
Al Cremlino si sono tenuti incontri a porte chiuse tra Putin e l'inviato USA, Witkoff: "Cautamente ottimisti per la pace". E Trump: "Ci ho parlato, discussione produttiva e buon possibilità di chiudere guerra". In Canada i ministri degli Esteri del G7: "Ulteriori sanzioni a Mosca se non accetta tregua a parità di condizioni con Kiev".
Zelensky si congratula con il nuovo primo ministro canadese
Zelensky si è congratulato con il nuovo primo ministro Mark Carney chiedendo che Kiev e Ottawa rafforzino i loro legami. "Sono grato al Canada per il sostegno mostrato al nostro Paese nel dissuadere l'aggressione militare della Russia. Non vedo l'ora di rafforzare la cooperazione tra i nostri Stati" ha scritto Zelensky su X.
Macron invita Russia a interrompere le violenze in Ucraina
Il presidente francese Emmanuel Macron ha invitato la Russia ad accettare la proposta di cessate il fuoco in Ucraina avanzata da Washington e Kiev e a smettere di rilasciare dichiarazioni che possano ritardare il processo. Su X, Macron ha invitato Mosca a interrompere le violenze in Ucraina, affermando di aver discusso questa mattina la proposta di cessate il fuoco con il primo ministro britannico e il presidente ucraino.
Putin su relazioni con Usa: "Trump sta facendo tutto per ripristinarle"
Il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato di voler ripristinare le relazioni internazionali con gli Usa, visto "lo sforzo della nuova amministrazione Trump". "Sta facendo di tutto per ripristinare gran parte di ciò che è stato praticamente ridotto a zero e distrutto dalla precedente amministrazione americana". Putin ha però anche affermato che la ripresa delle relazioni con Washington è "un processo che non è facile, per non dire complicato".
Zelensky: "Situazione nel Kursk molto difficile, ma meno pressione altrove"
"La situazione nella regione del Kursk è ovviamente molto difficile". A dichiararlo ai giornalisti è stato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, parlando di truppe sottoposte a pressione crescente nella regione occidentale russa, ma anche di minore stress su altre regioni. Gli scontri nella zona orientale del Donetsk, secondo quanto ha lasciato intendere il leader di Kiev, si sarebbero stabilizzati.
Putin: "Gli ucraini nel Kursk depongano le armi"
Per esaudire il desiderio espresso da Trump di risparmiare i soldati ucraini nella regione di Kursk, il presidente russo Vladimir Putin ha invitato Kiev ad ordinare ai suoi soldati di deporre le armi.
Putin accoglie invito Trump a risparmiare ucraini in Kursk
Il presidente russo Vladimir Putin ha detto di aver accolto l'invito di Donald Trump a risparmiare i soldati ucraini nel Kursk e ha assicurato che a chi si arrenderà verrà garantita la vita e un trattamento dignitoso. Lo riporta l'agenzia Interfax.
Kallas: "Se Mosca non accetta tregua altre sanzioni"
"In Canada, abbiamo riaffermato il nostro sostegno all'Ucraina nel difendere la sua integrità territoriale. Abbiamo elogiato l'impegno dell'Ucraina per un cessate il fuoco immediato. La Russia deve ora ricambiare a parità di condizioni. In caso contrario, potremmo imporre ulteriori sanzioni e limiti ai prezzi del petrolio". Lo scrive su X l'Alta rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Kaja Kallas.
Kiev smentisce Trump: "Nel Kursk non siamo accerchiati"
L'esercito ucraino ha respinto le affermazioni pubblicate dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ha affermato che migliaia di truppe di Kiev erano circondate da truppe russe. "Non c'è alcuna minaccia che le nostre unità vengano circondate", ha scritto lo stato maggiore in una dichiarazione sui social media, riferendosi specificamente alla regione russa occidentale di Kursk.
Zelensky: "Forza Usa sufficiente a far finire guerra"
Gli Stati Uniti hanno forza sufficiente per costringere la Russia a porre fine alla guerra in Ucraina. Lo scrive il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un messaggio sulle reti sociali. Il presidente russo, Vladimir Putin, "non porra' fine alla guerra da solo", ha scritto Zelensky, "ma la forza dell'America e' sufficiente a farlo accadere. Servono iniziative forti. Forte pressione deve essere applicata all'unico che vuole continuare questa guerra".
Ministro Esteri Ucraina: "Stiamo studiando come controllare il rispetto di un'eventuale tregua"
Il ministro degli Esteri ucraino, Andrii Sybiha, ha annunciato che l'Ucraina sta formando un team nazionale per gestire un'eventuale tregua, sebbene riconosca che il processo sarà complesso. La linea del fronte è lunga oltre 1300 chilometri e i combattimenti sono quotidiani. Sybiha ha anche ricordato le 25 tregue dichiarate durante il processo di Minsk, tutte fallite, e ha sottolineato che l'Ucraina deve essere preparata a prevenire provocazioni russe. Inoltre, ha criticato la Russia per non mostrare segnali concreti di disponibilità alla pace, mentre l'Ucraina continua le operazioni militari nella regione di Kursk, dove obiettivi significativi sono stati già raggiunti.
Melanie Joly (Canada): al G7 trovata una "forte unità" sull'Ucraina
"Posso dire che attraverso le nostre lunghe conversazioni, siamo stati in grado di trovare una forte unità del G7 su una serie di questioni che sono state discusse e una che vorrei evidenziare in particolare è quella legata all'Ucraina". Lo ha detto ai giornalisti il ministro degli Esteri canadese Melanie Joly nell'ultimo giorno di ministeriale Esteri del G7 in Quebec.
Casa Bianca: “L’inviato Usa Witkoff ha parlato con Putin, non Trump”
La Casa Bianca ha specificato che è stato l’inviato Usa Steve Witkoff a parlare ieri con Putin, non Trump.
Zelensky, colloquio anche con il Patriarca Bartolomeo
Dopo avere parlato con il Segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha parlato anche con il Patriarca ecumenico Bartolomeo: "Gli ho espresso la mia gratitudine per le sue preghiere per il nostro stato, il nostro popolo e il nostro futuro, specialmente in questi giorni e settimane", scrive su X Zelensky aggiungendo di avere condiviso con il Patriarca ortodosso di Costantinopoli "i dettagli delle negoziazioni tra i team ucraino e americano a Gedda. Abbiamo sostenuto la proposta degli Stati Uniti per un cessate il fuoco provvisorio incondizionato di 30 giorni in cielo, in mare e sulla terraferma. I primi passi verso una pace giusta e duratura dovrebbero includere anche il rilascio dei prigionieri di guerra e dei civili, nonché il ritorno dei bambini ucraini deportati".
Nella dichiarazione finale del G7 anche la necessità di solide garanzie di sicurezza per l'Ucraina
Nella bozza finale, i capi di stato del G7 hanno riaffermato il loro fermo sostegno all'Ucraina, difendendo la sua integrità territoriale, il suo diritto all'esistenza, così come la sua libertà, sovranità e indipendenza. Un passaggio precedente, che faceva riferimento alla necessità di garanzie di sicurezza per garantire una tregua, è stato sostituito da "assicurazioni". Tuttavia, hanno esortato Mosca a seguire l'esempio di Kiev nell'accordo per un cessate il fuoco, avvertendola di possibili sanzioni aggiuntive, tra cui i limiti sul prezzo del petrolio. "I membri del G7 hanno chiesto alla Russia di ricambiare l'iniziativa, accettando un cessate il fuoco su basi paritetiche e attuandolo pienamente. Hanno evidenziato che ogni cessate il fuoco deve essere rispettato e hanno ribadito l'importanza di accordi di sicurezza solidi e credibili per garantire che l'Ucraina possa proteggersi e difendersi da eventuali nuovi atti di aggressione", hanno riferito fonti di Reuters, sottolineando il valore dell'integrità territoriale dell'Ucraina.
Zelensky: "Ho parlato col Segretario di Stato della Santa Sede"
"Ho parlato con il Segretario di Stato della Santa Sede, il cardinale Pietro Parolin. Ho augurato a Papa Francesco una pronta guarigione e l'ho ringraziato per le sue preghiere e il suo sostegno morale al nostro popolo, nonché per i suoi sforzi nel facilitare il ritorno dei bambini ucraini deportati illegalmente e sfollati dalla Russia. La Santa Sede ha ricevuto un elenco di ucraini detenuti nelle prigioni e nei campi russi. Contiamo sul sostegno per la loro liberazione". Lo scrive su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky
Il sondaggio USA: oltre metà degli americani dice che Trump è troppo allineato con Mosca
Più della metà degli americani, tra cui uno su quattro che si identifica come repubblicano, ritiene che Donald Trump sia "troppo vicino" alla Russia. Questo è quanto emerso da un recente sondaggio Reuters/Ipsos, condotto due giorni fa, che evidenzia anche il scetticismo degli statunitensi riguardo alle ambizioni espansionistiche del presidente. Secondo i dati, il 56% degli intervistati, tra cui l'89% dei democratici e il 27% dei repubblicani, concorda con l'affermazione che "Trump è troppo allineato con Mosca". Inoltre, il 44% degli intervistati sostiene la proposta di Trump di legare il supporto militare americano all'Ucraina all'accesso ai minerali rari del Paese, con il 67% dei repubblicani e il 20% dei democratici favorevoli. Nel complesso, il tasso di approvazione di Trump si mantiene stabile al 44%, un valore superiore rispetto alla media dei mandati di Trump e Joe Biden. Per quanto riguarda la possibile acquisizione di territori come Panama, Groenlandia e Canada, solo l'1% degli intervistati considera un'espansione territoriale come una priorità, mentre il 61% preferisce che il presidente si concentri sulla lotta contro l'inflazione.
G7: "Incrollabile sostegno all'Ucraina nella difesa dell'integrità"
"I membri del G7 hanno ribadito il loro incrollabile sostegno all'Ucraina nella difesa della sua integrità territoriale e del suo diritto a esistere, nonché della sua libertà, sovranità e indipendenza". Così recita la dichiarazione finale del G7 Esteri di Charlevoix.
G7, la bozza delle conclusioni: la Russia accetti una tregua a parità di condizioni Kiev
Il G7 "ha accolto con favore gli sforzi in corso per raggiungere un cessate il fuoco" in Ucraina, in particolare l'incontro Usa-Kiev in Arabia Saudita. "I membri del G7 hanno applaudito l'impegno dell'Ucraina per un cessate il fuoco immediato, passo essenziale verso una pace globale, giusta e duratura in linea con la Carta Onu. I membri del G7 hanno chiesto alla Russia di ricambiare accettando un cessate il fuoco a parità di condizioni e di attuarlo pienamente". Così si legge nella bozza della dichiarazione finale del G7 Esteri di Charlevoix. Una bozza precedente chiedeva a Mosca di accettare la tregua "senza condizioni"
Zelensky: "Condizioni Mosca complicano e ritardano"
Le condizioni poste da Mosca per il cessate il fuoco "complicano e ritardano" il negoziato. Lo scrive su Telegram il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. "Ora il mondo vede la Russia deliberatamente proporre condizioni che non fanno altro che complicare e ritardare tutto, perché la Russia è l'unica entità che vuole che la guerra continui e che la diplomazia fallisca", scrive Zelensky, il quale ha assicurato che Kiev è pronta a una tregua.
Trump: "Discussioni produttive con Putin, gli ho chiesto di evitare il massacro delle truppe di Kiev"
"Abbiamo avuto delle discussioni molto buone e produttive con Vladimir Putin e ci sono ottime possibilità che questa orribile e sanguinosa guerra possa finalmente giungere alla fine". Lo ha scritto su Truth Donald Trump, che poi ha chiesto al leader del Cremlino di fermare il massacro delle truppe ucraine. "In questo momento, migliaia di truppe ucraine sono completamente circondate dall'esercito russo, in una posizione molto difficile e vulnerabile. Ho chiesto con forza al Presidente Putin che le loro vite vengano risparmiate. Questo sarebbe un massacro orribile, uno come non si vedeva dalla seconda guerra mondiale. Dio li benedica tutti!". Così Donald Trump su Truth.
G7: "Ulteriori sanzioni a Mosca se non dovesse accettare la tregua"
I membri del G7 "hanno discusso di imporre ulteriori costi alla Russia nel caso in cui tale cessate il fuoco non venga concordato, anche attraverso ulteriori sanzioni, limiti ai prezzi del petrolio, nonché ulteriore supporto all'Ucraina e altri mezzi. Ciò include l'uso di entrate straordinarie derivanti da beni sovrani russi immobilizzati". Così recita la dichiarazione finale del G7 Esteri di Charlevoix. "I membri del G7 hanno sottolineato l'importanza di misure di rafforzamento della fiducia in un cessate il fuoco, tra cui il rilascio di prigionieri di guerra e detenuti, sia militari che civili, e il ritorno dei bambini ucraini.
Kallas (Ue): "Piano volontario per garantire fino a 40 miliardi di aiuti a Kiev"
L'Alta rappresentante dell'Unione Europea, Kaja Kallas, ha proposto un piano per rafforzare il sostegno militare all'Ucraina, con un valore iniziale di aiuti pari a 20 miliardi di euro, che potrebbe aumentare fino a 40 miliardi a seconda delle necessità. Il piano prevede che gli Stati membri contribuiscano in base al loro peso economico, e come primo passo, si impegneranno a fornire due milioni di proiettili di artiglieria pesante entro il 2025. La proposta sarà discussa al Consiglio Affari Esteri dell'UE e formalizzata al Consiglio Europeo di marzo, con l'obiettivo di garantire un continuo flusso di aiuti militari per sostenere Kiev.
David Lammy (Regno Unito): "Sbagliato" che Putin ponga condizioni sulla tregua
È "sbagliato" che Vladimir Putin ponga condizioni su un cessate il fuoco nel conflitto in Ucraina. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri britannico David Lammy, commentando la risposta del presidente russo alla proposta americana di una tregua. Lammy, che si trova in Canada per partecipare al vertice dei ministri degli Esteri del G7, ha sottolineato che una pausa nei combattimenti sarebbe un "primo passo" verso i colloqui per un "accordo completo".
Cina: "Sosteniamo accordo di pace duraturo"
La Cina si dichiara favorevole a un accordo di pace stabile e duraturo in Ucraina e ribadisce il proprio impegno a contribuire attivamente ai negoziati. Lo ha affermato la portavoce del Ministero degli Esteri cinese, Mao Ning, secondo quanto riportato dall’agenzia russa Tass. "Speriamo che, attraverso il dialogo e il confronto, le parti possano giungere a un'intesa equa e sostenibile per garantire una pace stabile e vincolante", ha dichiarato Mao Ning durante una conferenza stampa. Il riferimento è alla recente apertura del presidente russo Vladimir Putin alla possibilità di un negoziato. La rappresentante della diplomazia di Pechino ha poi sottolineato la volontà del suo Paese di collaborare con i partner internazionali per promuovere soluzioni costruttive che possano favorire la fine del conflitto e la stabilità nella regione.
Finlandia: ergastolo a un neonazista russo per crimini in Ucraina
Il tribunale distrettuale di Helsinki ha condannato all'ergastolo il neonazista russo Alexey Levkin, leader del gruppo paramilitare Rusich, per crimini di guerra commessi in Ucraina nel 2014. Tra le accuse a suo carico, lo sfiguramento di un soldato ucraino ferito. Secondo la procura, Levkin era inizialmente accusato anche di altre quattro imputazioni legate alla morte di 30 militari ucraini.
La decisione della Finlandia di processarlo si basa sul principio della "giurisdizione universale", che consente al paese di perseguire crimini di guerra indipendentemente dal luogo in cui sono stati commessi. La sentenza, emessa dal tribunale finlandese, segna un precedente significativo nella lotta contro l'impunità per gravi violazioni del diritto umanitario internazionale.
In risposta alla condanna, il ministero degli Esteri ucraino ha accolto positivamente la decisione, sottolineando l'importanza di assicurare alla giustizia i responsabili di crimini commessi durante il conflitto nel Donbass. La portavoce del ministero russo degli Esteri, Maria Zakharova, ha invece definito il verdetto "ingiusto" e "motivato politicamente", accusando l'Occidente di interferenze nei processi legali russi.
Lunedì proposta nuovo pacchetto aiuti militari Ue da 40 mld
Lunedì, durante la riunione del Consiglio degli Affari Esteri, l'Alta rappresentante dell'Ue, Kaja Kallas, presenterà una proposta per un pacchetto di aiuti militari all'Ucraina del valore di 40 miliardi di euro. Lo riferiscono fonti diplomatiche europee.
Inizialmente si era discusso di un sostegno pari a 30 miliardi, ma i colloqui sono proseguiti. Alla luce dell'evoluzione della situazione sul campo e delle necessità strategiche, alcuni Stati membri hanno deciso di incrementare l'importo, auspicando che l'intera Unione Europea converga su questa nuova cifra.
Convocato ambasciatore russo a Roma: alla 16 alla Farnesina
L'ambasciatore russo in Italia, Alexey Paramonov, è stato convocato oggi alle 16 alla Farnesina per un incontro con il segretario generale del Ministero degli Esteri, Riccardo Guariglia. La decisione, annunciata ieri dal ministro degli Esteri Giuseppe Valditara durante il G7, arriva in risposta alle recenti dichiarazioni della portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, definite dal governo italiano come “un ennesimo attacco verbale” al presidente Sergio Mattarella.
Zakharova aveva contestato le affermazioni del Capo dello Stato sulla minaccia nucleare russa, alimentando nuove tensioni tra Roma e Mosca. La convocazione di Paramonov rappresenta un segnale forte da parte dell'Italia, che chiede un chiarimento ufficiale sulle dichiarazioni della diplomazia russa.
Ursula von der Leyen: "L'Ue aumenta la sua pressione su Mosca"
"L'Ue aumenta la pressione sulla Russia. Estendiamo le nostre sanzioni a circa 2400 individui ed entità per l'aggressione in corso della Russia contro l'Ucraina, tra cui:- Divieti di viaggio – Congelamento dei beni – Divieto di finanziamenti/risorse. La nostra determinazione a sostenere l'Ucraina è decisiva". Lo scrive su x la presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen.
Berlino: "Putin non ha interesse ad un cessate il fuoco duraturo"
"Dubitiamo dell'interesse del presidente russo a lavorare per un cessate il fuoco duraturo" lo ha detto Kathrin Deschauer, portavoce del ministero degli Esteri tedesco, commentando la risposta del presidente russo Vladimir Putin alla proposta americana di una tregua. Nel corso dell'odierna conferenza stampa di governo, la portavoce ha anche affermato che la risposta di Putin è "nella migliore delle ipotesi di un tentativo di prendere tempo".
Mosca: "Conquistati 28 comuni del Kursk in una settimana"
Le forze armate russe hanno dichiarato di aver preso il controllo nell'ultima settimana di 28 centri abitati della regione russa di Kursk e del villaggio di Novenkoe, nella regione ucraina di Sumy. Lo afferma il ministero della Difesa di Mosca, citato dall'agenzia Interfax.