Le ultime notizie di oggi, martedì 14 maggio sulla guerra a Gaza tra Israele e Hamas e sull'operazione a Rafah. Raid aerei israeliani nella notte hanno bombardato alcuni edifici nel campo profughi di Nuseirat, nel centro di Gaza, uccidendo almeno 36 palestinesi, secondo fonti mediche di Gaza. A Gaza oltre 35mila morti palestinesi dall'inizio dell'invasione e 79mila feriti.
Appelli dell'UNICEF per chiedere la fine dell’uccisione indiscriminata di civili gli per Usa "Il conflitto nella Striscia di Gaza non è un genocidio". L'ONU ha affermato che circa il 20% della popolazione di Gaza è stata nuovamente costretta a sfollare a causa dell'intensificarsi delle operazioni militari israeliane. Israele ha ammesso che in un attacco delle sue forze vicino a Rafah ha ucciso un dipendente delle Nazioni Unite e ne ha ferito un altro, affermando che i due sono stati uccisi in una “zona di combattimento attivo”. Oxfam ha lanciato l'allarme per la diffusione di malattie mortali a Gaza, affermando che l'invasione israeliana di Rafah sta aggravando un “cocktail letale di sovraffollamento, fognature e fame”.
L'esercito israeliano: "A Rafah ci sono degli ostaggi"
Il portavoce dell'IDF (le Forze armate israeliane), il contrammiraglio Daniel Hagari, ha dichiarato di essere tornato "dalla parte orientale di Rafah", dove ha incontrato "i comandanti sul campo. Hanno detto che ci sono degli ostaggi a Rafah". "Siamo determinati a fare di tutto per creare le condizioni giuste per garantire il loro rilascio", ha aggiunto.
Onu: "Donne e bambini costituiscono almeno il 56% delle vittime di Gaza"
Donne e bambini costituiscono almeno il 56% delle decine di migliaia di persone uccise nella guerra di Gaza. Lo rende noto l'Onu. Il Ministero della Sanità con sede a Gaza ha affermato che dal 7 ottobre sono state uccise almeno 35.173 persone. Le autorità dell'enclave palestinese hanno costantemente affermato che donne e bambini costituiscono la maggioranza delle persone uccise nella Striscia. Il ministero ha affermato che al 30 aprile erano state identificate quasi 25mila persone uccise. Di questi, il 40% erano uomini, il 20% donne e il 32% bambini, mentre l'8% erano anziani, una categoria non suddivisa per genere. Il portavoce dell'OMS Christian Lindmeier ha affermato che la nuova ripartizione è "la più completa" fornita fino ad oggi. Ha detto ai giornalisti a Ginevra che, applicando lo stesso rapporto alle persone non identificate e presupponendo che le donne rappresentino la metà degli anziani, ci si potrebbe aspettare che almeno "il 56% di donne e bambini" siano tra gli oltre 35.000 morti. E questo senza prendere in considerazione la probabilità che ci siano più donne e bambini tra le migliaia che si ritiene siano ancora sotto le macerie "perché sono quelli che solitamente restano a casa". Quindi da un "calcolo statistico minimo", ha detto, "si arriva al 60 per cento di donne e bambini".
Hamas: "Ostaggio di 70 anni morta a causa delle bombe di Israele"
Stando a quanto riferito una donna israeliana di 70 anni, Judy Feinstein, ostaggio di Hamas, sarebbe morta "in mancanza delle necessarie cure mediche a causa della distruzione degli ospedali nella Striscia di Gaza da parte di Israele". La conferma poi dalle Brigate al-Qassam, l'ala militare di Hamas.
Usa a Israele: "Insufficienti i camion di aiuti fatti entrare a Gaza"
"Abbiamo visto 50 camion entrare a Gaza il 12 maggio. Questo non è neanche lontanamente sufficiente": a dirlo il portavoce del dipartimento di Stato Vedant Patel riferendosi ai flussi di aiuti da quando Israele si è impossessato del valico di Rafah tra l'Egitto e la Striscia di Gaza il 7 maggio.
Guterres (Onu): "Sconvolto per l'escalation in corso a Rafah"
Il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, è "sconvolto" dall'escalation dell'attività militare israeliana a Rafah. Lo ha riferito il suo portavoce, Farhan Haq, sottolineando che "questi sviluppi ostacolano ulteriormente l'accesso umanitario e peggiorano una situazione già tragica". Haq ha anche denunciato il lancio di razzi "indiscriminati" da parte di Hamas e ha chiesto la protezione dei civili in tutta Gaza.
Veicolo Onu colpito ieri, le Nazioni Unite: "Israele era informata sul percorso"
L'Onu ha negato oggi di non aver informato Israele del percorso del suo veicolo colpito ieri da proiettili che hanno causato la morte di uno dei suoi dipendenti a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. "L'Onu informa le autorità israeliane del movimento di tutti i suoi convogli" come "avviene in tutti i teatri delle operazioni", ha dichiarato un portavoce dell'Onu, Rolando Gomez, smentendo l'esercito israeliano che ha sostenuto di "non essere stato informato dell'itinerario del veicolo", che si trovava in una "zona di combattimento in corso"."È stato così lunedì mattina, quindi li abbiamo tenuti informati. Era un veicolo delle Nazioni Unite chiaramente identificato", ha insistito Gomez durante una conferenza stampa. "Questo è un chiaro esempio del fatto che non esiste davvero un posto sicuro a Gaza in questo momento", ha aggiunto.
Israele chiede di evacuare anche i quartieri a nord di Gaza
L'esercito israeliano sta chiedendo ai palestinesi di altri quartieri del nord di Gaza di evacuare dalle loro aree mentre prosegue l'operazione contro Hamas a Jabalya. Il portavoce dell'esercito in arabo, Avichai Adraae, ha avvisato i residenti dei quartieri di Al Karama, Salatin e Al Zuhor, nel nord della Striscia di Gaza, di evacuare. "Hamas e altri terroristi – ha detto Adraae – stanno utilizzando le vostre terre per attività terroristiche e lanciano razzi nel territorio israeliano, pertanto l'Idf agirà contro di loro con urgenza. Per la vostra sicurezza, dovete immediatamente evacuare".
Lega Araba: "A Gaza è in corso una pulizia etnica"
"L'aggressione contro Gaza è il completo assassinio di una società, lacerandone il tessuto sociale e distruggendone le capacità e le istituzioni. Dopo mesi di atrocità accumulate, il mondo dovrebbe essere pronto a dichiararlo chiaramente come pulizia etnica". Lo ha detto il segretario generale della Lega Araba, Ahmed Aboul Gheit, durante il suo discorso al Consiglio dei ministri degli esteri della Lega Araba in preparazione del 33° summit arabo organizzato dal Regno del Bahrein. Quello che accade a Gaza – ha aggiunto – "è una macchia sulla fronte del mondo".
Unrwa: "L'entroterra di Rafah è ormai una città fantasma"
"L'entroterra di Rafah è ormai una città fantasma. È difficile credere che solo una settimana fa ci fossero oltre 1 milione di persone che si rifugiavano qui". A dirlo Louise Wateridge, una portavoce dell'Unrwa, l'agenzia dell'Onu per i palestinesi, secondo cui "le famiglie si sono spostate il più a ovest possibile, raggiungendo la spiaggia".
Turchia: "Uccidere bambini palestinesi innocenti sbagliato come uccidere ebrei innocenti nei lager"
"Uccidere bambini palestinesi innocenti nei loro letti è sbagliato quanto lo è uccidere ebrei innocenti nei campi di concentramento". A dirlo il ministro degli esteri turco, Hakan Fidan, durante una conferenza stampa congiunta con l'omologo austriaco Alexander Schallenberg ad Ankara. "Israele calpesta il diritto internazionale e i diritti umani e gli sforzi diplomatici sono falliti ancora una volta a causa dell'invasione di Rafah", ha aggiunto Fidan, come riporta Sabah, ribadendo la posizione del presidente Recep Tayyip Erdogan secondo cui Hamas "non è un'organizzazione terroristica ma un gruppo che sta difendendo le terre (palestinesi)".
Abu Mazen: "Usa responsabili se Israele attacca Rafah"
Il presidente dell'Anp Abu Mazen ha detto di ritenere "responsabile l'amministrazione Usa" delle "pericolose conseguenze per la regione" se Israele dovesse invadere Rafah. Lo ha affermato il portavoce del leader dell'Autorità Nazionale Palestinese Nabil Abu Rudeina secondo cui "insistere nel voler invadere Rafah sarebbe un grosso errore e l'amministrazione Usa ne porterà la responsabilità, perché è l'unica capace di fermare" Israele. "La continuazione dell'aggressione appoggiata dagli Usa – ha proseguito il portavoce citato dalla Wafa – porterà ad ulteriori massacri contro il nostro popolo e ad esporlo ad una nuova catastrofe. Non accetteremo e non permetteremo che si ripeta ciò che accadde nel 1948 e nel 1967".
Almeno 36 palestinesi uccisi da raid israeliani sul campo profughi di Nuseirat
Sono 36 i palestinesi rimasti uccisi in due attacchi aerei lanciati la scorsa notte da Israele sul campo profughi di Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza, stando all'ultimo bilancio fornito alla Cnn da fonti sanitarie. Almeno 25 vittime sono state trasportate nell'ospedale Al-Aqsa di Deir al Balah, mentre altre 11 sono state portate all'ospedale Al-Awda.
Cisgiordania, attivisti israeliani di destra incendiano camion di aiuti umanitari
Due camion, che trasportavano aiuti umanitari destinati alla Striscia di Gaza, sono stati incendiati ieri sera al valico di frontiera di Tarqumiyah, vicino a Hebron in Cisgiordania. Lo riferisce Haaretz, precisando che il convoglio era stato bloccato e saccheggiato in giornata da attivisti di destra. La polizia aveva arrestato quattro persone e poi se ne era andata. Poche ore dopo, gli attivisti sono tornati e hanno appiccato il fuoco ai camion. Polizia ed esercito si sono scambiati accuse su chi avrebbe dovuto vigilare sul convoglio. Un alto funzionario della sicurezza ha puntato il dito quelli nelle forze dell'ordine che "chiudono un occhio" sugli atti di questi "delinquenti, che vandalizzano e bruciano gli aiuti grazie a informazioni interne sul movimento dei camion".
Troppi attacchi agli ospedali: MSF lascia Rafah
Dopo l'intensificarsi dell'offensiva delle forze israeliane a Rafah, i team di Medici Senza Frontiere (MSF) sono stati costretti a lasciare l'ospedale da campo indonesiano di Rafah, mentre sono riprese le attività nell'ospedale Nasser di Khan Younis per continuare a fornire assistenza alla popolazione. "Dall'inizio del conflitto abbiamo dovuto lasciare 12 diverse strutture sanitarie e abbiamo subìto 26 incidenti violenti, tra cui attacchi aerei che hanno danneggiato gli ospedali, carri armati che hanno sparato contro i nostri rifugi le cui posizioni erano condivise con le parti in conflitto, offensive di terra contro i centri medici e convogli colpiti" afferma Michel-Olivier Lacharité, responsabile delle operazioni di emergenza di MSF. Alla luce degli attacchi sistematici contro le strutture mediche e le infrastrutture civili fin dall'inizio della guerra e dell'avanzata dell'offensiva, il 12 maggio i team di MSF hanno deciso di lasciare l'ospedale da campo indonesiano di Rafah e i 22 pazienti che erano rimasti sono stati trasferiti in altre strutture, poiché impossibile garantire la loro sicurezza.
Chiuso ospedale da campo di Rafah, MSF: "Ennesima evacuazione, ma il nostro impegno continua"
Dopo l’intensificarsi dell'offensiva delle forze israeliane a Rafah, i team di Medici Senza Frontiere (MSF) sono stati costretti a lasciare l’ospedale da campo indonesiano di Rafah, mentre sono riprese le attività nell’ospedale Nasser di Khan Younis per continuare a fornire assistenza alla popolazione. “Dall’inizio del conflitto abbiamo dovuto lasciare 12 diverse strutture sanitarie e abbiamo subìto 26 incidenti violenti, tra cui attacchi aerei che hanno danneggiato gli ospedali, carri armati che hanno sparato contro i nostri rifugi le cui posizioni erano condivise con le parti in conflitto, offensive di terra contro i centri medici e convogli colpiti” dice Michel-Olivier Lacharité, responsabile delle operazioni di emergenza di MSF.
Ufficiale Usa lascia intelligence: "Provo vergogna e senso di colpa per aiuti a Israele"
Un ufficiale della Defense Intelligence Agency, i servizi militari Usa, si è dimesso dal suo incarico affermando di provare "un'incredibile vergogna e senso di colpa" per il fatto che con il suo lavoro ha contribuito al sostegno ad Israele in una guerra che sta provocando la morte di decine di migliaia di civili palestinesi. Lo ha reso noto lo stesso maggiore dell'Esercito Harrison Mann, analista specializzato in Africa e Medio Oriente. "Il mio lavoro qui, per quanto possa apparire amministrativo o marginale, ha senza dubbio contribuito a questo sostegno – ha scritto Mann – nei mesi scorsi abbiamo visto le più orribili e devastanti immagini che si possano immaginare, e io non posso ignorare la connessione tra quelle immagini e il mio lavoro. Questo mi ha provocato un'incredibile vergogna e senso di colpa". "Questo sostegno incondizionato ha anche incoraggiato un'escalation irresponsabile che rischia di allargare il conflitto", ha scritto ancora Mann che ha confermato al Washington Post l'autenticità della lettera senza voler rilasciare altre dichiarazioni. Nella lettera Mann spiega che all'inizio ha cercato di gestire le sue obiezioni, nella speranza che la guerra finisse in fretta o gli Usa riuscissero a cambiare la condotta di Israele: "ma ad un certo punto, qualsiasi sia la giustificazione, o sostieni una politica che permette la morte per fame dei bambini o no – ha scritto – e voglio chiarire che come discendente di ebrei europei, sono stato cresciuto in un ambiente non indulgente riguardo alla responsabilità della pulizia etnica".
"Israele ha abbastanza truppe per l'invasione di Rafah"
Israele ha ammassato abbastanza truppe ai margini di Rafah a Gaza per procedere con un'incursione su vasta scala nei prossimi giorni, ma non è sicuro che la decisione sia stata presa. Lo dicono due alti funzionari dell'amministrazione Usa alla CNN. Se Israele dovesse procedere con un'importante operazione di terra a Rafah, andrebbe contro gli avvertimenti ricevuti per mesi dagli Stati Uniti, aggiunge la CNN citando i due funzionari di Washigton.
Il Qatar continuerà il suo lavoro di mediazione fra Israele e Hamas
Il Qatar continuerà il suo lavoro di mediazione fra Israele e Hamas ed "è necessario un cessate il fuoco adesso". Lo ha detto il premier del Qatar, lo sceicco Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, che è anche ministro degli Esteri. Al Thani ha riconosciuto che nelle ultime settimane c'è stata una "rivalutazione" del suo ruolo di mediatore dopo aver affrontato diffuse critiche da parte di media e politici israeliani, tuttavia ha precisato che Doha continuerà il suo lavoro. "Dobbiamo fermare le uccisioni", "dobbiamo fermare le atrocità che stanno accadendo e, naturalmente, negoziare un accordo per gli ostaggi" ma – ha precisato – "alla fine è nelle mani delle parti".
Aerei israeliani bombardano Jabalia e carri armati circondano il campo profughi
Aerei israeliani hanno bombardato oggi Jabalia, nel centro di Gaza e i carri armati hanno circondano il campo profughi nella Striscia. Lo riferiscono i reporter di Al Jazeera sul posto. Le stesse fonti riportano che il bombardamento israeliano nel mezzo del quartiere di al-Zaytoun, a sud di Gaza City, ha provocato la morte di una persona e molti feriti.
Persone ancora intrappolate sotto le macerie dopo l'attacco israeliano a Nuseirat
Ci sono persone ancora intrappolate sotto le macerie dopo l'attacco israeliano a Nuseirat di questa notte. Lo hanno confermato fonti mediche a Gaza. Un edificio residenziale a tre piani dove si stima si trovassero diverse persone è stato completamente raso al suolo. Alcune delle persone uccise erano nuovi sfollati provenienti da Rafah, principalmente dalle zone centrali e orientali della città. Almeno 14 i morti accertati. I volontari sono riusciti a tirare fuori da sotto le macerie cinque persone ma ci sono ancora altre persone intrappolate.
Unrwa: Quasi 450.000 palestinesi sfollati da Rafah
Secondo l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA), quasi 450.000 persone sono state costrette a fuggire a Rafah dal 6 maggio, quando l’esercito israeliano ha iniziato ad ammassare truppe vicino alla città, occupando il valico di frontiera e ordinando l’evacuazione. “Le persone affrontano costante stanchezza, fame e paura”, ha detto l’UNRWA in un post su X. “Nessun posto è sicuro. L’unica speranza è un cessate il fuoco immediato”.
Aerei da combattimento israeliani bombardano nel sud del Libano
Aerei da combattimento israeliani hanno bombardano diversi obiettivi in tre aree del sud del Libano. Secondo l'esercito israeliano, gli attacchi aerei sono stati effettuati durante la notte sui villaggi di Adaisseh, Kfarkela e sulla città di Khiam. Sui social alcuni brevi video di quelle che sembrano esplosioni notturne in aree residenziali del Libano. Obiettivo dei raid sarebero alcune strutture descritte come “edifici militari” utilizzate da Hezbollah.
I colloqui per il cessate il fuoco a Gaza sono in fase di stallo
I colloqui per il cessate il fuoco a Gaza sono in fase di stallo, lo brutta notizia arriva dal Primo Ministro del Qatar che sta seguendo la trattativa come mediatore. Intervenendo al Qatar Economic Forum che si è aperto oggi a Doha il premier del Qatar ha spiegato che i colloqui per il cessate il fuoco sono in una fase di stallo dopo che l'operazione israeliana a Rafah ha fatto precipitare la situazione.
Media: "Israele ha chiesto ad Anp di gestire il valico di Rafah"
Israele avrebbe chiesto che sia l'Autorità nazionale palestinese (Anp) di Abu Mazen a gestire il valico di Rafah di Gaza con l'Egitto. Lo sostiene il sito Axios, che cita quattro fonti diverse, come riporta il "Jerusalem Post". Una posizione diversa da quella sostenuta finora da Israele che non vuole il coinvolgimento dell'Anp nella Striscia. Attualmente il valico, è sotto controllo dell'Idf dopo l'operazione militare avviata nei giorni scorsi ed è chiuso anche alle organizzazioni internazionali
Gaza: il bilancio delle vittime palestinesi è di 35.173, oltre 79mila feriti
Il bilancio delle vittime palestinesi a Gaza è salito a 35.173, mentre sono oltre 79mila i feriti dall'invasione di Israele. Lo afferma il Ministero della Sanità del territorio palestinese nel suo ultimo aggiornamento sulle vittime a Gaza dal 7 ottobre. Il ministero ha affermato che solo nelle ultime 24 ore sono stati uccisi 82 palestinesi e 234 sono rimasti feriti.
Israele continua ad ammassare truppe per attacco a Rafah
Israele continua ad ammassare truppe per attacco a Rafah. Secondo gli Gli Stati Uniti ci saono già abbastanza truppe ai margini di Rafah per lanciare un'incursione su larga scala nei prossimi giorni, ma gli alti funzionari americani non sono certi se sia stata presa la decisione di portare avanti l'offensiva. Lo riferiscono due alti funzionari dell'amministrazione Biden alla Cnn. Secondo quanto riportato dall'emittente Usa, la Casa Bianca ritiene che un'offensiva di terra israeliana a Rafah sarebbe un errore e sta "urgentemente" lavorando per un cessate il fuoco. Gli Stati Uniti non credono che una "vittoria totale" di Israele su Hamas sia "probabile o possibile."
Attacco dei coloni israeliani a un convoglio di aiuti diretto a Gaza: cibo gettato in strada
Attacco dei coloni israeliani a un convoglio di aiuti diretto a Gaza. Lunedì i manifestanti israeliani hanno bloccato un convoglio di camion cono aiuti destinati a Gaza, gettando pacchi di cibo sulla strada e squarciando sacchi di grano nella Cisgiordania occupata. I camion, attaccati al checkpoint di Tarqumiya a ovest di Hebron, provenivano dalla Giordania ed erano diretti verso la Striscia di Gaza, dove decine di migliaia di palestinesi affrontano carenze di cibo e aiuti. Quattro manifestanti, tra cui un minore, sono stati arrestati durante l'azione. La Casa Bianca ha condannato l'attacco, definendo il "saccheggio" dei convogli umanitari "un oltraggio totale".
Human Rights Watch: almeno otto attacchi israeliani contro gruppi umanitari a Gaza
Secondo Human Rights Watch, da ottobre ci sono stati almeno otto attacchi israeliani contro gruppi umanitari a Gaza che hanno ucciso o ferito decine di persone. Secondo l'organizzazione umanitaria da ottobre le forze israeliane hanno effettuato almeno otto attacchi contro convogli umanitari e sulle loro strutture a Gaza, anche dopo che le organizzazioni umanitarie avevano fornito le loro coordinate alle autorità israeliane. Nel proprio report HRW ha affermato che le Forze di Difesa Israeliane (IDF) non hanno emesso avvertimenti alle organizzazioni umanitarie prima degli attacchi, che hanno ucciso o ferito almeno 31 persone. L'ultimo caso nelle scorse ore quando un veicolo delle Nazioni Unite lunedì è finito sotto il fuoco a Rafah: nel raid morto un membro del Dipartimento di Sicurezza e Protezione dell'organizzazione e ferito un altro addetto mentre si recavano in ospedale.
Casa Bianca: "Quello che accade a Gaza non è genocidio"
"Il conflitto nella Striscia di Gaza non è un genocidio" Lo ha ribadito il consigliere per la sicurezza nazionale Usa, Jake Sullivan. Parlando con i giornalisti durante un briefing stampa Sullivan ha spiegato: "Non riteniamo che quello che sta accadendo a Gaza sia un genocidio".
Notte di Raid israeliani su Gaza, fonti mediche: "Almeno 14 morti nel campo profughi di Nuseirat"
Notte di attacchi aerei israeliani, fuoco di artiglieria e attacchi di elicotteri a Gaza. Un raid su un edificio residenziale a sud del campo profughi di Nuseirat, nel centro di Gaza ha fatto morti e feriti. L'agenzia di stampa palestinese Wafa afferma che almeno 14 persone sono morte e decine sono rimaste ferite dopo il bombardamento aereo israeliano. Al Jazeera riferisce anche che i soccorritori della Protezione civile di Gaza hano faticato a raggiungere i feriti intrappolati sotto le macerie dell'attacco al campo di Nuseirat a causa dei continui bombardamenti israeliani. Elicotteri da combattimento israeliani hanno sparato anche sul quartiere di Zeitoun a Gaza City e attacchi aerei hanno colpito durante la notte la zona orientale della città di Rafah. L'agenzia di stampa Wafa riporta anche attacchi di artiglieria contro la città di Beit Lahiya, nel nord-ovest della Striscia di Gaza, e contro il campo profughi di Jabalia, anch'esso situato nel nord del territorio.