Avvenuto nuovo scambio di ostaggi e prigionieri. Liberati trenta detenuti palestinesi chiusi nelle carceri israeliane e 12 israeliani nelle mani di Hamas.
Cia e Mossad in Qatar per negoziare prolugamento tregua. Al quinto giorno sia Israele sia Hamas denunciano violazioni. Nel Nord della Striscia arrivati 100 camion di aiuti, dice Unrwa.
Guterres: "La tregua è un passo nella giusta direzione ma non risolve i problemi"
"La tregua a Gaza è un passo nella giusta direzione e un raggio di speranza, ma non risolve i problemi chiave, ecco perché insistiamo nel chiedere un cessate il fuoco umanitario che porti al rilascio incondizionato e immediato di tutti gli ostaggi, e la consegna effettiva di aiuti umanitari a tutte le persone bisognose". Lo ha detto il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres rispondendo ad una domanda dell'Ansa.
Israele, l'estrema destra minaccia di far cadere il governo se non riprenderà la guerra a Gaza
Il ministro della Sicurezza nazionale israeliano, Itamar Ben Gvir, ha minacciato di far cadere il governo Netanyahu se Israele non riprenderà la guerra con Hamas, attualmente in pausa negoziata. "Fermare la guerra = mandare in frantumi il governo", minaccia in un comunicato il ministro di estrema destra il cui partito detiene sei seggi nella coalizione e tre ministri nel gabinetto. Se il sostegno del partito di Unità Nazionale di Benny Gantz fosse mantenuto, però, il governo del primo ministro Netanyahu sopravviverebbe a una defezione di Ben Gvir.
Israele ha rilasciato 30 prigionieri palestinesi: 15 donne e 15 minori
Il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, Majed al Ansari, ha affermato che stasera 30 civili palestinesi saranno rilasciati da Israele, 15 minorenni e 15 donne.
Hamas: "Israele subirà altre perdite se riprenderà l'offensiva dopo la tregua"
Hamas ha avvisato le Forze di difesa israeliane che subiranno ulteriori perdite se continueranno l'offensiva contro la Striscia di Gaza, sottolineando che "la minaccia di riprendere la guerra dopo la tregua è vuota". "L'ammissione da parte dell'occupante del numero di soldati morti e feriti non rivela l'orribile verità. Le perdite nemiche aumenteranno nei prossimi giorni", ha detto Osama Hamdan, un alto funzionario di Hamas che ha sottolineato che l'Idf "non ha ancora messo piede sull'80% del territorio di Gaza, e ciò non accadrà".
Netanyahu: "Dopo la tregua riprenderemo a combattere Hamas"
Dopo la tregua per il rilascio degli ostaggi, Israele continuerà la lotta "per distruggere Hamas", perché solo così "può esserci un futuro diverso per israeliani, arabi, palestinesi e tutti gli altri". Lo ha dichiarato il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, in un'intervista a Bild. “Abbiamo un accordo che libera donne, bambini e stranieri e lo sosteniamo. E quando ciò sarà fatto, continueremo la lotta perché Hamas dice che ripeterà il massacro commesso contro di noi, il peggiore contro il popolo ebraico dai tempi dell’Olocausto. Hanno detto che lo faranno ancora e ancora", ha affermato Netanyahu, "quindi non abbiamo altra scelta che distruggere Hamas. Se vuoi la pace, distruggi Hamas. Se vuoi sicurezza, distruggi Hamas. Se vuoi un futuro diverso per israeliani, arabi, palestinesi e tutti gli altri, distruggi Hamas”.
Hamas ha rilasciato 12 ostaggi: 10 israeliani e due stranieri
Dodici ostaggi sono stati rilasciati da Gaza e sono diretti verso il territorio israeliano. Lo ha reso noto il portavoce militare. Si tratta di 10 israeliani e di due stranieri.
L'Idf identifica 3 soldati uccisi il 7 ottobre, loro corpi portati a Gaza
Tre soldati israeliani hanno perso la vita durante l'assalto sferrato da Hamas lo scorso 7 ottobre contro Israele e i loro cadaveri sono stati portati nella Striscia di Gaza. Lo hanno reso noto le Forze di difesa israeliane (Idf) identificando le vittime in Tomer Yaakov Ahimas, 20 anni, originario della città di Lehavim, nel sud di Israele. Kirill Brodsky, 19 anni, di Ramat Gan e Shaked Dahan, 19 anni, della città di Afula, nel nord di Israele.
La Palestina all'Onu: "La tregua diventi permanente"
"Questa tregua deve essere tradotta in un cessate il fuoco umanitario permanente. L'uccisione di uomini, donne e bambini non può e non deve riprendere". Lo ha detto l'ambasciatore palestinese all'Onu Ryad Mansour durante una riunione dell'Assemblea Generale sulla questione mediorientale. "Non ci può essere pace in Medio Oriente senza una soluzione di lungo termine alla questione palestinese", ha aggiunto, chiedendo di "agire ora. Dobbiamo diventare membri a pieno titolo come voi delle Nazioni Unite dopo la fine dell'occupazione. E' vostra responsabilità che questo avvenga".
Stoltenberg (NATO): "Auspichiamo ulteriori proroghe della tregua"
"Nella riunione dei ministri degli Esteri della Nato è stata espressa preoccupazione per la situazione in Medio Oriente" e nello stesso tempo "accolgono con favore l'estensione della pausa delle ostilità tra Hamas e Israele" che "consentirà l'arrivo di altri aiuti a Gaza e il rilascio di altri ostaggi" e "auspichiamo ulteriori proroghe", ha detto il segretario generale della Nato Jen Stoltenberg.
Hamas inizia a consegnare gli ostaggi alla Croce Rossa
Hamas ha iniziato la consegna del quinto gruppo di ostaggi alla Croce Rossa a Gaza. Lo scrive il Wall Street Journal che cita funzionari egiziani
Erdogan a Guterres: "Israele paghi per crimini commessi"
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha chiesto al segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, che il governo israeliano paghi per i crimini di guerra commessi durante le operazioni militari nella Striscia di Gaza. Erdogan ha chiamato Guterres alla vigilia della riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. In base a quanto reso noto dalla presidenza turca la telefonata è stata l'occasione per ricordare le violazioni del diritto di guerra e del diritto internazionale commesse dallo Stato ebraico, così come il mancato rispetto dei diritti umani e civili a Gaza e in Cisgiordania. Durante la telefonata il leader turco ha sottolineato a Guterres la necessità che il governo israeliano venga sanzionato e paghi per i crimini commessi dall'esercito.
Gli Usa: "Ci sono ancora ostaggi americani nella Striscia di Gaza"
Ci sono ancora americani tenuti prigionieri nella Striscia di Gaza, ha detto il portavoce regionale del Dipartimento di Stato americano, Sam Werberg, ad Al Qahera News, precisando che gli Stati Uniti hanno accolto con favore la notizia della proroga della tregua, che "ha portato al rilascio dei detenuti e all'ingresso di aiuti". "La tregua nella Striscia di Gaza deve essere sfruttata per fornire la massima quantità possibile di aiuti umanitari" – ha aggiunto.
Netanyahu: "Siamo impegnati per il rilascio di tutti i nostri ostaggi"
Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha riferito che Israele è "obbligato a completare la restituzione degli ostaggi ed è impegnato per il rilascio di tutti i nostri ostaggi, donne e bambini, e poi di tutti gli altri, senza eccezione".
Netanyahu ha aggiunto che Israele deve portare a termine i suoi obiettivi nella guerra, tra i quali "l'eliminazione dell'organizzazione terroristica Hamas sopra e sotto terra, e ovviamente Gaza non tornerà ad essere quella che era e non potrà più rappresentare una minaccia per il nostro Paese”.
Dall'Italia aiuti in Egitto per i civili in fuga da Gaza
L'Italia risponde alla richiesta di intervento, avanzata dall'Egitto, per far fronte all'assistenza dei profughi civili in arrivo da Gaza. La richiesta arriva tramite il Meccanismo europeo di protezione civile che, sin da subito, si è attivato per supportare le autorità locali nella gestione dell’emergenza umanitaria e per coordinare gli aiuti degli Stati membri. Il Dipartimento della Protezione civile, d'intesa con il ministero degli Esteri, coordinerà, attraverso la Centrale remota per le operazioni di soccorso sanitario, la raccolta del materiale sanitario che successivamente sarà inviato in Egitto.
Haaretz: "Israele disposto a tregua solo fino a domenica"
Israele non è disposto ad ampliare la tregua, attualmente al suo quinto giorno e destinata a scadere domani, oltre domenica per un totale di 10 giorni. Lo sostiene il quotidiano israeliano Haaretz, citando un funzionario a conoscenza dei colloqui in corso tra il capo del Mossad David Barnea, il capo della Cia William Burns e il primo ministro del Qatar a Doha.
Iran: “La corte penale internazionale processi Israele per i crimini a Gaza”
Il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian ha chiesto alla Corte penale internazionale che i funzionari israeliani siano processati "per una serie di crimini commessi a Gaza" e sia posta fine alla loro "esenzione dall'azione penale". In una lettera inviata al presidente della Corte penale internazionale, Amirabdollahian ha affermato che "è necessario agire immediatamente riguardo alla crisi di Gaza e punire il regime sionista per i suoi crimini contro i Palestinesi".
I bombardamenti su Gaza e gli attacchi di terra nell'enclave sono "chiari esempi di gravi crimini internazionali, tra cui crimini di guerra, crimini contro l'umanità e genocidio", ha aggiunto Amirabdollahian, come riporta Irna, chiedendo alla Corte penale internazionale di "opporsi alle pressioni da parte di alcuni poteri".
La Mezzaluna rossa: "Camion in coda, aprire il valichi con Gaza"
Circa 750 camion con aiuti umanitari sono in coda tra la città egiziana di Al-Arish a Sheikh Zuweid, riferiscono fonti della Mezzaluna rossa egiziana, sottolineando l’importanza che "la parte israeliana acceleri le operazioni di ispezione per farli entrare a Gaza" e confermando "la necessità di aprire il valico di Kerem Abu Salem per consegnare gli aiuti, cosa che consentirebbe di risparmiare molto tempo di attesa".
Il valico di Rafah – riferisce il capo della Mezzaluna Rossa egiziana nel Nord Sinai, Khaled Zayed – ha aperto questa mattina alle 7 preparandosi per far uscire, come previsto dagli accordi di tregua, giunta al suo quinto giorno, 200 camion umanitari e 7 cisterne con 130 mila litri di carburante e 80 tonnellate di gas per uso domestico. Secondo il meccanismo concordato, devono passare dal terminal terrestre di Al-Awja nel Sinai centrale per l’ispezione, quindi tornare e scaricare il carico, sul lato palestinese attraverso Rafah.
Incontro Erdogan-Raisi: "Posticipato, si terrà presto"
L’incontro tra il presidente iraniano Ebrahim Raisi e il capo di Stato turco Recep Tayyip Erdogan, precedentemente annunciato per oggi ad Ankara, è stato posticipato a causa della visita dei ministri degli Esteri di Iran e Turchia a New York, in programma domani, per partecipare a un vertice dell’Organizzazione della cooperazione islamica (Oic) e della Lega Araba sulla situazione a Gaza. Ma "si terrà presto".
Lo riporta l’agenzia Fars citando fonti informate sulla questione. I presidenti di Iran e Turchia si vedranno dopo il ritorno dei ministri da New York, dove è in programma mercoledì anche una riunione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu sulla questione palestinese. Nelle scorse settimane Erdogan aveva fatto sapere che Raisi si sarebbe recato in visita ufficiale ad Ankara il 28 novembre ma la visita di oggi è stata annullata e posticipata,
Blinken: "Determinati a riportare casa quanti più ostaggi possibile"
"Parleremo della crisi a Gaza e del Medio Oriente. Anche io, come te, Jens (Stoltenberg), sono molto felice di vedere gli ostaggi tornare a casa e rientrare per stare con i loro cari. E siamo determinati a continuare a fare questo il più a lungo possibile per riportare a casa quante più persone possibile, per quanto potremo". Lo ha dichiarato il segretario di Stato americano, Antony Blinken, nel punto stampa con il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, prima della riunione dei ministri degli Esteri dei Paesi alleati.
Hamas: "Israele ha violato tregua e abbiamo reagito"
"In seguito ad una palese violazione da parte di Israele dell'accordo di cessate il fuoco nel nord della striscia di Gaza è avvenuta oggi una frizione tattica. I nostri combattenti hanno reagito a quella violazione ": lo ha reso noto Hamas, poco dopo che Israele aveva riferito di tre esplosioni in quella zona. "Noi siamo impegnati al cessate il fuoco fintanto che anche Israele lo sia. Facciamo appello ai mediatori affinché premano su Israele per il rispetto di tutte le intese, in terra e in cielo". L'incidente è avvenuto mentre si attende un nuovo rilascio di ostaggi.
Idf: “Militari israeliani leggermente feriti nel Nord della Striscia”
Le Forze di difesa israeliane hanno denunciato una violazione dell'accordo sul cessate il fuoco a Gaza. Secondo un portavoce, nelle ultime ore tre ordigni esplosivi sono stati attivati contro le Idf in due differenti punti nel nord della Striscia. In uno dei casi sono stati esplosi colpi di arma da fuoco contro i militari, alcuni dei quali sono rimasti leggermente feriti. L'esercito ha risposto sparando verso la fonte degli spari, ma in entrambi i casi – ha precisato il portavoce – le forze dell'Idf sono rimaste all'interno delle linee concordate per il cessate il fuoco.
Qatar: "Pronti 20 ostaggi per rilascio in 48 ore, lavoriamo per tregua permanente"
Il ministero degli Esteri del Qatar afferma che sta lavorando per un cessate il fuoco permanente a Gaza e che "con certezza" 20 ostaggi sono pronti per essere liberati nelle prossime 48 ore. "Stiamo lavorando per rafforzare il ruolo della mediazione del Qatar per raggiungere una tregua e poi il cessate il fuoco permanente – ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Majed al-Ansari – le priorità della mediazione sono donne e bambini, poi i maschi civili e i militari"
Israele: "Esplosioni a Gaza, soldati feriti"
Tre ordigni sono esplosi oggi nel nord della striscia di Gaza in prossimità delle forze israeliane, "in contrasto con le intese per il cessate il fuoco". Lo ha riferito il portavoce militare di Israele. In uno di questi episodi, è stato aperto il fuoco contro i soldati, che hanno risposto all'attacco. "Alcuni soldati sono rimasti feriti in modo non grave", ha precisato il portavoce.
Terzo palestinese muore in scontri con esercito Israele
Sale a tre il numero dei palestinesi uccisi oggi in Cisgiordania in scontri con i soldati israeliani. E' infatti deceduto per le ferite riportate Omar Wahdan, originario del villaggio di Tayasir vicino a Tubas, colpito dalle Forze di difesa israeliane (Idf) questa mattina, come riporta l'agenzia di stampa palestinese Quds.
Salgono così a 242 i palestinesi uccisi in Cisgiordania dall'inizio del conflitto tra Israele e Hamas lo scorso 7 ottobre.
Israele: "Il ritorno a casa degli ostaggi di ieri sera"
Israele ha condiviso sul proprio account ufficiale di X alcune foto del ritorno degli ostaggi liberati ieri, lunedì 27 novembre, da Hamas.
Oms: "A Gaza si rischiano più morti per malattie che per le bombe"
C'è il rischio che muoiano più persone a causa di malattie che a causa dei bombardamenti a Gaza se il sistema sanitario del territorio non viene rimesso in piedi rapidamente: lo ha detto una portavoce dell'Organizzazione mondiale della sanità, come riporta il Guardian. "Alla fine vedremo più persone morire di malattie che di bombardamenti se non saremo in grado di rimettere in piedi questo sistema sanitario", ha detto Margaret Harris dell'Oms.
Dichiarato morto uno dei dispersi del kibbutz di Nir Oz
Dopo 52 giorni dall'assalto di Hamas, é stato dichiarato morto Ravid Katz, 51 anni, del kibbutz di Nir Oz. Lo riportano i media israeliani. Un messaggio sui social del cognato riferisce: "Ieri abbiamo ricevuto l'amara notizia di Ravid Katz, fratello di mia moglie Doron, che non è più in vita a causa degli eventi del 7 ottobre".
La moglie e il bambino di 6 mesi dell'uomo erano riusciti a salvarsi durante l'attacco dei terroristi, mentre lui si era unito alla squadra di sicurezza del kibbutz per cercare di respingere i miliziani. La madre di Ravid, Efrat Katz, 70 anni, è stata uccisa nel kibbutz, mentre il suo compagno, Gadi Moshe Mozes, è stato portato a Gaza. La sorella di Ravid, Doron Katz Asher, e le sue due bambine di due anni e mezzo e 4 anni sono rimaste prigioniere a Gaza per 49 giorni e sono state rilasciate 4 giorni fa.
Incontro a Doha tra il capo del Mossad e il direttore della Cia
Il capo del Mossad David Barnea è a Doha per colloqui con il direttore della Cia Bill Burns e con alti funzionari del Qatar, come riporta il Times of Israel. L'incontro arriva dopo l'accordo trovato tra Israele e Hamas sull'estensione di due giorni della tregua temporanea per consentire il rilascio di almeno altri 20 ostaggi da Gaza.
Riapre l'unità di dialisi all'ospedale al-Shifa
All'ospedale di al-Shifa, il più grande complesso medico di Gaza, ha ripreso a funzionare l'unità di dialisi. Lo ha annunciato il ministero della Sanità del governo di Hamas su Facebook, invitando i pazienti a recarsi in ospedale per ricevere le cure necessarie.
"Nonostante la grande distruzione causata dall'occupante contro la struttura durante il suo attacco brutale contro l'ospedale di al Shifa, con uno sforzo eccezionale si è riusciti a riaprire il servizio di dialisi", si legge nel post. "Per questo motivo, il ministero della Salute chiede a tutti i pazienti in dialisi nella città di Gaza e nel nord della Striscia di Gaza di recarsi, a partire da oggi, presso il complesso medico Al Shifa per ricevere cure", ha sottolineato.
Israele: "Non abbiamo sparato missili nel sud del Libano"
Le Forze di difesa israeliane (Idf) negano di aver sparato missili nel sud del Libano. La dichiarazione, come riporta il Times of Israel, arriva dopo che i media statali libanesi avevano riferito di bombardamenti dell'esercito israeliano nella zona libanese di Al-Raheb.