Giornata conclusiva per la crisi di governo, aperta ormai 20 giorni fa. Mattarella stamattina darà l'incarico a Conte. Nella trattativa tra Pd e M5S resta il nodo del vicepremier, ruolo che i dem non vogliono cedere a Luigi Di Maio. Salvini durissimo chiede il ritorno alle urne, con lui Berlusconi e Meloni.
- C'è l'accordo tra M5S e Pd, questa mattina il via libera al Conte bis 29 Agosto
- Sergio Mattarella darà domani mattina l'incarico a Giuseppe Conte 28 Agosto
- Conte bis, Di Maio da Mattarella: "Ok a Conte, ho rinunciato al ruolo di presidente del Consiglio" 28 Agosto
- Conte bis, Salvini al Colle: "Questo governo è voluto dall'Europa, gli italiani sono in ostaggio" 28 Agosto
- Governo, delegazione Pd al Colle: "Abbiamo accettato Conte come presidente del Consiglio" 28 Agosto
- Luigi Di Maio: "Qualcuno pensa solo a colpire me, si lavori al bene degli italiani" 28 Agosto
LeU dà il via libera al Conte bis: "Da noi nessun veto, ma governo sia di svolta"
È terminato l'incontro fra la delegazione di Liberi e Uguali, Fornaro e Muroni, con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Al termine dell'incontro, Fornaro ha confermato il via libera del gruppo alla Camera di LeU a un "governo di svolta", aggiungendo di non aver messo alcun veto su nomi e composizioni della squadra. Forte è però la richiesta di un cambio delle politiche in tema ambientale ed economico che arriva dal gruppo, ha ribadito Fornaro, rimandando la valutazione finale sulla proposta PD a M5s.
Conte 2, Zingaretti: "Pd ha mantenuto schiena dritta, ma ha messo al primo posto il Paese"
"Il Pd ha mantenuto sempre la schiena dritta. Mai abbiamo anteposto gli interessi di parte a quelli del Paese". Lo ha detto, a quanto si apprende, il segretario Pd Nicola Zingaretti in direzione. "Il Pd è sempre stato responsabile", ha aggiunto. "La cosa importante è dare un futuro all'Italia con un nuovo governo". Sulle trattative in corso con i 5Stelle si è detto "ottimista. Il percorso avviato in questi giorni era e rimane difficile. Non è una passeggiata. È una sfida. Se siamo in grado di portare fino in fondo questo percorso è perché abbiamo portato avanti due elementi: spirito unitario e schiena dritta".
Conte 2, Calenda: "Se c'è accordo Pd 5Stelle lascio il partito"
"Sarò coerente, dal primo giorno in cui mi sono iscritto al Pd ho detto che non sarei rimasto se ci fosse stato un accordo con i 5 stelle". Lo afferma l'europarlamentare del Pd Carlo Calenda a Circo Massimo su Radio Capital aggiungendo: "Lavorerò per costruire una casa per chi non si sente rappresentato da questo rapporto con i 5 stelle che nasce male. Quando il Pd avrà di nuovo voglia di combattere spero di ritrovare alcune persone sulla strada". Calenda, da quando si è aperta la crisi di governo, ha lanciato diversi appelli ai colleghi di partito invocando il voto.
Uno – ha continuato Caldenda a radio Capital – può fare accordi con chi ha idee diverse ma non con chi ha valori diversi. Ma il Pd si rende conto che i 5 stelle sottoporranno l'intesa alla piattaforma Rousseau? Noi dobbiamo rimanere appesi al voto di una piattaforma privata che abbiamo sempre considerato un'aberrazione della democrazia? Recuperiamo la schiena dritta, perché dobbiamo correre sbavanti dietro ai 5 stelle?2.
Conte bis, Orlando (Pd): "Inaccettabile che il voto su Rousseau sia in conflitto con la Costituzione"
"Se il voto su Rousseau dovesse entrare in conflitto con la procedura prevista dalla Costituzione e incidere sulle decisioni del capo dello Stato sarebbe inaccettabile. Se è uno strumento di decisione interna è un altro discorso". Lo ha detto Andrea Orlando, vicesegretario Pd, all'arrivo alla Camera per la direzione del partito, che inizierà a breve. Ieri sera Luigi Di Maio ha infatti annunciato che non appena il premier riceverà l'incarico da Mattarella la proposta di governo verrà prima sottoposta al voto degli iscritti sulla piattaforma Rousseau "entro la prossima settimana". Il che significa che il Capo dello Stato dovrebbe concedere altro tempo.
"Non c'è un problema Di Maio, ma c'è un problema di struttura di governo. Se c'è un premier del Movimento 5 stelle è giusto che ci sia un vicepremier del Partito democratico. Serve a fare comprendere che stiamo entrando in una fase effettivamente nuova", ha aggiunto Orlando, ribadendo il no a un vicepremier penstastellato. "Non vedo perchè il Pd debba rinunciare ad una figura che sia di raccordo e rappresentanza all'interno del governo". A chi gli chiede se possa essere lui il futuro vicepremier, Orlando ha risposto: "Questo non è importante".