Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella dà mandato a Giuseppe Conte per la formazione del nuovo governo, a seguito della formazione di una nuova maggioranza parlamentare composta da Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e altri gruppi con rappresentanza a Camera e Senato. Zingaretti e Di Maio ancora al lavoro su programma e squadra.
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- Giuseppe Conte al Quirinale, incarico da Mattarella, poi lavoro sulla squadra 29 Agosto
Conte a colloquio con Mattarella: avrà mandato pieno
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sta ricevendo in questi minuti il Presidente del Consiglio uscente Giuseppe Conte, cui conferirà con ogni probabilità il mandato per la formazione del nuovo governo. Il profilo Twitter del Quirinale ha postato lo scatto che ritrae i due a colloquio nello studio di Mattarella. A breve sono attese le prime dichiarazioni ufficiali.
Giuseppe Conte al Quirinale, incarico da Mattarella, poi lavoro sulla squadra
Dopo il via libera definitivo arrivato dal segretario del Partito Democratico Nicola Zingaretti e dal capo politico del Movimento 5 Stelle, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è pronto a conferire l’incarico per la formazione del nuovo governo al Presidente del Consiglio uscente, il professor Giuseppe Conte. Nascerà, dunque, il Conte bis, un esecutivo frutto di un accordo politico fra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle, sostenuto in Parlamento anche dai gruppi alla Camera di Liberi e Uguali e al Senato da Autonomie e Gruppo Misto. Le delegazioni dei due partiti sono ancora al lavoro per trovare una quadra sul programma comune e per dare indicazioni più chiare al Presidente del Consiglio incaricato sulla rosa di nomi proposta per le caselle dell’esecutivo. Probabile che Conte accetti con riserva, per poi recarsi nuovamente al Quirinale tra lunedì e martedì.
Resta ancora da sciogliere il nodo della vicepresidenza, che il Movimento 5 Stelle continua a chiedere per Luigi Di Maio, trovando ancora la contrarietà del Partito Democratico. Si lavora per trovare una soluzione anche per alcune poltrone ministeriali di primo piano, come quella del Viminale e del ministero dell’Economia, centrale per il primo vero ostacolo del nuovo governo: il disinnesco delle clausole di salvaguardia per impedire l’aumento automatico dell’IVA al 25%.
Infine, c’è ancora il dubbio su quale possa essere il quesito cui dovranno rispondere gli iscritti alla piattaforma Rousseau, in merito alla decisione di superare o meno il programma e i nomi definiti dalla trattativa tra PD e M5s.