Diffuse le generalità dei tre responsabili degli attacchi di Londra. Tra di loro, Youssef Zaghba, è figlio di un marocchino e di una bolognese: era stato fermato nel 2016 durante una visita alla donna in Italia mentre tentava di prendere un volo verso la Turchia, diretto in Siria.
- Il terzo terrorista di Londra ha vissuto in Italia: si chiama Youssef Zaghba 06 Giugno
- L'attentatore italo-marocchino Youssef Zaghba era noto alla polizia ma non fu arrestato 06 Giugno
- Il terzo terrorista è Youssef Zaghba: è figlio di una bolognese e ha vissuto in Italia 06 Giugno
Il terzo terrorista di Londra ha vissuto in Italia: si chiama Youssef Zaghba
Proseguono le indagini della polizia britannica per arrivare a tutti i responsabili dell’attacco avvenuto sabato sera. Ieri sono state diffuse le generalità dei tre attentatori: Khuram Butt aveva 27 anni e secondo gli investigatori era il capo della cellula terroristica. Di origini pakistane, era apparso in un documentario sui fondamentalisti islamici legati ad Anjem Choudary, un predicatore in carcere, fondatore del gruppo islamista al-Muhajiroun. Rachid Redouane invece aveva 30 anni e diceva di avere doppia nazionalità, marocchina e libica.
Il terzo è Youssef Zaghba, è figlio di un marocchino e di una donna di Bologna: fu fermato nel 2016 mentre tentava di prendere un volo verso la Turchia, diretto in Siria.
Mark Rowley, responsabile dell'antiterrorismo di Scotland Yard, ha ammesso che Butt era sotto controllo dell'intelligence, ma che non se conoscevano i progetti di attentato. Mentre Redouane, ufficialmente pasticcere, non risultava nelle liste delle persone sotto sorveglianza. In particolare Butt, era stato segnalato da diversi vicini per i toni estremisti delle sue conversazioni, persino per aver cercato di convertire dei bambini in un giardino di quartiere. A denunciare quest'ultimo inquietante episodio era stata una donna italiana, Erica Gasparri. Ma alle denunce, non c’era mai stato un seguito.
Manca dunque ancora il nome del terzo uomo del commando di attentatori, ma secondo indiscrezioni sarebbe di origini marocchine e avrebbe avuto legami con l'Italia. Le autorità inglese preferiscono non rilasciare altre informazioni: non è chiaro quindi se abbia vissuto nel nostro Paese o se vi sia semplicemente passato. Potrebbe però essere collegato con un'indagine in corso su un sospetto trasferimento di denaro effettuato da un gruppo di pachistani tra Londra e l'Italia.
Nel frattempo tutte le dieci persone arrestate a seguito dell'attacco di sabato sono state rilasciate senza accuse. Lo riferisce la polizia britannica. Almeno 5 erano state fermate Kings Road, a Barking, a est di Londra. Altre due, invece, durante un blitz della polizia nel quartiere East Ham.
E l’attentato di sabato diventa oggetto di scontro politico. Il leader laburista Jeremy Corbyn ha chiesto apertamente le dimissioni del premier Theresa May ancor prima delle elezioni di giovedì 8 "per aver presieduto ai tagli" imposti alle forze di polizia mentre era ministro dell'Interno. È un'opinione – ha insistito Corbyn – condivisa da "persone molto responsabili" che sono "molto preoccupate".
Una parente di Youssef Zaghba: "L'ho sempre visto come un bravo ragazzo"
"L'ho sempre visto come un bravo ragazzo, che parlava poco. Però, poi, con le persone bisogna starci in mezzo". A parlare in questo modo di Youssef Zaghba, uno dei tre attentatori di Londra, è Franca Lambertini, zia acquisita della madre del giovane italo-marocchino ucciso dalla polizia in seguito all'attentato del 3 giugno. L'anziana parente abita a pochi passi dalla casa della donna, nella frazione Fagnano di Valsamoggia, nel Bolognese. "Era un po' che era andato via – ha spiegato ai giornalisti – e saranno già tre mesi che non si vedeva. Ha detto che andava a Londra perché trovava da lavorare". Cosa pensa del fatto che la madre si era convertita all'Islam? "Loro non dicono niente, io non chiedo niente. Sono cose sue e lei sta per conto suo". La madre del terrorista morto era tornata in Italia da circa un anno e mezzo, dopo che si era interrotto il rapporto con il marito, rimasto in Marocco.
L'attentatore italo-marocchino Youssef Zaghba era noto alla polizia ma non fu arrestato
In seguito al fermo del marzo 2016, quando intendeva partire per la Turchia, Youssef Zaghba era tornato a Bologna in due occasioni, per periodi di due-tre giorni, in visita alla madre. L'italo marocchino, uno degli attentatori di Londra morto durante l'attacco, da allora era monitorato dai servizi segreti, in contatto con Digos e Procura di Bologna. Ieri gli investigatori hanno sentito la madre, che era in ansia perché non aveva notizie del figlio. La donna, italiana convertita all'Islam, 68 anni, era convinta che il giovane fosse a Londra a lavorare e non era a conoscenza di altre iniziative. Quando fu bloccato all'aeroporto Marconi, lei stessa implorò gli inquirenti di non farlo partire: era molto preoccupata per alcuni discorsi ‘strani' che aveva iniziato a fare.
Subito dopo il fermo allo scalo bolognese e i successivi controlli, il nome di Youssef Zaghba sarebbe stato condiviso dalle autoritè italiane nel circuito internazionale d'intelligence. Le verifiche effettuate nel marzo del 2016 su Zaghba consentirono inoltre di accertare che all'epoca non vi erano nei suoi confronti elementi di pericolosità tali da richiederne l'arresto. Ma il suo nome, come avviene per altre decine di persone, fu comunque segnalato nel circuito perché ritenuto soggetto a rischio radicalizzazione. Tale circostanza non sembra trovare le conferme di Scotland Yard, che ha affermato di non aver mai avuto informazioni su Zaghba.
Nelle ultime ore è emerso anche che Youssef Zaghba era iscritto all'Aire, l'Anagrafe italiana dei residenti all'estero del comune di Valsamoggia (Bologna). A confermarlo il sindaco, Daniele Ruscigno: "La famiglia risulta residente in una frazione di Castello di Serravalle. Sono stati tanti anni in Marocco e il ragazzo potrebbe essere rientrato nel territorio solo in transito tra il Marocco dove viveva e Londra. Di fatto non ha mai vissuto qui". "L'unico membro della famiglia che ha vissuto qui è la madre che era conosciuta, ma da diverso tempo non si vedeva in giro – ha aggiunto Ruscigno -. Anche lei ha vissuto diverso tempo all'estero. Sul figlio non avevamo ricevuto nessuna informativa proprio perché residente all'estero".
Chi è il terzo killer di Londra: ha madre italiana e fu fermato a Bologna
Ha padre marocchino e madre italiana il terzo terrorista degli attacchi di Londra. Youssef Zaghba venne fermato a Bologna, dove vive la madre, nel 2016 mentre stava cercando di imbarcarsi su un volo per la Turchia, da dove avrebbe raggiunto la Siria. Era stato segnalato dalla sicurezza italiana sia alle autorità britanniche sia a quelle marocchine.
Il terzo terrorista è Youssef Zaghba: è figlio di una bolognese e ha vissuto in Italia
Nato a Fez nel gennaio 1995 da padre marocchino e madre italiana, era stato fermato all’aeroporto di Bologna nel marzo dello scorso anno mentre tentava di imbarcarsi su un volo per la Turchia e poi raggiungere la Siria. Si tratta di Youssef Zaghba, il terzo terrorista di Londra, quello per cui gli investigatori britannici avevano ancora preferito tacere in merito all'identità.
Come spiega il Corriere della Sera, i genitori di Zaghba avevano vissuto per un periodo in Marocco e, dopo la separazione, la madre era tornata in Italia e si è stabilita in provincia di Bologna. Il figlio sarebbe venuto più volte a trovarla e proprio durante una di queste visite, nel marzo 2016, è stato fermato e denunciato per terrorismo internazionale. Aveva con sé solo un piccolo zaino, il passaporto e un biglietto di sola andata: circostanze sospette, che aveva fatto scattare i controlli. Nonostante fosse stato prosciolto, l’Italia l’aveva comunque inserito nelle liste delle persone a rischio. Zaghba lavorava in un ristorante di Londra.