È scattata alle 6 la tregua a Gaza prevista dall'accordo di pace: inizia così il cessate il fuoco tra Gerusalemme e l'organizzazione militare palestinese. I 13 ostaggi israeliani consegnati alla Croce Rossa. Biden: "È solo l'inizio". Torneranno in libertà anche una trentina di donne e di minorenni palestinesi detenuti in Israele. Non ci saranno statunitensi tra i primi 13 civili rilasciati.
Ostaggi liberati arrivati negli ospedali di Israele
Gli elicotteri che trasportavano gli ostaggi israeliani rilasciati oggi da Hamas sono arrivati in diversi ospedali in tutto Israele. Lo riferisce il Guardian, spiegando che nelle strutture sanitarie si ricongiungeranno con le loro famiglie.
Ci sarebbero 13 nomi nella lista degli ostaggi che verranno liberati domani
Il canale televisivo israeliano Channel 12, rilanciato da altri media tra cui il Times of Israel, riferisce che nell'elenco degli ostaggi israeliani che saranno liberati domani da Hamas ci sono 13 nomi, ma include più bambini di quelli liberati oggi. Tra i 13 rapiti rilasciati dai miliziani palestinesi nelle scorse ore, quattro erano bambini.
Israele ha ricevuto lista ostaggi che saranno liberati domani
Israele ha ricevuto la lista con i nomi degli ostaggi detenuti dal gruppo estremista palestinese Hamas che dovrebbero essere rilasciati domani, secondo dei quattro giorni di tregua umanitaria concordata. Lo riporta Haaretz.
Palestinese rilasciata: "Dopo il 7 ottobre siamo stati messi tutti in isolamento"
Dopo il 7 ottobre, le autorità israeliane "ci hanno picchiato, ci hanno spruzzato gas lacrimogeni e siamo stati tutti messi in isolamento". A sostenerlo è Zeina Abdo, parte del gruppo di donne e minori prigionieri palestinesi rilasciati nel quadro dell'accordo tra Hamas e Israele per la liberazione degli ostaggi a Gaza. Abdo aveva 16 anni quando è posta agli arresti domiciliari prima di essere trasferita nella prigione di Ofer. Ora ha 18 anni, ha dichiarato ad Al Jazeera di essere stata "picchiata e messa in isolamento" dopo il 7 ottobre. "Era una situazione molto difficile", ha affermato. Durante il periodo in isolamento "non vedevamo il sole… ci hanno privato del cibo, non c'era materasso o altro", ha aggiunto, e "molti dei nostri vestiti sono stati gettati nella spazzatura".
Biden: "Soluzione 2 popoli 2 Stati più importante che mai"
Quanto accaduto oggi è "l'inizio di un processo. Ci aspettiamo che altri ostaggi vengano rilasciati domani. E altri ancora il giorno dopo ed altri il giorno dopo ancora. Nei prossimi giorni ci aspettiamo che decine di ostaggi vengano restituiti alle loro famiglie". Lo ha dichiarato Biden commentando da Nantucket (Massachusetts), dove si trova per il Thanksgiving, il primo scambio di prigionieri tra Israele e Hamas. "La giornata di oggi è stata il risultato di tanto duro lavoro e settimane di impegno personale. Dal momento in cui Hamas ha rapito queste persone, io e la mia squadra abbiamo lavorato 24 ore su 24 per ottenere il loro rilascio", ha proseguito Biden, ribadendo il suo "impegno" per la liberazione di "tutti gli ostaggi". Il presidente degli Stati Uniti ha definito "ora più importante che mai" la soluzione "due popoli due Stati".
Biden: "Liberazione degli ostaggi è solo l'inizio"
"La liberazione degli ostaggi a Gaza è solo l'inizio. Ci aspettiamo che altri siano rilasciati domani e dopodomani". Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ricordando che la bimba americana di 4 anni, Abigail, è ancora nelle mani di Hamas. "Siamo grati per le famiglie che oggi si sono potute riunire con la liberazione degli ostaggi a Gaza dopo quasi 50 giorni", ha aggiunto Biden.
Borrell: "La tregua sia pienamente attuata"
"L'Ue accoglie con favore il fatto che, finalmente, la tregua concordata tra Israele e Hamas sia iniziata oggi: dovrebbe essere pienamente attuata come primo passo per porre fine all'orribile situazione umanitaria in corso a Gaza, e prorogata per un periodo più lungo". Lo dichiara l'alto rappresentante Ue Josep Borrell in una nota. "L'accordo prevede il rilascio di un gruppo di donne e bambini innocenti che erano stati rapiti durante il terribile attacco di Hamas del7 ottobre. Tutti gli ostaggi dovrebbero essere liberati senza condizioni. Nessuno dovrebbe contrattare con le vite dei civili". "Mentre l'accordo consente un accesso limitato a cibo, acqua, medicinali e carburante per gli abitanti di Gaza assediati, l'Ue afferma che gli aiuti umanitari devono raggiungere i civili senza alcuna condizione. A seguito dell'operazione militare israeliana a Gaza, più di un milione di persone sono fuggite dalle loro case, senza poter andare da nessuna parte. Allo stesso tempo, l'espansione incontrollata della violenza dei coloni contro i palestinesi in Cisgiordania è inaccettabile,come espresso dai ministri degli Esteri del G7".
137 camion di aiuti umanitari arrivati a Gaza
137 camion che trasportavano cibo, acqua, medicine e altri beni di prima necessità sono stati scaricati a Gaza da quando è iniziata stamattina la tregua tra Israele e Hamas. Lo hanno reso noto le Nazioni Unite. Si è trattato del più grande convoglio umanitario entrato a Gaza dall'inizio della guerra, il 7 ottobre, ha affermato in una nota l'ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari.
Netanyahu: "Siamo impegnati per il rilascio di tutti gli ostaggi"
"Il governo israeliano accoglie con favore il ritorno dei nostri cittadini". È quanto riporta una dichiarazione dell'ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu dopo il rilascio dei primi 13 ostaggi israeliani che erano stati rapiti in occasione dell'attacco di Hamas ad Israele lo scorso 7 ottobre. "Il governo israeliano – sottolinea – è impegnato per il rilascio di tutti gli ostaggi e delle persone scomparse. I nostri cittadini sono stati sottoposti a una prima visita medica e le loro famiglie sono state informate dai funzionari nominati che sono tornati", confermando che anche 11 cittadini stranieri sono stati rilasciati, riferendosi a 10 cittadini thailandesi e 1 filippino. "Abbiamo completato il ritorno del primo gruppo dei nostri ostaggi: bambini, le loro madri e altre donne. Ognuno di loro è un mondo intero", sottolinea il premier israeliano. "Ma alle famiglie degli ostaggi, e a voi, cittadini di Israele dico: siamo impegnati per il ritorno di tutti i nostri rapiti. Questo è uno degli obiettivi della guerra e siamo impegnati a raggiungere tutti gli obiettivi della guerra".
Liberata Hanna Katzir: la Jihad Islamica l'aveva data per morta
Fra i 13 ostaggi israeliani liberati oggi c'è Hanna Katzir, un'anziana signora di cui la Jihad Islamica aveva annunciato la morte durante la detenzione. Lo scrive Times of Israel, sottolineando come il suo sia stato un caso di ‘guerra psicologica'. La sua famiglia ha confermato la liberazione.
Qatar conferma: 39 prigionieri palestinesi rilasciati da Israele
Il ministero degli Esteri del Qatar ha confermato che 39 prigionieri, tra donne e minori palestinesi, sono stati rilasciati dalle carceri israeliane nell'ambito dell'accordo che ha portato alla liberazione di 13 ostaggi nelle mani di Hamas, nella Striscia di Gaza. Lo riporta al-Jazeera.
Tajani: "Prime autorizzazioni per ospedale da campo italiano a Gaza"
"Ci sono buone notizie per il nostro ospedale da campo" a Gaza, "cominciano a esserci le prime autorizzazioni affinché si possa realizzare. Si aggiunge alla nave ospedale per aiutare i feriti". Ad annunciarlo è il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nel corso di un evento di Forza Italia a Palazzo Pirelli di Milano.
La Croce Rossa: "Gli ostaggi rilasciati da Hamas stanno bene"
Gli ostaggi rilasciati oggi da Hamas "stanno bene". Lo ha detto la Croce Rossa al Magen David Adom, il suo equivalente israeliano. Il direttore del Magen David Adom Ely Bin ha detto alla televisione israeliana che in tutto la Croce rossa ha ricevuto 24 ostaggi: 13 di cittadinanza israeliana e altri 11 con cittadinanze diverse.
Al-Sisi: "Pronti per uno Stato palestinese demilitarizzato e protetto dalla NATO"
Il presidente egiziano al-Sisi ha auspicato oggi, alla presenza del premier spagnolo Pedro Sanchez e di quello belga Alexander De Croo, la creazione di uno Stato palestinese demilitarizzato con le garanzie della NATO e delle forze arabe. "Il processo politico per la soluzione dei due Stati si è esaurito in oltre 30 anni senza ottenere molto – ha detto -. Ci sono stati cinque cicli di guerre e scontri in cui sono stati uccisi 27.000 israeliani, e per tutto il tempo non c'è stato alcun orizzonte politico per la questione palestinese". "Siamo pronti ad avere uno Stato smilitarizzato e anche ad avere garanzie affinché le forze delle Nazioni Unite, o della NATO, o le forze arabe in cooperazione con gli Stati Uniti, raggiungano una sicurezza per il nuovo Stato palestinese e per lo Stato di Israele".
"Sostengono lo stato palestinese": Israele convoca gli ambasciatori di Spagna e Belgio
Israele ha convocato gli ambasciatori di Spagna e Belgio per protestare contro le dichiarazioni dei rispettivi premier a sostegno dello Stato palestinese. Lo rende noto la stampa israeliana. I premier Sanchez e De Croo hanno detto tra l'altro che "Israele sta commettendo uccisioni indiscriminate".
Hamas conferma: "Consegnati i 13 ostaggi alla Croce Rossa"
Hamas ha confermato di aver consegnato i 13 ostaggi israeliani alla Croce Rossa. Lo ha riferito l'emittente Voce di al-Aqsa, legata ad Hamas.
Israele: "Momento di speranza in mezzo a tanta ansia"
Un momento di "speranza" per la società israeliana in mezzo ad "estrema ansia". Così il portavoce del governo israeliano, Eylon Levy, ha descritto la liberazione del primo gruppo di ostaggi nelle mani di Hamas. Levy ha sottolineato che si tratta anche di un momento di "estrema ansia", perchè "non si sa nulla" sulle condizioni degli ostaggi. "Non sappiamo nulla della loro condizione fisica, non sappiamo nulla della loro condizione emotiva, della loro condizione psicologica. E non sanno nulla di quello che è successo alle loro famiglie", ha aggiunto. Il portavoce a poi ribadito che Israele continua a lavorare per "far uscire tutti" da Gaza. "Faremo pressione su Hamas affinchè nessuno venga lasciato indietro", ha concluso, come riportano i media locali.
Le truppe d'Israele lasciano l'ospedale di Al Shifa
L'esercito israeliano ha lasciato oggi l'ospedale al-Shifa di Gaza, nel primo giorno della tregua tra Israele e Hamas. Lo rende noto il Ministero della Salute del movimento islamista.
Contattato dall'AFP, l'esercito israeliano non ha commentato nell'immediato. Al primo giorno delle incursioni israeliane, nell'ospedale si trovavano 2.300 pazienti, feriti, assistenti e sfollati, secondo l'Onu. Christian Lindmeier, portavoce dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), afferma che "ci sono ancora circa 100 pazienti e persone che si prendono cura di loro". Sono ora in una struttura "il cui principale generatore è stato distrutto, cosi' come molti edifici, piazze e muri", secondo il portavoce del ministero della Salute di Hamas, Ashraf al-Qidreh. "Stiamo lavorando a più evacuazioni di ospedali", ha aggiunto Lindmeier mentre le operazioni israeliane si sono concentrate nei giorni scorsi su un altro ospedale del nord della Striscia di Gaza, l'ospedale indonesiano.
Gli ostaggi liberati sono già in Egitto
I 13 rapiti israeliani rilasciati dalla prigionia di Hamas sono già in Egitto, portati dalla Croce Rossa: lo ha reso noto il governo israeliano.
Cosa ha detto il generale Battisti a Fanpage sulla tregua tra Israele e Hamas
Il generale Giorgio Battisti a Fanpage.it: “Hamas nei prossimi giorni potrebbe annunciare la liberazione di altri cinquanta ostaggi, ottenendo cinque giorni in più di tempo. Bisognerà vedere cosa deciderà di fare a quel punto Israele, il cui interesse è contemporaneamente riportare a casa i suoi concittadini ma anche impedire al nemico di riorganizzarsi”.
Crosetto: "Unifil non ha funzionato, cambiare regole ingaggio"
L'escalation del conflitto tra Israele e Hamas al Libano "è una preoccupazione che ho fin dall'inizio in questo conflitto, il luogo di cui parlarne però non è Israele, lunedì sarò alle Nazioni Unite per una missione multi laterale. Occorre che le Nazioni Unite decidano: o quella missione (Unifil, ndr) ha un senso e serve a implementare la decisione sulla Blue Line o bisogna chiedersi se ha ancora senso mantenerla. Per operare e rendere chiara la decisione forse bisogna cambiare le regole d'ingaggio, le attuali non danno sicurezza al contingente". Così il ministro della Difesa Guido Crosetto, oggi in visita in Israele, in un punto stampa da Tel Aviv a seguito dell'incontro con l'omologo israeliano, Yaov Gallant.
I 13 ostaggi israeliani consegnati alla Croce Rossa
La tv israeliana Kan, che ha citato fonti egiziane, ha riferito che i 13 ostaggi israeliani da liberare sono stati consegnati alla Croce Rossa.
Fonte israeliana, i 13 ostaggi varcheranno il valico di Nitzana
I 13 ostaggi israeliani entreranno in Israele dal valico di Nitzana che si trova a una ventina di chilometri da quello di Rafah. Lo ha confermato una fonte politica israeliana ai media. Da Nitzana proseguiranno per la base aerea di Hatzarim, che si trova vicino Beer Sheva, all'inizio del Negev.
Hamas pubblica nomi prigionieri scambio, 24 donne e 15 minorenni
Hamas ha pubblicato i nomi dei 39 prigionieri palestinesi del primo gruppo da rilasciare nell'ambito dello scambio con Israele. Sono 24 donne e 15 minorenni. La maggioranza delle persone inserite nella lista vengono dalla Cisgiordania, riporta la Cnn. I prigionieri sono stati trasferiti da due prigioni, quella di Damon e Megiddo, entrambe a sud est di Haifa, nella prigione di Ofer, a sud di Ramallah, nella Cisgiordania occupata.
Tv: "12 dei 13 ostaggi rilasciati sono del kibbutz Nir Oz"
Dodici dei 13 ostaggi israeliani rilasciati sono del kibbutz di Nir Oz. Lo ha detto la tv Canale 12. Va ricordato che del totale dei rapiti, circa 75 appartengono a quel kibbutz e 13 di questi sono bambini.
Media Egitto: "Rilasciati 12 cittadini thailandesi"
Sono stati rilasciati 12 cittadini thailandesi che erano tenuti in ostaggio nella Striscia di Gaza. Lo riporta il sito del quotidiano egiziano Al-Ahram, citando Cairo News. I cittadini thailandesi non fanno parte dell'accordo tra Israele e Hamas.
Ministri Spagna e Belgio al valico di Rafah: "Serve cessate il fuoco duraturo"
Il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez e quello belga Alexander de Croo hanno raggiunto il valico di Rafah tra l'Egitto e la Striscia di Gaza. "È assolutamente necessario stabilire un cessate il fuoco umanitario e duraturo per migliorare le condizioni della popolazione della Striscia di Gaza, che sono catastrofiche", ha detto Sanchez in un briefing dal valico, come riporta El Paìs.
"Abbiamo ringraziato il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi per averci aiutato a riportare a casa i nostri cittadini", ha affermato de Croo su ‘X'. "La popolazione di Gaza ha bisogno urgentemente di maggiori aiuti umanitari. Il cessate il fuoco temporaneo deve diventare permanente", ha detto il premier belga.
Lacrimogeni per disperdere raduno in carcere Cisgiordania
L'esercito israeliano ha utilizzato gas lacrimogeni per disperdere un raduno di palestinesi davanti alla prigione di Ofer in Cisgiordania prima del rilascio dei prigionieri. Lo ha riferito l'agenzia turca Anadolu. Nella struttura carceraria vicino a Ramallah sono stati trasferiti 39 palestinesi, 24 donne 15 uomini, in vista dello scambio di prigionieri tra Israele e Hamas.
Tv egiziana, a Rafah si prepara l'arrivo degli ostaggi
Secondo una fonte citata dalla tv statale egiziana Al Qahera, il porto di Rafah si prepara a ricevere gli ostaggi provenienti dalla striscia di Gaza, in vista del loro trasferimento sul versante israeliano.
Cnn: non ci saranno statunitensi tra i primi 13 ostaggi rilasciati
Non ci saranno cittadini statunitensi tra i primi 13 ostaggi che il gruppo islamista palestinese dovrebbe liberare a breve nella Striscia di Gaza. Lo indica una fonte governativa all'emittente "Cnn", secondo cui la speranza di Washington e' che vi siano cittadini Usa tra i primi 50 ostaggi rilasciati. Il primo gruppo dovrebbe essere liberato nella giornata di oggi, come comunicato in presenza dai mediatori del Qatar