Il procuratore aggiunto di Pescara, Cristina Tedeschini, ha spiegato a che punto è l'indagine sul disastro di Ferindola, invitando alla cautela: "Ci sono state interferenze e inefficacia nelle comunicazioni ma non tutto è rilevante per lʼindagine". Sette le vittime finora accertate all’interno dell’Hotel Rigopiano.
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Vigili del fuoco tutta la notte al lavoro
Non si fermano i soccorritori che stanno lavorando all'Hotel Rigopiano. Anche quest'ultima, è stata una notte di lavoro. Procede l'esplorazione dei locali investiti dalla valanga.
“Fu una dirigente della prefettura a ignorare lʼallarme”
Sarebbe stata identificata la persona che rispose alla chiamata di Quintino Marcella (l’uomo avvisato di quanto stava accadendo dal superstite Giampiero Parete), bollando la richiesta di aiuto dopo la slavina sull’Hotel Rigopiano come una bufala. Secondo quanto scrive Il Messaggero, sarebbe una donna, una dirigente della prefettura di Pescara che ora dovrà fornire spiegazioni sul suo comportamento. A identificarla i carabinieri. La chiamata del sopravvissuto alla strage di Farindola fu passata alla prefettura di Pescara, ma qui, inaspettatamente, la risposta fu molto sbrigativa: “Ancora questa storia? Abbiamo sentito l'albergo, hanno smentito”.
Valanga sul Rigopiano, si continua a scavare
All'hotel Rigopiano di Farindola i soccorritori continuano a scavare, in condizioni estreme e col rischio valanghe innalzato, nella speranza di trovare altri sopravvissuti sotto la neve. Si cercano ancora 23 persone dopo la slavina di mercoledì. Purtroppo per il momento non si registrano novità sul fronte dei superstiti e gli estratti dall'edificio sommerso dalla slavina restano 9. Sei, invece, le vittime accertate. In totale i superstiti sono undici, tutti in buone condizioni. Nove persone sono state salvate dalle macerie dell’hotel mentre gli altri due sopravvissuti erano stati recuperati già giovedì, perché erano riusciti a rifugiarsi in macchina.
Come “4000 tir a pieno carico”: questa la pressione esercitata dalla slavina che si è abbattuta sull'hotel Rigopiano e che nella zona di accumulo ha pesato 120.000 tonnellate. “La nostra Protezione civile ha dimostrato di saper lavorare bene. Bisogna dare più poteri a chi si occupa di emergenze e ricostruzione, ovvero a protezione civile e al commissario per la ricostruzione”, è quanto ha detto il premier Paolo Gentiloni parlando a “Che tempo che fa” su Rai3. “Per essere più veloci, chi segue le emergenze deve avere poteri efficaci e straordinari”, ha aggiunto il presidente del Consiglio.
“È stata una bomba, mi sono ritrovato i pilastri addosso. Ero seduto sul divano e i pilastri sono scivolati in avanti tagliandolo in due. Ci siamo salvati per questo”, è la drammatica testimonianza di uno dei superstiti, Vincenzo Forti. L’uomo ha descritto all'amico Luigi Valiante i drammatici momenti dopo la valanga che ha travolto la struttura. Forti è stato estratto dai soccorritori insieme alla fidanzata, Giorgia Galassi.