Nuova notte di bombardamenti sulla città di Rafah, mentre a Gaza City squadre mediche hanno trovato una terza fossa comune all'interno dell'ospedale Al-Shifa di Gaza City con 49 corpi finora recuperati. Le autorità della Striscia hanno fatto sapere che sono 15.002 bambini palestinesi uccisi dal 7 ottobre 2023 e che circa 17.000 minori sono rimasti orfani o hanno perso uno dei genitori a causa dei combattimenti.
In questo contesto il presidente americano Joe Biden ha affermato che interromperà le forniture di alcuni armamenti a Israele se il premier Benjamin Netanyahu ordinerà un'invasione a Rafah. Biden ha deciso di lanciare il suo monito con una intervista alla Cnn: "A Gaza sono stati uccisi civili a causa di queste bombe", ha detto in riferimento a ordigni da 2.000 libre di cui la Difesa Usa ha interrotto le forniture verso Tel Aviv.
Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno "armi a sufficienza per le missioni pianificate, anche per Rafah", ha replicato il portavoce delle Idf, Daniel Hagari, rispondendo a una domanda sull'annuncio del presidente americano.
"Nella Guerra d'Indipendenza di 76 anni fa, eravamo pochi contro molti. Non avevamo armi, c'era un embargo sulle armi contro Israele, ma con la grandezza dell'anima, il coraggio e l'unità dentro di noi, abbiamo vinto", è stato invece il commento di Netanyahu. "Oggi siamo molto più forti. Siamo determinati e siamo uniti per sconfiggere il nostro nemico. Se dobbiamo restare soli, resteremo soli".
Onu: "Aiuti umanitari non possono arrivare a Rafah"
Ottantamila civili sono stati trasferiti da Rafah martedì, quando le forze di difesa israeliane hanno cominciato le operazioni di terra, come riportato oggi dall'Onu, che ha citato l'Ocha, il coordinamento degli affari umanitari. "La maggior parte di quelle persone – ha aggiunto un portavoce – è in cerca di salvezza a Khan Younis e a Deir al Balah. Queste aree mancano dei servizi base necessari per assistere persone che hanno bisogno di cibo, riparo e assistenza medica".
"Nessun aiuto umanitario – ha aggiunto – è stato in grado di arrivare a Rafah in questi giorni". Il Programma alimentare mondiale ha dichiarato "inaccessibile" il suo principale deposito a Gaza. Solo un forno è ancora in attività, ma le scorte si stanno esaurendo.
Iran libera 7 marinai della nave MSC Aries
Il ministero degli Esteri portoghese ha confermato che l'Iran ha rilasciato sette membri dell'equipaggio della nave MSC Aries, battente bandiera portoghese e collegata a Israele, sequestrata dalle sue forze armate il 13 aprile. Cinque indiani, un filippino e un estone sono stati rilasciati dopo che un altro membro dell'equipaggio era stato liberato in precedenza, si legge in una nota. Diciassette membri rimangono ancora a bordo.
L'Iran in precedenza aveva affermato che tutti i membri dell'equipaggio sono liberi di partire se anche il capitano accettasse di andarsene. L'ambasciata indiana a Teheran ha confermato in un post su X che i membri dell'equipaggio indiano hanno lasciato l'Iran. Il Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica iraniana (IRGC) ha confiscato la nave dopo che l'esercito israeliano ha bombardato il consolato di Teheran in Siria, uccidendo sette membri delle forze d'e'lite, tra cui due generali.
Unrwa chiude la sede a Gerusalemme est dopo tentativo incendio
L'Unrwa, l'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, chiude il suo quartier generale di Gerusalemme est dopo un tentativo di incendio da parte di "estremisti israeliani".
Il portavoce per la Sicurezza nazionale Usa: "Attaccare Rafah non sconfiggerà Hamas"
Il portavoce per la Sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby, afferma che intraprendere una grande operazione a Rafah non portera' avanti l'obiettivo sia degli Stati Uniti sia di Israele di sconfiggere Hamas a Gaza. "Distruggere Rafah… non portera' avanti questo obiettivo", ha detto Kirby in un briefing con i giornalisti.
Hamas chiede lo stop al lancio di aiuti su Gaza: "È inefficace, aprite i valichi"
Hamas ha chiesto che venga interrotto il lancio di aiuti umanitari sulla Striscia di Gaza definendoli "inefficaci" dopo la morte di due palestinesi colpiti da un pallet. In una nota diffusa dal capo ufficio stampa di Hamas a Gaza, Salama Marouf, si legge che i miliziani "ritengono che i lanci aerei rappresentano un pericolo reale per la vita dei cittadini e non forniscono una soluzione reale per alleviare la crisi alimentare che affligge il nord di Gaza". Hamas ha quindi "chiesto l'immediata sospensione della fornitura di aiuti in questo modo, che è inefficace ed errato, e chiediamo la piena attivazione dei valichi terrestri per fornire aiuti umanitari nel nord di Gaza".
Il portavoce Idf: "Niente armi dagli Usa? Ne abbiamo a sufficienza"
Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno "armi a sufficienza per le missioni pianificate, anche per Rafah". Così il portavoce delle Idf, Daniel Hagari, ha risposto a una domanda sull'annuncio del presidente americano Joe Biden di non inviare più armi a Israele se l'operazione a Rafah avesse luogo.
"Le Idf dispongono di armi per le missioni che stanno pianificando, e anche per le missioni a Rafah. Abbiamo ciò di cui abbiamo bisogno", ha detto. Hagari ha quindi sottolineato che "gli Stati Uniti hanno finora fornito assistenza in materia di sicurezza allo Stato di Israele e alle Idf durante la guerra in un modo senza precedenti".
Inoltre, ha spiegato, il capo di stato maggiore delle Idf, il generale Herzi Halevi, parla ogni giorno con il capo del Centcom Usa, il generale Michael Erik Kurilla. "Anche quando ci sono disaccordi tra noi, li risolviamo a porte chiuse", ha detto Hagari.
Il capo della diplomazia di Israele si dimette a 8 mesi dalla nomina
Il capo della Direzione nazionale della diplomazia pubblica, Moshik Aviv, ha annunciato le sue dimissioni a soli otto mesi dalla sua nomina. Lo riporta il notiziario Channel 12, spiegando che la decisione è stata comunicata al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.
Il ministro degli Esteri britannico Cameron: "Non sospenderemo invio armi a Israele"
Se Israele dovesse andare avanti con l'operazione a Rafah, Londra non sospenderà la vendita di armi, come minacciato da Joe Biden. Lo ha detto il ministro degli Esteri britannico David Cameron, chiarendo che il Regno Unito non è un grande fornitore di armi a Tel Aviv.
"C'è una differenza fondamentale tra la situazione degli Stati Uniti e quella del Regno Unito – ha spiegato il titolare del Foreign Office – Gli Stati Uniti sono un grande fornitore statale di armi a Israele. Noi non siamo un fornitore statale di armi a Israele, abbiamo una serie di licenze, e credo che le nostre esportazioni di armi verso Israele rappresentino molto meno dell'1% del loro totale Questa è una grande differenza".
Poi Cameron ha ribadito la posizione del suo governo su Rafah: "Siamo chiari sul fatto che non sosterremmo un'operazione importante a meno che non ci sia un piano molto chiaro su come proteggere le persone e salvare le vite, e tutto il resto. Non abbiamo visto quel piano, quindi, date le circostanze, non sosterremo un'operazione importante a Rafah".
Netanyahu: "Sconfiggeremo il nemico, anche da soli"
"Nella Guerra d'Indipendenza di 76 anni fa, eravamo pochi contro molti. Non avevamo armi, c'era un embargo sulle armi contro Israele, ma con la grandezza dell'anima, il coraggio e l'unità dentro di noi, abbiamo vinto". Lo ha detto il premier israeliano Netanyahu aggiungendo: "Oggi siamo molto più forti. Siamo determinati e siamo uniti per sconfiggere il nostro nemico. Se dobbiamo restare soli, resteremo soli". "Ho già detto – ha sottolineato – che, se necessario, combatteremo con le unghie e con i denti. Ma abbiamo molto di più".
Tramballi (ISPI): "Finché ci sarà Netanyahu ci sarà la guerra"
L’intervista di Fanpage.it a Ugo Tramballi, consigliere scientifico di ISPI: “Le parole di Biden sul blocco delle forniture di armi a Israele? Hanno più valenza interna che internazionale. Finché ci sarà Netanyahu ci sarà la guerra, e finché ci sarà la guerra ci sarà Netanyahu”.
Usa: "Invasione Rafah non assicura durevole sconfitta Hamas"
L'amministrazione Biden "condivide l'obiettivo di una durevole sconfitta di Hamas ma entrare ad Hamas non lo garantisce": lo ha detto il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale John Kirby.
Idf: "Evacuati da est di Rafah finora 150mila palestinesi"
Dalla parte orientale di Rafah sono stati evacuati finora circa 150mila sfollati palestinesi. Lo ha fatto sapere – citato dai media – l'Idf secondo cui nell'operazione in corso da lunedì notte nella parte est della città più a sud della Striscia "sono stati uccisi dai soldati circa 50 uomini armati". "Trovati 10 imbocchi di tunnel che – ha aggiunto -sono stati preparati per la demolizione".
Israele: "Dopo lanci da Libano colpiti obiettivi Hezbollah"
L'esercito israeliano ha colpito in Libano "obiettivi terroristici e una struttura militare di Hezbollah nell'area di Ayta ash Shab". Lo ha fatto sapere il portavoce milutare spiegando che i raid sono avvenuti dopo che "sono stati identificati numerosi lanci dal Libano verso diverse località di nel nord di Israele", in particolare nella cittadina di Shlomi dove si è verificato anche un incendio ma senza vittime. Il sistema di difesa Array – ha continuato la stessa fonte – ha intercettato anche due droni in territorio libanese.
Dopo Hamas, anche il direttore della Cia Burns lascia Il Cairo
Dopo la delegazione di Hamas, anche il direttore della Cia, William Burns, ha lasciato Il Cairo, dove si sono svolti i negoziati per tentare di arrivare alla liberazione degli ostaggi e a un cessate il fuoco a Gaza. Burns sta tornando a Washington dopo un'intensa visita in Medio Oriente che ha incluso Egitto, Qatar e Israele. Lo ha reso noto una fonte informata alla Cnn.
Donald Trump: "Biden vergognoso, ha abbandonato Israele"
"Ciò che Biden sta facendo nei confronti di Israele è vergognoso. Se qualche ebreo votasse per Joe Biden dovrebbe vergognarsi di se stesso", ha detto Donald Trump prima di entrare nell'aula del processo per il caso della ex pornostar Stormy Daniels, commentando la decisione del presidente di condizionare le forniture di armamenti americani alla condotta militare di Israele.
"Ha abbandonato completamente Israele e nessuno può crederci. Immagino che si senta bene perché l'ha fatto come decisione politica. Ma devi prendere la decisione giusta, non una decisione politica", ha aggiunto.
Israele: "Marcia indietro di Erdogan su blocco export", Ankara smentisce
Il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, ha annunciato il dietrofront della Turchia nel blocco delle esportazioni verso lo Stato ebraico. "Erdogan ha fatto marcia indietro e ha cancellato molte delle restrizioni commerciali, e la lezione è chiara: non dobbiamo arrenderci alle minacce di un dittatore, dobbiamo creare alternative e non dipendere dai Fratelli Musulmani che possono fermare tutto in qualsiasi momento", ha scritto su X.
Le dichiarazioni israeliane sul presunto dietrofront di Ankara sul blocco delle esportazioni sarebbero però "assolutamente fittizie e non hanno nulla a che fare con la realtà", ha replicato il ministro del Commercio turco Omer Bolat, ribadendo che lo stop rimarrà in vigore fino a quando non ci sarà un cessate il fuoco permanente a Gaza e un flusso di aiuti umanitari nella Striscia.
Netanyahu: "Nessuna decisione impedirà a Israele di difendersi"
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha ripubblicato su X un video girato nei giorni scorsi allo Yad Vashem in cui aveva dichiarato che lo Stato ebraico era pronto a difendersi anche da solo.
Nel video diffuso in occasione di una commemorazione della Shoah, Netanyahu affermava che oggi Israele è di nuovo alle prese con nemici che vogliono la sua distruzione. "Dico ai leader del mondo: nessuna pressione, nessuna decisione da parte di alcun forum internazionali impedirà a Israele di difendersi", aveva scandito Netanyahu, sottolineando che "se Israele sarà costretto a restare da solo, Israele resterà da solo".
Hamas: "Israele contro Rafah per ostruire sforzi tregua"
Izzat al-Rishq, membro del politburo di Hamas, ha detto che l'invasione israeliana della città di Rafah e l'occupazione del relativo valico mirano a bloccare gli sforzi dei mediatori per raggiungere una tregua. Lo riporta Al-Jazeera. Al-Rishq ha confermato che la delegazione negoziale del movimento islamista ha lasciato il Cairo per Doha, assicurando "l'impegno ad approvare il documento dei mediatori sul cessate il fuoco nella Striscia di Gaza".
Israele deciderà stasera su come affrontare lo stop all'invio di armi dagli Usa
Come procedere sul terreno a Gaza e nel Libano, alla luce della decisione della Casa Bianca di bloccare alcune spedizioni di armi, sarà deciso stasera durante le riunioni del gabinetto di guerra e del gabinetto di sicurezza di Israele. Lo riferisce il quotidiano Israel Hayom.
A dirlo sarebbe un anonimo funzionario israeliano, secondo il quale nella telefonata domenica scorsa tra il presidente Usa Joe Biden e il premier Benjamin Netanyahu, quest'ultimo ha assicurato che lo Stato ebraico "combatterà con le unghie e con i denti se necessario". "E lo diceva sul serio", ha sottolineato il funzionario
Hamas lascia il Cairo: "Aderiamo alla proposta dei mediatori"
La delegazione di Hamas ha lasciato il Cairo per tornare a Doha. Lo ha annunciato su Telegram Izzat Al-Rishq, membro dell'ufficio politico della fazione che ha detto: "Il movimento afferma il suo impegno e l'adesione alla sua posizione accettando il documento presentato dai mediatori". "L'invasione israeliana di Rafah e l'occupazione del valico – ha concluso – mirano a bloccare gli sforzi dei mediatori e ad intensificare l'aggressione e la guerra di sterminio".
Israele ha distrutto centinaia di infrastrutture idriche della Striscia di Gaza
Israele ha deliberatamente distrutto centinaia di infrastrutture idriche della Striscia di Gaza contribuendo a compromettere la disponibilità di acqua per la popolazione palestinese. A rivelarlo un'analisi di BBC Verify, team di giornalismo investigativo dell'emittente britannica.
OMS: "Restano solo tre giorni di carburante per gli ospedali di Gaza"
L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) afferma di avere solo tre giorni di carburante per le sue operazioni mediche nel sud di Gaza e la carenza di carburante ha già costretto uno dei tre ospedali della città di Rafah a chiudere. Lo riportano i media internazionali. Il valico di frontiera di Rafah con l'Egitto è stato chiuso martedì da quando l'esercito israeliano ha preso il controllo della parte palestinese, bloccando l'ingresso di aiuti umanitari vitali. Mercoledì Israele ha dichiarato di aver riaperto il valico di Kerem Shalom, l'altro principale punto di ingresso degli aiuti. Tuttavia, il Programma alimentare mondiale (Wfp) afferma che non sono arrivati aiuti e che non c'è nessuno a riceverli dalla parte palestinese. L'Onu afferma che il nord di Gaza è già in uno stato di "carestia in piena regola".
Il Ministro degli Esteri israeliano: "Non c'è guerra più giusta di questa"
Israele "continuerà a combattere Hamas fino alla sua distruzione". Lo ha detto il ministro degli esteri Israel Katz secondo cui "non c'è guerra più giusta di questa".
Fonte di Israele: "La mossa USA su armi può cambiare piani a Rafah"
La decisione degli Stati Uniti di fermare le armi ad Israele per l'attacco a Rafah potrebbe costringere lo stato ebraico a a modificare i suoi piani operativi. Lo ha riferito l'emittente Kan che ha citato un funzionario anonimo israeliano. La fonte ha anche aggiunto che Israele potrebbe essere costretta ad adottare "un economia degli armamenti", ovvero di conservare le munizioni in modo che queste non finiscano.
Erdogan: "Le politiche UE su Gaza fanno vacillare la fiducia nei valori europei"
"Le politiche seguite da alcune istituzioni e Paesi europei nel contesto della crisi di Gaza, in cui fino ad oggi sono stati assassinati complessivamente 35mila palestinesi tra cui 15mila bambini, hanno fatto vacillare la fiducia nei valori europei". Lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, come riporta la presidenza della repubblica di Ankara. "Finché le crisi, i conflitti e le guerre che colpiscono l'Europa e la nostra geografia in comune saranno destinate a rimanere irrisolte, la messa in discussione di questi valori continuerà ad aumentare", ha aggiunto il presidente turco.
A Gaza almeno 34.904 palestinesi uccisi dal 7 ottobre
Almeno 34.904 palestinesi sono stati uccisi e 78.514 feriti nell'offensiva militare israeliana a Gaza dal 7 ottobre, ha dichiarato giovedì in una dichiarazione il ministero della Sanità di Gaza.
Unrwa: "Da lunedì fuggite da Rafah 79mila persone"
La principale agenzia di soccorso delle Nazioni Unite a Gaza (Unrwa) stima che quasi 79mila persone siano fuggite dalla città meridionale di Rafah da lunedì scorso, mentre l'offensiva israeliana nella città della Striscia continua ad espandersi. "Rafah oggi: scena ormai quotidiana di famiglie sfollate con la forza in fuga dalla zona", ha scritto oggi su X la responsabile delle comunicazioni dell'agenzia Louise Wateridge. La funzionaria ha detto che c'è "una paura estrema per un bombardamento significativo a Rafah".
Manifestanti israeliani bloccano i camion di aiuti diretti a Gaza
Manifestanti israeliani hanno bloccato i tir degli aiuti diretti dalla Giordania alla Striscia di Gaza, vicino alla città di Eilat, nel sud di Israele. Lo riporta Haaretz. Secondo il gruppo israeliano Tsav 9, che organizza le proteste, centinaia di residenti di Eilat si sono uniti ai manifestanti al valico di frontiera e posti di blocco sono stati eretti lungo il percorso dei camion verso Gaza.
L'Iran: "Se minacciati da Israele costruiremo bomba nucleare"
L'Iran dovrà "cambiare" la sua dottrina nucleare se la sua esistenza sarà minacciata da Israele: a dirlo un consigliere della Guida Suprema iraniana, Kamal Kharrazi. "Non abbiamo deciso affatto di costruire una bomba nucleare, ma se l'esistenza dell'Iran dovesse essere minacciata, non ci sarà altra scelta che cambiare la nostra dottrina militare", ha detto Kharrazi, secondo quanto riportato dalla stampa locale. "Nel caso di un attacco ai nostri impianti nucleari da parte del regime sionista, la nostra deterrenza cambierà", ha aggiunto Kharrazi.
Il Ministro della Sicurezza di Israele: "Hamas love Biden"
Itamar Ben-Gvir, Ministro della sicurezza nazionale di Israele, ha pubblicato un post su X in cui afferma che Joe Biden sosterrebbe Hamas.