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Deficit / PIL al 2,4%

Varata la manovra, arrivano quota 100 e reddito di cittadinanza: l’Ue protesta

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Il Consiglio dei ministri ha approvato la legge di bilancio, il decreto fiscale e il decreto semplificazioni. Varata la pace fiscale, insieme a tutte le misure contenute nella manovra e annunciate nelle scorse settimane: reddito di cittadinanza, introduzione di quota 100 e inizio della flat tax. Ma l'Ue critica: "Deviazioni inaccettabili".

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13:52

Martina attacca la manovra: “È pericolosa, rischia di portare l'Italia fuori dall'Euro”

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Il segretario del Pd, Maurizio Martina, mette sotto accusa la manovra varata dal governo, definita “pericolosa e profondamente ingiusta”. Il rischio è che porti “l’Italia fuori dall’Euro”, secondo il segretario del Partito Democratico. E le prime vittime, afferma Martina, “saranno donne e giovani e le tasse aumenteranno di 4 miliardi sicuramente”. Martina, parlando del condono fiscale, accusa la “vergogna del condono per gli evasori: noi negli ultimi anni abbiamo recuperato 20 miliardi di euro dalla lotta all'evasione. Loro in una sera regalano una sconto del 20%. Sono entrati a palazzo Chigi al grido di onestà, onestà. Hanno realizzato il più grande condono nella storia di questo paese”.

Il Pd è pronto a mobilitarsi contro la manovra: “Non ci sottraiamo a uno sforzo di mobilitazione, se si riterrà opportuno. In aula faremo un lavoro più largo possibile per migliorare i contenuti di questa manovra. Non aspettiamo una manifestazione per mobilitarci sui contenuti pericolosi della manovra del governo e sulla controproposta del governo”. Martina ricorda che il suo partito ha presentato una controproposta, una manovra alternativa a quella del governo: “In Parlamento il Pd faccia la propria parte di alternativa e lo faremo, il governo mette a rischio il destino del Paese”. Martina, infine, auspica “che i due vicepremier riflettano, anziché reagire in maniera arrogante”.

A cura di Stefano Rizzuti
13:01

Manovra, Juncker: "Deviazione inaccettabili dell'Italia, gli altri Paesi membri protesterebbero"

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La Commissione europea si dice preoccupata dal Draft Budgetary Plan 2019, il documento che riassume tutte le principali misure che verranno inserite nella prossima legge di Bilancio. "Se accettassimo il derapage previsto dalla manovra rispetto alle regole europee, alcuni Paesi ci coprirebbero di ingiurie e invettive con l'accusa di essere troppo flessibili con l'Italia", ha dichiarato il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker parlando alla stampa italiana.

"La dinamica della finanza pubblica italiana mi dà molte preoccupazioni ma non abbiamo pregiudizi: ne discuteremo con l'Italia come facciamo con tutti gli altri Paesi", ha proseguito Juncker. "Non ho commenti da fare sulle misure contenute, ma guardo ai risultati in termini di bilancio e saldo. Il punto è quello di rispettare gli impegni presi. Quelle dei contenuti è un affare italiano e se dicessimo che siamo contro questa o quella misura ci attaccherebbero. Giudicheremo senza entrare nei contenuti", ha concluso il presidente della Commissione Ue.

A cura di Charlotte Matteini
10:31

Conte: “Orgogliosi della manovra, la strada dell'austerity non è più percorribile”

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Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, si dice orgoglioso della manovra che l’Italia ha presentato alla Commissione europea e, riferendo al Senato in vista del prossimo Consiglio europeo, spiega: “Serve un cambio di passo dell'Unione europea che deve essere più vicina ai suoi cittadini. L'Italia è un paese fondatore dell'Ue e un contributore netto. Forte di questa nostra posizione andiamo a Bruxelles con una manovra di cui siamo orgogliosi, su cui vogliamo avviare un dialogo senza pregiudizi. Siamo convinti che quella dell'austerity sia una strada non più percorribile”.

L’obiettivo della manovra è favorire la crescita, secondo Conte, oltre all’occupazione e al contrasto alla povertà: “L’architrave della nostra manovra è costituito dagli investimenti”, afferma. Il presidente del Consiglio non mette in discussione l’appartenenza dell’Italia all’Ue, considerata “parte irrinunciabile del programma di miglioramento della condizione socio-economico dei cittadini italiani ed europei”.

A cura di Stefano Rizzuti
10:08

Approvata la manovra, Di Maio: “Quando la spiegheremo lo spread scenderà”

Foto: LaPresse/Palazzo Chigi/Filippo Attili
Foto: LaPresse/Palazzo Chigi/Filippo Attili

Il Consiglio dei ministri ha approvato ieri sera la legge di bilancio, il decreto fiscale e il decreto semplificazioni, definito anche “taglia scartoffie e leggi inutili”. Le previsioni per il deficit già inserite nella nota di aggiornamento al Def vengono confermate: 2,4% per quest’anno, con una discesa prevista nel triennio e un rapporto tra debito e Pil che si dovrebbe attestare al 130,9% nel 2018, al 130% nel 2019, al 128,1% nel 2020 e al 126,7% nel 2021. Tutte le misure annunciate nelle scorse settimane – reddito di cittadinanza, quota 100 e pace fiscale – sono state confermate dalla legge di bilancio.

Il vicepresidente del Consiglio, Luigi Di Maio, sottolinea che con questa manovra “non c’è nessuna vittoria e sconfitta di qualcuno”, riferendosi a Lega e M5s durante un’intervista rilasciata a Radio Radicale. Di Maio rassicura anche sullo spread, definito un “problema temporaneo” che verrà risolto quando il governo spiegherà a tutte le parti la manovra e le misure messe in campo: “Questa situazione dello spread è una situazione temporanea, non è destinata a restare così. Si pagano quelle cifre se lo spread resta così per sempre. Se comincia a scendere, perché la legge di bilancio sarà spiegata e riconosceranno i nostri livelli di intervento, poi vedrete come quel problema sullo spread non ci sarà più”. Il ministro del Lavoro, infine, si dice convinto che il governo andrà avanti per cinque anni e ribadisce: “Avevamo detto che non si facevamo scudi fiscali o condoni. Per la pace fiscale usiamo istituti già esistenti e aiutiamo le persone in difficoltà. C'è un tetto di 100mila euro, non facciamo pagare le more. È il primo anno che non si fa lo scudo fiscale, è un grande passo in avanti per me”.

A cura di Stefano Rizzuti
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