video suggerito
Crisi di governo 2019

Governo, nodo vicepremier superato. Conte agli elettori Pd e M5S: “Non sprechiamo occasione unica”

210 CONDIVISIONI

Il premier incaricato, Giuseppe Conte, vuole chiudere entro martedì la lista dei ministri da proporre per il nuovo governo Pd-M5s, ma domani si terrà il voto su Rousseau, considerato determinante da Luigi Di Maio. Intanto Beppe Grillo attacca Di Maio, dicendosi arrabbiato con lui, mentre il presidente del Consiglio convoca i capigruppo dei due partiti a Palazzo Chigi per discutere del programma.

Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su
12:09

Trattativa Pd M5s, appello Lega a Mattarella: "No a governo truffa. Si vada alle urne"

Immagine

Mentre procede la difficile trattativa tra Partito democratico e Movimento 5 Stelle per la formazione del nuovo governo guidato da Giuseppe Conte, i leader della Lega fanno un appello al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: "Il capo dello Stato scelga la via delle elezioni: restituire la parola agli italiani è l'unica via democratica rispettosa della volontà del popolo. No a governi truffa con l'obiettivo di estromettere la Lega, prima forza politica in Italia", hanno detto i capigruppo del Carroccio Massimiliano Romeo e Riccardo Molinari. Sulla questione è intervenuto via Twitter questa mattina anche Matteo Salvini: "Continua lo squallido mercato delle poltrone targato PD. Presidente Mattarella, non permetta che la vergogna prosegua, restituisca la parola al Popolo Italiano: elezioni subito", ha scritto il leader del partito.

A cura di Ida Artiaco
10:40

Governo Pd M5s, Matteo Renzi: "Futuro dipende da Di Maio? Siamo messi male"

Immagine

"Da un lato chi vuole il bene dell'Italia accetti il compromesso e faccia il Governo. Dall'altro chi pensa solo all'interesse di parte continui pure a chiedere elezioni sapendo che sarebbero una sciagura per la nostra economia". Matteo Renzi è intervenuto sulla questione del nuovo esecutivo Pd-Movimento 5 Stelle in un'intervista al Sole 24 Ore, mantenendo tuttavia le distanze. "Non mi riguarda, non mi esprimo. Io non metto veti. O meglio un veto su un nome l'ho messo: ed è il mio. Voglio dimostrare che si può orientare la politica anche solo con le idee, non solo con le poltrone. Ciò che farà Di Maio sinceramente non mi sembra così decisivo: non suoni arrogante il mio ragionamento ma fatico a considerare Di Maio come il problema o la risorsa decisiva di questo Paese. Se il futuro dell'Italia dipende da cosa fa Di Maio, significa che siamo messi male. Facciano loro, decideranno Zingaretti e Di Maio. Poi passiamo alle cose serie".

Il senatore ed ex premier ha anche aggiunto che "l'Italia rischia grosso. La Brexit di Boris Johnson sarà un disastro sia per il Regno Unito sia per l'Europa. La frenata tedesca rallenterà la crescita anche nel nostro Nord Est. E in casa nostra il Pil oscilla tra lo zero e il negativo. È un passaggio delicato, è ora di finirla col teatrino dei bisticci: oggi si tira una linea di demarcazione", aggiunge il senatore Pd sottolineando che non c'è "nulla da temere da un governo che nasce per evitare l'aumento dell'Iva e che abbassalo spread. Ma se qualcuno vi volesse far male, sappiate che non avrà i numeri in Parlamento"

A cura di Ida Artiaco
10:31

Immagine

Il premier incaricato, Giuseppe Conte, vuole chiudere il prima possibile la lista dei ministri che comporranno il nuovo governo. Secondo indiscrezioni, già martedì l'ex presidente del Consiglio potrebbe presentare al capo dello Stato, Sergio Mattarella, la rosa di nomi scelti per l'esecutivo voluto da Partito democratico e Movimento 5 Stelle e "andare avanti senza curarsi delle ambizioni personali di chiunque, perché prevalente è l’interesse generale del Paese". Ma la strada è ancora in salita, visto che sono ancora molti i nodi da sciogliere, in particolare quello legato alle richieste avanzate da Luigi Di Maio. Il leader dei pentastellati venerdì scorso chiedeva, infatti, come condizione per far nascere il governo che il Pd sottoscrivesse il programma grillino, articolato in 20 punti, richiesta che è stata respinta dal segretario dem Nicola Zingaretti, oltre al ruolo che lui stesso dovrebbe occupare nella nuova formazione.

Su questo punto, è intervenuto persino Beppe Grillo con un video, in cui ha dichiarato: "Questa pena che vedo, questa mancanza di ironia, dovete sedervi a un tavolo e essere euforici perché appartenete a questo momento straordinario di cambiamento. Abbiamo da progettare il mondo, invece ci abbruttiamo, e le scalette e il posto lo do a chi e i dieci punti, i venti punti, basta!». Poi l’appello al Pd: "È il vostro momento questo, abbiamo un’occasione unica, Dio mio, unica. E allora cerchiamo di ricompattare i pensieri, di sognare un attimo a dieci anni con la visione. Abbiamo un’offerta di tecnologia immensa, dobbiamo decidere che tipo di società vogliamo". La situazione ha rischiato di diventare esplosiva, mettendo persino a rischio la formazione dell'esecutivo da parte di Conte. A far salire la tensione erano stati i venti punti messi sul piatto da Luigi Di Maio, con tanto di richiamo alle elezioni nel caso in cui non fossero stati accolti e la reazione del Pd, che aveva definito l’uscita del leader M5S un "inaccettabile ultimatum". Tensione che è poi calata sempre nella giornata di ieri dopo il vertice di 3 ore tra Conte e le delegazioni di Pd e M5s, avuto dopo un colloquio con il presidente Mattarella.

A cura di Ida Artiaco
210 CONDIVISIONI
209 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views