I sei feriti sono tutti stranieri, bersaglio dei colpi esplosi da un'automobile scura. Panico in tutta la città, decine di posti di blocco. Preso il responsabile: un neofascista candidato con la Lega Nord.
- Gentiloni incontra Minniti a Palazzo Chigi 03 Febbraio
- Traini era stato allontanato dalla palestra che frequentava 03 Febbraio
- La prima testimonianza di un ferito: "Ero in bici quando mi ha colpito" 03 Febbraio
- Il racconto di un testimone 03 Febbraio
- Attentato fascista Macerata: cosa sappiamo finora 03 Febbraio
- Luca Traini, l'uomo che ha sparato ai migranti a Macerata era stato candidato per la Lega 03 Febbraio
- La foto dell'uomo che ha sparato contro i migranti: dopo aver colpito ha fatto il saluto fascista 03 Febbraio
- Macerata, spari sui migranti: catturati i responsabili 03 Febbraio
Minniti a Macerata: "Nessuno cavalchi l'odio"
“Nessuno cavalchi l'odio, la contrapposizione di fronte ad un fatto grave che poteva essere gravissimo”, è quanto ha detto il ministro dell'Interno, Marco Minniti, al termine del comitato per la sicurezza pubblica a Macerata, dove ha incontrato i vertici delle forze dell'ordine. "Auspico – ha aggiunto il ministro – una risposta ferma e unitaria” da parte di tutti. Minniti ha quindi parlato di una “iniziativa criminale individuale”, affermando che non c’è nulla che faccia pensare a una iniziativa organizzata con altri. Si tratta, ha concluso, di un fatto “inaccettabile perché in una democrazia non è consentito a nessuno di farsi giustizia da solo, anche se in questo caso non c'è nulla che possa richiamarci ad un'idea di giustizia”.
Gentiloni incontra Minniti a Palazzo Chigi
Il ministro degli Interni Marco Minniti si è recato a Palazzo Chigi per un colloquio con il premier Paolo Gentiloni oggi pomeriggio. Subito dopo il titolare del Viminale è partito alla volta del capoluogo marchigiano per presiedere il comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza.
Marco Minniti, non appena è sceso dall'auto, è stato accolto con insulti e applausi. Un cittadino gli ha urlato "buffone, arrivi solo adesso". Subito dopo un altro paio di persone che erano davanti alla Prefettura hanno urlato "bravo” e battuto le mani.
Traini era stato allontanato dalla palestra che frequentava
Chi conosce bene Traini parla di una progressiva radicalizzazione a destra e di una vita solitaria e disperata. Unico obiettivo quello di farsi i muscoli in palestra. Luca Traini, nato a Tolentino, "è stato abbandonato dal padre quando era molto piccolo e la madre l'ha mandato via in anni recenti", racconta l'amico Francesco Clerico, titolare della palestra frequentata negli ultimi tempi dal ragazzo. Clerico lo ha allontanato dalla struttura, a Tolentino, "a ottobre – ricorda – perché faceva il saluto romano e battute razziste". Secondo il racconto del titolare, che lo conosceva da dieci anni, Traini era andato in cura da uno psichiatra, che gli aveva diagnosticato un disturbo borderline. "Luca non è cattivo, è ignorante, non riesce a scindere quello che è giusto da quello che è sbagliato", ha raccontato Clerico.
La prima testimonianza di un ferito: "Ero in bici quando mi ha colpito"
"Ero in bici, erano circa le 10 quando ho sentito per la prima volta lo sparo e l'ho visto arrivare, ho sentito un altro sparo e mi ha colpito a una gamba. Ho gridato, ho gridato sino a che sono arrivato alla fermata dell'autobus dove alcune persone mi hanno portato in ospedale". Questa è la prima testimonianza di uno dei feriti.
Il suo nome è Gideol, è uno dei sei feriti di Macerata, un nigeriano di 25 anni, da 3 anni in Italia, impiegato in un supermercato colpito nel raid razzista nella città marchigiana. "Ho sentito 2 spari, non conoscevo questa persona, non l'avevo mai visto. Gli spari arrivavano da dentro la sua auto. Qui non ho mai avuto problemi di ostilità contro noi stranieri. Non ho mai avuto problemi con nessuno, credo che quest'uomo ci abbia sparato per via della ragazza morta". Il riferimento naturalmente è a Pamela Mastropietro.
Il racconto di un testimone
Parla una pasticciera che ha assistito alla sparatoria computa da Luca Traini: "Abbiamo sentito lo sparo, è entrato fin qua dentro", poi all'esterno "abbiamo visto la persona di colore colpita al fianco".
Attentato fascista Macerata: cosa sappiamo finora
Questa mattina a Macerata intorno alle 11:00 un uomo a bordo in un'alfa nera, Luca Traini, ex candidato con la Lega Nord, 28enne marchigiano, ha seminato il panico, sparando diversi colpi in zone differenti della città.
Questa mattina, un annuncio postato sulla pagina Facebook del Comune invitava i cittadini a "rimanere chiusi nelle case, nei luoghi di lavoro e nelle scuole a causa di una situazione di pericolo che si è venuta a creare in città, dovuta a un uomo armato". L'uomo era solo a bordo della vettura. In un primo momento la polizia, subito sulle tracce del cecchino, ha monitorato le immagini delle telecamere delle zone interessate dalle sparatorie. Le vie interessate erano le stesse strade che sono state al centro dei riflettori per il caso di Pamela Mastropietro, la ragazza romana uccisa e fatta a pezzi da un nigeriano, Innocent Osenghale. La giovane si trovava in una comunità di recupero per tossicodipendenti, dalla quale era fuggita.
I sei feriti
La spirale d'odio e violenza, causata certamente da un movente xenofobo, è sfociata nel ferimento di sei persone, tutte di colore e di origine africana. Sono cinque uomini e una donna, che si trovano tutti ricoverati nell'ospedale di Macerata. Hanno tutti un'età compresa tra i 22 e i 33 anni. Due di loro sono ricoverati in ospedale con riserva di prognosi e potrebbero essere operati a breve. Meno gravi le condizioni degli altri quattro, i quali potrebbero essere dimessi a breve.
L'uomo è stato poi rintracciato e fermato intorno alle 13 e 30. Quando è stato bloccato dalle forze dell'ordine ha subito ammesso di aver compiuto il fatto. I colpi esplosi potrebbero essere più di una ventina.
Chi è Luca Traini
Alle elezioni comunali del 2017 si è candidato a Corridonia, in provincia di Macerata, (lo stesso luogo in cui si trova la comunità in cui alloggiava Pamela Mastropietro) nella lista della Lega Nord. Dopo la sparatoria si è diretto al monumento ai caduti di piazza della Vittoria e, dopo essersi messo una bandiera tricolore sulle spalle, è salito sui gradini del monumento. La pistola con cui ha compiuto la sparatoria era stata abbandonata nella sua auto: si tratta di una semiautomatica regolarmente denunciata. E’ stato fermato da Carabinieri e Polizia mentre faceva il saluto romano rivolto verso la piazza.
Dalle indagini, dirette dal comandante provinciale dei Carabinieri Michele Roberti, non sarebbe emerso alcuni collegamento diretto tra Luca Traini e la giovane morta nei giorni scorsi. Dagli accertamenti è risultato che i due non si conoscevano e non si erano mai visti. Comunque le forze dell'ordine stanno ancora investigando sul movente che ha spinto Traini a questo folle gesto.
Tentativo di omicidio è il reato ipotizzato nell'indagine a carico di Traini. Al momento la posizione del giovane maceratese è ancora al vaglio degli investigatori ma a suo carico dovrebbe essere formalizzato l'arresto. Non è stato ancora chiarito se abbia esploso i colpi mentre era in movimento o anche fermandosi.
Di Maio: "Rispettiamo i feriti, non usiamo fatti di Macerata per la campagna elettorale"
"Faccio un appello a tutte le forze politiche e a tutti i leader dei partiti. Stiamo in silenzio e non facciamo la campagna elettorale sulla pelle della ragazza uccisa e dei feriti di oggi. Ho visto che è già partita la querelle tra i partiti politici a chi si accusa l'uno contro l'altro. Io faccio un appello alla sobrietà e al rispetto sia ai feriti di oggi che alla vittima di qualche giorno fa". Con queste parole Luigi Di Maio, candidato del MoVimento 5 Stelle a Palazzo Chigi, ha commentato i fatti di oggi, lanciando un appello affinché non diventi tema della campagna elettorale per le politiche.
Luca Traini nel video del comizio di Matteo Salvini a Corridonia, in provincia di Macerata
Luca Traini, il ventottenne sospettato del ferimento di sette immigrati a Macerata (quattro dei quali in gravi condizioni), era tra i candidati della Lega Nord per le amministrative nel comune maceratese di Corridonia. Un manifesto del Carroccio lo ritrae insieme ad altri candidati, in quanto parte della "squadra per una nuova realtà". In apertura del presente articolo anche il video in cui il ventottenne è tra i presenti al comizio di Matteo Salvini a Corridonia, a giugno del 2017.
Il leader della Lega stava parlando di uno dei temi caldi della scorsa primavera, la richiesta dei legali di Totò Riina di convertire la pena detentiva in carcere ai domiciliari, a causa delle gravi condizioni in cui versava il boss mafioso. "Pensano che Totò Riina, poverino, visto che è un po' malato deve andare a farsi curare a casa e uscire di galera – diceva Salvini -, ma per me uno che ha ammazzato migliaia di donne e di bambini deve marcire e morire in galera, senza vedere la luce del sole".
Forza nuova senza ritegno: "Siamo con Luca, paghiamo le spese legali"
"Sarà politicamente scorretto, sarà sconveniente, in campagna elettorale nessuno farà un passo avanti, ma oggi noi ci schieriamo con Luca Traini. Il ragazzo marchigiano arrestato poche ore fa con l’accusa di aver ferito degli immigrati. Questo succede quando i cittadini si sentono soli e traditi, quando il popolo vive nel terrore e lo Stato pensa solo a reprimere i patrioti e a difendere gli interessi dell’immigrazione. Mettiamo a disposizione i nostri riferimenti per pagare le spese legali di Luca, a non farlo sentire solo e a non abbandonarlo". Così in una nota, Forza Nuova difende il gesto del militante leghista a Macerata.
Su Facebook il sostegno a Traini. C'è chi organizza una colletta per la difesa legale
Luca Traini, al momento unico sospettato degli spari che questa mattina hanno ferito sette immigrati a Macerata, dovrà rispondere probabilmente dell'accusa di tentato omicidio. In suo favore sono tanti i commenti sui social network, ma il sostegno al ventottenne si sta esprimendo in maniera anche più strategia. Su Facebook è stata creata la pagina fan "Miglior difesa per Luca Traini", che al momento conta comunque appena 26 like e un solo post, in cui l'admin spiega l'obiettivo: "ho voluto creare questa pagina nel tentativo di assicurare la miglior difesa a Luca Traini, resosi oggi responsabile di un grave delitto, ma non per questo non gli deve essere garantita la miglior assistenza legale".
Salvini sugli spari a Macerata: "Non vedo l'ora di andare al governo per riportare sicurezza"
A pochi secondi dal tweet di Debora Serracchiani, che chiamava in causa Matteo Salvini e Massimiliano Fedriga, è proprio il segretario della Lega Nord a commentare l'attacco terroristico di questa mattina a Macerata ad opera del 28enne Luca Traini: "Chiunque spari è un delinquente, a prescindere dal colore della pelle". Tuttavia, prosegue Salvini, "un'immigrazione fuori controllo, un'invasione come quella organizzata, voluta e finanziata in questi anni, porta allo scontro sociale". Il leader del Carroccio, parlando dal Centro Congressi Unaway di San Lazzaro, nel bolognese, ha inoltre aggiunto: "Non vedo l'ora di andare al governo per riportare sicurezza, giustizia sociale, serenità in tutta Italia. Quindi nei termini previsti dalla legge, con la certezza della pena conto di riportare sicurezza e tranquillita' nelle nostre città".
Al momento l'unico sospettato dei sette tentati omicidi è Luca Traini, 28enne candidato nelle liste della Lega Nord per le amministrative di giugno 2017 a Corridonia, in provincia di Macerata. L'uomo è stato arrestato nei pressi del Monumento dei Caduti. Portava al collo la bandiera dell'Italia e sulla tempia destra ha tatuato il simbolo di Terza Posizione.
Macerata, uno sparo anche contro la sede del Pd
Durante l'assalto di questa mattina contro sette immigrati inermi a Macerata, alcuni colpi hanno raggiunto la sede locale del Pd. Debora Serracchiani, Presidente del Friuli-Venezia Giulia ed ex vicesegretario del Partito Democratico, ha scritto su Twitter: "Il folle che ha sparato sui cittadini inermi e contro la sede del Pd è un esponente della Lega candidato alle comunali 2017. Chi come Salvini e Fedriga fa l'occhiolino agli estremisti prenda immediatamente le distanze".
Il proiettile esploso ha colpito proprio la porta d'ingresso della sede, dove è affisso il manifesto che pubblicizzava la Festa dell'Unità dello scorso settembre. Secondo la ricostruzione di quanto accaduto questa mattina, le aggressioni sono avvenute a via Velini e Corso Cairoti, dove sono state ferite quattro persone, e altri colpi sono stati uditi presso via Piave e via Pancalducci. La sede del Partito democratico di Macerata si trova a via Spalato 6, vicina a via dei Velini.
Luca Traini era nella "Squadra per una nuova realtà" della Lega Nord
Luca Traini, il 28enne sospettato del tentato omicidio di sette immigrati (quattro dei quali versano in gravi condizioni), compare nel manifesto elettorale della Lega Nord per le elezioni amministrative di meno di un anno fa a Corridonia, in provincia di Macerata. A giugno del 2017 l'uomo era tra i candidati del Carroccio nel comune marchigiano. Nel manifesto compaiono appunto tutti i candidati e la scritta "La squadra per una nuova realtà".
Traini è stato arrestato nei pressi di Piazza della Vittoria, davanti al Monumento dei caduti. Non appena avvistato dagli agenti, il ventottenne ha tentato la fuga, ma è stato fermato dopo. Nella sua auto è stata rinvenuta una pistola. Traini, calvo e con un tatuaggio di Terza Posizione sulla tempia, portava al collo una bandiera dell'Italia.
L'uomo che ha sparato ai migranti ha un tatuaggio di Terza Posizione (destra eversiva)
Luca Traini, il 28enne che stamattina a Macerata ha seminato il panico sparando a sette persone di colore prima di essere catturato mentre faceva il saluto romano sotto il monumento dei caduti della città marchigiana, ha un tatuaggio di Terza Posizione sulla fronte: Terza Posizione è un'organizzazione di estrema destra eversiva fondata nel 1978 tra gli altri da Roberto Fiore, segretario nazionale di Forza Nuova.
Luca Traini, l'uomo che ha sparato ai migranti a Macerata era stato candidato per la Lega
Luca Traini, il responsabile degli assalti nei confronti di immigrati di questa mattina a Macerata, è stato candidato nella lista della Lega Nord alle ultime elezioni amministrative di Corridonia, in provincia di Macerata. In quella tornata elettorale non prese nessuna preferenza.
Il sindaco di Macerata: "Sei feriti: cinque uomini e una donna"
Il sindaco di Macerata ha commentato quanto accaduto a Fanpage: "Sono tutte persone di colore ferite, sei persone. Cinque uomini e una donna dalle ultime notizie. Il responsabile è stato catturato e poi sono state riaperte le scuole. Abbiamo avvertito la popolazione. Una mattinata incredibile per una città come Macerata, hanno sparato in varie zone e abbiamo avvertito tutti i cittadini. Legame con caso di Pamela? C'è un forte sospetto che ci sia un collegamento perché è strano che vengano colpite sei persone a pochi giorni dall'omicidio, occorre che le persone lascino a casa l'odio. I social diventano un vomitatoio dove la violenza viene alimentata. Bisogna riflettere, è successa una cosa inaudita, non è semplice poi fermare la spirale dell'odio".
AGGIORNAMENTO: Il numero ufficiale delle persone ferite sale a sette, quattro delle quali in gravi condizioni.
Lo zio di Pamela: "Non rispondere con barbarie alla barbarie"
"Io e la mia famiglia invitiamo tutta la comunità maceratese e non solo a calmare i toni. Quello che sta avvenendo a Macerata è ingiustificato, non si può rispondere a un atto di barbarie con altrettanta barbarie. Non bisogna farsi giustizia da soli". Lo ha detto ai microfoni di RaiNews24 Valerio Verni, zio di Pamela Mastropietro la ragazza il cui cadavere fatto a pezzi è stato rinvenuto mercoledì lungo una strada di campagna nei pressi di Pollenza, vicino a Macerata.
La foto dell'uomo che ha sparato contro i migranti: dopo aver colpito ha fatto il saluto fascista
L'uomo bloccato per le sparatorie a Macerata nei pressi del Monumento ai Caduti, è sceso dall'auto, si è tolto il giubbetto, ha indossato una bandiera tricolore sulle spalle, salendo sui gradini del Monumento. Il giovane si chiama Luca Traini. Si è poi girato verso la piazza, ha fatto il saluto fascista. Lo ha constatato l'Ansa sul posto. Poi sono arrivati i carabinieri e non ha opposto resistenza. A bordo dell'auto la pistola, una tuta mimetica, sul cruscotto piume bianche, appunti a penna e bottiglie d'acqua. È alto circa 1,80, fisico atletico, calvo.
Macerata, spari sui migranti: catturati i responsabili
Il presunto responsabile delle sparatorie segnalate stamattina a Macerata è stato bloccato in piazza della Vittoria, dinanzi al Monumento ai Caduti. Alla vista degli agenti è fuggito a piedi verso la gradinata del monumento, gettando via alcuni indumenti, poi è stato catturato. La pistola l'aveva lasciata in macchina. L'uomo è un bianco e indossava al collo una bandiera italiana.
Sarebbe lui il responsabile del terrore di stamattina a Macerata. A tre giorni dall'omicidio di Pamela Mastropietro diverse sparatorie si sono verificate in diversi punti della città. Nel mirino dell'aggressore un uomo dalla pelle scura. Per il momento si segnalano sette feriti, quattro dei quali in gravi condizioni. La città è sotto assedio: decine di posti di blocco sparsi in ogni zona, carabinieri e polizia sono in stato di massima allerta. Le scuole sono presidiate e nessun alunno potrà uscire finché non verranno ripristinate le condizioni di sicurezza necessarie.
I primi colpi sono stati esplosi alle 11,10 in via dei Velini: i proiettili sono stati indirizzati verso due giovani immigrati, uno è stato colpito e l'altro è riuscito a fuggire. Un altro immigrato il bersaglio dei proiettili esplosi lungo il Corso Cairoli e una donna di origini africane sarebbe stata ferita in una sparatoria segnalata in stazione. Secondo fonti locali altre sparatorie sarebbero avvenute in via Piave e via Pancalducci. In totale sono sette le persone ferite, tutte di colore: quattro verserebbero in gravi condizioni.
Si tratta di zone non lontane dal quartiere della città in cui si è consumato il delitto di Pamela Mastropietro. Le modalità adottate dagli aggressori lascerebbero pensare a una gravissima azione a sfondo razzista: smentite, infatti, le prime voci che a premere il grilletto sarebbero stati immigrati.
La polizia: "Restate al riparo, evitate luoghi all'aperto"
La polizia di stato, tramite il suo account twitter, ha invitato tutti i cittadini a rimanere chiusi in casa: "Restate al riparo ed evitate luoghi all'aperto".
In un post sul suo profilo Facebook anche il sindaco della città marchigiana ha scritto: "Restate tutti in casa fino a nuova comunicazione. C'è un uomo armato in auto che sta sparando in Città. Abbiamo fermato il trasporto pubblico. Abbiamo chiesto alle scuole di tenere i bambini all'interno fino a nuova comunicazione. Si consiglia di non muoversi per andare a prenderli fino a nuova comunicazione".