Matteo Salvini e Luigi Di Maio hanno chiesto altre 24 ore al presidente della Repubblica per provare a formare un governo tra M5s e Lega. I due sono rimasti in attesa di una via libera definitivo da Forza Italia, che è arrivato in serata con le parole di Silvio Berlusconi: "Non poniamo veti ma non voteremo la fiducia".
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Di Maio: "Se si tornerà a votare sarà colpa di Salvini, ne risponderà alla storia"
Secondo il capo politico del MoVimento 5 Stelle Luigi Di Maio se si tornerà a votare la colpa sarà di Matteo Salvini. Intervistato da Rtl 102.5 il giorno dopo le dichiarazioni del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha proposto un governo neutrale fino a dicembre, Di Maio sembra però essere già in campagna elettorale, come annunciato da lui stesso ieri, durante una diretta Facebook. “Se si tornerà a votare la colpa è di Salvini che ha scelto la restaurazione al cambiamento e ne risponderà alla storia e agli italiani”. Secondo il leader del M5s non ci sono alternative al voto: “Le prossime elezioni saranno un ballottaggio tra M5s e Salvini”.
Di Maio ironizza sul suo rapporto con il leader della Lega: “Mi ricorda quello stato di Facebook, una relazione complicata. La Lega è una forza con enormi potenzialità ma se non è libera non può fare nulla per questo Paese. Sarà interessante vedere questo signore in campagna a dire io voglio cambiare il Paese con Berlusconi”. “Io – continua Di Maio – sono sempre stato onesto e lineare anche con il Quirinale. Noi un governo neutrale non lo votiamo perché significherebbe portare al governo persone che non hanno una connessione con la popolazione e rischierebbero solo di far quadrare i conti con un effetto simile a quello del governo Monti”.
La data più probabile per il voto è quella del 22 luglio, secondo il capo politico del M5s. Che sa bene quanto alto sia il rischio di astensionismo, considerato un vero e proprio “dramma”. Inoltre, spiega ancora Di Maio, il rischio è che Salvini si ripresenti con Berlusconi in coalizione: “Saremmo punto e a capo. Queste coalizioni non nascono per un’ideale ma per fini elettorali”, spiega parlando della possibilità di un accordo post-elettorale con la Lega. Infine, un passaggio sulla sua carriera politica: “Se avessimo chiuso un governo di programma della durata di due anni per me la mia carriera politica sarebbe anche potuta finire così”.