Il procuratore aggiunto di Pescara, Cristina Tedeschini, ha spiegato a che punto è l'indagine sul disastro di Ferindola, invitando alla cautela: "Ci sono state interferenze e inefficacia nelle comunicazioni ma non tutto è rilevante per lʼindagine". Sette le vittime finora accertate all’interno dell’Hotel Rigopiano.
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L’accusa del padre di Stefano Feniello: “Sono stati uccisi”
“Quelli che sono morti sono stati uccisi – si è sfogato il papà di Stefano Feniello, 28 anni, ancora tra i dispersi – e quelli che ancora non rientrano sono stati sequestrati contro il loro volere perché volevano rientrare. Li hanno sequestrati. Avevano le valigie pronte. Li hanno riuniti tutti vicino al caminetto come carne da macello”. La fidanzata di Stefano, Francesca Bronzi, è salva ed è ricoverata a Pescara. La responsabilità, secondo il padre del ragazzo disperso, è “delle autorità”.
Rigopiano: "Hotel costruito su detriti e valanghe"
Non si placano le polemiche attorno alla tragedia dell'hotel Rigopiano. Mentre si discute sulla tempestività dei soccorsi e sopratutto delle richiesta di aiuto della struttura non accolta dalle autorità, nuove accusano arrivano ora sulla costruzione dello stesso albergo, nato come piccola baita di montagna e poi ampliato col tempo diventando struttura di lusso. "L'hotel Rigopiano è stato costruito sopra colate e accumuli di detriti preesistenti compresi quelli da valanghe" accusano dal Forum H2O Abruzzo evidenziando i dati della mappa Geomorfologica dei bacini idrografici della Regione Abruzzo del 1991, ripresa e confermata nel 2007 dalla mappa del Piano di Assetto Idrogeologico della Giunta Regionale. In pratica secondo i dati il resort è sorto su resti di passati eventi di distacco provenienti dal canalone sovrastante la montagna.
Compie 33 anni il disperso Alessandro Riccetti. La mamma: “Preghiera unica cosa da fare”
Compie oggi 33 anni Alessandro Riccetti, disperso dell'hotel Rigopiano, dove lavorava come receptionist. Di lui non si hanno più notizie da mercoledì, quando ha avuto gli ultimi contatti con la madre. “La preghiera è l'unica cosa da fare. Vi abbraccio”, ha scritto oggi su Facebook Antonella Maria, la madre di Alessandro. La famiglia del giovane sta seguendo i soccorsi in Abruzzo e quella che doveva essere una giornata di festa per il compleanno di Alessandro è invece di attesa e di angoscia. La mamma e il fratello sono in attesa di notizie da Pescara, dove vengono seguiti passo passo dalla prefettura e da una psicologa. “Tutto questo è inumano…”, ha detto una zia del giovane. Alla preghiera chiede di affidarsi anche Isabella, un'amica di Alessandro Riccetti, alla quale aveva inviato un selfie scattato al Rigopiano poco prima che la struttura venisse travolta.
Al Rigopiano si scava su due fronti
Due i fronti sui quali si sta lavorando: da un lato i vigili del fuoco avanzano dentro l'albergo sul percorso che ha permesso di trovare finora i superstiti, con la difficoltà di aprire varchi attraverso muri molto spessi e cercare di raggiungere le altre stanze dell'hotel; intanto si lavora sul muro di neve all'esterno per aprire altri varchi sul lato opposto della struttura, nel tentativo di raggiungere e ispezionare più rapidamente i locali travolti dalla valanga. “Siamo lavorando – ha spiegato Paolo Molinari, del Dipartimento della Protezione Civile – per realizzare delle trincee e consentire così di intervenire anche dai lati della valanga. Per garantire la sicurezza dei soccorritori, inoltre, sono stati piazzati strumenti per monitorare l'eventuale attivazione di nuove valanghe sul versante sovrastante l'hotel. Si tratta di un radar di origine svizzera collegato a due sirene: una simulazione al computer ha calcolato dislivello, pendenza e tipo di neve elaborando un modello secondo il quale il sistema darebbe un preavviso di 50-55 secondi prima della valanga”.
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Ex sindaco e fratello di una vittima: “Se avessi saputo mi sarei tagliato un braccio"
“Se avessi saputo (della valanga che ha travolto l'hotel Rigopiano, ndr), mi sarei tagliato il braccio destro”, è quanto ha detto Massimiliano Giancaterino in diretta ad Agorà, su Raitre. “Ma non potevo saperlo. E sinceramente non me ne faccio una colpa, perché abbiamo dato un'opportunità a tanta gente del paese. Ora non ci sto alla caccia a un responsabile come capro espiatorio”, ha detto ancora Giancaterino, ex sindaco di Farindola che autorizzò l'ampliamento dell'hotel e fratello di una delle vittime, Alessandro. A suo dire, è facile parlare ora di rischio valanghe sull’hotel. “Se vogliamo, possiamo pure ammettere che era una cattedrale nel deserto. Ma io quell'albergo lo conoscevo bene, ci avevo lavorato da ragazzo per pagarmi gli studi. Era nato come rifugio dopo la seconda guerra mondiale. E in settant'anni una valanga non è mai stata presa in considerazione come possibilità”, ha detto affermando di essere stato sotto processo per sette anni. “Con l'accusa di essere un corrotto per non aver sanzionato un abuso. Alla fine mi hanno assolto perché il fatto non sussiste. Io ho sempre sostenuto: se davvero hanno commesso questi abusi sul suolo pubblico, come hanno fatto? L'hotel sorgeva nel Parco nazionale del Gran Sasso, un'area posta sotto strettissima tutela ambientale, dove ci sono vincoli molto stringenti e una normativa che non consente di fare sciocchezze…”. Giancaterino ha raccontato di aver visto il fratello Alessandro per l'ultima volta qualche giorno prima della tragedia a casa della madre. “Ci sentivamo poco, in realtà perché al Rigopiano non c'è mai campo e Alessandro era sempre lì. Ogni tanto sfruttavamo il wi-fi per WhatsApp. Ma ora non mi riesco a capacitare che sia morto per una serie di circostanze sfortunate”: “Gli avevano offerto un passaggio e poi un collega lo aveva chiamato per dargli il cambio”.
Primario pediatria ospedale Pescara: bambini salvati saranno dimessi oggi
Giuliano Lombardi, primario di pediatria dell'ospedale di Pescara, ai microfoni di Agorà (Raitre) ha confermato che i bambini salvati dalle macerie dell’Hotel Rigopiano stanno bene e oggi saranno dimessi dall’ospedale.
Vigili del fuoco tutta la notte al lavoro
Non si fermano i soccorritori che stanno lavorando all'Hotel Rigopiano. Anche quest'ultima, è stata una notte di lavoro. Procede l'esplorazione dei locali investiti dalla valanga.
“Fu una dirigente della prefettura a ignorare lʼallarme”
Sarebbe stata identificata la persona che rispose alla chiamata di Quintino Marcella (l’uomo avvisato di quanto stava accadendo dal superstite Giampiero Parete), bollando la richiesta di aiuto dopo la slavina sull’Hotel Rigopiano come una bufala. Secondo quanto scrive Il Messaggero, sarebbe una donna, una dirigente della prefettura di Pescara che ora dovrà fornire spiegazioni sul suo comportamento. A identificarla i carabinieri. La chiamata del sopravvissuto alla strage di Farindola fu passata alla prefettura di Pescara, ma qui, inaspettatamente, la risposta fu molto sbrigativa: “Ancora questa storia? Abbiamo sentito l'albergo, hanno smentito”.
Valanga sul Rigopiano, si continua a scavare
All'hotel Rigopiano di Farindola i soccorritori continuano a scavare, in condizioni estreme e col rischio valanghe innalzato, nella speranza di trovare altri sopravvissuti sotto la neve. Si cercano ancora 23 persone dopo la slavina di mercoledì. Purtroppo per il momento non si registrano novità sul fronte dei superstiti e gli estratti dall'edificio sommerso dalla slavina restano 9. Sei, invece, le vittime accertate. In totale i superstiti sono undici, tutti in buone condizioni. Nove persone sono state salvate dalle macerie dell’hotel mentre gli altri due sopravvissuti erano stati recuperati già giovedì, perché erano riusciti a rifugiarsi in macchina.
Come “4000 tir a pieno carico”: questa la pressione esercitata dalla slavina che si è abbattuta sull'hotel Rigopiano e che nella zona di accumulo ha pesato 120.000 tonnellate. “La nostra Protezione civile ha dimostrato di saper lavorare bene. Bisogna dare più poteri a chi si occupa di emergenze e ricostruzione, ovvero a protezione civile e al commissario per la ricostruzione”, è quanto ha detto il premier Paolo Gentiloni parlando a “Che tempo che fa” su Rai3. “Per essere più veloci, chi segue le emergenze deve avere poteri efficaci e straordinari”, ha aggiunto il presidente del Consiglio.
“È stata una bomba, mi sono ritrovato i pilastri addosso. Ero seduto sul divano e i pilastri sono scivolati in avanti tagliandolo in due. Ci siamo salvati per questo”, è la drammatica testimonianza di uno dei superstiti, Vincenzo Forti. L’uomo ha descritto all'amico Luigi Valiante i drammatici momenti dopo la valanga che ha travolto la struttura. Forti è stato estratto dai soccorritori insieme alla fidanzata, Giorgia Galassi.