Il 28enne Luca Traini, arrestato dai carabinieri dopo il raid, è stato trasferito nella notte nel penitenziario di Montacuto, ad Ancona, lo stesso dove si trova rinchiuso Innocent Oseghale, il nigeriano 29enne accusato dell'omicidio di Pamela Mastropietro il cui delitto si ipotizza posa aver scatenato la rabbia dell'uomo.
- Il legale di Trani: "Era incapace di intendere". I migranti: "Ora abbiamo paura" 04 Febbraio
- Spari sulla sede Pd: "Traini veniva qui in macchina e ci insultava" 04 Febbraio
- La zia di Luca Traini: "Non aveva una pistola e non è uno squilibrato" 04 Febbraio
- Il video di Traini che spara dalla sua auto 04 Febbraio
- In casa di Traini trovati Mein Kampf e bandiera con croce celtica 04 Febbraio
- L'omicidio di Pamela è stato la causa scatenante del raid 04 Febbraio
- Traini accusato di strage aggravata dal razzismo 04 Febbraio
- Traini rinchiuso nello stesso carcere di Innocent Oseghale 04 Febbraio
Il legale di Trani: "Era incapace di intendere". I migranti: "Ora abbiamo paura"
Luca Traini, il 28enne che ieri pomeriggio si è reso protagonista di una tentata strage di migranti a Macerata, si trova nel carcere di Montacuto ad Ancona, lo stesso dove è rinchiuso Innocent Oseghale, il nigeriano presunto assassino di Pamela.
L'uomo "è tenuto accuratamente lontano da altri detenuti di colore"dicono dalla casa circondariale. È apparso "tranquillissimo", dicono agenti della polizia penitenziaria che hanno sbrigato le formalità per il suo ingresso nel penitenziario Forza Nuova si è affrettata a dichiarare che Traini "non è dei nostri e quindi non ci sentiamo responsabili di quento accaduto". A Macerata i migranti "ora hanno paura" dopo il raid xenofobo, dicono i responsabili di alcune Ong. Il legale: "Era incapace di intendere durante quelle ore, ma il gesto resta gravissimo. Stupito tuttavia da certio commenti…".
Nei suoi confronti è stata formulata l'accusa di strage aggravata dalle finalità di razzismo da parte della procura di Macerata. Al giovane sono stati contestati anche porto abusivo di armi ed altri reati. I carabinieri depositeranno domani un'informativa alla procura. I magistrati chiederanno quindi la convalida del provvedimento. Lo stesso Traini ha confermato davanti agli inquirenti che l‘omicidio di Pamela è stato la "causa scatenante", secondo quanto apprende l'ANSA da ambienti giudiziari.
Il sindaco di Macerata: "Chi non era razzista lo sta diventando, la propaganda di Salvini sta avendo successo"
Intervistato da Huffington Post, il sindaco di Macerata, Romano Carancini (Partito Democratico), parla della tentata strage a opera di Luca Traini: "Ci hanno messo duramente alla prova, colpito e ferito. Cosa è successo? Chi era razzista adesso si è armato di pistola e chi non lo era lo sta diventando", ha spiegato il primo cittadino, eletto sindaco per la prima volta nel 2010. "Macerata era molto diversa. Soprattutto dal 2015 la città cambiata. È vero, ci sono tantissimi stranieri qui, fino a qualche anno fa non era così, ma noi politici dobbiamo stare attenti ai messaggi che lanciamo. La propaganda di Matteo Salvini purtroppo sta avendo successo. Qui prima la Lega non esisteva, invece adesso sì. Poi arriva un pazzo e spara in mezzo alla strada".
Boldrini contro Salvini: "Maestro d'odio, genera paura e caos. Chieda scusa agli italiani"
La presidente della Camera attacca il leader della Lega Matteo Salvini e sostiene sia "un cattivo maestro": "In questo momento di odio sono diversi i cattivi maestri, ma forse quello più attivo in questo ambito si chiama Matteo Salvini", ha dichiarato Boldrini in riferimento alla strage di Macerata e alla mancata presa di posizione piena di Salvini, il quale ha condannato il gesto di Luca Traini ma allo stesso tempo ha sostenuto sia originato dall'immigrazione incontrollata che sta portando allo scontro sociale.
"Quello di Macerata è stato un attacco terroristico, un raid razzista e fatto da un uomo che è stato anche un candidato della Lega, che ha fatto il saluto romano. Un fascista armato da una pistola ma anche armato da odio. In questi anni Matteo Salvini non ha fatto altro che creare problemi anziché aiutare a risolverli, generando paura e caos e dovrebbe scusarsi con gli italiani. Queste azioni non vanno sottovalutate e non possiamo stare in silenzio quando succedono atti di questo tipo. Dobbiamo alzare la voce perché l'Italia non è un paese razzista come qualcuno lo vorrebbe. I giornali di tutto il mondo oggi descrivono un Italia che non ci piace ma il nostro Paese è diverso, dobbiamo combattere tutto questo e io lo faccio ogni giorno e per questo non tollero chi dice che Liberi e Uguali aiuta la destra estrema. Un'offesa inaccettabile che io pago ogni giorno nella mia battaglia che porto avanti con orgoglio. Per questo non indietreggerò di un millimetro".
Spari sulla sede Pd: "Traini veniva qui in macchina e ci insultava"
"Passava qui in macchina, gridava qualche insulto e poi sfrecciava via", così un attivista del Pd rivela che non era la prima volta che Luca Traini, l'autore del raid anti migranti in diverse zone della città di Macerata, si presentava davanti alla sede locale del Partito Democratico, raggiunta da uno dei proiettili sparato dal ventottenne durate la folle mattinata di sabato. L'attivista Pd ha spiegato di aver visto Traini passare in macchina davanti ala sede del partito quattro o cinque volte nell'ultimo anno e mezzo, ogni volta avrebbe rallentato senza fermarsi, insultando i presenti.
La zia di Luca Traini: "Non aveva una pistola e non è uno squilibrato"
"Non viveva più con noi da due anni ma finché stava qui era un ragazzo assolutamente buono", così i familiari di Luca Traini, l'autore del raid contro i migranti di colore per le vie del centro di Macerata, raccontano il ventottenne, ancora increduli e sconcertati per quanto è accaduto sabato nella città marchigiana. In particolare è la zia dell'uomo che ai microfoni di fanpage.it parla di un ragazzo buono che non possedeva armi e non mostrava segni di squilibrio.
Grasso: "A Macerata un atto terroristico a sfondo razziale, punto bassissimo dell'Italia"
Il presidente del Senato e leader di Liberi e Uguali Pietro Grasso definisce i fatti di Macerata come un vero e proprio “atto terroristico a sfondo razziale” e “non il gesto di un folle”. “Dobbiamo impegnarci per fermare l'onda razzista e fascista che sta montando nel nostro Paese – aggiunge Grasso – condannando chi specula sulla paura”. Secondo il leader di LeU “Macerata è stato un punto tristissimo e bassissimo dell’Italia, bisogna fermare le parole d’odio perché è innegabile che ci sia un preoccupante rigurgito di violenza fascista e razzista”. Il pensiero di Grasso e la sua accusa ad alcune forze politiche sono chiari: “Se fomenti fascismo e razzismo qualcuno che spari per strada rischi sempre di trovarlo. Noi siamo contro fascismo, odio e razzismo ma anche contro gli irresponsabili che lo fomentano”.
Il video di Traini che spara dalla sua auto
Un'auto scura che rallenta e accosta col finestrino aperto lato passeggero, poi l'uomo al volante che si sporge e fa fuoco con una pistola all'indirizzo di alcune persone di colore ferme davanti la bar prima di ripartire. Sono gli attimi in cui in cui Luca Traini spara ai immigrati davanti al bar H7 di Casette Verdini, frazione di Macerata, una delle tappe del raid a sfondo razzista in cui sabato sono rimaste ferite sei persone. I pochi secondi sono stati ripresi e registrati dalla telecamera di sicurezza del bar. All’interno dello stesso locale un'altra telecamera mostra alcune persone che, colte di sorpresa e impaurite dagli spari, cercano di mettersi al riparo dietro il bancone.
In casa di Traini trovati Mein Kampf e bandiera con croce celtica
Una copia del Mein Kampf di Hitler e una bandiera con la croce celtica oltre a diverse altre pubblicazioni riconducibili all'estrema destra. E' quanto hanno ritrovato i carabinieri di Macerata in casa di Luca Traini l'uomo che ieri ha tentato di fare strage di migranti per le vie della cittadina marchigiana sparando a caso su persone di colore, arrivando a ferirne sei. La perquisizione nell'abitazione del ventottenne a Tolentino è stata ordinata dalla Procura nell'ambito delle indagini sulla tentata strage a sfondo razzista. Gli investigatori hanno anche sequestrato i computer dell'uomo per verificare sempre se vi siano elementi utili alle indagini, soprattutto sul movente. Al momento però gli inquirenti sembrano fermamente convinti che i fatti siano abbastanza chiari. Traini avrebbe maturato l'intenzione di compiere la strage negli ultimi giorni, subito dopo l'assassinio di Pamela, anche se nutriva odio nei confronti dei migranti già in precedenza.
L'omicidio di Pamela è stato la causa scatenante del raid
L'omicidio di Pamela Mastropietro è stata la "causa scatenante" ad aver armato Luca Traini, il giovane che a Macerata ha sparato e ferito sei persone di colore. Lo avrebbe affermato lui stesso con gli inquirenti, secondo quanto apprende l'agenzia Ansa da ambienti giudiziari. Dopo essere stato arrestato, Traini infatti ha reso ampie dichiarazioni spontanee. Non è stato però formalmente interrogato dai magistrati che potrebbero comunque risentirlo nei prossimi giorni. "Stavo andando in palestra in macchina, quando alla radio ho risentito la storia della 18enne. D’istinto ho fatto dietrofront, sono tornato a casa, ho aperto la cassaforte e ho preso la pistola. Ho deciso di ucciderli tutti" avrebbe rivelato ai militari, secondo quanto riporta il Corriere della Sera. Tra Traini e Pamela, come hanno tenuto a precisare anche i familiari del ragazza uccisa e fatta a pezzi nei giorni scorsi proprio nel Maceratese, non sono tuttavia emersi rapporti diretti di alcun tipo.
Traini accusato di strage aggravata dal razzismo
Luca Traini, il ventottenne arrestato sabato dai carabinieri per avere ferito a colpi di pistola sei stranieri a Macerata durante un radi in macchina per le strade del città marchigiana, è accusato di tentata strage aggravata dalle finalità di razzismo. E' questa infatti l'accusa formulata dalla Procura della Repubblica di Macerata che sta indagando sul gesto dell'uomo. Oltre a quello principale, al giovane sono stati contestati anche altri reati come il porto abusivo di armi. Secondo quanto emerso dalle indagini condotte dai carabinieri coordinati dal pm Giovanni Giorgio, infatti, Traini aveva un permesso per detenere la pistola ma solo per uso sportivo. Sul caso i carabinieri depositeranno domani un'informativa alla procura e su questa i magistrati chiederanno quindi la convalida del provvedimento di arresto al Gip.
Traini rinchiuso nello stesso carcere di Innocent Oseghale
C'è ancora tensione e paura a Macerata dove nella mattinata di sabato un 28enne, Luca Traini, simpatizzante di estrema destra ed ex candidato nelle liste della Lega Nord, ha sparato contro migranti africani a caso in strada durante un vero e proprio raid a sfondo razzista mentre girava in auto per la città. Sei le persone colpite dagli spari e ferite: sono cinque uomini e una donna di cui due in gravi condizioni. Il 28enne è stato poi fermato dai carabinieri dopo una breve fuga a piedi durante la quale ha indossato una bandiera tricolore sulle spalle il e facendo il saluto romano. Traini è stato trasferito nella notte nel penitenziario di Montacuto, ad Ancona, lo stesso carcere dove si trova rinchiuso Innocent Oseghale, il nigeriano 29enne accusato dell'omicidio di Pamela Mastropietro la giovane uccisa e fatta a pezzi nei giorni scorsi e il cui delitto si ipotizza possa aver scatenato la rabbia di Traini anche se la famiglia di Pamela nega ogni rapporto diretto tra la giovane e il 28enne.
Partito da Tolentino, il suo paese d'origine, Luca Traini avrebbe preso un caffè sulla superstrada, l’ha bevuto e poi uscendo avrebbe esclamato: "Ciao, vado a Macerata a fare una strage". In macchina aveva sistemato la bandiera tricolore sul vetro posteriore, la pistola Glock, una tuta mimetica, due caricatori e il porto d’armi. Popi girando per la città ha preso di mira gruppetti e persone di colore a caso aprendo il fuoco dalla sua auto senza scendere. Dopo la sparatoria si è diretto al monumento ai caduti di piazza della Vittoria e, dopo essersi messo una bandiera tricolore sulle spalle, è salito sui gradini del monumento e ha fatato il saluto fascista inginocchiandosi davanti ai carabinieri che lo stavano inseguendo e lo hanno arrestato.
Durante il fermo avrebbe affermato "l'Italia agli italiani" e "ho fatto quello che dovevo". Traini è noto in zona per le sue posizioni di estrema destra e contro i migranti in genere ed è stato anche militante di gruppi estremisti in passato ma per gli inquirenti avrebbe agito per azione personale. Per il comandante provinciale dei carabinieri di Macerata è stato "il gesto di un folle, non riconducibile ad alcuna organizzazione strutturata". Il giovane, al momento dell'arresto, era "tranquillo e lucido" ha reso noto il tenente colonnello Michele Roberti. Dopo l'arresto Traini è stato rinchiuso nel carcere di Montacuto, in un reparto però separato da quello in cui si trova Innocent Oseghale, presunto assassino di Pamela Mastropietro. "E' in isolamento come da prassi ma è anche tenuto accuratamente lontano da altri detenuti di colore" hanno sottolineato dalla casa circondariale.