5s da fonti del Movimento. Oggi il capo politico Luigi Di Maio aveva annunciato che non essendo sostanzialmente partita la legislatura in caso di nuove elezioni saranno anche riconfermate le liste delle candidature dei parlamentari uscenti.
Ma non tutti all'interno del Movimento approvano la scelta del capo politico Luigi Di Maio. La paura che serpeggia nell'assemblea congiunta M5S sarebbe quella dell'astensionismo, soprattutto nelle regioni del Sud, di fronte alla prospettiva di tornare tra due mesi alle urne, come ha proposto il leader grillino, indicando come data papabile l'8 luglio. Tra i dubbi espressi dai pentastellati anche quello che si possa ricreare una situazione simile a quella attuale e quindi un nuovo stallo come paventato anche dal Colle.
Di Maio ha rassicurato i suoi: "Ci vuole un’iniziativa capillare sul territorio che spinga la gente a schierarsi per il no al governo tecnico. Nel M5S quando abbiamo avuto coraggio siamo sempre arrivati ad obiettivi importanti. Da questo momento siamo in campagna elettorale".
Delrio (Pd): "Salvini e Di Maio agiscono contro gli italiani e pensano al proprio interesse""
"Al capo dello Stato il Partito democratico ha assicurato il proprio apporto costruttivo, il proprio sostegno all'azione che intende intraprendere per porre fine a questo lunghissimo tempo di incertezza. L'Italia ha dinanzi a sé scadenze molto importanti e questioni anche internazionali di particolare rilevanza". Lo scrive il capogruppo Pd alla Camera Graziano Delrio su "Democratica".
"Occorre preservare – aggiunge – i risultati ottenuti in questi anni grazie allo sforzo ed ai sacrifici delle famiglie e delle imprese per uscire dalla gravissima crisi economica, produttiva ed occupazionale che si era abbattuta su di noi". E "non si può consentire che il tratto di strada compiuto, certo ancora non sufficiente, venga cancellato per colpa di guerre di Palazzo che avrebbero l'effetto oltretutto di allontanare ancora di più le persone dalle istituzioni". Per il capogruppo dem, "chi irresponsabilmente sta agendo perché non si trovi soluzione a questa crisi sta per provocare una grave contrazione dei consumi e quindi della capacità produttiva e quindi dei livelli occupazionali impedendo che possano essere decise e attivate le misure per bloccare l'aumento dell'Iva". "Queste forze – afferma – stanno agendo contro l'Italia e contro gli italiani. Per guerre di Palazzo Salvini e Di Maio preferiscono che l'Italia ritorni nell'area di rischio per l'economia ed i conti pubblici. Per il Pd viene prima l'interesse degli italiani. Per Salvini e Di Maio viene prima il proprio interesse".
Forza Italia risponde a Mattarella: "Noi pronti al voto, ma non in estate"
"Abbiamo ascoltato con attenzione e rispetto le parole del presidente Mattarella. Fi è rispettosa del voto degli italiani e si riconosce nel centrodestra unito valuterà all'interno della coalizione le posizioni da assumere. Siamo pronti come sempre al voto in ogni momento ma riteniamo che il voto in estate non sia adatto per garantire la partecipazione come sottolineato anche da Mattarella". Lo afferma Maria Stella Gelmini, vice capogruppo di Fi.
"Fi coerentemente con il voto degli italiani valuterà la posizione da assumere con gli alleati tenendo contro degli impresi presi tra i leader. Non ci spaventa il voto ma l'estate non aiuta, meglio l'autunno", questa è la posizione degli Azzurri.
Secondo fonti parlamentari, calendario alla mano, variabili varie escluse, la data più realistica per un voto a luglio sarebbe quella del 22 luglio, nel caso si dovesse tornare presto alle urne.
Di Battista: "Chi vota fiducia a governo tecnico è un traditore della Patria"
"Lo chiamano "governo neutrale", "governo del Presidente", "governo di tregua" etc, etc ma si tratterebbe sempre e comunque di un governo tecnico: un governo composto da personaggi non passati per le elezioni che, chiaramente, non avendo nessun rapporto con i cittadini fuori dalle Istituzioni, sarebbero in grado di compiere scelte dolorose come già avvenuto in passato". Lo ha scritto su Facebook il pentastellato Alessandro Di Battista.
"Chi, dopo aver detto NO al Movimento 5 Stelle voterà la fiducia ad un governo tecnico è semplicemente un traditore della Patria. In un Paese che intende ancora mostrarsi minimamente democratico le opzioni sono due: o un governo portato avanti da chi ha vinto le elezioni o nuove votazioni il prima possibile. Bivaccare è ignobile!".
Di Maio: "Nessuna fiducia a un governo neutrale, si vada alle urne a luglio"
Di Maio ribadisce la posizione del M5S rispetto alle parole di Mattarella: "Nessuna fiducia a un governo "neutrale", sinonimo di governo tecnico. Si vada al voto a luglio!". La decisione di non sostenere l'iniziativa è condivisa anche dalla Lega, nonostante l'appello di Mattarella ai partiti. Il Capo dello Stato ha avvisato che le elezioni a luglio non consentirebbero a tutti gli elettori l'esercizio del diritto di voto. Il governo di garanzia voluto dal Presidente si dimetterebbe subito qualora si formasse una maggioranza politica.
"Ora Mattarella per il governo propone nomi che non sono mai passati dalle elezioni. Un governo neutrale è sempre un governo tecnico, che non ha connessioni con le esigenze dei cittadini. Il voto è l'unica strada". Lo ha ribadito, secondo quanto si apprende, il leader del M5S Luigi Di Maio all'assemblea congiunta del Movimento. E poi ha aggiunto: "Se FI sosterrà il governo tecnico allora a Salvini dovremo fare le pernacchie dietro". Maio ha sottolineato come in questo caso il centrodestra si dividerebbe, ragionamento che ha innescato l'applauso dei parlamentari del Movimento.
"Visto che la legislatura praticamente non è iniziata, le liste per le nuove elezioni saranno probabilmente le stesse, la decisione finale spetterà comunque al garante", ha detto Di Maio, specificando che rimarranno esclusi "i massoni e coloro che si sono tenuti parte delle restituzioni". E conclude: "Se siamo arrivati fino a qui un senso c'è ed è quello di cambiare il Paese. Se non ci riusciamo ora magari ci riusciamo tra 2 mesi con le prossime elezioni".
Salvini: "Governo neutrale? O governo cdx o voto in estate"
Mattarella durante il suo ultimo intervento al termine delle consultazioni si è rivolto i partiti: "Mi auguro che dalle varie forze politiche giunga una risposta positiva nel senso di una assunzione di responsabilità nell'interesse dell’Italia, tutelando in questo modo il voto espresso dai cittadini il 4 di marzo".
A stretto giro la risposta di Salvini: "O governo di centrodestra o voto in estate. Non c'è tempo da perdere, non esistono governi tecnici alla Monti, contiamo che Berlusconi mantenga la parola data e abbia la nostra stessa coerenza, poi gli italiani ci daranno la maggioranza assoluta e cambieremo l'Italia da soli".
"All’Italia non serve un governo neutrale ma un governo capace di schierarsi con gli italiani. E il Presidente Mattarella sa bene che nessun governo è neutrale. Non ci è francamente chiaro perché il Presidente della Repubblica voglia verificare in aula se un governo di sua emanazione abbia o meno la fiducia del Parlamento ma non abbia voluto verificare se chi ha vinto le elezioni riuscisse a trovare quella stessa fiducia nelle Camere. Questo tabù di dare l’incarico al centrodestra è per noi incomprensibile e non condivisibile. Non ci saranno i voti di Fratelli d’Italia per un altro governo nato nei laboratori del Quirinale e incapace di dare risposte ai cittadini", Lo dice Giorgia Meloni presidente di Fdi.
Le reazioni dei partiti, Martina: "Sosterremo l'iniziativa di Mattarella". Il M5S dice "no"
"Condividiamo il richiamo alla responsabilità del presidente Mattarella e ci auguriamo che venga ascoltato da tutte le forze politiche in queste ore. Il PD non farà mancare il suo sostegno all’iniziativa preannunciata ora dal Presidente". Così il Segretario reggente del Partito Democratico, Maurizio Martina si esprime sull'inivito di Mattarella a formare un governo neutrale fino a dicembre, per scongiurare il rischio di andare a votare in estate o in autunno e superare lo stallo politico.
Il M5s invece non darà il suo voto al governo neutrale proposto dal presidente della Repubblica: "Assolutamente no. Pur senza avere pregiudizi sulle persone, non possiamo permettere che delle persone che non hanno una legittimazione popolare, che non sono passate dalla competizione elettorale, possano andare a gestire e a risolvere i problemi", dice il capogruppo al Senato del M5s Danilo Toninelli a La7.
Berlusconi: "O governo cdx o non daremo un voto ad altre soluzioni proposte dal Quirinale"
"Le strade sono due: un governo a guida centrodestra che in Parlamento trovi i numeri mancanti oppure l'altra soluzione è il ritorno alle urne". Silvio Berlusconi, riferiscono i suoi, lo ha ribadito ieri sera agli alleati e anche questa mattina nel vertice prima di salire alle consultazioni. L'ex capo del governo ha inoltre chiarito che Forza Italia non darà nessun voto ad altre soluzioni prospettate dal Quirinale: "Non sono così folle – è il ragionamento di Berlusconi – da votare un governo che non avrebbe i numeri, perdendo consenso".
Il presidente del Senato Casellati è andata via senza rilasciare dichiarazioni
Al termine delle consultazioni, il presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati è andata via sorridendo ai giornalisti.
Il presidente della Camera Roberto Fico non rilascia dichiarazioni dopo l'incontro con Mattarella
Al termine delle consultazioni al Quirinale, il presidente della Camera Roberto Fico non ha rilasciato dichiarazioni ed ha immediatamente lasciato il Colle in auto.
Gruppo Misto Camera: "Contrari al ritorno alle urne, governi chi ha vinto le elezioni"
Al termine delle consultazioni al Quirinale, la delegazione del Gruppo Misto alla Camera dei Deputati ha dichiarato: "Condividiamo tra noi la preoccupazione per questa kafkiana situazione che si è creata e ribadiamo la nostra piena fiducia nel presidente Mattarella". Proseguendo, l'ex 5 Stelle Caiata ha dichiarato di essere favorevole alla formazione di un governo politico tra le forze politiche che hanno vinto le elezioni lo scorso 4 marzo e di essere contrario a un ipotetico governo tecnico, ma di vedere favorevolmente anche un democratico ritorno alle urne, che però potrebbe non modificare sostanzialmente il risultato elettorale e i rapporti di forza all'interno del parlamento.
Lorenzin ha invece ribadito la preoccupazione circa la fase di stallo "che non ha precedenti nella storia della Repubblica italiana". Qualora non si riuscisse a realizzare un governo pienamente politico, Civica Popolare voterebbe a favore di un governo tecnico. Il ministro della Salute si è detto contrario a un eventuale ritorno alle urne. Contrari al ritorno alle urne anche Lupi di Noi con l'Italia, Fusacchia di +Europa e i rappresentanti delle minoranze linguistiche.
Bonino: "Voto anticipato è antidemocratico e illegittimo, escluderebbe partiti minori"
Al termine delle consultazioni al Quirinale, Emma Bonino, in rappresentanza del gruppo misto del Senato della Repubblica, ha dichiarato: "Abbiamo rinnovato la nostra riconoscenza al presidente Mattarella per gli sforzi che sta facendo e qualunque saranno le proposte del presidente le valuteremo con grande attenzione. Abbiamo ribadito l'importanza dei contenuti Italia ed Europa, vista l'assenza dell'Italia ai tavoli . Abbiamo espresso anche la nostra viva preoccupazione sulla procedura democratica o antidemocratica in caso di voto molto anticipato, perché non vi sfuggirà che a luglio o a ottobre si potrebbero presentare alle elezioni solo il Pd, i 5 Stelle e il centrodestra mentre tutti gli altri, stante i meccanismi del Rosatellum, sarebbero esclusi. Abbiamo dunque consegnato al presidente uno studio fatto da giuristi e dall'ufficio legislativo sull'applicazione del Rosatellum in caso di elezioni molto anticipate. Questo voto sarebbe una ferita al sistema democratico, una semplificazione brutale e illegittima del sistema politico italiano".
Martina: "Di Maio e Salvini irresponsabili, il Paese non si merita tutto questo"
Il segretario reggente del Partito Democratico Maurizio Martina attacca Matteo Salvini e Luigi Di Maio dopo il nuovo giro di consultazioni e l'incontro tra i due. "Le dichiarazioni di M5S e Lega – scrive Martina su Facebook – sono totalmente irresponsabili e superficiali, irrispettose anche verso il presidente Mattarella. Qui c'è da dare certezze al Paese con un governo che blocchi l'aumento dell'Iva e loro continuano a giocare al gatto e al topo. È davvero incredibile, il Paese non si merita tutto questo. Qualsiasi sia l'iniziativa che indicherà il presidente della Repubblica noi lo supporteremo. Punto. Non come altri. Il Paese per noi viene prima di tutto, davvero".
Anche il capogruppo al Senato Andrea Marcucci ha attaccato il M5s su Facebook, parlando di "totale fallimento di Luigi Di Maio". "Di Maio – scrive Marcucci su Facebook – per nascondere il suo totale fallimento politico e forse anche l'incombente ombra di Di Battista, torna a fare l'incendiario. Se davvero andremo incontro ad elezioni anticipate, agli italiani sarà chiara la totale incapacità del M5s e del loro inamovibile candidato premier. I cloni della Casaleggio dovrebbero ricordare che il loro sistema elettorale preferito era il proporzionale pure, che ci avrebbe consegnato a risultati peggiori per il loro movimento e comunque senza alcuna maggioranza. Dispiacerà a molti, ma in questa situazione l'unica legge in grado di assegnare una vittoria sarebbe stato l'Italicum, che fu approvato durante il governo Renzi".
Gruppo Autonomie Senato: "Diamo i nostri otto voti per un governo del presidente"
Il gruppo Autonomie del Senato ha terminato il suo colloquio al Quirinale con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. A parlare dopo l'incontro è stata Juliane Unterberger, presidente del gruppo di Palazzo Madama: "Abbiamo offerto i nostri 8 voti per un eventuale governo del presidente, perché sarebbe irresponsabile votare di nuovo in estate col rischio di avere lo stesso risultato". L'unica condizione posta è che se si discuterà di legge elettorale, si dovrà fare in modo di tutelare "le minoranze linguistiche". "Confidiamo nella saggezza del presidente Mattarella", conclude Unterberger aggiungendo: "Abbiamo fatto presente a Mattarella la nostra preoccupazione ed il nostro disappunto per il comportamento di alcuni partiti che non sono responsabili, noi pensiamo che un voto in estate porterebbe allo stesso risultato probabilmente con alcune percentuali un po' diverse ma la crisi non sarebbe risolta e l'Italia non si può permettere uno stallo".
Grasso (Leu): "Leader politici irrispettosi, non si può indicare la data delle elezioni"
Il giro di consultazioni al Quirinale è ripreso nel pomeriggio con il colloquio tra il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la delegazione di Liberi e Uguali. A parlare è stato il suo leader Pietro Grasso, escludendo la possibilità di sostenere un governo di centrodestra e accusando le altre forze politiche di comportarsi in modo irrispettoso. "Non siamo a disposizione di qualsiasi maggioranza che coinvolga forze di centrodestra – afferma Grasso al termine del colloquio con il capo dello Stato -. Vogliamo ringraziare il presidente della Repubblica, chiamato a gestire una fase difficile, complicata dalle forze politiche che si comportano in modo irrispettoso, con leader di partito che indicano date delle elezioni prima ancora che il presidente si possa esprimere sullo scioglimento di una legislatura che non è ancora partita. È la dimostrazione di un fallimento di una pessima legge elettorale e di una classe politica che sa fare solo campagna elettorale. Crediamo che i cittadini sapranno valutare anche in termini elettorali i comportamenti di ciascuna forza politica".
Salvini: "Ho chiesto a Mattarella di darmi l'incarico. Se fallisco, si torna subito al voto"
"Non vorrei avessero in testa un ennesimo governo Monti o espressione di Bruxelles. Hanno provato anche a fare l'accordicchio tra Pd e M5S senza riuscirci. In questi due mesi la Lega ha rinunciato a tutto il rinunciabile, al presidente della Camera, al presidente del Senato e anche alla mia premiership. Nonostante questo, niente. Io questa mattina ho detto a Mattarella che sono disponibile a cercare la maggioranza in Parlamento per fare un governo che possa cambiare questo Paese, un governo con tutti tranne che con il Pd. Io considero solamente M5S un alleato rispettoso del voto e dico basta veti, i secondi non possono fare tanto i difficili e il centrodestra si è presentato alle elezioni in coalizione e sulla base di un programma è stato votato dagli italiani. Il Paese non può aspettare, voglio qualcuno che vada a Bruxelles a dire come stanno le cose".
"Ho aspettato due mesi e questo è l'ultimo tentativo, ma non voglio lasciare nulla di intentato per il rispetto del vostro voto. Non vorrei che al Quirinale qualcuno stesse pensando di recuperare gli sconfitti, i Renzi, i Gentiloni, i Boschi. Io spero che Mattarella mi dia l'incarico questo pomeriggio e mi permetta di cercare voti in Aula tra forza Italia e i 5 Stelle. Se questo non dovesse succedere, allora l'ultima carta rimane il voto, un voto che potrebbe darci la possibilità di aumentare i consensi e permetterci di andare a governare da soli per 5 anni, senza bisogno dell'appoggio di nessuno. Io non voglio più tirare a campare, serve un governo che faccia. Io di governicchi però non ne voglio, un governo con il Pd lo lascio ai tentativi di Di Maio, noi saremo sempre e comunque alla sinistra", ha dichiarato Matteo Salvini in diretta Facebook.
Di Maio contro Salvini: "Vuole formare un governo di voltagabbana e di compravendita di voti"
"Oggi è più che mai chiaro che il problema per fare il governo non ero io. Abbiamo proposto un governo di cambiamento che poggiasse su un contratto che prevedesse tre temi specifici: abolizione legge Fornero, legge sul conflitto di interessi e reddito di cittadinanza. Salvini questa mattina ha chiesto per il centrodestra un mandato per governare e cercare voti in Parlamento, ha scelto di nuovo Berlusconi. Quello a cui stiamo assistendo è la formazione di un governo di voltagabbana e di compravendita dei parlamentari, evidentemente. Quali sono le conseguenze di questo cinismo? La prima è che c'è il rischio di un governo tecnico – e ci facciano sapere chi sarà disposto a votarlo un governo come quello Monti che non sarà attento ai problemi dei cittadini – e la seconda conseguenza saranno le elezioni, dove gli italiani ci sorprenderanno ancora. Alle prossime elezioni i partiti pagheranno queste tattiche e il non aver preso in considerazione gli interessi degli italiani. Deciderà il presidente della Repubblica, ma noi siamo disponibili ad andare a votare subito, la prima data utile è l'8 luglio. Racconteremo tutte le bugie dei partiti di questi ultimi due mesi. Siamo dati al 32% e siamo sempre stati sottostimati, il 40% è a è portata di mano e con il ritorno al voto potremo finalmente governare da soli. Adesso la parola deve tornare ai cittadini", ha dichiarato Di Maio in diretta live su Facebook.
Salvini incontra Di Maio: "La data migliore per tornare al voto è l'8 luglio"
Il leader della Lega Matteo Salvini e il capo politico del MoVimento 5 Stelle Luigi Di Maio si sono incontrati nelle stanze del gruppo del Carroccio alla Camera dei deputati. Al centro del colloquio le valutazioni sulla data delle prossime elezioni. All'incontro ha partecipato anche Giancarlo Giorgetti, vicesegretario della Lega. Al termine dell'incontro Salvini ha detto che la data migliore per tornare al voto, in caso di impossibilità di formare un governo politico, sia l'8 luglio. "Pensiamo che l'8 luglio sia la data più netta ed efficace per tornare al voto", afferma. Anche Di Maio conferma che "senza un governo politico" la data migliore per tornare al voto è quella dell'8 luglio.
"Come promesso – aggiunge Salvini – lavorerò per dare un governo al paese e fino all'ultimo cercherò di far cadere i veti dall'una e dall'altra parte. Se questo non dovesse avvenire la data più vicina per votare è domenica 8 luglio. Sulla data è d'accordo anche Di Maio". Il segretario della Lega oggi ha chiesto a Mattarella, a nome della coalizione di centrodestra, di ricevere l'incarico per trovare i voti necessari per il governo direttamente in Parlamento. Mentre Luigi Di Maio ha ribadito la volontà del MoVimento 5 Stelle di trovare un accordo con la Lega o, in caso di fallimento delle trattative, di tornare al voto al più presto. Il capo politico del M5s, rispondendo ai cronisti all'uscita di un ristorante vicino a Montecitorio, ha parlato dell'incarico a Salvini: "Non mi pare ci siano i presupposti, se ha i numeri" lo può fare, ma "non mi risulta che li abbia", afferma.
L'incontro tra gli esponenti della Lega e Luigi Di Maio è arrivato in parte a sorpresa e a spiegarne la motivazione è proprio Giorgetti, presidente del gruppo del Carroccio alla Camera. Conversando con i giornalisti ha chiarito: "L'incontro con Di Maio è stato fatto per confrontarci, come ha chiesto giustamente il presidente della Repubblica". Ma il Quirinale ha smentito, spiegando che "non risponde a verità la circostanza che il presidente Mattarella abbia invitato la Lega e il MoVimento 5 Stelle a incontrarsi, né che abbia rivolto inviti di questo genere ad altri partiti".
Lega: "Di Maio non conta più un cazzo, l'incarico andrà a Salvini"
"Di Maio non conta più un cazzo. L'incarico l'avrà Salvini". Con queste parole Giancarlo Giorgetti, capogruppo della Lega, lasciando il ristorante per andare ai gruppi, ha commentato l'esito della prima parte di consultazioni al Quirinale. Al cronista che gli ha chiesto se il Quirinale sia d'accordo con un incarico al buio, Giorgetti ha replicato: "Accenderemo la luce".
Monti: "Pd ha buttato un'occasione d'oro. Doveva dialogare con M5S nell'interesse del Paese"
Ospite a In Mezz'ora subito dopo Luigi Di Maio, l'ex premier Mario Monti ha fortemente criticato il comportamento del Partito Democratico tenuto nell'ambito della trattativa con il Movimento 5 Stelle: "La mia opinione, espressa a diversi esponenti del Pd, è che il Pd aveva l'occasione d'oro, nel momento in cui M5s avesse chiesto di sostenere qualcosa con loro, di non dire di no, sedersi al tavolo, ma porre condizioni molto esigenti che siano nell'interesse del Paese ad esempio sul rapporto con l'Europa e i conti pubblici. E invece hanno fatto una pantomima non utile per l'immagine del partito", ha spiegato Monti.
Per quanto riguarda invece l'ipotesi di un governo tecnico o politico, l'ex presidente del Consiglio ha sottolineato che "all'Europa non fa differenza tra governo tecnico e politico. Della voce M5s-Lega dovremmo capire quale sia il tono, se quella del libero pensatore Grillo con il referendum sull’euro, o la voce più pacata a cui ci avevano abituati ultimamente. L'Europa seguirebbe con rispetto e sarebbe in gioco tantissimo per l'Italia ma sarebbe deleterio se si allineasse sulle posizioni di Visegrad ma Orban siede al Consiglio europeo e al tavolo del Ppe. L'Europa è molto tollerante. Salvini non è Orban ma ci sono alcuni elementi in comune come la convinzione che l'interesse nazionale possa prevalere senza tenere conto di quello europeo".
Pd: "Basta con questo gioco dell'oca, bisogna dare un governo al Paese"
Al termine delle consultazioni al Quirinale, il segretario reggente del Partito Democratico, Maurizio Martina, ha dichiarato: "Come Partito Democratico noi abbiamo presentato al presidente della Repubblica le nostre valutazioni e pensiamo sia urgente dare una soluzione alla crisi e un governo al Paese. Basta prendere tempo, basta traccheggiare, basta esasperare alcune logiche delle parti e basta al gioco dell'oca di chi si è dichiarato vincitore delle elezioni senza avere i numeri per governare. Per noi viene prima il Paese e abbiamo confermato al presidente della Repubblica fiducia per le sue iniziative e supporteremo le decisioni del capo dello Stato. Le parti oggi devono rendersi conto che non ce la faranno a fare un governo e dunque noi diciamo basta a queste logiche e soprattutto basta a chi ha immaginato soluzioni semplici a problemi complessi. Noi diciamo no a incarichi al buio e a soluzioni politiche raffazzonate. Noi siamo per evitare l'aumento dell'Iva in autunno e per evitarlo bisogna fare uno sforzo. Questo Paese ha fatto enormi sacrifici in questi anni e non può buttare a mare i risultati ottenuti finora. Adesso bisognerebbe fare uno scarto in avanti soprattutto dal punto di vista sociale. L'appello nostro a tutte le forze politiche è di finirla con questo gioco dell'oca".
La delegazione del Partito Democratico arriva al Quirinale
Poco dopo mezzogiorno, la delegazione del Partito Democratico – composta dal segretario reggente Maurizio Martina, dal presidente Pd Matteo Orfini e dai capigruppo Graziano Delrio e Andrea Marcucci – è giunta al Quirinale per incontrare il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Salvini: "Disponibile a guidare governo di centrodestra e cercare voti in Aula"
Al termine delle consultazioni con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il leader del Carroccio, Matteo Salvini, ha parlato a nome del centrodestra unito e ha dichiarato: "Contiamo che sia l'ultima volta che ci ritroviamo qui in cerca di maggioranze. Abbiamo offerto al Presidente della Repubblica la disponibilità mia, a nome della coalizione che ha preso più voti alle elezioni, a dar vita a un governo che risolva i problemi degli italiani. Confidiamo che il Presidente della Repubblica ci dia una mano a trovare una maggioranza in parlamento e confidiamo che fin dalle prossime ore potremo essere messi al lavoro".
La delegazione del centrodestra arriva al Quirinale
Poco dopo le ore 11 del mattino, la delegazione del centrodestra unito, composta dai leader Giorgia Meloni di Fratelli d'Italia, Matteo Salvini della Lega e Silvio Berlusconi di Forza Italia, è arrivata al Colle per incontrare il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Di Maio: "No a governo tecnico, disponibile a scegliere premier terzo insieme a Salvini"
Al termine dell'incontro con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il capo politico del Movimento 5 Stelle ha dichiarato: "Una volta assodato le impossibilità, abbiamo capito che evidentemente le due forze politiche che avevano perso le elezioni e che avevano fatto una legge elettorale apposta per farci perdere, si stavano sentendo per governare e mettere fuori dai giochi il Movimento 5 Stelle. Ieri ho dichiarato di essere disponibile a un presidente del Consiglio terzo a patto che venga siglato un contratto di governo con punti imprescindibili quali il reddito di cittadinanza, l'abolizione della Legge Fornero e una seria legge anticorruzione. Io non sono mai stato l'impedimento alla formazione del governo, io ho sempre detto che i temi sono più importanti delle persone. Le notizie riguardo il centrodestra sono quelle pubbliche e che avete anche voi e io non so ora che cosa succederà. Al di là delle valutazioni che farà il capo dello Stato, io dichiaro che noi del Movimento 5 Stelle non siamo disponibili a votare la fiducia a un governo tecnico, per scongiurare un altro 2011. Se c'è volontà, un governo politico si può ancora fare, ma se non ci saranno le condizioni per la formazione di questo governo, per noi si deve tornare al voto, nella consapevolezza che sarà un ballottaggio tra le due forze politiche più votate dagli italiani. Noi non volevamo arrivare a questo punto, ma c'è stato molto cinismo da parte delle altre forze politiche. Noi siamo gli ultimi a voler andare al voto, anche se le forze politiche a noi avverse sperano di poter fare un risultato migliore del precedente mettendo insieme 10 liste come hanno fatto alle amministrative".
La delegazione del Movimento 5 Stelle arriva al Colle
Poco dopo le ore 10 del mattina, la delegazione del Movimento 5 Stelle, composta da Luigi Di Maio e i capigruppo Danilo Toninelli e Giulia Grillo, è arrivata al Quirinale per le consultazioni con il capo dello Stato.
Il calendario delle consultazioni al Quirinale
Per lunedì 7 maggio 2018 è previsto un nuovo giro di consultazioni al Quirinale. Ecco gli orari degli incontri di ogni delegazione parlamentare:
Ore 10:00″Movimento 5 Stelle"
Ore 11.00″Fratelli d'Italia", "Forza Italia – Berlusconi Presidente", "Lega – Salvini Premier"
Ore 12.00″Partito Democratico"
Ore 16.00″Liberi e Uguali"
Ore 16.20 Gruppo Parlamentare per le Autonomie (SVP-PATT,UV) del Senato della Repubblica, Partito SVP (Südtiroler Volkspartei) e (UV – Union Valdôtain)
Ore 16.40 Gruppo Misto del Senato della Repubblica
Ore 17.00 Gruppo Misto della Camera dei Deputati
Ore 17.30 On. Dott. Roberto FICO, Presidente della Camera dei Deputati
Ore 18.00 Sen. Avv. Maria Elisabetta ALBERTI CASELLATI, Presidente del Senato della Repubblica
Via al nuovo giro di consultazioni al Colle: sul piatto l'intesa Lega-M5S, centrodestra in lite
A poche ore dal nuovo giro di consultazioni al Quirinale, a Palazzo Grazioli ha avuto luogo il vertice del centrodestra. Tra i partecipanti, il presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani, la presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, il leader della Lega, Matteo Salvini, e Silvio Berlusconi. Nel corso della riunione, secondo quanto riferiscono numerose indiscrezioni, ci sarebbe stato un acceso scontro tra Salvini e Berlusconi. Il leader del Carroccio si oppone strenuamente a qualsiasi ipotesi di governo "del presidente" e ha lanciato un ultimatum al leader di Forza Italia: o si fa partire un governo politico oppure si torna al voto. Dopo le dichiarazioni di Di Maio rese ieri a In Mezz'ora – nell'ambito delle quali il leader del Movimento 5 Stelle si è detto disponibile a rinunciare alla premiership e ha riaperto il confronto con la Lega – Berlusconi ribadisce di non avere alcuna intenzione di sostenere un esecutivo M5S-Lega nemmeno con un appoggio esterno e di non essere favorevole a un governo del presidente.
"Ieri sera si è ribadito che il centrodestra è unito nel dire no a un governo del presidente. Oggi andremo al Quirinale a chiedere che il governo venga dato al centrodestra, con incarico a Salvini o a un altro esponente della coalizione che Salvini indicherà. Forza Italia non è disponibile a un appoggio esterno. L'ipotesi di Di Maio non è stata presa in considerazione. Se Forza Italia non va al governo va all'opposizione. Ma se questo accade significa che il centrodestra si è rotto. Salvini ha ribadito la sua fedeltà alla coalizione, ovvero a 12 milioni di elettori. Di Maio ha fatto l'ultimo tentativo di spaccare il centrodestra. Ma è stato respinto", ha dichiarato questa mattina la senatrice forzista Licia Ronzulli.