Il premier incaricato, Giuseppe Conte, vuole chiudere entro martedì la lista dei ministri da proporre per il nuovo governo Pd-M5s, ma domani si terrà il voto su Rousseau, considerato determinante da Luigi Di Maio. Intanto Beppe Grillo attacca Di Maio, dicendosi arrabbiato con lui, mentre il presidente del Consiglio convoca i capigruppo dei due partiti a Palazzo Chigi per discutere del programma.
- Di Maio agli attivisti: "Non ci saranno vicepremier. Non abbiate paura non c'è un voto sbagliato" 02 Settembre
- Il premier incaricato Conte: "Con Di Maio e Zingaretti possiamo cambiare l'Italia" 02 Settembre
- Governo, Conte convoca i capigruppo M5s e Pd: l'incontro alle 17.30 a Palazzo Chigi 02 Settembre
- Di Battista incontra Di Maio: “Voto su Rousseau? Non ho mai dichiarato cosa voto” 02 Settembre
- Governo, domani il voto su Rousseau. Conte: “Inappropriato definirmi dei 5 Stelle” 02 Settembre
- Governo, Zingaretti: "No ai vicepremier, il PD vuole sbloccare la situazione" 01 Settembre
Governo, black out a Palazzo Chigi durante incontro tra Conte, Pd e M5s
Questa sera a Palazzo Chigi si è verificato un black out nella stanza dove sono riuniti il premier Giuseppe Conte con i capigruppo di M5s e Pd. A quanto si apprende da fonti presenti nella sede della presidenza del Consiglio, il temporale che si è scatenato all'improvviso sulla Capitale, con numerosi lampi, ha fatto saltare la luce anche nella sala dove è in corso la riunione sul programma di governo.
Conte bis, Salvini: "Parlano solo di poltrone, spettacolo disgustoso da vecchio regime"
"Da settimane parlano solo di posti e di poltrone, è una vergogna, uno spettacolo disgustoso da vecchio regime. Sono orgoglioso che la Lega non faccia parte di questo teatrino". Lo dichiara in una nota il leader della Lega Matteo Salvini.
Conte bis, Marcucci: "La rinuncia di Di Maio a fare il vicepremier è un passo avanti"
"Un passo in avanti la decisione di Di Maio". Lo ha detto il capogruppo Pd al Senato Andrea Marcucci lasciando palazzo Chigi dopo l'incontro con il premier incaricato Giuseppe Conte. "L'ipotesi è di rivederci domani pomeriggio con il premier Conte e la delegazione e M5s e completare il quadro pogrammatico", ha aggiunto Marcucci. Quanto ai decreti sicurezza, Marcucci ha ammesso che "è uno dei temi che stiamo affrontando, stiamo facendo passi in avanti ma ne riparliamo domani".
Conte bis, Zingaretti: "Passi avanti per il governo, siamo fiduciosi"
Il segretario del Pd Nicola Zingaretti si è fermato a parlare con i cronisti: "Si stanno facendo passi avanti, siamo fiduciosi. Stiamo lavorando con pazienza e serietà per un governo di svolta vera, perché questo è quello che serve all'Italia, un governo che cambi radicalmente ciò che abbiamo visto finora. Continueremo a lavorare per questo risultato".
Di Maio agli attivisti: "Non ci saranno vicepremier. Non abbiate paura non c'è un voto sbagliato"
Il capo politico del M5S è intervenuto in diretta Facebook: "Avevamo due strade: tornare al voto o verificare che ci fossero le condizioni per formare una nuova maggioranza, dialogando con il Pd. Noi siamo sempre stati post ideologici. I media continuano ad attaccarci e ad attaccarmi ogni giorno, ma è così da sei anni. Mentre noi passavamo la giornata a lavorare sul programma, qualcuno passava il proprio tempo ad attaccarmi. Li invidio, io non ho tutto questo tempo. Ma il presidente del Consiglio è super partes. Da quando il Pd ha rinunciato alla vicepresidenza del Consiglio, il problema del vicepremier non esiste più". Il nodo del vicepremier dunque è stato risolto, che annunciato così un importante passo avanti nei negoziati con il Partito Democratico per la formazione del nuovo governo.
Poi l'appello agli attivisti: "Per noi la democrazia diretta è irrinunciabile. Voglio rivolgermi a chi ha delle perplessità: non c'è un voto giusto o un voto sbagliato. La somma delle vostre idee indirizzerà il movimento. Non abbiate paura, il Movimento è partecipazione. Il mondo aspetta l'espressione democratica di questo voto per conoscere il futuro dell'Italia".
Il premier incaricato Conte: "Con Di Maio e Zingaretti possiamo cambiare l'Italia"
"Voglio consentirvi di seguire con la massima trasparenza queste ore di intenso lavoro. Ho accettato con riserva l'incarico di formare il governo perché mi è sembrato responsabile prendermi alcuni giorni per valutare se ci sono le premesse e la piena convinzione di dar vita a un progetto politico serio, sostenibile, che possa essere davvero utile per il Paese". Lo ha detto il premier incaricato Giuseppe Conte in una diretta su Facebook.
"Capisco bene le perplessità degli elettori del Pd e del M5S, ma abbiamo davanti un'occasione unica". Poi ha aggiunto: "Non servono super eroi ma persone normali, determinate e responsabili".
"Con Luigi Di Maio e Nicola Zingaretti possiamo migliorare l'Italia e fare il bene del Paese", ha detto ancora nel video.
Governo, Conte convoca i capigruppo M5s e Pd: l'incontro alle 17.30 a Palazzo Chigi
La notizia era nell’aria. Già in mattinata si era parlato di un probabile incontro tra il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e i capigruppo di Pd e Movimento 5 Stelle alla Camera e al Senato. Alla fine è arrivata anche l’ufficializzazione con la convocazione da parte del presidente del Consiglio alle 17 a Palazzo Chigi: l'incontro è poi slittato alle 17:30. A farlo sapere sono sono fonti dem, che spiegano come all’incontro parteciperanno sia i capigruppo del Movimento 5 Stelle, Francesco D’Uva e Stefano Patuanelli, sia quelli del Pd, Graziano Delrio e Andrea Marcucci. Tema dell’incontro sarà la continuazione della discussione sul programma di governo. Già sabato scorso si era tenuto un primo incontro a cui avevano partecipato i capigruppo di Camera e Senato.
Di Battista incontra Di Maio: “Voto su Rousseau? Non ho mai dichiarato cosa voto”
Incontro in un palazzo del centro di Roma tra il capo politico del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, e l’ex deputato Alessandro Di Battista. Di Maio è stato intercettato dalle telecamere di Fanpage.it mentre lasciava il palazzo in cui ha incontrato Di Battista, ma non ha rilasciato dichiarazioni. Di poche parole anche Alessandro Di Battista, che – mentre lasciava la zona sul suo scooter – a chi gli chiedeva cosa voterà domani sulla piattaforma Rousseau (a favore o contro l’accordo per formare un governo con il Pd) si è limitato a rispondere: “Non ho mai dichiarato in vita mia” cosa voto. Motivo per cui – è il senso della replica dell’ex deputato – non lo farà neanche in questa occasione.
Di Maio congeda ministri M5s: “Orgoglioso di loro, hanno governato con dedizione”
Una sorta di congedo che il vicepresidente del Consiglio e capo politico del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, ha voluto tributare ai ministri, ai viceministri e ai sottosegretari del governo uscente che facevano parte del suo schieramento politico. Questa mattina Di Maio ha incontrato tutti gli esponenti pentastellati che hanno fatto parte del governo Conte a Palazzo Chigi: “Un saluto alla grande squadra del MoVimento che ha governato per 14 mesi con impegno e dedizione, pensando sempre al bene dei cittadini. Comunque andrà sono orgoglioso di loro e del lavoro svolto”.
A Palazzo Chigi Di Maio ha incontrato anche i vertici del M5s per parlare della nascita del governo con il Pd. Secondo Manlio Di Stefano, che ha lasciato Chigi dopo la riunione, Di Maio dovrà ricoprire un “posto centrale: serve a prescindere. Perché è un ministro che ha lavorato bene e per noi va confermato. Noi non stiamo parlando di poltrone. E ancora, vi posso dire con certezza che Conte non ha neanche affrontato la questione schema di governo al 100%”. Di Stefano commenta anche le parole di Beppe Grillo: “Sapete che lui parla a nuora perché suocera intenda”.
Della stessa idea di Di Stefano sembra essere Carlo Sibilia: “Per Di Maio chiediamo un ruolo di primo piano, è il nostro capo politico ed è giusto così”. Di Maio, comunque, potrebbe anche rinunciare alla carica di vicepresidente del Consiglio: “Per quello che mi riguarda sì. Per noi la priorità è risolvere i problemi dei cittadini e tutto, anche le poltrone, è subordinato a quell’obiettivo”.
Salvini contro Conte: "Da avvocato del popolo ad avvocato di Merkel e Macron"
Lo scontro tra Matteo Salvini e Giuseppe Conte non si ferma. Il ministro dell’Interno e leader della Lega torna ad attaccare il presidente del Consiglio con un post sui social network: “Vedere il presidente del Consiglio italiano che al bar chiede consigli alla cancelliera tedesca su come fermare Salvini perché prende troppi voti è frustrante e irrispettoso, per il popolo e per la democrazia”, scrive il segretario del Carroccio riferendosi a un vecchio video in cui Conte parla al bar con la cancelliera tedesca, Angela Merkel, dell’ascesa di Salvini nei sondaggi.
Salvini attacca quindi M5s e Pd: “È normale far nascere un governo, mettendo insieme chi si insultava fino al giorno prima al grido di Bibbiano, solo per bloccare la Lega e togliere la parola agli elettori?”. E da qui torna a prendersela con Conte: “Da avvocato del popolo a avvocato della Merkel e di Macron, oltretutto giurando di non essere mai stato dei 5 Stelle e di aver sempre votato a sinistra… che pena. Avanti a testa alta, mai col Pd”.
Matteo Salvini: “Esperienza con M5s è stata rivoluzionaria”
“C’era un governo fermo e litigioso, fermo sulla riforma fiscale, fermo sulla riforma della giustizia, fermo sulle infrastrutture, fermo sulle autonomie, è per questo che siamo usciti dal governo. Abbiamo messo sette ministeri nelle mani del popolo italiano. Piuttosto che tirare a campare ci siamo messi in discussione”, le parole pronunciate questa mattina da Matteo Salvini a 24 Mattina su Radio24. Per il leader della Lega “sono settimane che assistiamo al mercato dei ministeri organizzato dal partito democratico”.
Alla domanda di un contatto con Luigi Di Maio, Salvini ha detto di non entrare nelle dinamiche altrui. “M5S è entrato in Parlamento per combattere il Pd, la casta e i poteri forti che il Pd rappresenta, ma non mi permetto di entrarci", ha detto, "mi sembra strano che in nome del salvataggio delle poltrone si butti a mare un'esperienza che è stata rivoluzionaria fino a qualche settimana fa. Se poi in nome del potere si scende a patti con Renzi e Boschi si renderà conto agli italiani".
Governo, domani il voto su Rousseau. Conte: “Inappropriato definirmi dei 5 Stelle”
Martedì 3 settembre è il giorno della votazione sulla piattaforma Rousseau. Il voto avverrà dalle 9 alle 18 e il quesito sarà il seguente: "Sei d'accordo che il MoVimento 5 Stelle faccia partire un Governo, insieme al Partito Democratico, presieduto da Giuseppe Conte?". Nella stessa giornata o al massimo mercoledì il presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte dovrebbe tornare dal presidente della Repubblica per sciogliere la riserva e presentare un documento programmatico e una lista dei ministri sulla quale confrontarsi con il Capo dello Stato.
Intanto ieri il premier incaricato ha detto che è “inappropriato” definirlo del M5s. “Definirmi M5s è inappropriato. Bisogna attenersi ad alcuni dati di fatto oggettivi. Io non sono iscritto al M5S, non partecipo alle riunioni del gruppo dirigente politico, non ho mai incontrato i gruppi parlamentari, anzi mi piacerebbe farlo per spiegare il programma. Resta il dato che c'è molta vicinanza, li conosco da tempo, lavoro con il M5S molto bene e il Movimento mi ha designato come ministro”. Da parte del Pd, per far decollare il Conte bis, è arrivata la proposta di un governo senza vicepremier. A lanciarla Franceschini, il candidato più accreditato per il posto, e a sostenerla c’è anche Zingaretti.
Governo, Zingaretti: "No ai vicepremier, il PD vuole sbloccare la situazione"
Dopo Dario Franceschini e Andrea Orlando anche il segretario del Partito Democratico Nicola Zingaretti ha rilanciato l'ipotesi che il nuovo governo guidato da Giuseppe Conte non sia composto da due vice presidenti del Consiglio. "Un altro contributo del Pd per sbloccare la situazione e aiutare il Governo a decollare", ha twittato il segretario del Partito Democratico commentando sul social network quanto affermato da Franceschini, che oggi aveva scritto: "Per una volta Beppe Grillo è stato convincente. Una sfida così importante per il futuro di tutti non si blocca per un problema di ‘posti'. Serve generosità. Per riuscire a andare avanti allora cominciamo a eliminare entrambi i posti da vicepremier". Naturalmente la rinuncia del PD alla vicepresidenza del Consiglio rappresenta un invito a fare la stessa cosa al Movimento 5 Stelle.
Governo, Franceschini e Orlando: "Eliminare i vicepremier"
Colpo di scena nella complicata trattativa per la formazione di un nuovo governo guidato da Giuseppe Conte. Dario Franceschini e il vicesegretario vicario del Pd Andrea Orlando esortano a rinunciare allo schema di un governo con due vice presidenti del Consiglio. A twittare per primo la proposta è stato l'ex ministro della Cultura: "Per una volta Grillo è stato convincente. Una sfida così importante per il futuro di tutti non si blocca per un problema di posti. Per andare avanti cominciamo a eliminare i vicepremier". Subito dopo Orlando ha ritwittato il messaggio.
Governo Pd M5s, Conte ottimista: "Buon clima di lavoro, predisposti a progetto comune"
"Le cose stanno andando bene". È ottimista il premier incaricato Giuseppe Conte sulla formazione del nuovo esecutivo, la cui squadra dovrà presentare al più presto al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. In diretta da Palazzo Chigi con la festa del Fatto Quotidiano alla Versiliana, Conte, rispondendo sulla trattativa di governo, ha precisato che "è un momento in cui sto lavorando al programma. In tema di immigrazione ci sarà una politica seria e rigorosa. M5s e Pd sono predisposti per un progetto comune. Da questo punto di vista sono convinto assolutamente che tutti sono disponibili ad accantonare il passato e a concentrarsi su questo importante progetto che riguarda l'intero Paese. Il tema ministri non è mia massima priorità, chiederò indicazioni aperte". Ha anche annunciato che tra martedì e mercoledì prossimi scioglierà la riserva sul nuovo esecutivo.
Infine, Comte ha sottolineato che "bisogna attenersi ad alcuni dati di fatto, oggettivi. Non sono iscritto al M5S, non partecipo alle riunioni del gruppo dirigente politico, non ho mai incontrato i gruppi parlamentari. Mi piacerebbe incontrarli per la prima volta", e quindi "definirmi dei 5Stelle mi sembrerebbe formula inappropriata".
Trattativa Pd M5s, appello Lega a Mattarella: "No a governo truffa. Si vada alle urne"
Mentre procede la difficile trattativa tra Partito democratico e Movimento 5 Stelle per la formazione del nuovo governo guidato da Giuseppe Conte, i leader della Lega fanno un appello al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: "Il capo dello Stato scelga la via delle elezioni: restituire la parola agli italiani è l'unica via democratica rispettosa della volontà del popolo. No a governi truffa con l'obiettivo di estromettere la Lega, prima forza politica in Italia", hanno detto i capigruppo del Carroccio Massimiliano Romeo e Riccardo Molinari. Sulla questione è intervenuto via Twitter questa mattina anche Matteo Salvini: "Continua lo squallido mercato delle poltrone targato PD. Presidente Mattarella, non permetta che la vergogna prosegua, restituisca la parola al Popolo Italiano: elezioni subito", ha scritto il leader del partito.
Governo Pd M5s, Matteo Renzi: "Futuro dipende da Di Maio? Siamo messi male"
"Da un lato chi vuole il bene dell'Italia accetti il compromesso e faccia il Governo. Dall'altro chi pensa solo all'interesse di parte continui pure a chiedere elezioni sapendo che sarebbero una sciagura per la nostra economia". Matteo Renzi è intervenuto sulla questione del nuovo esecutivo Pd-Movimento 5 Stelle in un'intervista al Sole 24 Ore, mantenendo tuttavia le distanze. "Non mi riguarda, non mi esprimo. Io non metto veti. O meglio un veto su un nome l'ho messo: ed è il mio. Voglio dimostrare che si può orientare la politica anche solo con le idee, non solo con le poltrone. Ciò che farà Di Maio sinceramente non mi sembra così decisivo: non suoni arrogante il mio ragionamento ma fatico a considerare Di Maio come il problema o la risorsa decisiva di questo Paese. Se il futuro dell'Italia dipende da cosa fa Di Maio, significa che siamo messi male. Facciano loro, decideranno Zingaretti e Di Maio. Poi passiamo alle cose serie".
Il senatore ed ex premier ha anche aggiunto che "l'Italia rischia grosso. La Brexit di Boris Johnson sarà un disastro sia per il Regno Unito sia per l'Europa. La frenata tedesca rallenterà la crescita anche nel nostro Nord Est. E in casa nostra il Pil oscilla tra lo zero e il negativo. È un passaggio delicato, è ora di finirla col teatrino dei bisticci: oggi si tira una linea di demarcazione", aggiunge il senatore Pd sottolineando che non c'è "nulla da temere da un governo che nasce per evitare l'aumento dell'Iva e che abbassalo spread. Ma se qualcuno vi volesse far male, sappiate che non avrà i numeri in Parlamento"
Il premier incaricato, Giuseppe Conte, vuole chiudere il prima possibile la lista dei ministri che comporranno il nuovo governo. Secondo indiscrezioni, già martedì l'ex presidente del Consiglio potrebbe presentare al capo dello Stato, Sergio Mattarella, la rosa di nomi scelti per l'esecutivo voluto da Partito democratico e Movimento 5 Stelle e "andare avanti senza curarsi delle ambizioni personali di chiunque, perché prevalente è l’interesse generale del Paese". Ma la strada è ancora in salita, visto che sono ancora molti i nodi da sciogliere, in particolare quello legato alle richieste avanzate da Luigi Di Maio. Il leader dei pentastellati venerdì scorso chiedeva, infatti, come condizione per far nascere il governo che il Pd sottoscrivesse il programma grillino, articolato in 20 punti, richiesta che è stata respinta dal segretario dem Nicola Zingaretti, oltre al ruolo che lui stesso dovrebbe occupare nella nuova formazione.
Su questo punto, è intervenuto persino Beppe Grillo con un video, in cui ha dichiarato: "Questa pena che vedo, questa mancanza di ironia, dovete sedervi a un tavolo e essere euforici perché appartenete a questo momento straordinario di cambiamento. Abbiamo da progettare il mondo, invece ci abbruttiamo, e le scalette e il posto lo do a chi e i dieci punti, i venti punti, basta!». Poi l’appello al Pd: "È il vostro momento questo, abbiamo un’occasione unica, Dio mio, unica. E allora cerchiamo di ricompattare i pensieri, di sognare un attimo a dieci anni con la visione. Abbiamo un’offerta di tecnologia immensa, dobbiamo decidere che tipo di società vogliamo". La situazione ha rischiato di diventare esplosiva, mettendo persino a rischio la formazione dell'esecutivo da parte di Conte. A far salire la tensione erano stati i venti punti messi sul piatto da Luigi Di Maio, con tanto di richiamo alle elezioni nel caso in cui non fossero stati accolti e la reazione del Pd, che aveva definito l’uscita del leader M5S un "inaccettabile ultimatum". Tensione che è poi calata sempre nella giornata di ieri dopo il vertice di 3 ore tra Conte e le delegazioni di Pd e M5s, avuto dopo un colloquio con il presidente Mattarella.